HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) SETTIMO ANNO › Educare all’acquisto, promuovere Buona Amministrazione
Questo argomento contiene 10 risposte, ha 10 partecipanti, ed è stato aggiornato da Diana Crudo 1 anno, 6 mesi fa.
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gennaio 9, 2023 alle 6:13 pm #2603
> Problema
La Maladministration, più che da comportamenti consapevoli e dolosi da parte dei funzionari pubblici, è determinata da carenza di preparazione degli stessi, causata da scarsi investimenti in formazione del personale che di solito si accompagna a una cronica grave carenza di organico.
Relativamente al settore dei “contratti per affidamenti di beni e servizi sotto soglia”, a quanto sopra si aggiunge la difficoltà di comunicazione tra i diversi soggetti della “filiera dell’acquisto” che può portare a serie inefficienze e sprechi. Non va infatti dimenticato che benché l’acquisto venga imputato alla Stazione Appaltante nel suo complesso, esso è il risultato di un processo al quale partecipa una pluralità di soggetti, ciascuno con un proprio bagaglio di conoscenze, interessi e obiettivi. Ebbene, se tra questi soggetti non esiste un “vocabolario comune”, una condivisione di principi e obiettivi minimi validi per tutti, l’acquisto si rivelerà nel migliore dei casi insoddisfacente per almeno uno di essi.
Nel caso per esempio dell’acquisto di una strumentazione di laboratorio, se il docente richiedente non ha almeno un’idea di massima dei principi e delle tempistiche delle procedure di approvvigionamento o, peggio ancora, se considera le stesse un inutile adempimento burocratico di cui si devono occupare altri, facilmente aumenterà il rischio di:
– Mancante o deficitaria programmazione degli acquisti (come evidenzia il Presidente Busia dell’ANAC nella presentazione della Relazione Annuale 2022 su attività 2021 alla Camera dei deputati, il nostro è “un Paese cronicamente incapace di programmare”!)
– Eccessivo utilizzo dell’affidamento diretto senza confronto di preventivi, motivato da ragioni di “urgenza”, di “continuità scientifica”, di “lock in”
– Richieste di acquisto da evadere in tempi impossibili
– “Cattura” da parte del fornitore, che aiuta a scrivere il capitolato.
Nello stesso caso, se il funzionario che si occuperà dell’approvvigionamento manca di una formazione adeguata, o semplicemente non riesce a farsi trasferire correttamente le informazioni circa il quadro esigenziale del richiedente, avremo un rischio aumentato di:
– Accettazione acritica di quanto dichiarato dal richiedente o peggio dal fornitore
– Utilizzo ripetitivo di strumenti conosciuti per timore di sperimentare innovazioni di processoNell’ ALLEGATO 7 ‐ Allegato PTPCT 2022 valutazione rischi complessiva, al PIAO 2022-24 dell’Ateneo per cui lavoro ( https://www.unito.it/sites/default/files/piao_2022_2024.pdf ), nella parte dedicata a Processo Gestione acquisti – Area di rischio: Contratti Pubblici ex affidamento di lavori, servizi e forniture, l’impressione è che gli aspetti sopra descritti non siano presi in considerazione o che anche quando vengono considerati, la misura di trattamento indicata non sia del tutto soddisfacente.
Nella colonna di “identificazione analisi e valutazione” compare per esempio la previsione del rischio di approssimazione nella programmazione del fabbisogno, o di potenziale restrizione del mercato nella definizione delle specifiche tecniche, attraverso l’indicazione nel capitolato tecnico di requisiti di partecipazione che favoriscano un determinato operatore, o anche del mancato rispetto del principio di rotazione degli inviti e affidamenti a vantaggio di alcuni fornitori, rischi in alcuni casi valutati di grado alto/medio o medio.
In quella del trattamento del rischio però, si sostiene la particolarità degli acquisti in ambito scientifico ove “la rotazione non è tuttavia possibile in contesti caratterizzati da forniture altamente specialistiche o caratterizzate da privative commerciali” e pertanto le misure di prevenzione previste sono essenzialmente:
– L’acquisizione di autodichiarazioni di assenza di conflitto di interessi da parte del personale che partecipa alle procedure di affidamento
– Una informativa destinata ai fornitori, dove si rappresenti che sono loro applicabili sia i Codici di comportamento (nazionale e dell’Ateneo) sia il Piano anticorruzione
– Il principio di segregazione delle attività nella filiera degli acquisti che dall’anno 2019 ha trovato maggiore evidenza attraverso l’utilizzo di una procedura informatizzata in cui sono distinti i diversi soggetti che interagiscono nella procedura con la chiarezza dei rispettivi ruoli nel processo.A mio parere queste misure, seppur doverose, rischiano di essere un mero adempimento burocratico e vanno integrate con altre che possano incidere sulla consapevolezza e (in)formazione di funzionari e soggetti richiedenti, e di conseguenza stimolare da parte loro l’adozione di comportamenti virtuosi.
