HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) SETTIMO ANNO TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI! Integrità da condividere

Questo argomento contiene 10 risposte, ha 8 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Rosangela Villella 1 anno, 6 mesi fa.

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  • #2604

    Rosangela Villella
    Partecipante

    PROBLEMA
    Il Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza 2022-2024 della Provincia di Asti risulta formalmente ineccepibile nell’adeguamento alla normativa ed agli atti di indirizzo di ANAC in materia. Non risulta alcuna delle carenze formali rilevate da ANAC a seguito di monitoraggio sull’operato degli Enti Pubblici assoggettati alla normativa anticorruzione (presenti nomina di RPCT, approvazione relazioni annuali sullo stato di attuazione, previsione “sulla carta” di monitoraggi e formazione, relazioni con gli strumenti di programmazione ecc.. )
    Quanto sopra evidenzia attenzione e ragionata analisi della documentazione messa a disposizione da ANAC, tuttavia la lettura del Piano risulta “impegnativa” e scarsamente “coinvolgente” poiché trasmette l’impressione di mero adempimento formale all’obbligo di legge e non di “abito confezionato su misura” per l’Ente.
    Il copy out di normativa e relazioni di ANAC e forze dell’ordine sul contesto nazionale e regionale (assente il quadro più strettamente provinciale) conferisce lunghezza e ridondanza mentre assai sbrigativi risultano la mappatura dei processi ed la definizione di misure di contenimento del rischio.

    L’aspetto che mi colpisce di più è che si percepisce la “solitudine” del RPCT nel ruolo di baluardo di legalità con la quasi totale assenza degli altri attori della vita pubblica tanto nella fase di elaborazione del piano quanto nelle successive fasi di diffusione, formazione e comunicazione e monitoraggio.
    Il RPCT è sì il soggetto titolare del potere di predisposizione e di proposta del PTPCT all’organo di indirizzo ma la predisposizione del Piano dovrebbe avvenire con il coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa (organo di indirizzo, titolari degli uffici di diretta collaborazione, titolari di incarichi amministrativi di vertice, responsabili degli uffici e stakeholders), avendo, quest’ultima, una conoscenza approfondita delle attività svolte, dei processi decisionali (siano o meno procedimenti amministrativi) dell’amministrazione e dei relativi profili di rischio coinvolti.
    Auspicabile sarebbe anche il coinvolgimento dei piccoli Comuni della Provincia [118 in totale di cui solo 6 sopra i 5.000 ab.] nei cui confronti l’Ente esplica la sua competenza di assistenza tecnico-amministrativa in particolare come Centrale di Committenza operante nel settore tra i più esposti a rischio corruttivo.

    Non ci possano essere Etica e Legalità se non sono intesi come valori condivisi pertanto il punto su cui intendo focalizzare il mio elaborato è l’opportunità di coinvolgere tutti gli attori della vita pubblica nell’attività anticorruttiva.
    Mi sono permessa di prendere a prestito come titolo-slogan il motto di un classico della letteratura universale, “I Tre moschettieri”, allusivo al nobile valore di un patto stretto tra persone in vista di un fine da realizzare insieme…..nel caso di specie la realizzazione di una società integra e rispettosa dei diritti.

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, politici, scuole, ordini professionali, associazioni

    Obiettivo 1 – Costruire il Piano “dal basso” (valorizzazione delle competenze) – contributi di stakeholder.
    Coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa.
    Mappatura completa e contestualizzata dei rischi corruttivi con elaborazione di misure correttive condivise ad opera del personale addetto ai servizi al cittadino a supporto del RPCT.
    Prevedere e rendere operativa la fase del monitoraggio sull’applicazione del Piano, fase da valorizzare alla stessa stregua di quella della elaborazione perchè il Piano non si riveli un’”arma spuntata”.
    Mettere a frutto l’esperienza tecnico-operativa dei dipendenti con esperienza pregressa nell’Ente e la formazione giuridico/economica/informatica dei giovani dipendenti di nuova nomina potenzialmente apportatrice di innovazione.
    Motivare il personale conferendogli consapevolezza del proprio ruolo di garante dei diritti dei cittadini.
    Coinvolgimento degli stakeholders.
    Estendere la partecipazione dei dipendenti alla redazione/aggiornamento del Codice di Comportamento vista la stretta relazione dello stesso con il Piano Anticorruzione.

