HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) QUARTO ANNO BUONA IN-FORMAZIONE PER UNA BUONA AMMINISTRAZIONE

Questo argomento contiene 15 risposte, ha 16 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Antonia Frisinghelli 4 anni, 11 mesi fa.

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  • #929

    Loredana Ottaviani
    Partecipante

    DESTINATARI: dipendenti pubblici (nel caso specifico dipendenti dell’Agenzia delle Entrate) e in modo trasversale anche giovani studenti delle scuole superiori partecipanti a progetti di alternanza scuola-lavoro.

    AMBITO D’AZIONE: Partendo da un’analisi del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione del mio ente di appartenenza (Agenzia delle Entrate), ho colto che le azioni formative previste potrebbero essere maggiormente mirate a sensibilizzare i dipendenti e in particolare i nuovi assunti, sul tema dell’anticorruzione e della buona amministrazione.

    PROBLEMA: la maggior parte dei pubblici dipendenti non è attivamente interessato al contenuto del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che pertanto, il più delle volte, viene visto come uno dei tanti documenti richiesti dalla normativa, fine a se stesso. La medesima criticità presenta il Codice di Comportamento dei dipendenti. All’interno dell’Ente, le tematiche relative a corruzione, codice di comportamento e codice disciplinare sono state affrontate nell’ambito del corso “Etica del lavoro nell’Agenzia delle Entrate” che in circa 4 anni ha visto coinvolti per 2 giornate tutti i dipendenti dell’Agenzia. I questionari erogati ai fruitori, al termine del corso, hanno tuttavia evidenziato che un numero ancora elevato di soggetti (circa il 25-30%), nonostante la formazione appena ricevuta, non percepisca come “pericolosi” alcuni comportamenti.

    OBIETTIVO 1: rendere maggiormente consapevoli i funzionari dei rischi di corruzione cui possono essere soggetti, in base alla tipologia di lavoro svolto (Ufficio di appartenenza) e sensibilizzarli alla segnalazione di fatti illeciti di cui siano venuti o possano venire a conoscenza nello svolgimento della propria prestazione.

    OBIETTIVO 2: fornire ai neo assunti un’adeguata conoscenza dei documenti e delle azioni relative alle tematiche sulla corruzione e in generale sulla cattiva amministrazione (PTPR, codice di comportamento, codice disciplinare, codice di condotta per la prevenzione e il contrasto alle molestie sessuali, al mobbing e a ogni forma di discriminazione a tutela dell’integrità e della dignità delle persone). Renderli inoltre consapevoli dell’esistenza della normativa sul whistleblowing e dei comportamenti da adottare nel caso in cui si venga a conoscenza di fenomeni di cattiva amministrazione e delle tutele previste dalla norma nei confronti dei soggetti c.d. segnalanti.

    OBIETTIVO 3: creare degli erogatori (intesi come formatori) di buona amministrazione nei confronti dei giovani delle scuole superiori partecipanti a progetti di alternanza scuola-lavoro. Il personale che affianca gli studenti, grazie alla partecipazione ai corsi di formazione/informazione/sensibilizzazione previsti nell’Azione 1, sarà in grado di trasferire ai giovani, “lavoratori di domani”, le conoscenze acquisite, al fine di “crescere” cittadini e futuri lavoratori pubblici o privati più consapevoli e soprattutto più propensi a mettere in atto azioni di “buona amministrazione”.

