Questo argomento contiene 4 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Antonio De Simone 2 anni, 9 mesi fa.

Stai vedendo 5 articoli - dal 1 a 5 (di 5 totali)
  • Autore
    Articoli
  • #2385

    Maria Angela Laurino
    Partecipante

    PROBLEMA
    Ai sensi del D Lgs 33/2013 come successivamente modificato ed integrato dal D. Lgs 97/2016, la trasparenza è lo strumento che “concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione”. Essa è “condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integrando il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino”, costituendo un’arma fondamentale per prevenire e contrastare i fenomeni corruttivi e più in generale di malamministrazione.
    Ma c’è una effettiva consapevolezza dei contenuti delle “sezioni trasparenza” delle PA in senso latamente inteso? E gli strumenti di accesso previsti dalla citata legislazione, appositamente introdotti per consentire l’esercizio di un controllo pregnante sull’operato della pubblica amministrazione (quali l’accesso civico e quello generalizzato), possono considerarsi effettivamente conosciuti ed utilizzati dai cittadini?
    La sensazione è piuttosto negativa. La maggior parte non ne ha – forse – ancora colto compiutamente le concrete potenzialità. Manca la consapevolezza che si tratta di forme di controllo dal basso e di tutela dei diritti che, se correttamente utilizzate, possono aiutare a stanare situazioni di cattiva amministrazione ovvero a favorire/incentivare la partecipazione delle persone al processo decisionale pubblico.

    E lato PA? I funzionari pubblici (senza con questo voler generalizzare) riescono a cogliere a pieno l’importanza e l’utilità della trasparenza oppure la vivono come un onere o un mero appesantimento burocratico?

    La sensazione generale è che, a distanza di quasi dieci anni dalla sua prima emanazione, il c.d. “Freedom Freedom of Information Act” o FOIA non abbia ancora raggiunto pienamente l’obiettivo che si prefiggeva. Quali le possibili cause di questa situazione e cosa fare rimuovere le criticità che ancora si riscontrano?

    Quanto alle cause, esse possono essere molteplici e fra queste possono annoverarsi:
    i) le troppe forme di accesso (amministrativo, civico, generalizzato) di cui un comune cittadino non sempre riesce a comprendere la differenza e le casistiche di utilizzo (a meno di non rivolgersi ad un operatore del diritto);
    ii) la richiesta di molteplici dati/atti/informazioni, afferenti ad ambiti differenti, rivolta ad enti pubblici di diversa dimensione e natura (nonostante gli svariati provvedimenti ANAC tesi a semplificare l’applicazione dei disposti normativi);
    iii) la rappresentazione spesso disaggregata di dati/informazioni quantitativamente rilevanti;
    iv) l’indicazione di formati complessi di pubblicazione che producono file di difficile lettura ed interpretazione.

    DESTINATARI DIRETTI: dipendenti di PA e di organismi partecipati
    DESTINATARI INDIRETTI: cittadini, imprese, mass media, magistratura

    Obiettivo 1: selezionare ed organizzare in modo più efficace le informazioni e i dati da pubblicare in modo da facilitarne accesso e migliorarne la compressione da parte degli utenti;
    Obiettivo 2: diffusione della conoscenza degli strumenti controllo dal basso da parte degli utenti e formazione digitale dei dipendenti incaricati dell’applicazione della norma
    Obiettivo 3: digitalizzazione dei processi in attuazione dei principi di interoperabilità fra banche dati, riuso dei dati, once only etc..

    Azione su obiettivo 1: analisi delle esigenze effettive degli utenti finali e razionalizzazione dei dati e dei flussi informativi oggetto di pubblicazione
    Azione su obiettivo 2: avvio campagne di comunicazione e sensibilizzazione su contenuti FOIA e strumenti utilizzabili/ formazione continua dei funzionari anche sotto il profilo tecnico informatico;
    Azione su obiettivo 3: informatizzazione dei flussi informativi, standardizzazione e automatizzazione delle pubblicazioni periodiche, collegamento fra banche dati per acquisizione dei provvedimenti detenuti da diversi settori della medesima PA, in modo tale da evitare procedure di caricamento manuale da parte della struttura del Responsabile per la trasparenza.