    Obiettivo 2 – Conoscere per applicare: Formazione e Comunicazione interna efficace.
    Tra i dipendenti dell’Ente manca, salvo rare eccezioni, la conoscenza dei contenuti del piano e degli impegni che esso comporta tanto che la maladministration deriva per lo più per mancanza di formazione anzicchè da intenti criminosi.
    La sola pubblicazione sul sito istituzionale in Ammministrazione Trasparente sezione “Altri Contenuti” e la trasmissione a mezzo email ai Dirigenti con richiesta di comunicarlo “per presa d’atto” ai dipendenti non sono strumenti efficaci e non garantiscono l’interiorizzazione del messaggio.
    La stessa necessità di formazione sussiste anche per il Codice di Comportamento (strumento anticorruzione al pari del Piano) la cui esistenza viene spesso dimenticata.
    La formazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza è prevista da specifiche
    disposizioni contenute nella legge 6 novembre 2012, n. 190. Ne discende che la formazione in materia di etica, integrità ed altre tematiche inerenti al rischio corruttivo è una misura di prevenzione della corruzione da disciplinare e programmare adeguatamente nell’ambito del Piano Anticorruzione.

    Obiettivo 3 – Formare nuovi Amministratori e fare rete con Comuni ed altri enti locali.
    Come effetto della riforma Del Rio si è rafforzato il legame tra Provincia e i Comuni, grazie al fatto che un suo organo è l’Assemblea dei Sindaci e che è amministrata da amministratori comunali, sindaci e consiglieri dei Comuni. Nella sua veste di Ente di Area Vasta, la Provincia intende proporsi come “casa dei Comuni” sulla base della sua competenza di assistenza tecnico amministrativa agli stessi, divenuta strategica per l’accesso alle opportunità di investire in infrastrutture attingendo ai fondi PNRR.
    Fornire formazione per Amministratori di nuova nomina dei 118 Comuni della Provincia. Realizzare in materia di anticorruzione una rete provinciale per far fronte comune al fenomeno corruttivo.
    Adesione a reti anticorruzione preesistenti di Enti Pubblici e Locali.

    Obiettivo 4 – Cultura della legalità: “per fare l’albero ci vuole il seme”.
    Promuovere una cultura della legalità presso gli studenti del quarto anno delle scuole superiori in coincidenza al raggiungimento della maggiore età e l’acquisizione di diritti e doveri.
    Creare un circolo virtuoso fra i giovani cittadini e le istituzioni per incentivare l’assunzione di responsabilità del singolo verso la collettività.

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    – Istituire un gruppo di lavoro a sostegno del Segretario Generale RPCT composto dai Dirigenti e da un rappresentante di ogni Servizio operativo.
    Per l’adozione del nuovo piano coinvolgimento del personale cui è attribuita specifica responsabilità (P.O./responsabili d’ufficio) dotato di completa conoscenza dei processi.
    Per gli aggiornamenti annuali effettuare all’interno del gruppo di lavoro una rotazione fra il restante personale (sempre uno per servizio) onde consentire l’acquisizione di nuovi contributi.
    Coinvolgere i dipendenti anche in occasione degli aggiornamenti del Codice di comportamento.

    – Per non lasciare i controlli alla buona volontà e “creatività” dei singoli uffici e creare uniformità dell’azione amministrativa all’interno dell’Ente, redigere una sezione dedicata del Piano contenente un vademecum/linee guida per i monitoraggi. Detto vademecum/linee guida dovrà indicare: provvedimenti oggetto di verifica, modalità, tempistiche, reportistica da produrre.
    Tempo: 2/3 incontri in vista dell’adozione del piano ed un incontro ogni 6 mesi per esaminare i risultati del monitoraggio rilevando eventuali criticità.