    AZIONE 1 (legata all’OBIETTIVO 1): realizzare dei corsi di formazione di 1 o 2 giorni mirati in base alle diverse aree di rischio (Uffici di appartenenza). Il singolo corso andrebbe pertanto rivolto ai funzionari appartenenti ad una specifica area. Il corso dovrebbe riportare esempi concreti di fatti di corruzione avvenuti (mantenendo ovviamente l’anonimato degli autori) in modo da rendere i dipendenti consapevoli di alcuni comportamenti che spesso, vuoi perché “si è sempre fatto così”, vuoi per mancanza di consapevolezza, vengono erroneamente ritenuti non riconducibili ad una sfera di maladministration. Il corso dovrebbe anche prevedere una parte in cui si vada ad esplicare cosa si intende e come viene attuata la tutela del whistleblower, in modo tale che vi sia una maggiore sensibilizzazione a segnalare fenomeni di cattiva amministrazione, considerato che la posizione del segnalante sarà tutelata.
    TEMPO AZIONE 1: ripetere la formazione 1 volta l’anno, eventualmente alternando 1 anno in modalità frontale ed 1 anno in modalità autoformazione (e-learning).

    AZIONE 2 (legata all’OBIETTIVO 2): realizzare per tutti i neo-assunti 4 giornate di formazione frontale durante le quali vengono esposte tutte le criticità relative ai temi sopra esposti, evidenziando in particolar modo quali possono essere i comportamenti che spesso non vengono vissuti dalla maggior parte dei soggetti come comportamenti a rischio. Dopo una parte di formazione passiva, il momento formativo dovrebbe prevedere la realizzazione di laboratori per esaminare “casi pratici”: i discenti andrebbero suddivisi in gruppi, in base a macro aree di lavorazioni (es. gestione risorse umane/materiali, contenzioso, accertamento, ecc.); ogni gruppo dovrebbe individuare i rischi corruttivi connessi a tale area e i partecipanti dovrebbero assumere una parte attiva attraverso la realizzazione di simulazioni di possibili situazioni.
    TEMPO AZIONE 2: questo tipo di formazione andrebbe realizzata solamente al momento dell’assunzione (nell’arco dei primi mesi). Dall’anno successivo, i discenti dovrebbero essere ricompresi tra i destinatari dell’Azione 1.

    AZIONE 3 (legata all’OBIETTIVO 3): inserire nel programma formativo affidato ai tutor che affiancano gli studenti, dei momenti dedicati ai temi dell’anticorruzione, evidenziando quali sono i comportamenti che possono essere ritenuti a rischio nello svolgimento dell’attività lavorativa e come eventualmente affrontare casi di cattiva amministrazione di cui vengono a conoscenza.
    TEMPO AZIONE 3: 1 o 2 giornate dedicate, nell’ambito di ciascun progetto di alternanza scuola-lavoro che viene realizzato.

    #935

    Diego Cipollina
    Partecipante

    E’ interessante il progetto di implementare le attività di formazione del personale estendendole anche agli studenti delle scuole superiori partecipanti ai progetti di alternanza scuola-lavoro. L’attività di formazione è da considerare a tutti gli effetti un utile ed efficace strumento di “Educazione civica” ulteriormente valorizzato con il coinvolgimento dei dipendenti pubblici.

    #966

    Francesco Sorbara
    Partecipante

    L’analisi del problema, a mio parere, è stata ben affrontata, sulla base anche dell’esperienza formativa maturata nella pubblica amministrazione di riferimento (agenzia delle entrate).
    Trovo interessante l’azione relativa alla formazione per i neo assunti.

    #969

    Palma Guglielmo
    Partecipante

    Sono d’accordo sulla necessità di formare il personale sul loro ruolo di prevenzione della corruzione e sulla importanza di quest’ultimo. Ritengo però opportuno il maggiore coinvolgimento degli stessi dipendenti nella elaborazione del PTPC dell’ente di appartenenza.

    #1063

    Alessandra Toma
    Partecipante

    trovo che il tema della formazione dei neo assunti sia di rilevante interesse.
    Spesso all’inizio della propria carriera si è poco consapevoli delle proprie potenzialità e di quanto invece ciascuno potrebbe contribuire a realizzare.
    l’etica professionale andrebbe illustrata adeguatamente, verificata nella sua comprensione e periodicamente rinnovata.

