HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) OTTAVO ANNO › Uscire dalla zona di comfort
Questo argomento contiene 2 risposte, ha 3 partecipanti, ed è stato aggiornato da Maurizio Gioda 5 mesi, 1 settimana fa.
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gennaio 17, 2024 alle 6:14 pm #2769
Problema
L’ultima Relazione Annuale dell’ANAC (2022) evidenzia che nell’ambito degli strumenti di svolgimento delle procedure di affidamento per importi superiori a 40.000 €, l’ACCORDO QUADRO viene scelto solo nel 1,7% dei casi. Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (2023) del Comune presso cui sono in servizio individua il VALORE PUBBLICO quale obiettivo da generare tramite l’azione e la performance amministrativa. Il contesto attuale richiede alla Pubblica Amministrazione di ascoltare con attenzione cittadini e Stakeholder per cogliere bisogni emergenti, programmare efficacemente in funzione anche di nuove opportunità e focalizzare l’impatto dell’azione amministrativa sul territorioAll’interno dei Comuni, le attività di programmazione e progettazione degli appalti si scontrano, spesso, con gravi difficoltà legate all’incapacità di METTERE IN RELAZIONE EFFICENTEMENTE LA DOMANDA E LA RISPOSTA. La disponibilità contenuta di risorse economiche, la scarsa specializzazione/formazione delle risorse umane, la mancanza di input da parte delle classi dirigenti conducono i funzionari a TRALASCIARE INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE PER SVOLGERE LE ATTIVITÀ SEMPRE NELLO STESSO MODO, all’interno della propria “zona di comfort”.
La disciplina sui contratti pubblici, sia a livello nazionale che europeo, promuove il coordinamento tra soggetti, l’innovazione e l’utilizzo di strumenti flessibili ed innovativi, quale, ad esempio, l’Accordo Quadro.Destinatari diretti: funzionari pubblici (ente di appartenenza), funzionari pubblici (altri enti), classi dirigenti, politici/amministratori, operatori economici, cittadinanza
Destinatari indiretti: cittadinanza (in termini di destinatari finali dei vantaggi generati da un’azione efficiente della P.A.)
Obiettivi
Obiettivo 1: Istituzione di un GRUPPO DI LAVORO INTER-DISCIPLINARE DI INNOVAZIONE (composto da soggetti eterogenei per formazione e ruolo) con il fine di sperimentare l’istituto dell’Accordo Quadro e definire correttamente la domanda (Progetto obiettivo). Tale gruppo può essere integrato a seguito delle azioni previste nell’ambito dell’obiettivo 2.
Obiettivo 2: Promozione delle attività (ex-ante) per DIFFONDERE, MIGLIORARE ED INTEGRARE il progetto di Accordo Quadro ovvero per favorire la partecipazione degli stakeholders (operatori economici, funzionari di altri uffici, cittadini, istituzioni …) ed innescare processi di cooperazione/aggregazione/centralizzazione con altri Enti.
Obiettivo 3: Diffondere (ex-post) i risultati ottenuti al fine di accrescere la fiducia nella Pubblica Amministrazione, quale soggetto capace di generare VALORE PUBBLICO, in termini di senso civico/appartenenza/coinvolgimento ed efficienza/utilizzo razionale delle risorse/risposte concrete a domande reali.Azioni
Azione 1 – (riferita a obiettivo 1)
1A) Creazione di un NETWORK DI COMPETENZE tramite corsi di formazione multidisciplinare (tecnica, finanziaria, informatica, di indirizzo …) destinata al GRUPPO DI LAVORO INNOVATIVO con il fine di passare dal concetto di “pensare come filiera” a quello di “pensare come soggetto unico e complesso” (intersse collettivo). Durata: 1 anno, cadenza mensile.
1B) Creazione di un DATABASE/PROGETTO mediante strumenti di modellazione digitale (BIM, GIS) per identificare ed analizzare i fabbisogni/criteri di progetto e la domanda alla base dell’affidamento dell’Accordo Quadro. Durata: 1 anno, cadenza mensile.