    – Pubblicazione per 30 gg della bozza del Piano Anticorruzione sulla Home Page del sito dell’Ente in evidente sezione dedicata con invito a cittadini e stakeholders (associazioni o altre categorie portatrici di interessi collettivi, associazioni di categoria, ecc…) a presentare osservazioni e suggerimenti. Perchè detto invito non risulti vano, dare rilievo a detta pubblicazione attraverso comunicati stampa sui giornali locali e attraverso i canali social dell’Ente (FB, Instagram,…).
    Il gruppo di lavoro si riunisce in caso di ricevimento di contributi.
    Tempo: cadenza annuale.

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    – Promuovere eventi formativi di tipo generale, mirata all’aggiornamento delle competenze e dei comportamenti in materia di etica e della
    legalità, per tutti i dipendenti provinciali aperto alla partecipazione dei piccoli Comuni della Provincia.
    Organizzazione del corso previa stipula di accordi tra enti locali per favorire un unico programma di formazione in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza con costo suddiviso in quote proporzionate alle dimensioni dell’Ente. Prevedere spazio per l’esposizione di best practices dei partecipanti.
    Tempo: n. 1 corso/anno.

    – Formazione specifica differenziata, per contenuti e livello di approfondimento, per personale addetto al servizio Appalti di Provincia e Comuni particolarmente esposto al rischio corruttivo.
    Tempo: n. 1 corso/anno.

    – Come consolidamento delle competenze potrà esser richiesto al personale partecipante al corso specialistico di redigere bozza di Patto di Integrità condiviso da proporre agli Enti per l’adozione in occasione degli affidamenti di lavori, forniture e servizi.

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    – Sfruttare le possibilià offerte da specifici bandi di finanziamento della Regione Piemonte o altri Istituzioni per realizzare Corso di formazione gratuiti rivolti ai Sindaci ed Amministratori (under 35 o di prima nomina).
    Il corso potrebbe esser organizzato in collaborazione con ANCI Piemonte in analogia a corsi già realizzati con successo in anni passati (es. “Decido io!” del 2020 e “Mi Formo!” nel 2021 realizzati dal Servizio Politiche Giovanili della Provincia di Asti ).
    Prevedere l’inserimento nel programma della normativa anticorruzione, integrità dell’azione amministrativa e legalità, l’esposizione di esperienze attinenti da parte di amministratori locali/Dirigenti della Provincia.
    Tempo: n. 3 giornate

    – Seguendo l’esempio del Comune di Asti con cui la Provincia attualmente condivide il vertice politico, aderire all’Associazione Avviso Pubblico per fare rete con altri Enti nella lotta alla corruzione.
    L’adesione alla Carta di Avviso Pubblico indica concretamente – tramite non solo buoni propositi ma anche con previsione di divieti e sanzioni – come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore.
    Detta adesione porterebbe vantaggi interni (supporto, educazione alla legalità, formazione…) ed esterni (dare un segno evidente dell’impegno dell’Ente).
    La contenuta quota associativa consente il rispetto della clausola dell’invarianza di bilancio propria della Legge n. 190/2012 potendo esser sostenuta con risorse finanziarie disponibili.
    Tempo: adesione a rinnovo annuale.

    Azione 4 (riferita a obiettivo 4)
    – Protocollo d’intesa con Ufficio Scolastico Territoriale e altre Istituzioni (Forze dell’ordine, Sindacati, Associazioni di categoria) per organizzare una giornata di educazione alla democrazia e alla legalità per avviare un percorso attivo che accompagni i giovani nello studio e nell’acquisizione dei concetti di cittadinanza, legalità e democrazia.

    – Ai docenti delle scuole superiori verrà poi chiesto di proseguire successivamente il lavoro nelle classi quarte nell’ambito dell’insegnamento di educazione civica approfondendo con i propri studenti le tematiche che sono state oggetto della giornata di formazione.

    – A completamento del percorso sarà infine proposto ai ragazzi, per stimolare la creatività sul tema, di partecipare ad un concorso con invito a produrre lavori fotografici e/o video di impegno civile. Pubblicazione dei migliori lavori sui canali social dell’Ente.

    – Prevedere un percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento – PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) all’interno dell’Ente incentrato su tematiche di anticorruzione.

