HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) QUINTO ANNO “La fase di gestione contrattuale….terra di nessuno?”

Questo argomento contiene 14 risposte, ha 13 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Massimiliano Tricarico 3 anni, 6 mesi fa.

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  • #1741

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Problema:La gestione contrattuale in quanto attinente alla fase privatistica del procedimento viene spesso considerata come una fase in cui si può operare in libero arbitrio e senza preoccuparsi delle scelte effettuate. Troppo spesso si è assistito a modifiche contrattuali che di fatto producono scostamenti sostanziali dal contratto. Anche nei casi in cui non sia rinvenibile il dolo una gestione non attenta ed oculata può produrre maggiori costi per l’amministrazione, ritardi ma anche esiti che non sono utili alla PA (ad esempio acquisto di prodotti che si dimostrano inidonei o macroscopici rispetto all’ipotesi di acquisto originaria).

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici
    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, istituzioni, organi di controllo e magistratura contabile e penale.

    Obiettivo 1
    Accrescere la conoscenza dei RUP\DEC che anche nella fase esecutiva di un contratto è necessario dare puntuale applicazione ai vincoli normativi e di capitolato e non in ultimo informarli sulle conseguenze che può portare una deviazione da questi.
    Obiettivo 2
    Diffondere a livello istituzionale la consapevolezza che una corretta gestione anche della fase contrattuale porta vantaggi all’amministrazione e alla collettività.
    Far comprendere agli amministratori di un Ente che la compliance normativa in questa fase non è meno importante di quella in fase amministrativa.
    Obiettivo 3
    Informazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza nella verifica dei risultati ottenuti a fine contratto, dei ritardi accumulati e delle spese prodotte dall’acquisto o dall’esecuzione di un’opera (sia in caso di maggiori che di minori tempi o oneri economici).

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    1.Mettere in campo percorsi formativi specifici sulla normativa che opera in fase esecutiva e sulle conseguenze che una non corretta gestione può produrre. Pubblicarli sulla pagina istituzionale perchè siano sempre consultabili anche ai nuovi soggetti che dovessero acquisire il ruolo.
    2.Predisporre modelli e formulari standard per le attività correnti.
    3.Pubblicare sulla intranet aziendale una check list con le principali attività richieste dal ruolo in questa fase nonchè la descrizione delle “modalità esecutive tipo” per fare fronte alle stesse in conformità alla legge.
    Tempo: Una volta all’anno e\o in dipendenza da eventuali modifiche normative di rilievo.

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    1.Mettere in campo controlli sugli scostamenti dalla regolare acquisizione di beni, servizi e lavori, sull’ingiustificato incremento dei costi, sui ritardi accumulati e sull’indebito lievitare di oneri indiretti in capo alla collettività.
    2.Porre in essere azioni mirate a scoraggiare o punire i comportamenti corruttivi (rotazione dalla funzione, richiami scritti o nei casi più gravi sospensione dal ruolo, destituzione dall’incarico, ecc).
    3.Identificare invece strumenti premianti che incidano sulla valutazione della performance in caso di comportamenti efficienti, corretti che dimostrino una modalità di gestione secondo la regola del buon padre di famiglia.
    Tempo: Ogni sei mesi o in caso di “segnalazione”.

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    Dare massima pubblicità ai costi e ai risultati ottenuti dall’approvvigionamento e alle regioni che dovessero aver prodotto maggiori oneri per la colletività attraverso la pubblicazione sul profilo dell’amministrazione di una relazione dettagliata dell’excursus del contratto.
    Mettere a disposizione – in caso di servizi erogati alla collettività – piattaforme informatiche ad uso della PA interessata, in cui si possa registrare il livello di customer satisfaction dei cittadini in merito all’operato dell’Amministrazione responsabile di un’acquisto e degli Operatori economici aggiudicatari dei servizi\opere affinchè anche questo possa concorrere alla valutazione complessiva sul singolo amministratore e sull’operatore economico individuato.
    Nel caso dell’amministratore potrebbe avere incidenza sui futuri avanzamenti di carriera e nel caso dell’operatore\erogatore dei servizi potrebbe influire sulla valutazione se coinvolgerlo o meno in nuovi affidamenti pubblici (troppo spesso gli amministratori rinunciano all’applicazione di penali o all’invio di contestazioni dimostrando di non gestire sistematicamente le inefficienze o i ritardi originati dai contratti sottoscritti).
    Tempo: Al termine di ogni affidamento e sistematicamente in caso di registrazione della customer satisfaction.

