HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) TERZO ANNO Anna Petruzzi Contro la corruzione una squadra competente è un forte deterrente

Questo argomento contiene 11 risposte, ha 12 partecipanti, ed è stato aggiornato da  ELENA DEAMBROGIO 5 anni, 11 mesi fa.

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  • #528

    Anna Petruzzi
    Partecipante

    DESTINATARIO: Amministratori e dipendenti pubblici, imprenditori, professionisti, altri Enti Pubblici, cittadini.

    AMBITO D’AZIONE: Proposte migliorative.

    AMBITO D’AZIONE: Gli ambiti dell’urbanistica e dell’edilizia sono, all’interno di un Comune, tra quelli più esposti al rischio corruzione, anche a causa della difficoltà a districarsi nel “ginepraio” di norme di vario livello riguardanti anche settori diversi (ad esempio ambiente, viabilità, espropri..), di estrema complessità anche interpretativa.

    OBIETTIVI:
    1) nella gestione dei procedimenti urbanistico-edilizi garantire, al contempo, competenza, trasparenza e semplificazione nei rapporti con i professionisti, imprenditori e cittadini evitando la “frammentazione” derivante dalla complessità e dalla difficoltà ad individuare referenti adeguati;
    2) elaborare percorsi procedurali snelli, trasparenti e condivisi da tutti i potenziali “attori” al fine di prevenire successive “patologie”;
    3) evitare situazioni di “inerzia-omissione”, atteggiamenti sempre più frequenti finalizzati a prevenire l’insorgenza di qualsivoglia problema (fenomeno sempre più diffuso a valle di inchieste giudiziarie “sensazionalistiche” sull’operato di funzionari pubblici che hanno poi invece portato ad assoluzioni piene nei vari gradi di giudizio);
    4) valorizzazione degli obiettivi “quotidiani”, concreti, che non vanno trascurati solo per-ché non comportano “retribuzioni di risultato”.

    AZIONI:
    1) per ogni procedimento complesso, creazione di gruppi di lavoro interni “eterogenei” ovvero composti sia da componenti “tecnici” in grado di rappresentare i diversi ambiti coinvolti, sia da esperti “giuridici” nonché, d’altro canto, variegati sotto il profilo delle attitudini, con la presenza di un componente “motivatore”, capace altresì di gestire al meglio la preziosa risorsa tempo. All’interno di tale gruppo occorre individuare un re-ferente unico capace di garantire la “regia” della complessità e garantire al cittadino la dovuta semplificazione e trasparenza;
    2) condividere percorsi procedurali generali attraverso la creazione di gruppi di lavoro esterni “eterogenei”, ovvero composti sia da soggetti “controllori” (ad esempio rappresentanti di ANAC, Corte dei Conti, Guardia di Finanza, Procura Penale…), sia da Enti Pubblici diversi (Regione, Soprintendenza, Città Metropolitana, ARPA, ASL…), oltre alle diverse articolazioni del Comune (ad esempio Ambiente, Viabilità, Lavori Pubblici). In tale sede andrebbero discusse e anticipate le sempre più frequenti criticità procedurali connesse alle difficoltà interpretative delle variegate norme vigenti nonché elaborate proposte normative e procedurali semplificate allo scopo di governare con ragionevolezza i procedimenti e non bloccare o dilatare a dismisura le tempistiche procedurali.

    CONCLUSIONI:
    Tale modalità di lavoro di gruppo dovrebbe garantire competenza e reciproco costante confronto sulle criticità che di volta in volta si palesano, rafforzare le motivazioni individuali e fungere da deterrente contro l’atteggiamento di inerzia dilagante, in un’ottica di responsabilizzazione, autonomia e reciproca fiducia anche nel rapporto tra amministra-tori e funzionari pubblici.

    #550

    VANIA ROSTAGNO
    Partecipante

    Sarebbe il modo giusto di condividere anche con gli imprenditori ed il pubblico la definizione delle procedure urbanistico-edilizie (e forse di sottolinearlo anche ai politici).Il suggerimento sarebbe di iniziare però non a livello di singolo comune ma di aree omogenee territoriali per evitare la dispersione di risorse ed avere fin da subito una vista multidimensionale rispetto alla dimensione della singola Amministrazione.