    #2619

    Elena Merlatti
    Partecipante

    le considerazioni esposte, sono largamente prese in considerazione nella mia proposta di piano. in particolare noto come anche in Ente di dimensioni maggiori, la problematica dell’isolamento del RPCT è la medesima. La necessità di coinvolgimento dell’intera struttura è assolutamente imprescindibile, a tutti i livelli, per riuscire ad avere una condivisione utile.

    #2625

    Rosangela Villella
    Partecipante

    In effetti i nostri piani partono da un punto di vista comune.
    La sensazione che ho è che il problema legato alla mancata condivisione ed alla mancata interiorizzazione delle misure anticorruzione tra i diversi soggetti coinvolti non conosce distinzioni sulla base delle dimensioni dell’Ente.
    Forse la causa non risiede nella diversa disponibilità di mezzi ma in un comune ostacolo legato alla “mentalità diffusa”.

    #2629

    Loredana Donzella
    Partecipante

    Condivido gli obiettivi e le relative azioni da te evidenziate e, in particolare, apprezzo la concretezza del tuo lavoro, che evidentemente non si limita ad essere un esercizio prettamente formale, ma è il frutto di una seria analisi del vigente piano adottato dall’Amministrazione Provinciale. Le azioni proposte, in modo pragmatico, tendono a raggiungere l’adozione di un reale strumento di prevenzione alla corruzione ed auspico pertanto che vengano quanto prima effettivamente adottate dall’Ente

    #2654

    Davide Rosso
    Partecipante

    Anche nel mio caso il RPCT soffre di solitudine. Confesso di aver letto il PTPCT quando sono stato assunto e il PIAO quest’anno per questo lavoro.
    Anche in questo ambito, le tecnologie informatiche potranno essere di aiuto per consentire forme di coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa nell’elaborazione del Piano.
    In Ateneo per esempio abbiamo sperimentato forme di partecipazione dei dipendenti su piattaforme telematiche per la revisione dello Statuto o per il bilancio partecipato.
    Non si vede perché gli stessi strumenti non possano essere impiegati anche nella predisposizione del Piano anticorruzione.

    #2655

    Rosangela Villella
    Partecipante

    Trovo molto interessante la sperimentazione da voi condotta per la revisione dello statuto o bilancio partecipato, in effetti nel caso del Piao basterebbe ricorrere allo stesso strumento.
    L’ente metterebbe a disposizione lo strumento telematico ed i dipendenti il contributo umano con le loro proposte ed idee.

    #2663

    Roberta Salerno
    Partecipante

    Condivido le considerazioni formulate e la necessità di rendere più “concreto” il Piano.
    Ho letto il mio piano aziendale una sola volta, poco dopo l’assunzione e non ero ancora consapevole della dimensione del fenomeno corruttivo. Confermo che anche nel mio caso pur essendo formalmente completo, potrebbe essere opportuna qualche rivisitazione in senso pratico e realmente condiviso.
    Mi sono occupata per un anno degli adempimenti connessi al piano per conto del mio ufficio (predisposizione di relazione semestrale dettagliata su affidamenti diretti, in proroga e ragioni sottese), un aspetto che secondo me potrebbe rendere il controllo effettivo ma nella nostra realtà aziendale (davvero estesa) il RPCT è di fatto solo quindi è nella sostanza impossibile che una sola persona possa occuparsi di adempimenti formali e controlli effettivi.

    #2669

    Giuseppe Silvestro
    Partecipante

    Obiettivi e azioni pienamente condivisibili. Rappresentano un ottimo spunto e momento di riflessione , magari da prendere a riferimento nel proprio settore di lavoro

    #2678

    Domenico Calabrese
    Partecipante

    Analisi ben approfondita della tematica e piena di riflessioni condivisibili e magari da poter prendere a spunto nell’ambito della propria organizzazione.