    #2391

    Viviana Arena
    Partecipante

    Condivido appieno i problemi individuati, sia sul versante esterno dei cittadini che su quello interno dei dipendenti della PA.
    Come evidenziato nelle azioni su obiettivi 2 e 3, senza un’adeguata informazione, avvalendosi di mezzi quali la stampa, la televisione, vademecum che potrebbero essere inviati ai cittadini (così come i Comuni inviano gli avvisi pagamento TARI!), un cittadino non ha la coscienza di avere facoltà – oltre che diritto – di accedere agli atti detenuti dalla PA, né la curiosità di addentrarsi sul sito e quindi nella Sezione Trasparenza dell’Ente. Aggiungo che anche il cittadino che volesse curiosare tra le Sezioni Trasparenza di Enti diversi potrebbe rimanere disorientato e scoraggiato nel vedere come le regole non siano rispettate in maniera uniforme (a volte su alcuni siti è anche difficile scovare la stessa Sezione Trasparenza).
    La stessa sensazione di disorientamento è vissuta anche dai dipendenti a cui spesso manca una formazione sistematica sulla collocazione di ogni atto nella Sezione Trasparenza.
    Condivido quindi anche la necessità di implementare i sistemi di digitalizzazione degli Enti a favore di una interoperabilità dei dati oltre che di automatismo nell’inserimento dei provvedimenti nella corretta Sezione Trasparenza (per es. contestualmente alle pubblicazioni in albo pretorio), evitando quanto più possibile il caricamento manuale, che rischia, per negligenza, mancanza di istruzioni precise o coordinamento di uffici – per cui non si sa chi debba fare che cosa – o di non essere effettuato correttamente o di non avvenire.
    Bisognerebbe conseguentemente anche incoraggiare il confronto interno tra i vari uffici per un miglioramento del sistema nell’interesse della chiarezza e trasparenza dell’attività svolta.

    #2398

    Viviana Bonante
    Partecipante

    Condivido quanto sollevato dalla collega, ma vorrei in particolare sottolineare la necessità di migliorare sempre più il processo di digitalizzazione e quindi di integrare fra loro le diverse banche dati utilizzate.
    Molto spesso la stessa informazione deve essere inserita più volte durante lo svolgimento della stessa procedura perchè diverse banche dati non sono integrate fra loro: questo comporta una enorme perdita di tempo per i dipendenti pubblici che diminuiscono sempre più e si trovano a gestire sempre più cose, che devono anche essere imparate. Se le banche dati ministeriali fossero tutte disponibili, facilmente fruibili e integrate in modo completo tra loro, ci sarebbe molto meno lavoro “burocratico” e sempre più tempo per la formazione e per l’analisi delle procedure, il che comporterebbe sicuramente al miglioramento delle stesse, garantendo di limitare sempre più la corruzione in senso lato.

    #2422

    Barbara Giannaccini
    Partecipante

    Quale responsabile del personale assegnatomi nel mio servizio , ho attribuito per il 2021 ad ognuno quale obiettivo personale, la collaborazione alla trasparenza dei propri atti. A fine 2021 nessuno se ne è preoccupato. Vivono la trasparenza quale adempimento e già è sbagliato- mi sono sentita dire troppo trasparenti pericoloso, insomma posso dire che il messaggio della valenza della trasparenza nell80% dei dip della mia amministrazione o no è passato o se sì come appesantimento.
    Quasi inutile senza ottica del once only e della digitalizzazione dei processi.
    Elementi che vediamo tornare in tutti i piani creativi

    #2445

    Antonio De Simone
    Partecipante

    Condivido..è necessario fare in modo che le informazioni ed i dati riferiti alla trasparenza siano gestiti con un livello di accessibilità migliore derivante magari da un’unica piattaforma organizzata in maniera puntuale.

Stai vedendo 5 articoli - dal 1 a 5 (di 5 totali)

Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.