Questo argomento contiene 18 risposte, ha 19 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Valentina Verno 4 anni, 11 mesi fa.

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  • #942

    Alessandra Toma
    Partecipante

    TITOLO: NOI SIAMO L’OCEANO
    “NON DEVI PERDERE FIDUCIA NELL’UMANITÀ. L’UMANITÀ È UN OCEANO; SE POCHE GOCCE DELL’OCEANO SONO SPORCHE, L’OCEANO NON DIVENTA SPORCO”. (MAHATMA GANDHI).

    DESTINATARIO: PER INDIVIDUARE UN DESTINATARIO OCCORRE FARE RIFERIMENTO AD UN MITTENTE. E SE I RUOLI SI ALTERNASSERO CICLICAMENTE?
    SIAMO MITTENTI E AD UN TEMPO DESTINATARI.

    PROBLEMA: Le regole del vivere civile definiscono una società civile. Ma le regole non bastano a fare in modo che la società “esista” civilmente, occorre che ciascuno sia portatore di valori di civiltà e che ciascuno percepisca l’azione pubblica come civile.
    Quei fenomeni cui tutti noi abbiamo assistito durante il nostro percorso, e che oggi ci occupano in questo corso, sono il frutto dell’affievolimento di un rapporto tra la sfera lavorativa e la società in cui siamo, alternativamente, mittenti e destinatari.
    Piuttosto che attendersi che il legislatore circoscriva esponenzialmente l’iniziativa ed il percorso realizzativo delle azioni, credo che ciascuno di noi possa trarre giovamento nel porsi alternativamente dalla parte del mittente e dalla parte del destinatario.

    OBIETTIVI:
    1. OBIETTIVO DEL MITTENTE:
    Valorizzare i pubblici dipendenti, l’esercito di coloro che quotidianamente contribuiscono alla buona amministrazione, con azioni premianti o, all’occorrenza, punitive che conducano ciascuno a riconoscersi parte della pubblica amministrazione, per poi diventare utenti di quelle medesime azioni ed apprezzarne la qualità e la correttezza.

    2. OBIETTIVO PER IL DESTINATARIO:
    Occorre porre la massima attenzione alla conoscenza ed alla consapevolezza del valore pubblico al fine di rendere reale l’osmosi tra bisogno e potere realizzativo, costituendo una relazione fiduciaria.

    OBIETTIVO DI LUNGO TERMINE: IL RAPPORTO CON LA RES PUBBLICA VA CONSOLIDATO NELLA CULTURA DEI GIOVANI

    OBIETTIVO DI BREVE PERIODO: REALIZZARE LA POSSIBILITA’ CHE I PUBBLICI DIPENDENTI SI INTERFACCINO TRA DI LORO E CON I CITTADINI.

    AZIONI

    1. RICONOSCERE E FAR RICONOSCERE AL PUBBLICO DIPENDENTE IL PROPRIO RUOLO, RENDENDOLO MITTENTE DI MESSAGGI DI CIVILTA’. AZIONE DI COINVOLGIMENTO DI TUTTI I LIVELLI DELLA P.A.
    L’ORGANIZZAZIONE DELLE SINGOLE UNITA’ OPERATIVE DOVREBBE TENDERE A RENDERE PARTECIPI TUTTI COLORO CHE VI OPERANO, INCREMENTANDO LA CONSAPEVOLEZZA DELL’ESSERE PARTE, SIGNIFICATIVA, DI UN PROGETTO.

    2. FAVORIRE LA COLLABORAZIONE DEI DIPENDENTI PUBBLICI CON GLI AGENTI SUL TERRITORIO AL FINE DI CONTRIBUIRE ALLA FORMAZIONE DEI GIOVANI E GIOVANISSIMI CUI OFFRIRE UNA RAPPRESENTAZIONE VALORIALE DEL VIVERE CIVILE.
    SE COLORO CHE OPERANO PER IL CONSEGUIMENTO DEL BENESSERE PUBBLICO SI PONESSERO PERIDOCAMENTE IN RELAZIONE CON GLI UTENTI, O FUTURI UTENTI, OFFRENDOSI COME TESTIMONI DEL CORRETTO AGIRE, AVREBBERO LA DUPLICE OCCASIONE DI RESPONSABILIZZARE ULTERIORMENTE SE STESSI VOLTA PER VOLTA IN RAGIONE DI CIO’ CHE RAPPRESENTANO E ALLO STESSO TEMPO DI ACCOMPAGNARE I GIOVANI NELL’ACQUISIZIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE “BUONI CITTADINI”.

