HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) NONO ANNO › Scarsa conoscenza delle norme e loro complessità agevola i fenomeni corruttivi.
Questo argomento contiene 1 risposta, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Veronica Valenti 1 mese, 3 settimane fa.
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settembre 22, 2024 alle 6:05 am #2881
Spesso succede che la non completa conoscenza delle norme da parte di chi deve svolgere la procedura di gara unita alla loro complessità provoca degli errori che possono agevolare eventuali fenomeni corruttivi.
Per evitare che questo accada si sono individuati tre possibili obiettivi da perseguire:
Obiettivi:
1. Aumentare la comprensione e le conoscenze delle norme da parte del personale preposto ai procedimenti.
2. Semplificare e uniformare le procedure e la loro interpretazione in modo da renderle più accessibili e comprensibili.
3. Rendere trasparenti i processi amministrativi per ridurre le opportunità di corruzione.
Le azioni che si possono fare, invece, per raggiungere questi obiettivi sono:
Relativamente al primo obiettivo:
• Formazione continua del personale preposto ai procedimenti amministrativi mediante:
o Corsi di aggiornamento ovvero organizzare corsi di aggiornamento periodico per i dipendenti pubblici sulle normative vigenti, sulle procedure amministrative e sulle “best practices” individuate.
o Guida pratica: Pubblicare su una piattaforma informatica unica per tutta la Pubblica Amministrazione una “guida” con esempi partici e “case study” in modo da spiegare bene e standardizzare in maniera univoca per tutti i passi del procedimento di affidamento, le normative e le loro applicazioni pratiche. Tale guida deve essere aggiornata annualmente sulla base di eventuali sentenze o modifiche alle norme.
o Dedicare uno specifico ufficio “centrale” composto da esperti del settore per rispondere a domande e chiarire dubbi anche con modalità “call centere”.
Relativamente al secondo obiettivo:
• Automatizzare e semplificare il più possibile le procedure e processi amministrativi complessi attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale. Questo non solo permetterebbe di ridurre il rischio di errori umani e di manipolazioni ma porterebbe anche un notevole risparmio di tempo. Oggi la IA, infatti, può gestire non solo compiti ripetitivi come la verifica dei documenti, l’elaborazione delle domande e la gestione delle gare d’appalto ma può essere usata come strumento di trasparenza e di automatizzazione di tutto il processo.
• Uniformare tutti i sistemi informatici della Pubblica Amministrazione in modo semplificare ed incentivare lo scambio di informazioni tra tutti i dipendenti pubblici.
• Piattaforme interattive: Sviluppare piattaforme interattive che utilizzano l’intelligenza artificiale per rispondere alle domande sulle normative e guidare gli utenti attraverso le procedure amministrative.Relativamente al terzo obiettivo:
• Accesso semplificato alle informazioni attraverso la costituzione di:
o Portali online: Creare portali online dove i cittadini e i dipendenti pubblici possano facilmente accedere alle normative, alle procedure e ai documenti amministrativi.
o Open data: Promuovere l’uso di dati aperti per permettere a tutti di monitorare l’operato delle amministrazioni pubbliche e verificare la conformità alle normative.
o Sportelli informativi: Istituire sportelli informativi presso gli uffici pubblici dove i cittadini possono ricevere assistenza e chiarimenti sulle normative.
o Servizi di consulenza: Offrire servizi di consulenza legale e amministrativa per aiutare i cittadini e le imprese a comprendere e applicare correttamente le normative.
o Feedback e partecipazione: Creare canali di comunicazione per raccogliere feedback dai cittadini e dai dipendenti pubblici sulle normative e sulle procedure, e coinvolgerli nel processo di revisione.
o App mobile: Creare app mobile che permettano ai cittadini di accedere facilmente alle normative e alle informazioni amministrative ovunque si trovino.settembre 22, 2024 alle 5:14 pm #2882Buonasera Matteo,
condivido pienamente gli obiettivi che hai indicato.
Per quanto concerne invece i mezzi proposti, mi permetto di fare qualche breve osservazione.
In particolare:
1) per quanto riguarda la guida pratica, è indubbio che la sua stesura sarebbe molto utile. Tuttavia, de facto, vista l’estrema mutevolezza degli orientamenti giurisprudenziali che, peraltro, si susseguono con ritmo incessante, a mio avviso sarebbe opportuno un aggiornamento quantomeno semestrale della stessa e non annuale;2) quanto alla creazione di ufficio “centrale” composto da esperti del settore per rispondere a domande e chiarire dubbi anche con modalità “call center”, credo che sia un sogno irrealizzabile e anche potenzialmente foriero di sprechi di denaro pubblico poiché :
a) la PA ad oggi è incapace (salvo limitate eccezioni) di svolgere una selezione pubblica in grado di individuare i più meritevoli, innanzitutto perché il lavoro alle dipendenze della PA non è economicamente attrattivo e dunque spesso, soprattutto i laureati, preferiscono il lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro privato; in secondo luogo perché, spesso, i bandi di concorso sono scritti con estrema superficialità e generalità, senza indicare requisiti speciali specifici per ciascun profilo ricercato. Per fare un esempio banale, è difficile che la PA bandisca un posto per un ingegnere specializzato nell’esame e nella trattazione delle c.d. “riserve”, si limiterà invece a richiedere la laurea in ingegneria e, forse, un’esperienza minima di 3/5 anni;
b) all’interno della PA esistono già figure che dovrebbero essere preposte a tale funzione (penso ai Segretari comunali e provinciali, ai Segretari della Regione, ai Segretari degli altri enti pubblici diversi dagli enti locali, ai direttori generali, all’Avvocatura interna dell’Ente);3) quanto all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sono d’accordo che il suo utilizzo vada implementato ma credo anche che non si possa affidare la gestione di un intero procedimento amministrativo alla stessa, si potrebbe invece pensare di utilizzarla come strumento di controllo, per evitare errori materiali o sviste grossolane. Infatti, come l’uomo, anche l’AI può commettere errori, in quanto gli input all’AI sono dati dall’uomo stesso.
Senza contare che ci sono attività giuridiche che non possono essere in alcun modo scaricate all’AI. Penso ad esempio al controllo di legittimità e di validità da svolgere su un contratto di avvalimento. In tal caso, infatti, il funzionario pubblico non può limitarsi a verificare l’onerosità o la gratuità del contratto ma dovrà verificare in concreto, tramite un esame complessivo delle clausole in esso contenute, che l’ausiliario abbia assunto impegni effettivi e non solo formali verso l’appaltatore. -
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