Questo argomento contiene 14 risposte, ha 14 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Davide Buonomo 4 anni, 11 mesi fa.

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  • #921

    Davide Buonomo
    Partecipante

    DESTINATARIO: MINISTERO DELLA DIFESA – FORZA ARMATA ESERCITO ITALIANO

    La presente scheda progetto si ritiene debba essere estremamente settorializzata all’Amministrazione Pubblica di appartenenza, avendo contezza e conoscenza di come determinate procedure si svolgano nella singola Amministrazione Pubblica, al fine di essere innovativi e, oltre a diffondere la cultura della prevenzione della corruzione, espletare realmente delle funzioni di condotta “pratiche”, impedendo ai soggetti con la volontà di delinquere di porre in essere le proprie azioni criminali.

    PROBLEMA:
    In base alla legge n.190 del 2012 e ss.mm., nonché della Delibera ANAC n. 1134/2017, le amministrazioni pubbliche, le società e gli enti pubblici economici obbligati al rispetto della normativa anticorruzione, sono tenuti ad adottare un Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (di seguito PTPC). La legge prevede che venga svolta obbligatoriamente attività di pianificazione degli interventi da adottare nel perseguimento dei seguenti obiettivi strategici:
     -creare un contesto sfavorevole alla corruzione;
     -incrementare la capacità di individuare eventuali casi di corruzione e ridurne l’emersione;
     -individuare azioni idonee al contrasto dei comportamenti scorretti, promuovendo valori e comportamenti virtuosi.
    Nonostante molti PTPC mirino a livello “teorico” al costante sviluppo ed aggiornamento delle strategie volte alla prevenzione delle situazioni che evidenziano una distorsione dell’azione amministrativa, dovuta all’uso per fini privati delle funzioni pubbliche attribuite, in dispregio ai principi di buon andamento, trasparenza e di imparzialità, si evidenzia che sarebbe opportuno fare uno sforzo in più dal punto di vista pratico. Molti dei PTPC, infatti, constando di centinaia/migliaia di pagine, molto spesso non risultano intellegibili per il dipendente medio e/o di difficile lettura/attuazione.
    Un problema di non minore importanza, inoltre, è costituito dalla carenza di una reale Struttura Ordinativa di Responsabili per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. Allo stato attuale, infatti, vi è un unico Responsabile PCT nazionale. E’ facilmente intuibile che un militare di truppa avrebbe delle serie difficoltà ad interfacciarsi in maniera diretta con un Ufficiale di elevatissimo grado, essendovi la barriera delle norme interne concernenti la gerarchia. Ciò presupporrebbe di riferire obbligatoriamente al Superiore di Grado, con l’eventualità che l’evento criminoso non venga mai portato all’attenzione del Responsabile PCT.

    Obiettivo 1:
    Creare una Struttura Ordinativa di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza a livello Periferico.

    Obiettivo 2:
    Creare una Piattaforma on line – su modello ANAC – per le segnalazioni di illeciti o irregolarità e comunicazioni di misure ritorsive, ai sensi dell’art. 54-bis, d.lgs. 165/2001 – cd Whistleblowing.

    Obiettivo 3:
    Diffondere tra i dipendenti la cultura del Whistleblowing e dei valori della correttezza per il raggiungimento del fine pubblico-istituzionale.

    Azione riferita a obiettivo 1 – Tempo 1 ANNO E MEZZO
    Costituire un Responsabile Areale a livello Regionale, con il requisito di non prestare/aver prestato servizio, negli ultimi 5 anni, presso i Comandi alle dipendenze. Il Responsabile areale dovrà essere competente in materie giuridico/economiche e dovrà essere alle dirette dipendenze del RPCT nazionale. L’incarico dovrà essere svolto per un massimo di tre anni, con obbligo di trasferimento d’autorità (corresponsione emolumenti legge 86/01) al termine del mandato. Al termine del mandato il Responsabile avrà facoltà di scegliere la sede di impiego per dedicarsi ad altri incarichi, oppure continuare a svolgere lo stesso incarico in altra Regione non confinante con quella in cui è stato svolto l’incarico precedente. Al Responsabile è corrisposta un’indennità mensile pari a 150 euro lordi, ciò al fine di rendere appetibile la carica di grossa responsabilità. E’ chiaro che ottenere determinati risultati sarebbe impossibile senza degli investimenti. Per questo motivo il Ministero dovrebbe stanziare dei fondi “ad hoc” per la creazione della summenzionata struttura ordinativa.
    Programmazione finanziaria/studio a cura Commissione ad hoc istituita con sperimentazione per gli Enti collocati in una Regione.

    Azione riferita a obiettivo 2 – Tempo 1 ANNO:
    Nell’attuazione dell’obiettivo 2 – Piattaforma on line di segnalazione – dovrà darsi attuazione a quanto stabilito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con Determinazione n. 6 del 28 aprile 2015, con lo scopo di proteggere la riservatezza dell’identità del segnalante in ogni fase (dalla ricezione alla gestione successiva), anche nei rapporti con i terzi cui l’amministrazione dovesse rivolgersi per le verifiche o per iniziative conseguenti alla segnalazione. La Piattaforma dovrà essere dotata di strumenti di crittografia end-to-end per i contenuti delle segnalazioni e dell’eventuale documentazione allegata.
    Preferibile, inoltre, l’utilizzo del browser di rete TOR al fine di garantire l’anonimato delle transazioni tra il segnalante e l’applicazione, rendendo impossibile per il destinatario e per tutti gli intermediari nella trasmissione avere traccia dell’indirizzo internet del mittente.

