Il volume – dopo una introduzione che inquadra ANAC, la sua genesi e le sue competenze nell’ordinamento italiano – individua lo standard che il diritto internazionale richiede perché le autorità preposte entro gli Stati alla prevenzione della corruzione godano delle caratteristiche di indipendenza necessarie ad adempiere al proprio mandato; valuta criticamente la rispondenza dell’Autorità Nazionale Anticorruzione italiana a questo modello internazionale; descrive in quali contesti intergovernativi e soprannazionali ANAC abbia svolto le proprie attività sotto la guida del primo Consiglio, con quali strumenti giuridici e diplomatici abbia agito, nonché quali iniziative anche proattive abbia avviato per conseguire i risultati auspicati dalle norme; considera l’utilità per l’ordinamento interno derivante dal coinvolgimento di ANAC nella vita di relazione internazionale. Da queste pagine gli Autori sperano che scaturisca, non tanto ovvero non soltanto, la descrizione della variegata prassi delle attività svolte da ANAC all’interno dell’ordinamento italiano e a livello intergovernativo ed europeo per dare adempimento al mandato contenuto nella “Legge Severino”. Si è infatti anche provato a descrivere come sia stato costruito, passo dopo passo, un sistema di lavoro entro l’Autorità per consentire una corretta ed efficace sua partecipazione alla costruzione di una strategia internazionale e domestica di prevenzione della corruzione.
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