> Obiettivi
Obiettivo 1 Migliorare la formazione del personale tecnico amministrativo addetto agli uffici Approvvigionamenti dei diversi Poli dell’Ateneo.
Il saper fare dei funzionari va costantemente adeguato alla continua evoluzione normativa e tecnologica che caratterizza il mondo dei contratti pubblici.
Obiettivo 2 Educare l’utenza della funzione acquisti
Una programmazione consapevole e tempestiva è spesso alla base di una procedura di affidamento corretta. I docenti richiedenti devono essere consapevoli dei principi e delle tempistiche delle procedure di approvvigionamento e ciò non solo per rispettare le prescrizioni del Codice dei Contratti a tutela di concorrenza e trasparenza, ma anche al fine di programmare adeguatamente le attività di ricerca.
La mancanza della suddetta consapevolezza può altrimenti portare a richieste di acquisto “urgente” di strumentazione, indispensabile per completare una milestone del progetto e non perdere il finanziamento concesso, con conseguente pressione sugli uffici amministrativi per l’adozione di procedure di affidamento più rapide.> Azioni
Azione 1 (Obiettivo 1) – Effettiva Formazione continua del personale.
Le continue novità a livello normativo in tema di contratti pubblici, le evoluzioni tecnologiche di piattaforme ICT, la qualificazione delle Stazioni Appaltanti, rendono fondamentale un investimento costante nella formazione delle risorse umane
Tempo – Dipende da disponibilità e vincoli di bilancio ma almeno un corso all’annoAzione 2 (Obiettivo 1) – Creazione di rete di condivisione conoscenze e good practices tra uffici.
Non necessariamente la formazione va interpretata unicamente in senso tradizionale (partecipazione a corsi, seminari, Master ecc). Sono convinto che in molti casi le informazioni e competenze si trovino già all’interno della nostra Amministrazione, solo non sempre sappiamo dove. Nel caso di UniTO ogni Polo dispone di una propria Sezione Approvvigionamenti che si occupa di acquisti sotto soglia. Un dialogo continuo tra colleghi di uffici diversi può talvolta essere più formativo (ed economico) di un corso a pagamento tenuto da un fornitore esterno all’Ateneo.
I colleghi di altri Poli potrebbero già aver affrontato e risolto aspetti problematici di un acquisto che il nostro ufficio sta gestendo per la prima volta, o comunque avere qualche suggerimento utile anche in caso non abbiano mai gestito situazioni analoghe.
A tal fine propongo:
• Azione 2A – Creazione di un Forum aperto a tutti i funzionari addetti alle Sezioni Approvvigionamenti di Polo dove poter discutere questioni di comune interesse
Tempo – tempestivo
• Azione 2B – Istituzionalizzazione di una riunione con cadenza periodica, in modalità online in cui confrontarsi su problemi comuni o semplicemente condividere best practices
Tempo – cadenza trimestraleAzione 3 (Obiettivo 2) – Realizzazione di Linee guida per gli acquisti destinato ai richiedenti (docenti e ricercatori)
Non dovrà essere un documento tecnico per addetti agli appalti, ma dare le informazioni di base e soprattutto stimolare il richiedente a contattare gli uffici amministrativi (per concordare modi e tempi dell’affidamento) con largo anticipo e non quando ormai è tardi.
Tempo – Entro 4 mesi da entrata in vigore Nuovo CodiceAzione 4 (Obiettivo 2) – Momenti di incontro a livello di singoli Dipartimenti tra docenti e personale Sezione acquisti
Avranno lo scopo di approfondire la conoscenza del documento dell’Azione 3 e successivamente di segnalare con cadenza periodica criticità e possibili interventi correttivi nelle procedure di affidamento.