    #1786

    Daniela Sanseverino
    Partecipante

    Trovo molto utile la proposta di Sandra di “Predisporre modelli e formulari standard per le attività correnti” e “Pubblicare sulla intranet aziendale una check list con le principali attività richieste dal ruolo nonchè la descrizione delle “modalità esecutive tipo” per fare fronte alle stesse in conformità alla legge” aggiornabili annualmente o in dipendenza delle modifiche normative di rilievo.
    Sarebbe un ottimo strumento per conformare le procedure e dare un indirizzo univoco e chiaro, per aiutare i funzionari più giovani specialmente in quelle amministrazioni che non possono contare sull’esperienza di funzionari senior o dove non si verifica un passaggio di consegne graduali.
    Aggiungerei un ufficio di supporto stabile al RUP o alla stazione appaltante multidisciplinare (almeno un tecnico e un legale) che, assieme alla predisposizione e aggiornamenti dei modelli, potesse anche fornire indicazioni procedimentali, soluzioni a casi complessi, interpretazione legislativa. Questo sarebbe utile nella maggior parte delle piccole amministrazioni che spesso non sono dotate di figure specialistiche.
    Concordo sulle altre azioni messe in campo per pubblicizzare l’operato della PA.

    #1792

    Emanuele Zavoli
    Partecipante

    Abbiamo entrambi a cuore un aspetto “problematico” dell’appalto. Trovo molto interessante la tua proposta di piano ed in particolare i controlli sugli scostamenti dalla regolare acquisizione di beni, servizi e lavori, sull’ingiustificato incremento dei costi. Recentemente ho toccato con mano l’assenza di controlli e l’incremento di costi. Infatti il Dec si è limitato solo a liquidare le fatture e nessuno monitorava l’incremento dei costi (neppure il RUP!). Credo che la proposta di identificare strumenti premianti possa costituire un elemento incentivante per chi lavora con impegno e dedizione; perchè se è vero che è importante la formazione è altrettanto vero vedere riconosciuto il proprio lavoro anche sotto il profilo economico.

    #1815

    Daniele Ceccato
    Partecipante

    Condivido pienamente il tema della necessità di pubblicare un resoconto della gestione del contratto, come peraltro vorrebbe l’articolo 29 del Codice Appalti. Utilissima l’idea di creare dei formulari che possano rappresentare una guida e un aiuto per il personale dell’amministrazione incaricato della gestione. L’utilizzo di formulari standard faciliterebbe inoltre il controllo sugli atti e renderebbe più semplice l’individuazione di problematiche e scostamenti di spesa. Molto efficace inoltre l’idea di promuovere la formazione nell’ambito dell’esecuzione (sempre troppo tralasciata) e di individuare strumenti premianti per promuovere l’efficienza.

    #1818

    Maria Stefanelli
    Partecipante

    Ritengo condivisibile quanto evidenziato da Sandra circa l’obiettivo di un fattivo monitoraggio nella fase esecutiva dell’appalto al fine di tentare di scongiurare maggiori costi per l’amministrazione, ritardi ed esiti non utili alle PP.AA. Ottima l’idea di dare pubblicità all’operato delle PP.AA.