    #1078

    Carmen Zarra
    Partecipante

    Il taglio pratico e concreto della proposta formativa è innovativo. In genere le amministrazioni adempiono all’obbligo dormativo con corsi in cui vengono illustrate le norme e le conseguenze degli inadempimenti ma difficilmente si analizzano casi pratici.
    Trovo che sarebbe utile affiancare all’analisi di comportamenti non corretti (come non si deve fare) anche la simulazione del comportamento corretto (come è meglio fare).

    #1146

    Valentina Alonzi
    Partecipante

    Trovo interessante la proposta di prevedere una formazione ad hoc per i neo assunti. Quando si vince un concorso nel pubblico impiego si viene calati immediatamente in una realtà diversa e non si è pienamente consapevoli dell’importanza del ruolo che si ricopre. Il taglio pratico del corso descritto nell’azione 2 potrebbe rivelarsi concretamente efficace.

    #1156

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Tema cardine del Piano, di indiscutibile importanza, è la formazione dei dipendenti. A mio avviso, però, l’attività dovrebbe essere continuativa nel tempo e non concentrata in giornate “una tantum” (cfr. corso uno o 2 giorni).

    #1194

    Gianpaolo Pirollo
    Partecipante

    Ritengo che la formazione del personale sia il miglior strumento di prevenzione della corruzione. Ottima l’idea di prevedere subito delle giornate formative per i neo assunti ma ritengo comunque essenziale prevedere delle giornate (un paio all’anno) anche per il resto del personale in modo tale da mantenere un elevata attenzione sul fenomeno della corruzione.

    #1196

    Concettina Galante
    Partecipante

    Ottima l’idea della formazione per i neo assunti da affiancare con progetti formativi per il resto del personale: l’attenzione al tema continua ad essere bassa.

    #1214

    Andrea Ferroni
    Partecipante

    nell’ambito delle misure delineate va segnalata a mio avviso quella misura volta ad evidenziare quali sono i comportamenti che possono essere ritenuti a rischio nello svolgimento dell’attività lavorativa di ciascun dipendete pubblico. questo aiuterebbe a creare una conoscenza collettiva anche relativamente ai rischi che si possono correre nello svolgimento dell’azione amministrativa in contrasto con i principi ed i canoni della anticorruzione.

    #1249

    Ilaria Moscardi
    Partecipante

    Ho trovato particolarmente interessante la previsione di un’adeguata formazione per i neo-assunti nonché le misure individuate da Loredana per attuarla perché non attengono soltanto ad una formazione passiva, essendo richiesto ai partecipanti di assumere anche un ruolo attivo nel corso dei vari laboratori diretti ad esaminare “casi pratici”.

    #1250

    Salvatore Communara
    Partecipante

    Trovo assolutamente interessante e necessaria la formazione per tutto il personale. Nuovo e non. In ambito corruzione come in tutti gli ambiti lavorativi.
    Conoscendo la realtà della PA in Italia, tuttavia, trovo difficoltoso pensare che si riesca (sia per mancanza di risorse economiche che umane, che interesse da parte del singolo) a formare perfettamente tutto il personale.

    #1265

    Manuela Dagnino
    Partecipante

    Ritengo molto utile l’attività formativa proposta per i neo assunti e per il restante personale al fine di consolidare una cultura della legalità e di rendere maggiormente consapevoli i dipendenti pubblici sui comportamenti a rischio. Sarebbe utile utilizzare gli esiti dell’esame dei casi pratici di illeciti o di comportamenti non corretti per predisporre un documento contenente i rischi e le misure adottate che possa servire per l’aggiornamento annuale del nuovo piano anticorruzione.

    #1324

    Nicoletta Palombo
    Partecipante

    concordo sull’importanza dell’azione formativa del personale. Interessante l’idea di inserire nel programma formativo dei tutor che affiancano gli studenti, dei momenti dedicati ai temi dell’anticorruzione.

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