    #984

    Francesco Sorbara
    Partecipante

    Condivido e trovo interessante l’idea di puntare sulla valorizzazione dei principi, sul coinvolgimento e sulla collaborazione tra dipendenti pubblici e non solo sulla (ormai eccessiva e caotica) regolamentazione che, spesso, genera ancor più confusione e aumenta il distacco tra la Pa e i cittadini.
    Le regole sono importanti e necessarie ma non sono sufficienti per prevenire la corruzione intesa come maladministration.

    #1014

    Palma Guglielmo
    Partecipante

    Ho trovato interessante l’idea di cercare di mettersi nei panni dell’altro perché penso che molti atteggiamenti di dipendenti pubblici, soprattutto di quelli che si interfacciano con il pubblico, possano cambiare in meglio.
    Allo stesso modo l’organizzazione che parte dal basso, come avviene nel privato, può contribuire a cambiare i processi amministrativi.
    Occorre, come sottolinea Alessandra, rendersi conto dell’importanza del ruolo di dipendente pubblico e del suo essere al servizio esclusivo della nazione.
    Le azioni proposte meriterebbero un ulteriore approfondimento con una analisi dettagliata delle attività da intraprendersi

    #1101

    Serena Attanasio
    Partecipante

    Condivido in pieno l’idea di coltivare la cultura della legalità nei giovani. Come espresso nel mio piano, ciò dovrebbe avvenire in ambito scolastico già dalla scuola primaria. L’introdotta ora di educazione civica è il luogo ideale per trasmettere i valori fondamentali della nostra Costituzione e nel fare comprendere il ruolo e le responsabilità connesse all’essere “cittadini” fin da piccoli.
    In relazione all’azione relativa a favorire la collaborazione tra dipendenti pubblici e territorio, la declinerei magari con momenti di incontro tra pubblici funzionari e studenti sempre nelle scuole con approfondimento delle tematiche della corruzione e delle legalità con trattazione di argomenti concreti e relativi al vissuto.

    #1121

    Loredana Ottaviani
    Partecipante

    Condivido l’idea di coinvolgere i giovani e di renderli consapevoli di cosa vuol dire la cultura del vivere civile. Questa parte l’ho evidenziata anche nel mio piano nell’ambito di incontri di alternanza scuola-lavoro.
    E’ giusta l’ottica di mettersi nei panni dell’altro, piuttosto che aspettarsi sempre interventi del legislatore che alla fine, spesso, non vengono poi concretamente attesi.

    #1131

    Antonia Frisinghelli
    Partecipante

    Condivido l’idea del dipendente pubblico come “testimone del corretto agire con la duplice occasione di responsabilizzare ulteriormente se stessi volta per volta in ragione di ciò che rappresentano e allo stesso tempo di accompagnare i giovani nell’acquisizione della consapevolezza di essere buoni cittadini”. Questo compito del pubblico dipendente, in linea con i principi costituzionali e con il Codice di comportamento, dovrebbe essere valorizzato sia internamente sia esternamente in modo tale da aumentare la fiducia nell’amministrazione pubblica da parte di tutti i cittadini (0-99 anni).

    #1133

    Valentina Alonzi
    Partecipante

    Il piano proposto è potenzialmente attuabile (richiede l’impegno di tutti) ed efficace. Trovo molto interessante l’idea di porsi alternativamente dalla parte del mittente e del destinatario ai fini del conseguimento del benessere comune. Condivido anche l’idea di porre il funzionario pubblico come testimone del corretto agire pubblico trasmettendo le buone pratiche e la cultura etica tra gli utenti. La condivisione di tali valori incrementerebbe la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

    #1137

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Trovo interessante l’idea di porsi alternativamente dalla parte del mittente e del destinatario ai fini del conseguimento del benessere comune e l’idea di porre il funzionario pubblico come testimone del corretto agire pubblico trasmettendo le buone pratiche e la cultura etica tra gli utenti. Tuttavia le azioni proposte, a mio avviso, sono un po’ aleatorie e troppo dipendenti dalla personalità e dall’etica del singolo dipendente pubblico.
    Probabilmente sarebbe necessario concretizzare maggiormente le idee sul piano pratico.