    #2688

    Paola Novara
    Partecipante

    Condivido appieno l’analisi fatta. Purtroppo negli enti esiste uno scollamento tra chi sta “negli uffici di palazzo” e chi invece è “on the road” ad affrontare quotidianamente problemi da risolvere e lamentele dei cittadini. Istituire un gruppo di lavoro a sostegno del Segretario Generale RPCT composto dai Dirigenti e da un rappresentante di ogni Servizio operativo è un’ottima idea per avvicinare i due mondi e per rendere più concreto e vicino alla realtà il Piano. Si potrebbe incontrare una iniziale resistenza da parte dei Servizi operativi, ma sono convinta che dopo aver rotto il ghiaccio ne verrebbe fuori un “brainstorming” costruttivo.

    #2719

    Rosangela Villella
    Partecipante

    PIANO CREATIVO CHE TIENE CONTO DEI COMMENTI DEI COLLEGHI

    TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI! Integrità da condividere
    PROBLEMA
    Il Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza 2022-2024 della Provincia di Asti risulta formalmente ineccepibile nell’adeguamento alla normativa ed agli atti di indirizzo di ANAC in materia. Non risulta alcuna delle carenze formali rilevate da ANAC a seguito di monitoraggio sull’operato degli Enti Pubblici assoggettati alla normativa anticorruzione (presenti nomina di RPCT, approvazione relazioni annuali sullo stato di attuazione, previsione “sulla carta” di monitoraggi e formazione, relazioni con gli strumenti di programmazione ecc.. )
    Quanto sopra evidenzia attenzione e ragionata analisi della documentazione messa a disposizione da ANAC, tuttavia la lettura del Piano risulta “impegnativa” e scarsamente “coinvolgente” poiché trasmette l’impressione di mero adempimento formale all’obbligo di legge e non di “abito confezionato su misura” per l’Ente.
    Il copy out di normativa e relazioni di ANAC e forze dell’ordine sul contesto nazionale e regionale (assente il quadro più strettamente provinciale) conferisce lunghezza e ridondanza mentre assai sbrigativi risultano la mappatura dei processi ed la definizione di misure di contenimento del rischio.
    L’aspetto che mi colpisce di più è che si percepisce la “solitudine” del RPCT nel ruolo di baluardo di legalità con la quasi totale assenza degli altri attori della vita istituzionale tanto nella fase di elaborazione del piano quanto nelle successive fasi di diffusione, formazione e comunicazione e monitoraggio.
    Il RPCT è sì il soggetto titolare del potere di predisposizione e di proposta del PTPCT all’organo di indirizzo ma la predisposizione del Piano dovrebbe avvenire con il coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa (Dirigenti e responsabili degli uffici), avendo, quest’ultima, una conoscenza approfondita delle attività svolte, dei processi decisionali (siano o meno procedimenti amministrativi) dell’amministrazione e dei relativi profili di rischio coinvolti.
    Non ci possano essere Etica e Legalità se non sono intesi come valori condivisi pertanto il punto su cui intendo focalizzare il mio elaborato è l’opportunità di coinvolgere tutti gli attori della vita istituzionale nell’attività anticorruttiva.
    Mi sono permessa di prendere a prestito come titolo-slogan il motto di un classico della letteratura universale, “I Tre moschettieri”, allusivo al nobile valore di un patto stretto tra persone in vista di un fine da realizzare insieme…..nel caso di specie la realizzazione di una società integra e rispettosa dei diritti.
    Destinatari diretti: dipendenti pubblici, amministratori, scuole.
    Destinatari indiretti: cittadini, associazioni, operatori economici.
    Obiettivo 1 – Costruire il Piano “dal basso” – valorizzazione competenze interne e contributi di stakeholder.
    Coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa da cui possa derivare un “brainstorming” costruttivo a beneficio della concretezza del Piano..
    Mappatura completa e contestualizzata dei rischi corruttivi con elaborazione di misure correttive condivise ad opera del personale addetto ai servizi al cittadino a supporto del RPCT.
    Sarebbe auspicabile ottenere un contributo anche da parte dei piccoli Comuni della Provincia [118 in totale di cui solo 6 sopra i 5.000 ab.] nei cui confronti l’Ente esplica la sua competenza di assistenza tecnico-amministrativa in particolare come Centrale di Committenza operante nel settore tra i più esposti a rischio corruttivo.