    #1822

    Marcella Cusimano
    Partecipante

    Il problema posto da Sandra sarebbe assolutamente da affrontare in maniera sistematica come lei stessa propone nel suo Piano.
    Il primo passo sarebbe quello di un vero e proprio riconoscimento da parte degli Enti delle criticità che effettivamente esistono in riferimento alla fase di gestione dei contratti.
    Gli obblighi di trasparenza previsti (mi riferisco all’obbligo di pubblicare le somme liquidate) non sono sufficienti ad avere un quadro dell’andamento della gestione contrattuale.
    In questa fase, gli Enti potrebbero fare Rete e collaborare per trovare più facilmente delle soluzioni efficaci.
    Occorre, come indicato, una formazione tecnico-giuridica a favore dei dei DEC/RUP che aiuti a comprendere attentamente le responsabilità connesse allo svolgimento di tale ruolo ed i relativi adempimenti normativi.
    Sarebbe utile mettere a sistema in ciascun Ente degli Audit interni sulla gestione contrattuale che, come indicato, hanno come fine ultimo quello di portare vantaggi all’Amministrazione e alla collettività.

    #1823

    La tematica affrontata dalla collega è molto ampia. Quella esecutiva anche se rappresenta l’ultima fase dell’iter procedurale è forse in realtà uno dei momenti più importanti. L’assunto da cui a mio avviso tutti dovremmo partire, sia come cittadini sia come dipendenti pubblici è che le risorse utilizzate dalla pubblica amministrazione sono in tutto e per tutto “soldi nostri” e come tali dobbiamo farci garanti del fatto che non vengano spesi male o sprecati. Il monitoraggio della fase esecutiva, proprio in ragione della necessità di disporre di adeguate competenze relative all’oggetto del contratto, viene spesso demandato al personale tecnico che lo considera però come un mero adempimento amministrativo e se ne occupa con un discreto fastidio. Di fondamentale importanza, proprio come sottolinea la collega, è supportare il personale attraverso la predisposizione di check list e modelli da poter utilizzare. Potrebbe a mio avviso essere utile anche andare a spiegare in maniera puntuale ai DEC/RUP come predisporre la documentazione in maniera tale che, in caso di contenzioso, l’amministrazione possa disporre di adeguati strumenti per tutelare la propria posizione. Dal punto di vista del personale coinvolto nel monitoraggio molto spesso sono previsti degli incentivi per il collaudo, per l’esercizio della funzione di dec e per il personale amministrativo di supporto al dec. Al fine della liquidazione degli incentivi sarebbe opportuno prevedere degli indicatori che riguardino la produzione di tutta la documentazione da cui si possa evincere il corretto esercizio dei compiti di monitoraggio.
    Anche l’idea di dare pubblicità ai costi e coinvolgere in alcuni casi la popolazione attraverso l’utilizzo di piattaforme pubbliche potrebbe essere, in alcuni settori, un sistema per mettere sotto pressione i fornitori ed incentivarli ad rendere un servizio migliore. Al tempo stesso consentirebbe di promuovere un ruolo attivo della cittadinanza “accorciando” in tal modo la distanza tra pubblica amministrazione e cittadini. Mi pare invece eccessivo legare la valutazione del personale alle opinioni dei cittadini che possono non disporre di adeguati strumenti per valutarne realmente l’operato.
    Ovviamente anche la possibilità per l’amministrazione di incidere sulla valutazione di un’impresa nelle successive procedure di affidamento costituisce un ottimo incentivo ad un corretto adempimento contrattuale da parte dell’appaltatore. Quanto alla disciplina delle penali andrebbe a mio avviso un po’ rivista per renderle più efficaci andando ad esaltare le peculiarità dell’oggetto contrattuale.

