HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) SETTIMO ANNO › AFFIDAMENTI DIRETTI – RUP FUNAMBULI IN CERCA DI UNA RETE
Questo argomento contiene 9 risposte, ha 8 partecipanti, ed è stato aggiornato da Paola Novara 1 anno, 6 mesi fa.
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gennaio 12, 2023 alle 3:36 pm #2606
TITOLO: “AFFIDAMENTI DIRETTI – RUP FUNAMBULI IN CERCA DI UNA RETE.”
PROBLEMA
Le leggi 120/2020 e 108/2021 hanno previsto deroghe per gli affidamenti sotto soglia all’art. 36 del D.Lgs 50/2016, aumentando considerevolmente l’importo aggiudicabile in affidamento diretto con estensione della discrezionalità dei RUP.
La normativa nasce con un intento semplificatorio ma espone a due rischi principali:
-Senza il salvagente di una procedura strutturata, inconsapevolmente, possono, attraverso l’affidamento diretto, crearsi situazioni di maladministration.
-Possono crearsi attraverso l’affidamento diretto spazi in cui si annida la corruzione consapevole.
I Rup si trovano nella condizione di avvalersi delle semplificazioni normative finalizzate ad una più veloce individuazione dei contraenti, con l’abbattimento di inutili lungaggini burocratiche, ma nello stesso tempo hanno anche l’esigenza di tutelarsi e poter in ogni modo dimostrare la limpidezza del processo decisionale che li ha portati ad individuare l’affidatario, senza senza creare situazioni di privilegio a vantaggio di alcuni operatori economici a discapito di altri, ma agendo sempre e soltanto “nell’interesse dell’amministrazione”.DESTINATARI DIRETTI: Dipendenti pubblici
DESTINATARI INDIRETTI: Imprese, Professionisti Consip, Centrali di committenza Regionali,
OBIETTIVI
OBIETTIVO 1: Ridurre al minimo gli affidamenti diretti
OBIETTIVO 2: Aumentare la consapevolezza dei Rup sulle loro responsabilità in merito agli affidamenti diretti ed al rischio di creare posizioni di privilegio con taluni operatori economici.
OBIETTIVO 3: Riservare l’affidamento diretto senza confronto concorrenziale, seppur previsto dalla normativa, a casi assolutamente residuali, eccezionali e debitamente motivati.
OBIETTIVO 4: Uniformità di comportamento in tutto l’Ente con standardizzazione di documenti, compresi i fogli condizioni/capitolati al fine di evitare che si creino documenti “ad hoc” su misura per specifici operatori economici
OBIETTIVO 5: Garantire livello di formazione/qualificazione adeguato del personale che si occupa di gestire dal punto di vista amministrativo gli affidamenti diretti.
OBIETTIVO 6: Scongiurare il conflitto di interesse
OBIETTIVO 7: Intercettare in itinere comportamenti di maladministration e di possibile corruzione
AZIONI
AZIONE 1 (riferita a obiettivo1): Avvalersi, anche qualora non risulti obbligatorio, delle convenzioni, accordi quadro, sdapa, messi a disposizione da Consip e dalle Centrali di committenza regionali TEMPO: 6 mesi
AZIONE 2 (riferita a obiettivo1): Incentivare presso i Servizi dell’Ente una programmazione di tutti gli affidamenti anche di modico valore, al fine di verificare la possibilità di effettuare acquisti aggregati per categoria merceologica.
TEMPO: In sede di elaborazione e aggiornamento del piano biennale FS e del programma triennale lavoriAZIONE 3 (riferita a obiettivo1): Promuovere lo strumento dell’accordo quadro quale modalità di acquisto in assenza di stanziamenti già presenti a bilancio.
TEMPO: In sede di elaborazione e aggiornamento del piano biennale FS e del programma triennale lavoriAZIONE 4 (riferita a obiettivo2): Sensibilizzare, attraverso incontri formativi, i RUP sulle loro responsabilità, rendendoli edotti di quanto previsto dalla normativa, ponendo particolare attenzione al principio della rotazione.