    Perchè il Piano non si riveli un’”arma spuntata”, prevedere e rendere operativa la fase del monitoraggio sull’applicazione del Piano senza lasciarla affidata al solo RPCT.
    Mettere a frutto l’esperienza tecnico-operativa dei dipendenti con esperienza pregressa nell’Ente e la formazione giuridico/economica/informatica dei giovani dipendenti di nuova nomina potenzialmente apportatrice di innovazione.
    Motivare il personale conferendogli consapevolezza del proprio ruolo di garante dei diritti dei cittadini.
    Coinvolgimento degli stakeholders.
    Estendere la partecipazione dei dipendenti alla redazione/aggiornamento del Codice di Comportamento vista la stretta relazione dello stesso con il Piano Anticorruzione.
    Obiettivo 2 – Conoscere per applicare: Formazione e Comunicazione interna efficace.
    Tra i dipendenti dell’Ente manca, salvo rare eccezioni, la conoscenza dei contenuti del piano e degli impegni che esso comporta tanto che la maladministration deriva per lo più per mancanza di formazione anzicchè da intenti criminosi.
    La sola pubblicazione sul sito istituzionale in Ammministrazione Trasparente sezione “Altri Contenuti” e la trasmissione a mezzo email ai Dirigenti con richiesta di comunicarlo “per presa d’atto” ai dipendenti non sono strumenti efficaci e non garantiscono l’interiorizzazione del messaggio.
    La stessa necessità di formazione sussiste anche per il Codice di Comportamento (strumento anticorruzione al pari del Piano) la cui esistenza viene spesso dimenticata.
    La formazione in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza è prevista da specifiche
    disposizioni contenute nella legge 6 novembre 2012, n. 190. Ne discende che la formazione in materia di etica, integrità ed altre tematiche inerenti al rischio corruttivo è una misura di prevenzione della corruzione da disciplinare e programmare adeguatamente nell’ambito del Piano Anticorruzione.
    Obiettivo 3 – Formare nuovi Amministratori e fare rete con altri enti locali.
    Come effetto della riforma Del Rio si è rafforzato il legame tra Provincia e i Comuni, grazie al fatto che un suo organo è l’Assemblea dei Sindaci e che è amministrata da amministratori comunali, sindaci e consiglieri dei Comuni. Nella sua veste di Ente di Area Vasta, la Provincia intende proporsi come “casa dei Comuni” sulla base della sua competenza di assistenza tecnico amministrativa agli stessi, divenuta strategica per l’accesso alle opportunità di investire in infrastrutture attingendo ai fondi PNRR.
    Fornire formazione per Amministratori di nuova nomina dei 118 Comuni della Provincia. Realizzare in materia di anticorruzione una rete provinciale per far fronte comune al fenomeno corruttivo.
    Adesione a reti anticorruzione preesistenti di Enti Pubblici e Locali.
    Obiettivo 4 – Cultura della legalità: “per fare l’albero ci vuole il seme”.
    Promuovere una cultura della legalità presso gli studenti del quarto anno delle scuole superiori in coincidenza al raggiungimento della maggiore età e l’acquisizione di diritti e doveri.
    Creare un circolo virtuoso fra i giovani cittadini e le istituzioni per incentivare l’assunzione di responsabilità del singolo verso la collettività.
    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    – Istituire un gruppo di lavoro a sostegno del Segretario Generale RPCT composto dai Dirigenti e da un rappresentante di ogni Servizio operativo.
    Per l’adozione del nuovo piano coinvolgimento del personale cui è attribuita specifica responsabilità (P.O./responsabili d’ufficio) dotato di completa conoscenza dei processi.
    In occasione degli aggiornamenti periodici del Piano e del Codice di comportamento acquisire i contributi spontanei di tutto il personale a mezzo di piattaforma telematica accessibile dalla intranet.
    – Utilizzare lo strumento di partecipazione della consultazione pubblica, sfruttando le tecnologie informatiche in dotazione, mettendo a disposizione di cittadini e stakeholders una piattaforma telematica su cui possano caricare agevolmente i loro contributi. Pubblicizzare la consultazione attraverso comunicati stampa sui giornali locali ed avvisi sui canali social dell’Ente (FB, Instagram,…). La consultazione dovrà rispettare i principi di inclusione e accessibilità, efficacia e tempestività, trasparenza e riscontro sui risultati.