Tempo – Entro 3 mesi da Linee guida e poi una volta l’anno.febbraio 3, 2023 alle 6:09 am #2620richiamo l’azione che invita alla “Creazione di rete di condivisione conoscenze e good practices tra uffici”. anche la mia proposta richiama questa necessità. Sono convinta anch’io che molto spesso soluzioni o esperienze siano già presenti all’interno della struttura, e non note a tutti i dipendenti. Questa opportunità di condivisione potrebbe portare ad un risparmio di tempo, ad una riduzione della fatica nel trovare soluzioni, riducendo rischi di errori e successivi contenziosi.
febbraio 3, 2023 alle 5:37 pm #2628Ritengo sia una ottima iniziativa l’adozione di linee guida “operative” per gli acquisti, ciò consentirebbe un approccio più standarizzato ed efficiente da parte di tutti i soggetti, anche quelli “meno pratici”, alle procedure di acquisto, rendendo meno ostica la materia a coloro che ne hanno poca dimestichezza. Il rischio di un approccio troppo accademico è quello di disincentivare l’approfondimento e la corretta applicazione delle procedure.
febbraio 4, 2023 alle 1:49 pm #2641Quello in cui opero è un contesto che riflette esattamente, seppur forse in una dimensione più ridotta di quella in cui operi tu, quello da te descritto.
I problemi operativi degli addetti al servizio Supporto Appalti in cui opero, che si occupa anche di tutti gli affidamenti superiori ai 5000 euro, “combatte” quotidianamente con le “pretese” dei vari servizi dell’Ente che spesso richiedono forniture immediate senza tollerare l’attesa dei tempi minimi di legge e senza fornire progetti di affidamento approvati e previsti negli strumenti di programmazione.
Risulta difficile soddisfare i bisogni segnalati senza incorrere in rimostranze varie.
L’emergenza diviene via via normalità con i conseguenti rischi di maladministration.
Molto arduo poi è far passare il messaggio del divieto di rotazione in inviti ed affidamenti!
Il motivo di questa situazione, in effetti, è da collegarsi, tra l’altro, nelle diverse professionalità che operano nell’ente prive di nozioni “trasversali” quali possono considerarsi le regole base degli affidamenti. Tecnici ed amministrativi, salvo casi eccezionali, sembrano parlare linguaggi diversi.
Pur condividendo in toto il progetto, apprezzo particolarmente l’obiettivo 2 (Linee guida per gli acquisti destinato ai richiedenti) indirizzato a tutto il personale.- Questa risposta è stata modificata 1 anno, 9 mesi fa da Rosangela Villella.
febbraio 10, 2023 alle 11:29 am #2666Interessate, troppo spesso sottovalutato, ma sicuramente da coltivare nel lungo periodo è la rete che si viene a costituire che spesso può sopperire a mancato percorso formativo dell’ufficio preposto. Spesso soluzioni immediate e innovative possono venire alla luce attraverso un semplice scambio di idee e punti di vista.
febbraio 12, 2023 alle 11:47 am #2681In merito al tema trattato, sicuramente di fronte a quelle problematiche che purtroppo nell’immediato credo non siano risolvibili in molte amministrazioni come le carenze organiche e quindi il ricambio di personale, ritengo che creare come indicato reti di condivisione di conoscenze e good practices tra uffici possa essere un valore aggiunto, come peraltro anche il principio del learning by doing può essere un altro modo per l’organizzazione al fine di efficientarsi sempre più.
febbraio 17, 2023 alle 5:40 pm #2686Credo che più l’ente è grande e più sia facile incorrere in una situazione di frammentazione difficilmente governabile, con la conseguenza di effettuare inconsapevolmente acquisti in modo non corretto. A mio avviso potrebbe essere importante operare con una sensibilizzazione dei vertici di ogni Sezione di Approvvigionamento, affinchè organizzino dei tavoli di lavoro volti a verificare in primis se ci siano spazi per acquisti aggregati ed in subordine a scambiarsi esperienze e buone prassi.
maggio 9, 2023 alle 9:16 am #2714Condivido pienamente le problematiche descritte. Esse rappresentano le difficoltà comuni alle varie amministrazioni pubbliche. Sensibilizzare il personale richiedente di beni/servizi, educandolo e rendendolo consapevole dell’importanza della propria azione/funzione all’interno della catena del procurement, semplificherebbe tutti i processi amministrativi. Quanto più, la formazione dello stesso personale amministrativo, attraverso corsi specifici o semplici incontri interni ai propri uffici, migliorerebbe indubbiamente l’efficienza amministrativa.
maggio 11, 2023 alle 6:17 pm #2725Condivido pienamente tutte le problematiche e le possibili azioni suggerite, in particolare in ordine alla possibilità di redigere linee guida in ciascuna stazione appaltante. La specificità degli acquisti dettata dal tipo di attività dell’Ente consentirebbe di indirizzare gli operatori guidandoli in modalità di acquisto uniformate.