TEMPO: 6 mesiAZIONE 5 (riferita a obiettivo3): Sensibilizzare, attraverso incontri formativi i RUP a prediligere l’avviso pubblico per indagare il mercato prima di ogni affidamento diretto ed in subordine avviare richiesta di offerta/preventivo per affidamenti di modico importo ad operatori economici a rotazione (es. tre operatori), redigendo sempre un’istruttoria che dettagli in modo articolato le modalità con cui è stato scelto l’affidatario (solo prezzo, ovvero altri elementi già predeterminati) da riportare sinteticamente in determina.
TEMPO: 6 mesiAZIONE 6 (riferita a obiettivo4): Fornire ai vari settori dell’Ente aggiornamenti modulistica standardizzata, semplice(vedasi PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2022/2024 –COMUNE DI ASTI), con istruzioni chiare e possibilità di essere supportati dal Servizio Appalti ad ogni minimo dubbio.
TEMPO: all’occorrenza in base agli aggiornamentiAZIONE 7(riferita a obiettivo5): Attivare delle sessioni di formazione con illustrazione della modulistica ed aggiornamento periodico.
TEMPO: 6 mesi ed aggiornamenti all’occorrenzaAZIONE 8 (riferita a obiettivo6): Apposite dichiarazioni da parte di tutti coloro che sono coinvolti nello specifico affidamento (vedasi PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2022/2024 –COMUNE DI ASTI)
TEMPO: Contestuale ad ogni attoAZIONE 9 (riferita a obiettivo7): Attivare mediante la procedura atti la possibilità di controllo periodico degli affidamenti, prevedendo che sia creato un campo ad hoc in cui inserire l’affidatario per facilitare la ricerca.
TEMPO: 6 mesiAZIONE 10 (riferita a obiettivo7) : Effettuare controllo periodico ed esaminare possibili criticità legate a situazioni di affidamenti ripetuti allo stesso operatore economico per la stessa categoria merceologica.
TEMPO: ogni 3 mesiAZIONE 11 (riferita a obiettivo7) : Proporre soluzioni per il futuro quali, in primis, aggregazione dell’approvigionamento e ricorso a procedura di gara, accordi quadro, in subordine maggiore attenzione al rispetto del principio della rotazione qualora non vi siano i presupposti per utilizzo di procedura di gara.
TEMPO: ogni 3 mesifebbraio 3, 2023 alle 5:55 am #2618in riferimento all’azione 2: “incentivare presso i Servizi dell’Ente una programmazione di tutti gli affidamenti anche di modico valore, al fine di verificare la possibilità di effettuare acquisti aggregati per categoria merceologica”, sono d’accordo sul fatto che sarebbe opportuno quanto più possibile programmare gli affidamenti di modico valore, perché molto spesso è per questi che si ricorre all’affidamento diretto, (anche per ragioni di tempistiche strette) con conseguente pregiudizio per il confronto concorrenziale e la rotazione degli affidamenti.
febbraio 3, 2023 alle 5:01 pm #2626Ho particolarmente apprezzato il lavoro svolto, evidentemente nato dalla puntuale analisi della realtà in cui opera. Condivido profondamente quanto in esso contenuto, ritengo infatti che limitare il ricorso agli affidamenti diretti, anche se spesso non percepito nel breve-medio periodo, consenta di giungere ad un efficientamento degli uffici e della PA in genere. Spesso infatti i singoli uffici non hanno una visione completa e generale della normativa di riferimento e questo porta a soluzioni che, anche se, nel singolo ambito possono sembrare le migliori non lo sono se viste nella globalità dell’Ente inoltre aumentano il rischio di non rispettare il principio di rotazione, di non standarizzare le procedure e di aumentare il costo della spesa legato alla molteplicità di procedimenti da attivare e del conseguente aggravio dei costi del personale in essi impiegato. In tal senso ritengo che la programmazione e l’opportuna adesione o stipula di accordi di programma sia fondamentale per ridurre, standarizzare e garantire la correttezza delle procedure di gara.
febbraio 4, 2023 alle 1:00 pm #2637Concordo con la necessità di programmazione degli acquisti (valutando la possibilità di aggregazione, accordi quadro e adesione a convenzioni e AQ Consip o SCR ove disponibili), tuttavia non “demonizziamo” l’affidamento diretto. Non necessariamente affidamento diretto significa maladministration così come una procedura con confronto competitivo non è sempre garanzia di correttezza.
