HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) OTTAVO ANNO Domanda qualificata e aggregata VS Maladministration

Questo argomento contiene 2 risposte, ha 3 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Raffaele Niglio 9 mesi, 1 settimana fa.

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  • #2782

    Giorgio Loparco
    Partecipante

    >Problema

    Sebbene i dati ANAC riportano, negli ultimi anni, un trend in crescita degli affidamenti “sopra soglia”, rimane rilevante, soprattutto a partire dai livelli più bassi delle unità organizzative, la difficoltà nella definizione in maniera adeguata e puntuale delle esigenze di approvvigionamento da parte delle stazioni appaltanti, ricorrendo conseguentemente a procedure frammentate/duplicate, non correttamente sviluppate nel tempo, anti-economiche e spesso non supportate da capitolati tecnici redatti con competenza, al fine di individuare il miglior rapporto qualità/prezzo, per il miglior risultato perseguibile.

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, scuole/università, autorità indipendenti

    >Obiettivi

    Obiettivo 1
    Creare competenze solide e specializzate, nell’ambito delle stazioni appaltanti, al fine di dotare la pubblica amministrazione di professionisti credibili nell’ambito della programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione.
    Obiettivo 2
    Aggregare la spesa (individuando esigenze affini e similari da gestire in un’unica procedura) al fine di ottenere economie di scala e maggiore qualità del prodotto.
    Obiettivo 3
    Promuovere l’immagine di un’amministratzione lungimirante, capace di programmare e perseguire efficacemente I propri obiettivi istituzionali, utilizzando in modo efficace ed efficente le risorse pubbliche assegnate, nel rispetto della “cosa pubblica”.

    >Azioni Tempo

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    Prevedere per i dipendenti pubblici, ad ogni livello, corsi di formazione sia all’interno dell’amministrazione sia trasversalmente fra amministrazioni pubbliche eterogenee. Incentivare anche la formazione privata, su tematiche attinenti l’attività lavorativa. Prevedere un sistema di retribuzioni che premi in maniera decisiva le competenze e le responsabilità dei dipendenti pubblici.

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    Promuovere fra i dipendenti pubblici una visuale “responsabile” e “trasversale” delle esigenze da soddisfare, sia in un’ottica comprendente più centri di costo, sia in una prospettiva temporale pluriennale (si pensi alla fornitura ripetitiva di beni e servizi).

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    Pensare a un Sistema di “rating di qualità della stazione appaltante” che sulla base di dati oggettivi, sottoposti alla vigilanza di autorità indipendenti, premi, da un punto di vista reputazionale, comportamenti virtuosi (indicatore di tempestività dei pagamenti, capacità di aggregazione della spesa, tempestività nella comunicazione con gli utenti/fornitori, tempestività nell’assunzione di decisioni, redazione di documenti tecnico-amministrativi chiari, ecc.ecc.) e penalizzi quelli negative (inerzia decisionale, microaffidamenti ripetuti/frazionamento della spesa, ritardo nei pagamenti, documenti tecnico-amministrativi vaghi/fumosi che lascino spazio a offerte meno vantaggiose, varianti in corso d’opera ingiustificate, episodi accertati di corruzione/infiltrazioni mafiose, ricorsi amministrativi sfavorevoli, ecc. ecc.)

    #2787

    Barbara Roncarolo
    Partecipante

    Giorgio,
    Il tuo contributo chiaro e lineare mi trova completamente d’accordo.
    In particolar modo concordo con te sull’opportunità di creare piani di formazione che consentano anche il dialogo tra dipendenti di realtà differenti: dal confronto tra colleghi che operano in settori differenti, ma nella stessa area operativa (appalti pubblici), possono derivare contributi utili, originali e innovativi.

    Sento grande affinità anche con il punto tre: l’idea del “rating di qualità” è esattamente l’esigenza che ho sottolineato anche io nel mio intervento “nell’azione tre”. Se hai l’opportunità di leggerlo, mi piacerebbe attivare un ulteriore confronto con te.

    Infatti anche gli acquisti che possono apparire marginali, perché non si spingono oltre la soglia comunitaria, hanno in realtà grande importanza, perché spesso sono proprio quelli che riguardano l’area “organizzazione e funzionamento” che ha una funzione trasversale e di supporto alle attività dell’intero Ente in questione.

    #2793

    Raffaele Niglio
    Partecipante

    Giorgio, il punto di partenza del tuo piano anticorruzione ovvero la programmazione dei fabbisogni è spesso sottovalutata dai committenti e ciò ricade negativamente sulla possibilità di aggregare in maniera adeguata e puntuale le esigenze di approvvigionamento da parte delle stazioni appaltanti. Una stretta sinergia tra committenti e stazione appaltante, nonchè una buona preventiva programmazione delle esigenze pruò migliorare il fenomeno rilevato spesso comune a tante realtà che potrebbe essere foriero di maladministration o fenomeni cortruttivi. Ben vengaga pertanto un piano anticorruzione a presidio di tale ambito che mira a migliorare l’intero ciclo degli appalti.

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