    #1837

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Rispondo alla collega Maria Ida Elisa precisando che il tema della Customer satisfaction dei cittadini nei confronti della PA rispetto alla quale si chiede di valutare l’operato dell’Amministrazione tutta e del singolo Amministratore che ne ha la responsabilità apicale (quindi opportunamente retribuita e si spera qualificata) è un tema tutt’altro che peregrino. Nel privato agire male ti fa perdere un incarico o aspettative di guadagno, nel pubblico non ti fa patire conseguenze?
    Troppo spesso rispetto al crollo di un ponte si interviene unicamente a posteriori con la condanna penale dei comportamenti (quando sia agevole trovare il colpevole dell’incuria).
    Banalmente se richiedo di effettuare un’opera di sostituzione finestre di un istituto entro l’inizio della scuola (termine noto a tutti e prefissato) se la procedura di gara non viene conclusa nei tempi (per colpevole ritardo dell’Amministrazione) o in fase contrattuale non si gestisce accuratamente il tempo di consegna e posa ritengo che sia doveroso che ogni cittadino possa esprimere verso l’amministrazione il disagio concreto (indice di insoddisfazione) che lo stesso ha patito. Se è agevolmente individuabile il soggetto Responsabile che magari reitera comportamenti trascurati nel ruolo rivestito, trovo corretto che lo stesso non si veda riconoscere avanzamenti in quanto non corrisponderebbero ai risultati attesi.
    La mala gestio deve avere conseguenze concrete e tangibili, altrimenti la richiesta di efficienza resta lettera morta e solo una pura petizione di principio.

    #1838

    Maria Luisa Piras
    Partecipante

    Innanzitutto grazie per i vostri interventi, mi rincuora questa condivisione. Prenderò spunto per migliorare i controlli, da sempre considerati secondari ma per me sempre fondamentali per la buona riuscita dell’appalto. Negli anni ho cercato di monitorare l’andamento dei singoli contratti, applicando penali quando necessario, anche in adesione a convenzioni Consip. Da un paio d’anni siamo riusciti ad agganciare l’art.113 del codice ad una maggiore consapevolezza dei DEC. La diffusione/condivisione con l’utenza finale delle problematiche connesse al singolo contratto porta a mio avviso ad un miglioramento della futura gara.

    #1840

    Fabio Fasce
    Partecipante

    A mio avviso il tema affrontato costituisce ad oggi l’anello debole della catena degli appalti. Mentre in tema di affidamento si sono fatti notevoli progressi, la fase esecutiva è terra di nessuno dove tutto è permesso e l’impunità regna sovrana. A me è capitato di aver a che fare con DEC che non si sono mai letti il capitolato del servizio sulla cui esecuzione erano chiamati a vigilare. Il loro lavoro si è limitato a porre un visto sulle fatture. Mi spiace ma per responsabilizzare i soggetti che operano nella fase esecutiva è necessario prevedere anche delle penalità – economiche o di carriera – nei confronti dei soggetti (pubblici) inadempienti che nei casi puù gravi possono arrivare alla fino alla segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale. Non sarebbe male prevdere una sorta di certificazione finale del contratto da parte di un soggetto terzo indipendente.

    #1851

    Federica Fresco
    Partecipante

    Come ho già avuto modo di dire in commento ad altro piano, penso che la base di partenza per una buona esecuzione sia sempre e comunque un capitolato ben strutturato e calendarizzato, che definisca in maniera più puntuale possibile adempimenti, tempi di esecuzione e conseguenze in caso di riscontri negativi; la mia è una realtà lavorativa piccola, in cui quasi sempre chi scrive il capitolato è lo stesso soggetto che presidia la gara, segue l’esecuzione del contratto (mi riferisco a servizi e forniture) e liquida infine le fatture, per cui per certi versi può risultare più facile seguire l’esecuzione poiché si ha in mente l’intera architettura dell’affidamento; mi rendo conto che in realtà più grandi questo non avviene ed è sicuramente più complesso curare l’esecuzione di un contratto di cui non si ha una visione di insieme.
    Modelli, formulari standard, check list sono strumenti di grande supporto che deve operare.

    #1871

    Francesco Curci
    Partecipante

    Il monitoraggio dell’esecuzione è importante e doverosa, realmente utile se sono monitorate allo stesso modo tutte le fasi precedenti

    #2060

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE rivisto sulla base dei contributi presentati dai colleghi di Master.

    TITOLO: “La fase di gestione contrattuale….terra di nessuno?”