E’ più corretto un affidamento diretto tramite Trattativa Diretta su Piattaforma telematica (in seguito a indagine di mercato con confronto di preventivi) o una RDO aperta sul MEPA con termine presentazione offerte fra due giorni alla quale risponde solo l’Operatore economico che ha aiutato la Stazione appaltante a scrivere i requisiti del capitolato?Se prendiamo la Bozza di Nuovo codice
– Art 37 Programmazione dei lavori e degli acquisti di beni e servizi
c 3. Il programma triennale di acquisti di beni e servizi e i relativi aggiornamenti annuali indicano gli acquisti di importo stimato pari o superiore a 140.000 euro.
– art 50 Procedure per l’affidamento (sotto soglia)
b) affidamento diretto dei servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo inferiore a 140.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali, anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante;ci rendiamo conto che le deroghe introdotte dalle leggi 120/2020 e 108/2021 diverranno la regola nel sotto soglia. La programmazione triennale acquisti di beni e servizi sopra i 140.000 euro va in senso opposto alla nostra aspirazione a conoscere con un certo anticipo le spese che dovremo gestire.
Inoltre se l’attuale art. 36 fa “salva la possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie” altrettanto non mi pare faccia il 50 della bozza.
Perciò se non interverranno modifiche col Nuovo codice l’affidamento diretto sarà la norma nel sotto soglia. Più che limitare l’uso starà ai funzionari della Stazione appaltante prevenire le distorsioni (conflitti di interessi, mancata rotazione ecc).febbraio 4, 2023 alle 6:10 pm #2648Argomento di grande attualità quello qui affrontato che preoccupa tutte le stazioni appaltanti e carica il RUP di una rilevante responsabilità.
La stessa ANAC evidenzia come laffidamento diretto sia caratterizzato dalla strutturale assenza di confronto competitivo nell’individuazione dell’assegnatario, il che rende necessario garantire che la scelta dell’appaltatore avvenga senza condizionamenti impropri.
La maggior discrezionalità e la minor trasparenza proprie dell’affidamento diretto da un lato favoriscono rapidi affidamenti a vantaggio di un efficiente impiego degli investimenti (indispensabile in periodo di PNRR) ma dall’altro costituiscono un’insidia pericolosa per i RUP consentendo distorsioni consapevolmente o inconsapevolmente causate.
Apprezzabili e condivisibili tutti gli accorgimenti suggeriti, volti in particolare a restringere il più possibile il ricorso all’affidamento diretto con acquisizione di un solo preventivo.
Condivido in particolare le azioni 1 e 2.- Questa risposta è stata modificata 1 anno, 9 mesi fa da Rosangela Villella.
febbraio 9, 2023 alle 11:37 am #2665Problematica molto interessante.
A monte non condivido la scelta del legislatore perchè, nella sostanza, ampliando così tanto le maglie dell’affidamento diretto lascia in capo alle stazioni appaltanti l’onere di individuare le modalità con cui rendere gli acquisti più efficienti, trasparenti, meno esposti a rischi di fenomeni corruttivi…
Sino a che però le stazioni appaltanti non saranno messe nelle condizioni di dotarsi di personale adeguatamente qualificato (che abbia tempo e risorse per formarsi), formato e competente non credo che dalle stesse si possano pretendere scelte realmente adeguate soprattutto sotto il profilo dell’aggregazione delle domande e dell’utilizzo di sistemi innovativi come lo SDAPA.
Condivido le azioni indicate come utili al perseguimento degli obiettivi, in particolare ritengo sarebbe adeguata la n. 5 che potrebbe migliorare in modo trasversale la qualità del lavoro del RUP.febbraio 10, 2023 alle 11:39 am #2668La criticità dell’eccessivo ricorso agli affidamenti diretti è fortemente contrastato nel settore da cui provengo, ma allo stesso tempo la buona volontà è sovente contrastata da retaggi culturali o modalità gestionali difficili da scardinare. E parimenti, il ricorso a convenzioni già in essere viene visto come un abbassamento dei livelli qualitativi chiesti (bene o servizio che sia) semplicemente perché ci si è rivolti ad operatore diverso da quello presente nei “desiderata”
febbraio 12, 2023 alle 11:21 am #2679In merito al tema trattato, molto interessante e condivisibile il tema dell’aggregare il più possibile la spesa. Inoltre altro elemento che potrebbe essere vincente è quello di creare ove possibile magari su base regionale/areale un network tra le Stazioni Appaltanti/Centrali di committenza anche di provenienza diversa delle varie entità governative, al fine di fare squadra e poter utilizzare ove possibile uno gli strumenti dell’altro (Accordi quadro, convenzioni, ecc.).