Nel mio ente (dove sono “ultima arrivata”) ho sentito molto la mancanza di linee guida che mi orientassero. Questo consentirebbe anche un passaggio di consegne più agevole ai nuovi arrivati, evitando di creare meccanismi in cui il sapere sia nelle mani di pochi e difficilmente trasferibile ai nuovi arrivati (che necessariamente arriveranno, per ragioni logistiche ovviamente…).maggio 12, 2023 alle 3:40 pm #2730VERSIONE DEFINITIVA
> Problema
La Maladministration, più che da comportamenti consapevoli e dolosi da parte dei funzionari pubblici, è determinata da carenza di preparazione degli stessi, causata da scarsi investimenti in formazione del personale che di solito si accompagna a una cronica grave carenza di organico.
Relativamente al settore dei “contratti per affidamenti di beni e servizi sotto soglia”, a quanto sopra si aggiunge la difficoltà di comunicazione tra i diversi soggetti della “filiera dell’acquisto” che può portare a serie inefficienze e sprechi. Non va infatti dimenticato che benché l’acquisto venga imputato alla Stazione Appaltante nel suo complesso, esso è il risultato di un processo al quale partecipa una pluralità di soggetti, ciascuno con un proprio bagaglio di conoscenze, interessi e obiettivi. Ebbene, se tra questi soggetti non esiste un “vocabolario comune”, una condivisione di principi e obiettivi minimi validi per tutti, l’acquisto si rivelerà nel migliore dei casi insoddisfacente per almeno uno di essi.
Nel caso per esempio dell’acquisto di una strumentazione di laboratorio, se il docente richiedente non ha almeno un’idea di massima dei principi e delle tempistiche delle procedure di approvvigionamento o, peggio ancora, se considera le stesse un inutile adempimento burocratico di cui si devono occupare altri, facilmente aumenterà il rischio di:
– Mancante o deficitaria programmazione degli acquisti (come evidenzia il Presidente Busia dell’ANAC nella presentazione della Relazione Annuale 2022 su attività 2021 alla Camera dei deputati, il nostro è “un Paese cronicamente incapace di programmare”!)
– Eccessivo utilizzo dell’affidamento diretto senza confronto di preventivi, motivato da ragioni di “urgenza”, di “continuità scientifica”, di “lock in”
– Richieste di acquisto da evadere in tempi impossibili
– “Cattura” da parte del fornitore, che aiuta a scrivere il capitolato.
Nello stesso caso, se il funzionario che si occuperà dell’approvvigionamento manca di una formazione adeguata, o semplicemente non riesce a farsi trasferire correttamente le informazioni circa il quadro esigenziale del richiedente, avremo un rischio aumentato di:
– Accettazione acritica di quanto dichiarato dal richiedente o peggio dal fornitore
– Utilizzo ripetitivo di strumenti conosciuti per timore di sperimentare innovazioni di processoNell’ ALLEGATO 7 ‐ Allegato PTPCT 2022 valutazione rischi complessiva, al PIAO 2022-24 dell’Ateneo per cui lavoro ( https://www.unito.it/sites/default/files/piao_2022_2024.pdf ), nella parte dedicata a Processo Gestione acquisti – Area di rischio: Contratti Pubblici ex affidamento di lavori, servizi e forniture, l’impressione è che gli aspetti sopra descritti non siano presi in considerazione o che anche quando vengono considerati, la misura di trattamento indicata non sia del tutto soddisfacente.
Nella colonna di “identificazione analisi e valutazione” compare per esempio la previsione del rischio di approssimazione nella programmazione del fabbisogno, o di potenziale restrizione del mercato nella definizione delle specifiche tecniche, attraverso l’indicazione nel capitolato tecnico di requisiti di partecipazione che favoriscano un determinato operatore, o anche del mancato rispetto del principio di rotazione degli inviti e affidamenti a vantaggio di alcuni fornitori, rischi in alcuni casi valutati di grado alto/medio o medio.
In quella del trattamento del rischio però, si sostiene la particolarità degli acquisti in ambito scientifico ove “la rotazione non è tuttavia possibile in contesti caratterizzati da forniture altamente specialistiche o caratterizzate da privative commerciali” e pertanto le misure di prevenzione previste sono essenzialmente:
– L’acquisizione di autodichiarazioni di assenza di conflitto di interessi da parte del personale che partecipa alle procedure di affidamento
– Una informativa destinata ai fornitori, dove si rappresenti che sono loro applicabili sia i Codici di comportamento (nazionale e dell’Ateneo) sia il Piano anticorruzione
– Il principio di segregazione delle attività nella filiera degli acquisti che dall’anno 2019 ha trovato maggiore evidenza attraverso l’utilizzo di una procedura informatizzata in cui sono distinti i diversi soggetti che interagiscono nella procedura con la chiarezza dei rispettivi ruoli nel processo.A mio parere queste misure, seppur doverose, rischiano di essere un mero adempimento burocratico e vanno integrate con altre che possano incidere sulla consapevolezza e (in)formazione di funzionari e soggetti richiedenti, e di conseguenza stimolare da parte loro l’adozione di comportamenti virtuosi.