1C) Redazione dei DOCUMENTI DI GARA ARMONIZZATI per stipulare un Accordo Quadro ovvero revisione del progetto sulla base dei feed-back raccolti nell’ambito delle attività di cui all’azione 2. Durata 3 mesi, attività successiva ad 1A ed 1B.Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
2A) Pubblicità dell’attività innovativa rivolta all’interno ed all’esterno dell’Ente finalizzata a RACCOGLIERE CONTRIBUTI (attrito creativo) nonchè nuovi PATNERS PER IL GRUPPO DI LAVORO INNOVATIVO. Durata: 1 anno, cadenza trimestrale
2B) Informazione rivolta ad altri Enti circa le attività innovative in corso per INNESCARE MECCANISCIMI DI COOPERAZIONE/AGGREGAZIONE nonchè mettere a conoscenza gli operatori economici circa le future occasioni di innovazione/affidamento. Durata: 1 anno, cadenza trimestraleAzione 3 (riferita a obiettivo 3)
3A) Diffusione di un’ analisi critica del processo svolto al fine di trasmettere agli altri uffici interni all’Ente i risultati ottenuti e provare a GENERARE UNA RIVOLUZIONE DI METODO a livello generale, dal basso.
3B) Presentazione delle attività svolte alla Cittadinanza per PUBBLICIZZARE IL VALORE PUBBLICO OTTENUTO dalle attività di innovazione/aggregazione/cooperazione al fine di accrescere la fiducia nella Pubblica Amministrazione, non quale mera macchina burocratica ma quale realtà capace di innovare e generare benefici collettivi ed efficienza.
3C) REALIZZAZIONE DI UNA PUBBLICAZIONE (libro, fasciolo, vademecum, saggio…) – con la collaborazione di Anac e altri stakeholders- quale strumento di diffusione del “know how” per un pensiero innovativo, partecipato e corretto.- Questo argomento è stato modificato 10 mesi fa da Lucrezia D'Onofrio.
marzo 5, 2024 alle 2:05 pm #2841Ciao Lucrezia,
interessante il Tuo piano e le proposte per uscire dalla “confort-zone”.
La creazione di un NETWORK di competenze, che comprende la condivisione di esperienze, potrebbe permettere il confronto fra le diverse amministrazioni per il raggiungimento di obiettivi utili alla cittadinanza. Coinvolgere i cittadini condividendo procedure, obiettivi e risultati può avvicinare alla pubblica amministrazione, e come dici tu, aumentare la fiducia nella PA e innovare la stessa macchina della PA.
Fra l’altro, uno degli obiettivi della spending reviews (nella visione anglosassone) è quello di informare i cittadini in merito a come sono spese le risorse e per quali scopi, allo scopo di essere il più trasparente possibile e creare fiducia nella PA.giugno 10, 2024 alle 10:25 pm #2865Ritengo che questa proposta in effetti si possa ben correlare ai temi della qualificazione delle Stazioni Appaltanti e delle Centrali di Committenza e della aggregazione/centralizzazione delle committenze, temi che dovrebbero favorire la specializzazione e la multidisciplinarietà dei gruppi di lavoro che si occupano di procurement per la PA. Nelle Stazioni Appaltanti più piccole – nelle quali è più difficile avere i requisiti di qualificazione ed essere orientati ad innovare e ad uscire dalla zona di confort – la tua proposta potrebbe essere recepita aumentando (al di là degli obblighi normativi) atraverso la tua azione 3 l’orientamento “culturale” del personale e degli amministratori ad avvalersi di committenza esterne, “cedendo sovranità” a chi ha maggiore competenza e specializzazione e con una maggiore disponibilità ad utilizzare strumenti innovativi che le piccole Stazioni Appaltanti non sono abituate ad (e spesso nemmeno in grado di) utilizzare.
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