febbraio 17, 2023 alle 5:13 pm #2684Grazie a tutti voi dei commenti e delle osservazioni assolutamente utili e costruttive. Nel formulare questo piano creativo sono stata molto tempestiva e l’ho fatto prima di leggere la bozza di nuovo codice e di rendermi conto che il futuro è proprio l’allentamento delle maglie ed una nuova spinta agli affidamenti diretti.
Con ciò il problema resta. E’ sicuramente lodevole l’intento del legislatore di auspicare un rapporto basato sulla fiducia e sulla correttezza tra operatori economici e rup, ma nel mondo reale finchè non ci sarà un “tripadvisor” degli operatori economici che consentirà ad esempio, di selezionare gli o.e. con un punteggio superiore a …., i rup saranno sempre abbandonati a loro stessi e le giustificazioni delle scelte fatte, richiederanno un impegnativo lavoro istruttorio, dal quale dovrà emergere il loro comportamento da “buoni padri di famiglia”.maggio 4, 2023 alle 2:38 pm #2709PIANO CREATIVO AL 4/5/2023,CHE TIENE CONTO DEGLI AGGIORNAMENTI NORMATIVI E DEI COMMENTI DEI COLLEGHI
TITOLO: “AFFIDAMENTI DIRETTI – RUP FUNAMBULI IN CERCA DI UNA RETE.”
PROBLEMA
Le leggi 120/2020 e 108/2021 hanno previsto deroghe per gli affidamenti sotto soglia all’art. 36 del D.Lgs 50/2016, aumentando considerevolmente l’importo aggiudicabile in affidamento diretto con estensione della discrezionalità dei RUP, cosa che è stata portata a regime dal nuovo Codice degli Appalti. La normativa nasce con un intento semplificatorio, senza la volontà di porre sotto accusa i RUP per il loro operato (il nuovo codice enuncia proprio tra i primi articoli il principio della fiducia), ma espone a due rischi principali:
-Senza il salvagente di una procedura, inconsapevolmente, possono, attraverso l’affidamento diretto, crearsi situazioni di maladministration.
-Possono crearsi attraverso l’affidamento diretto spazi in cui si annida la corruzione consapevole.I Rup si trovano nella condizione di avvalersi delle semplificazioni normative finalizzate ad una più veloce individuazione dei contraenti, con l’abbattimento di inutili lungaggini burocratiche, ma nello stesso tempo hanno anche l’esigenza di tutelarsi e poter in ogni modo dimostrare la limpidezza del processo decisionale che li ha portati ad individuare l’affidatario, senza creare situazioni di privilegio a vantaggio di alcuni operatori economici a discapito di altri, ma agendo sempre e soltanto “nell’interesse dell’amministrazione”.
In taluni ambiti (quello dei servizi di ingegneria) a volte talmente è difficile reperire operatori economici disposti ad accettare incarichi con tempi assurdi per svolgere le prestazioni, in un momento storico in cui molti professionisti sono impegnati con il superbonus del 110%, che risulta già un colpo di fortuna riuscire ad affidare.
In altri ambiti, invece, gli operatori economici disposti alla fornitura del bene o della prestazione sono migliaia, per cui la scelta arbitraria di un determinato soggetto tra le tante alternative possibili pone il tema di quanto tempo occorra investire nella valutazione.
Per questo motivo questo è proprio il momento in cui occorre ripensare in modo più razionale la gestione degli approvvigionamenti, privilegiando gli strumenti messi a disposizione dalle centrali di committenza, gli AQ, esaltando il ruolo della programmazione, promuovendo il dialogo tra i RUP, promuovendo la formazione e la consapevolezza.
In tal modo l’affidamento diretto verrebbe ad essere “residuale” e quindi più governabile.DESTINATARI DIRETTI: Dipendenti pubblici
DESTINATARI INDIRETTI: Imprese, Professionisti Consip, Centrali di committenza Regionali,OBIETTIVI
OBIETTIVO 1: Ridurre al minimo gli affidamenti diretti
OBIETTIVO 2: Aumentare la consapevolezza dei Rup sulle loro responsabilità in merito agli affidamenti diretti ed al rischio di creare posizioni di privilegio con taluni operatori economici.