    Problema: L’esecuzione contrattuale in quanto attinente alla fase privatistica del procedimento viene spesso considerata come ambito in cui si può operare in libero arbitrio e senza preoccuparsi delle scelte effettuate. Troppo spesso si è assistito a modifiche contrattuali che di fatto producono scostamenti sostanziali dal contratto. Anche nei casi in cui non sia rinvenibile il dolo una gestione non attentat ed oculate può produrre in ogni caso maggiori costi per l’amministrazione, ritardi ma anche esiti che non sono utili alla SA (ad esempio acquisto di prodotti che si dimostrano inidonei o macroscopici rispetto all’ipotesi di acquisto originaria).

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici
    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, istituzioni, scuole, ordini professionali, organi di controllo e magistratura contabile e penale.

    Obiettivi:
    Obiettivo 1
    Accrescere la consapevolezza nei RUP o nei DEC che anche nella fase esecutiva di un contratto è necessario dare puntuale applicazione ai vincoli normativi e di capitolato e non in ultimo informarli sulle conseguenze che può portare una deviazione da questi.
    Obiettivo 2
    Diffondere a livello aziendale la certezza che anche una corretta gestione della fase contrattuale può portare vantaggi all’amministrazione e alla collettività e far comprendere agli amministratori in genere che la compliance normativa in questa fase non è meno importante di quella che attiene alla fase amministrativa.
    Obiettivo 3
    Coninvolgere ed informare gli operatori di mercato e la cittadinanza nella verifica dei risultati ottenuti a fine contratto, dei ritardi accumulati e delle spese prodotte dall’acquisto o dall’esecuzione di un’opera (sia in caso di maggiori che di minori oneri).

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    1. Mettere in campo percorsi formativi specifici sulla normativa che opera in fase esecutiva e sulle conseguenze che una non corretta gestione può produrre. Pubblicare sulla pagina istituzionale i vari contributi perchè siano sempre consultabili anche dai nuovi soggetti che dovessero acquisire ed entrare nel ruolo.
    2. Predisporre modelli e formulari standard per le attività correnti.
    3. Potenziare la competenza nella redazione dei capitolati, istituendo appositi gruppi di lavoro per materia che coadiuvino il RUP nella definizione delle specifiche tecniche, ripercorrendo se del caso gli esiti dei contratti già conclusi e ragionando su logiche di modifica o integrazione dei futuri.
    4. Migliorare la stesura dei livelli di servizio e la metodica del controllo. Prestare particolare attenzione alla defnizione delle penali sia in temini di peso che di reale “monito” all’operatore affinche sia sollecitato ad adottare una condotta contrattuale più performante e rispettosa delle prescrizioni di capitolato.
    5. Pubblicare sulla intranet aziendale una check list con le principali attività richieste dal ruolo in questa fase nonchè la descrizione delle modalità esecutive tipo per fare fronte alle stesse in conformità alla legge. La check list dovrebbe evidenziare richiami normativi, processi organizzativi, case study pratici per fattispecie analoghe e rappresentare una specie di cassetta degli attrezzi cui riferirsi in prima istanza.
    6. Istituire, per le casistiche più complesse un ufficio di supporto stabile al RUP o alla Stazione Appaltante che abbia competenze multidisciplinari (sia di natura tecnica, amministraiva, economica e legale) che possa fornire indicazioni procedimentali, soluzioni per casi articolati della più varia naura a supporto del monitoraggio della fase esecutiva. Questo potrebbe rappresentare un valido ausilio soprattutto per le piccole amministrazioni spesso prive di adeguate professionalità. Utile sarebbe anche la costituzione di un ambiente di scambio (da porre in essere per il tramite di una piattaforma informatica) tra varie amministrazioni in cui possano avviarsi confronti di materia, gruppi di lavoro e approfondimento.

    Tempo: siestematicamente o una volta all’anno o in dipendenza da eventuali modifiche normative di rilievo.