> Obiettivi
Obiettivo 1 Migliorare la formazione del personale tecnico amministrativo addetto agli uffici Approvvigionamenti dei diversi Poli dell’Ateneo.
Il saper fare dei funzionari va costantemente adeguato alla continua evoluzione normativa e tecnologica che caratterizza il mondo dei contratti pubblici.
Obiettivo 2 Educare l’utenza della funzione acquisti
Una programmazione consapevole e tempestiva è spesso alla base di una procedura di affidamento corretta. I docenti richiedenti devono essere consapevoli dei principi e delle tempistiche delle procedure di approvvigionamento e ciò non solo per rispettare le prescrizioni del Codice dei Contratti a tutela di concorrenza e trasparenza, ma anche al fine di programmare adeguatamente le attività di ricerca.
La mancanza della suddetta consapevolezza può altrimenti portare a richieste di acquisto “urgente” di strumentazione, indispensabile per completare una milestone del progetto e non perdere il finanziamento concesso, con conseguente pressione sugli uffici amministrativi per l’adozione di procedure di affidamento più rapide.> Azioni
Azione 1 (Obiettivo 1) – Effettiva Formazione continua del personale.
Le continue novità a livello normativo in tema di contratti pubblici, le evoluzioni tecnologiche di piattaforme ICT, la qualificazione delle Stazioni Appaltanti, rendono fondamentale un investimento costante nella formazione delle risorse umane
Tempo – Dipende da disponibilità e vincoli di bilancio ma almeno un corso all’annoAzione 2 (Obiettivo 1) – Creazione di rete di condivisione conoscenze e good practices tra uffici.
Non necessariamente la formazione va interpretata unicamente in senso tradizionale (partecipazione a corsi, seminari, Master ecc). Sono convinto che in molti casi le informazioni e competenze si trovino già all’interno della nostra Amministrazione, solo non sempre sappiamo dove. Nel caso di UniTO ogni Polo dispone di una propria Sezione Approvvigionamenti che si occupa di acquisti sotto soglia. Un dialogo continuo tra colleghi di uffici diversi può talvolta essere più formativo (ed economico) di un corso a pagamento tenuto da un fornitore esterno all’Ateneo.
I colleghi di altri Poli potrebbero già aver affrontato e risolto aspetti problematici di un acquisto che il nostro ufficio sta gestendo per la prima volta, o comunque avere qualche suggerimento utile anche in caso non abbiano mai gestito situazioni analoghe.
A tal fine propongo:
• Azione 2A – Creazione di un Forum aperto a tutti i funzionari addetti alle Sezioni Approvvigionamenti di Polo dove poter discutere questioni di comune interesse
Tempo – tempestivo
• Azione 2B – Istituzionalizzazione di una riunione con cadenza periodica, in modalità online in cui confrontarsi su problemi comuni o semplicemente condividere best practices
Tempo – cadenza trimestraleAzione 3 (Obiettivo 2) – Realizzazione di Linee guida per gli acquisti destinato ai richiedenti (docenti e ricercatori)
Non dovrà essere un documento tecnico per addetti agli appalti, ma dare le informazioni di base e soprattutto stimolare il richiedente a contattare gli uffici amministrativi (per concordare modi e tempi dell’affidamento) con largo anticipo e non quando ormai è tardi.
Tempo – Entro 4 mesi da entrata in vigore Nuovo CodiceAzione 4 (Obiettivo 2) – Momenti di incontro a livello di singoli Dipartimenti tra docenti e personale Sezione acquisti
Avranno lo scopo di approfondire la conoscenza del documento dell’Azione 3 e successivamente di segnalare con cadenza periodica criticità e possibili interventi correttivi nelle procedure di affidamento.
Tempo – Entro 3 mesi da Linee guida e poi una volta l’anno.maggio 15, 2023 alle 8:07 am #2732Concordo in particolare, sull’obiettivo n.1, perciò sull’ implementazione della formazione del personale sopratutto tecnico, quindi Rup, nella mia esperienza professionale in materia di appalti aventi ad oggetto lavori pubblici, ingegneri ed architetti, nonchè su implementazione della sinergia e condivisione di informazioni/documentazione ecc tra uffici amministrativi gare delle S.A. e Rup, configurandosi tale ufficio come ufficio centrale di scambio e “punto d’incontro” tra risorse addette all’area legale/normativa/amministrativa e risorse addette all’area tecnica.
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