OBIETTIVO 3: Riservare l’affidamento diretto senza confronto concorrenziale, seppur previsto dalla normativa, a casi residuali.
OBIETTIVO 4: Uniformità di comportamento in tutto l’Ente con standardizzazione di documenti, compresi i fogli condizioni/capitolati al fine di evitare che si creino documenti “ad hoc” su misura per specifici operatori economici
OBIETTIVO 5: Garantire livello di formazione/qualificazione adeguato del personale che si occupa di gestire dal punto di vista amministrativo gli affidamenti diretti.
OBIETTIVO 6: Scongiurare il conflitto di interesse
OBIETTIVO 7: Intercettare in itinere comportamenti di maladministration e di possibile corruzioneAZIONI
AZIONE 1 (riferita a obiettivo1): Avvalersi, anche qualora non risulti obbligatorio, delle convenzioni, accordi quadro, sdapa, messi a disposizione da Consip e dalle Centrali di committenza regionali
TEMPO: 6 mesi
AZIONE 2 (riferita a obiettivo1): Incentivare presso i Servizi dell’Ente una programmazione di tutti gli affidamenti anche di modico valore, al fine di verificare la possibilità di effettuare acquisti aggregati per categoria merceologica.TEMPO: In sede di elaborazione e aggiornamento del piano biennale FS e del programma triennale lavori
AZIONE 3 (riferita a obiettivo1): Promuovere lo strumento dell’accordo quadro quale modalità di acquisto in assenza di stanziamenti già presenti a bilancio.TEMPO: In sede di elaborazione e aggiornamento del piano biennale FS e del programma triennale lavori
AZIONE 4 (riferita a obiettivo2): Sensibilizzare, attraverso incontri formativi, i RUP sulle loro responsabilità, rendendoli edotti di quanto previsto dalla normativa, ponendo particolare attenzione al principio della rotazione.
TEMPO: 6 mesi
AZIONE 5 (riferita a obiettivo3): Sensibilizzare, attraverso incontri formativi i RUP ad indagare il mercato prima di ogni affidamento diretto, redigendo sempre un’istruttoria che dettagli in modo articolato le modalità con cui è stato scelto l’affidatario (solo prezzo, ovvero altri elementi già predeterminati) da riportare sinteticamente in determina.TEMPO: 6 mesi
AZIONE 6 (riferita a obiettivo4): Fornire ai vari settori dell’Ente aggiornamenti modulistica standardizzata, semplice(vedasi PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2022/2024 –COMUNE DI ASTI), con istruzioni chiare e possibilità di essere supportati dal Servizio Appalti ad ogni minimo dubbio.TEMPO: all’occorrenza in base agli aggiornamenti
AZIONE 7(riferita a obiettivo5): Attivare delle sessioni di formazione con illustrazione della modulistica ed aggiornamento periodico.
TEMPO: 6 mesi ed aggiornamenti all’occorrenza
AZIONE 8 (riferita a obiettivo6): Apposite dichiarazioni da parte di tutti coloro che sono coinvolti nello specifico affidamento (vedasi PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA 2022/2024 –COMUNE DI ASTI)
TEMPO: Contestuale ad ogni atto
AZIONE 9 (riferita a obiettivo7): Attivare mediante la procedura atti la possibilità di controllo periodico degli affidamenti, prevedendo che sia creato un campo ad hoc in cui inserire l’affidatario per facilitare la ricerca.
TEMPO: 6 mesi
AZIONE 10 (riferita a obiettivo7) : Effettuare controllo periodico ed esaminare possibili criticità legate a situazioni di affidamenti ripetuti allo stesso operatore economico per la stessa categoria merceologica.
TEMPO: ogni 3 mesi
AZIONE 11 (riferita a obiettivo7) : Proporre soluzioni per il futuro insistendo sull’ aggregazione dell’approvigionamento e ricorso a procedura di gara, accordi quadro, in subordine maggiore attenzione al rispetto del principio della rotazione qualora non vi siano i presupposti per utilizzo di procedura di gara.
TEMPO: ogni 3 mesi -
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