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    1. Verificare gli scostamenti dalla regolare acquisizione di beni, servizi e lavori, l’ingiustificato incremento dei costi, i ritardi accumulati e l’indebito lievitare di oneri indiretti in capo alla collettività anche attraverso la definizione di un sistema di controlli in termini di Audit interni cui siano sottoposti le Funzioni deputate alla verifica della fase contrattuale.
    2. Porre in essere azioni mirate a scoraggiare o punire i comportamenti corruttivi (rotazione dalla funzione, richiami scritti o nei casi più gravi sospensione dal ruolo, destituzione dall’incarico, ecc).
    3. Identificare indicatori premiali che coadiuvinol’amministrazione nella valutazione della performance in caso di comportamenti efficienti, corretti o che dimostrino una modalità di gestione secondo la regola del buon padre di famiglia. Questi parametri di valutazione dovranno essere agganciati ad un sistema di predefinito (magari su base informatica) al fine di renderli imparziali e “non discrezionali”.

    Tempo: ogni sei mesi o in caso di “segnalazione”

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    1. Dare massima pubblicità ai costi e ai risultati ottenuti con l’approvvigionamento e alle regioni che dovessero aver prodotto maggiori oneri per la colletività attraverso la pubblicazione sul profilo dell’amministrazione di una relazione dettagliata dell’excursus del contratto (partendo dai presupposti del resoconto sulla gestione finanziaria di cui all’articolo 29 del Codice degli Appalti). Ipotizzare una certificazione del contratto ad opera di una struttura terza rispetto al soggetto Responsabile.
    2. Predisporre – in caso di servizi erogati alla collettività – piattaforme informatiche in cui si possa registrare il livello di customer satisfaction in merito al’operato dell’Ente e degli Operatori economici aggiudicatari dei servizi\opere affinchè anche questo possa concorrere alla valutazione complessiva sul singolo amministratore e sull’operatore economico individuato. Nel caso dell’Amministratore la valutazione sull’operato potrebbe avere incidenza sui futuri avanzamenti di carriera, mentre nel caso dell’operatore appaltatore\erogatore dei servizi potrebbe influire sulla scelta se coinvolgerlo o meno in nuovi affidamenti pubblici (troppo spesso gli amministratori rinunciano all’applicazione di penali o all’invio di contestazioni dimostrando così di non gestire sistematicamente le inefficienze ed i ritardi originati dai contratti sottoscritti).

    Tempo: al termine di ogni affidamento e\o sistematicamente dopo l’esito della verifica della customer satisfaction.

    #2106

    Rita Lanzalaco
    Partecipante

    Condivido il pensiero della Collega. Ancora oggi l’esecuzione del contratto sembra essere terra di nessuno. Nonostante il codice dei contratti abbia delineato da un punto di vista astratto funzioni e competenze dei soggetti coinvolti nel procedimento di attuazione del contratto si stenta, sopratutto nell’ambito degli appalti dei servizi e delle forniture, a fare decollare le nomine dei Direttori delle esecuzioni ma sopratutto a dare concreta attuazione all’articolo 102 del codice che prevede il collaudo e la verifica di conformità. A tale riguardo devo dire che un aiuto importante è venuto dall’ANAC che ha disciplinato con diverse delibere i compiti e le funzioni del RUP/DE. Peccato che le linee guida redatte da ANAC in ordine al “Il Direttore dell’Esecuzione: modalità di svolgimento delle funzioni di coordinamento, direzione e controllo tecnico-contabile dell’esecuzione del contratto” e presentate per la consultazione nel 2016 non siano state approvate poichè contenevano una disciplina di dettaglio dell’esecuzione del contratto che se attuata avrebbe sicuramente assicurato buoni risultati. Io ho anche provato ad attuarla lo stesso ma ho ricevuto contestazioni e opposizioni. Purtroppo sulla corretta esecuzione dei contratti di forniture si annidano interessi personali!

    #2118

    La collega con il suo piano ha individuato un punto centrale dell’attività pubblica nel settore degli acquisiti di beni, servizi e lavori e ottime mi sembrano le sue osservazione. A mio avviso il personale designato ad occuparsi dell’esecuzione contrattuale dovrebbe fare solo quel “lavoro” senza vedersi assegnare ulteriori incarichi

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