    #555

    MARISA AUDI GRIVETTA
    Partecipante

    La competenza e la responsabilizzazione sono leve imprescindibili per migliorare ogni procedimento specie se complesso.
    E’ molto interessante l’idea di creare gruppi di lavoro esterni ‘eterogenei’; possono costituire un importante valore aggiunto. Si potrebbero individuare, in tale contesto, degli step e dei tempi entro cui il gruppo di lavoro, in modo condiviso, dovrebbe elaborare le proprie conclusioni fornendo proposte operative.

    #561

    FABRIZIO BARBIERO
    Partecipante

    molto d’accordo, dovremmo passare da un sistema di controllori, controllati, per cui non si capisce bene perché quest’ultimi debbano essere gli unici a dover rispondere degli errori commessi, derivanti molto spesso da una normativa opaca, obsoleta, contraddittoria, lacunosa ad un sistema vero di collaborazione nel rispetto dei ruoli e funzioni di ogni attore chiamato in causa.

    #587

    FABRIZIO BORREANI
    Partecipante

    Ottima idea quella dei gruppi di lavoro. Suggerirei di inserire, comunque, ab origine, soggetti rientranti nelle categorie dei controllori già nei gruppi di lavoro interni, traendoli da personale appartenente alle categorie citate (Guardia di finanza, Magistrati etc.) non più in servizio, evitando dunque fastidiosi conflitti di competenze ma garantendo, al contempo, un controllo preventivo sulla legittimità degli atti.

    #609

    MARINA DOLFINI
    Partecipante

    Tema interessantissimo e proposte che lo sono altrettanto, sicuramente complessa la gestione di un approccio interdisciplinare dell’edilizia e urbanistica, che deve comunque rispondere ai principi di snellezza del procedimento amministrativo

    #621

    KATYA FINARDI
    Partecipante

    Grazie alla vicinanza del Progetto alla mia concreta realtà lavorativa apprezzo particolarmente la sua portata innovativa e le sue potenziali ricadute positive sulla qualità del lavoro.
    Propongo:
    – di prevedere iniziative di formazione che favoriscano la diffusione di una nuova cultura organizzativa che dia ai dirigenti ed ai funzionari gli strumenti per rispondere ad una domanda sempre più eterogenea e complessa e riconosca, tra l’altro, l’efficacia della cooperazione multidisciplinare.

    #635

    Concordo con la visione del piano proposta che la condivisione delle informazioni e gli approcci multidisciplinari possano concorrere alla lotta contro la corruzione, sicuramente questi elementi uniti alla strategia trasparente di moniotiraggio/ pubblicazione deli risultati raggiunti possono portare ad un risultato che può portare all’efficacia ed efficienza dei singoli processi.

    #639

    Tema interessante e molto ben dettagliato. Una maggiore collaborazione e condivisione interna tra le professionalità del gruppo ed esterna tra enti permette una migliore gestione dei percorsi procedurali e un aumento della prevenzione.
    Sarebbe interessante poter immaginare una simile organizzazione applicata ad altre aree o ambiti di intervento pubblico.

    #666

    ROSALIA MANNO
    Partecipante

    Sicuramente proposte molto interessanti, ma forse di difficile attuazione per la complessità dei temi trattati e per la numerosità delle parti coinvolte.

    #680

    Mi colpiscono positivamente due considerazioni:
    – l’esigenza di “…Elaborare percorsi procedurali snelli”:
    – la valorizzazione degli obiettivi quotidiani concreti.
    L’esigenza, imprescindibile, di valorizzazione del lavoro in sè, a prescindere dalle ormai dilaganti retribuzioni di risultato.

    #696

    ELENA DEAMBROGIO
    Partecipante

    Proposta del tutto condivisibile nei fini e nei mezzi. Evidenzio peraltro che la proposta di collaborazione in seno a gruppi multidisciplinari, nel rispetto di ruoli e competenze, non può che giovare anche nell’ottica di favorire sinergie fra progettualità e diversi strumenti della PA; cosa preclusa se si agisce come spesso accade per silos.
    non so se la proposta – visto la diversità e la mole delle attività seguite dal settore – può essere applicata a tutti i possibili ambiti e casistiche. Suggerirei di focalizzare e testare la modalità di lavoro su alcuni strumenti complessi – progetti speciali – da selezionare per complessià, multidisciplinarietà. etc. Per velocizzare potrebbero essere richiesti referenti presso tutte le direzioni, in grado di agire da entry point di caso in caso e formare agilmente i gruppi di lavoro.

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