    Tempo: 4 settimane.
    – Per semplificare ed uniformare il compito di verifica svolto dal RPCT e dal suo team, dotare il Piano di linee guida per i monitoraggi. Dette linee guida dovranno indicare: provvedimenti oggetto di verifica, modalità, tempistiche, reportistica da produrre.
    Tempo: 2/3 incontri in vista dell’adozione del piano ed un incontro ogni 6 mesi per esaminare i risultati del monitoraggio rilevando eventuali criticità.
    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    – Promuovere eventi formativi di tipo generale, mirata all’aggiornamento delle competenze e dei comportamenti in materia di etica e
    legalità, per tutti i dipendenti provinciali nonché per quelli dei piccoli Comuni della Provincia con costo suddiviso in quote proporzionate alle dimensioni dell’Ente. Prevedere spazio per l’esposizione di best practices dei partecipanti.
    Tempo: n. 1 corso/anno.
    – Formazione specifica differenziata, per contenuti e livello di approfondimento, per personale addetto al servizio Appalti di Provincia e Comuni particolarmente esposto al rischio corruttivo.
    Tempo: n. 1 corso/anno.
    – Come consolidamento delle competenze potrà esser richiesto al personale partecipante al corso specialistico di redigere bozza di Patto di Integrità condiviso da proporre agli Enti per l’adozione in occasione degli affidamenti di lavori, forniture e servizi.
    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    – Sfruttare le possibilià offerte da specifici bandi di finanziamento della Regione Piemonte o altri Istituzioni per realizzare Corso di formazione gratuiti rivolti ai Sindaci ed Amministratori (under 35 o di prima nomina).
    Il corso potrebbe esser organizzato in collaborazione con ANCI Piemonte in analogia a corsi già realizzati con successo in anni passati (es. “Decido io!” del 2020 e “Mi Formo!” nel 2021 realizzati dal Servizio Politiche Giovanili della Provincia di Asti ).
    Prevedere l’inserimento nel programma della normativa anticorruzione, integrità dell’azione amministrativa e legalità, l’esposizione di esperienze attinenti da parte di amministratori locali/Dirigenti della Provincia.
    Tempo: n. 3 giornate
    – Seguendo l’esempio del Comune di Asti con cui la Provincia attualmente condivide il vertice politico, aderire all’Associazione Avviso Pubblico per fare rete con altri Enti nella lotta alla corruzione.
    L’adesione alla Carta di Avviso Pubblico indica concretamente – tramite non solo buoni propositi ma anche con previsione di divieti e sanzioni – come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore.
    Detta adesione porterebbe vantaggi interni (supporto, educazione alla legalità, formazione…) ed esterni (dare un segno evidente dell’impegno dell’Ente).
    La contenuta quota associativa consente il rispetto della clausola dell’invarianza di bilancio propria della Legge n. 190/2012 potendo esser sostenuta con risorse finanziarie disponibili.
    Tempo: adesione a rinnovo annuale.
    Azione 4 (riferita a obiettivo 4)
    – Protocollo d’intesa con Ufficio Scolastico Territoriale e altre Istituzioni (Forze dell’ordine, Sindacati, Associazioni di categoria) per organizzare una giornata di educazione alla democrazia e alla legalità per avviare un percorso attivo che accompagni i giovani nello studio e nell’acquisizione dei concetti di cittadinanza, legalità e democrazia.
    – Ai docenti delle scuole superiori verrà poi chiesto di proseguire successivamente il lavoro nelle classi quarte nell’ambito dell’insegnamento di educazione civica approfondendo con i propri studenti le tematiche che sono state oggetto della giornata di formazione.
    – A completamento del percorso sarà infine proposto ai ragazzi, per stimolare la creatività sul tema, di partecipare ad un concorso con invito a produrre lavori fotografici e/o video di impegno civile. Pubblicazione dei migliori lavori sui canali social dell’Ente.
    – Prevedere un percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento – PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) all’interno dell’Ente incentrato su tematiche di anticorruzione.

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