    #1167

    Carmen Zarra
    Partecipante

    Trovo interessante l’azione 1. secondo cui l’organizzazione delle singole unita’ operative dovrebbe rendere partecipi tutti coloro che vi operano, incrementando la consapevolezza dell’essere parte, significativa, di un progetto; come Davide però mi piacerebbe capire come pensi che si possano concretizzare le azioni e se possano trovare collocazione nel piano anticorruzione.

    #1203

    Cinzia De Luna
    Partecipante

    Mi sembra interessante il punto di vista di Alessandra, perchè mette in risalto la doppia veste del dipendente pubblico, che è allo stesso tempo fornitore e fruitore dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione. Se si incentiva e si rafforza la consapevolezza e l’importanza del proprio ruolo e della propria missione nel dipendente pubblico, si contribuisce indirettamente a valorizzare e sostenere l’operato della pubblica amministrazione anche agli occhi dei cittadini, fruitori finali dei servizi.

    #1205

    Andrea Ferroni
    Partecipante

    Mi sembra interessante l’idea di favorire collaborazione e coinvolgimento tra dipendenti pubblici. Sarebbe forse opportuno strutturare questo coinvolgimento a livello istituzionale magari prevedendo una serie di incontri presso la SNA o l’ANAC, la cui partecipazione potrebbe essere valutata sul piano delle performance e della valutazione di ciascun dipendente.

    #1208

    Concettina Galante
    Partecipante

    E’ interessante la doppia veste del dipendente pubblico: mittente e destinatario. Succede spesso che il dipendente pubblico nella veste di fruitore di servizi pubblici non si renda conto del fatto che le criticità che rileva sono spesso le stesso che rilevano i destinatari del servizio da lui gestito.

    #1241

    Ilaria Moscardi
    Partecipante

    Anch’io ho trovato molto interessante la duplice veste del dipendente pubblico quale “mittente/destinatario”.
    Il pubblico dipendente, infatti, può far tesoro della propria esperienza per diffondere nei cittadini (anche quelli più giovani) la cultura della legalità; allo stesso tempo, dal contatto diretto con l’utenza può ricavare spunti per migliorare il proprio agire.
    Pur condividendo gli obiettivi di questo piano, consiglio di specificare maggiormente, sul piano pratico, le azioni per conseguirli.

    #1259

    Gianpaolo Pirollo
    Partecipante

    Il porsi alternativamente tra mittente e destinatario, dovrebbe portare a chiederci cosa, come cittadino, riteniamo non funzioni nell’amministrazione pubblica in genere, per poi andare ad analizzare se quella cattiva amministrazione percepita sia presente anche nel proprio ambito lavorativo: esempio, se nel recarci presso un ufficio per il disbrigo di pratiche percepiamo che vi sia inefficienza, per tempistiche elevate, per scarsa professionalità, assenteismo etc. dovremmo chiederci se nel proprio ambito lavorativo accade la stessa cosa e quanto il mio operato influisce sullo status quo.

    #1262

    Manuela Dagnino
    Partecipante

    Concordo pienamente con l’idea di scambiare i ruoli tra mittente e destinatario per creare quell’empatia e capacità di risolvere i problemi che spesso manca nel dipendente pubblico, rendendo così un servizio più snello ed efficiente.
    Ciò richiederebbe evidentemente un maggiore contatto tra pubblica amministrazione e società , come indicato nell’obiettivo 2 che prevede la collaborazione dei dipendenti pubblici con gli agenti del territorio al fine di contribuire alla formazione dei giovani. In un’ottica di amministrazione pubblica “aperta” si potrebbero organizzare dei momenti di confronto con studenti del liceo, studenti universitari, giovani neo assunti e personale pubblico dotato di esperienza per individuare soluzioni innovative e più efficienti.

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