    Azione riferita a obiettivo 3 – Tempo 6 mesi:
    Lezioni bimestrali ed obbligatorie per tutto il Personale, con cui sviscerare i seguenti punti:
     -Rendere noto l’istituto del Whistleblowing;
     -Rendere note le modalità di segnalazione degli illeciti;
     -Diffondere la cultura della correttezza e della prevenzione della corruzione;
     -Cercare di “smuovere gli animi” al fine di incrementare il coinvolgimento consapevole dei dipendenti e l’implementazione del “team building”
     -Analisi “best practise vs worst practice”.

    #922

    Francesco Sorbara
    Partecipante

    Il modello organizzativo proposto con il decentramento della funzione di Responsabile anticorruzione nazionale a livello regionale è interessante e, mi sembra, anche più funzionale.
    Questa logica, tra l’altro, è in linea con le indicazioni di Anac volte a promuovere la costruzione di modelli a rete tra la figura del rpct (in questo caso rpct a livello nazionale) e referenti (in questo caso rpct a livello regionali).
    Condivido l’importanza sul tema del whistleblowing anche in termini formativi.
    Inoltre, date le scarse risorse finanziarie a disposizione delle PA, vi è da tener conto che l’Anac concede in riuso alle PA la propria piattaforma informatica per la gestione delle segnalazioni, con un notevole risparmio sia in termini di risorse finanziarie per lo sviluppo informatico che sui tempi di realizzazione.

    #932

    Diego Cipollina
    Partecipante

    E’ interessante la proposta di individuare un Responsabile di area a livello regionale per rendere più efficace l’attività di prevenzione e di contrasto alla corruzione. Sarebbe interessante verificare la possibilità di predisporre i piani in modo che siano facilmente comprensibili anche ai cittadini.

    #937

    Valentina Alonzi
    Partecipante

    Concordo sulla necessità di una formazione mirata di tutto il personale sull’istituto del whistleblowing ancora poco conosciuto da molti dipendenti. Interessante anche la previsione di un responsabile areale a livello regionale e della modalità con cui viene selezionato onde evitare un possibile conflitto di interessi.

    #1027

    Palma Guglielmo
    Partecipante

    Ho notato che Davide e gli altri dipendenti del Ministero della Difesa hanno lamentato la presenza di un unico Responsabile PCT nazionale e l’assenza di RPC territoriale per ogni ente dislocato sul territorio come sarebbe stato più giusto. Si tratta di un grosso problema e ho dei dubbi sulla sua correttezza. Mi piace l’idea di creare una rete di RPCT ma ritengo insufficiente l’incentivo di 150 euro; si tratta di una cifra modesta rispetto alle responsabilità che derivano da tale ruolo

    #1054

    Carmen Zarra
    Partecipante

    Trovo che l’azione proposta per creare una Struttura Ordinativa di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza a livello Periferico sia concreta e fattibile (laddove si concretizzi lo stanziamento di fondi); la rotazione degli incarichi applicata anche al Responsabile PCT è di evidente utilità e serve a trasferire la buone pratiche da Comando a Comando. Forse il termine previsto di tre anni, con obbligo di trasferimento d’autorità è eccessivamente penalizzante anche se opportunamente è prevista la facoltà di scegliere la sede di impiego per dedicarsi ad altri incarichi, oppure continuare a svolgere lo stesso incarico in altra Regione non confinante con quella in cui è stato svolto l’incarico precedente. Sommessamente suggerirei di aumentare a cinque anni.
    Riguardo all’obiettivo 3 ed al coinvolgimento consapevole dei dipendenti tramite l’implementazione del “team building” è fondamentale che emergano le pratiche migliori; ciò potrebbe avvenire per esempio con la presentazione da parte del dipendente (in accordo con i formatori) nel corso delle lezioni trimestrali di una procedura che ha rispettato tempistiche e non è incorsa in contenzioso con riferimento sia alla fase pubblicistica che a quella di esecuzione contrattuale

    #1091

    Alessandra Toma
    Partecipante

    anche io ho l’impressione che, per le caratteristiche dell’Amministrazione della Difesa, potrebbe essere più funzionale una rete.
    potrebbe essere interessante fare in modo che avvenga, in modo strutturale, un confronto costante e vivo tra i responsabili di settore che si sono succeduti nel tempo, al fine di evidenziare e condividere le maggiori criticità.

    #1095

    Serena Attanasio
    Partecipante

    Interessante e di sicuro valore la creazione di un Ufficio ad hoc dislocato territorialmente con funzioni di Responsabile della Prevenzione e Corruzione. Ciò infatti credo sia indispensabile affinché tale ruolo non rimanga solo sulla “carta” ma possa agire in maniera concreta per la risoluzione e/o prevenzione di problematiche aventi caratteristiche diverse in relazione alle diverse strutture coinvolte.
    L’attività formativa prevista inoltre è sicuramente utile e da prevedere con cadenza regolare ovvero anche in caso di sopravvenute modifiche normative.

    #1097

    Loredana Ottaviani
    Partecipante

    Ritengo interessante ed auspicabile l’individuazione di un Responsabile aerale a livello Regionale, non solo perchè sarebbe più a contatto con “il territorio” ma anche per evitare i problemi gerarchici evidenziati da Davide.
    Mi incuriosisce il fatto che il Ministero della Difesa non abbia una piattaforma per la segnalazione di fatti di corruzione.
    Utili sicuramente le azioni di formazione anche se ritengo che realizzare delle lezioni bimestrali sia forse controproducente: le programmerei con tempistiche più lunghe (ad es. 2 volte l’anno) per non ridurre l’interesse dei partecipanti.

    #1235

    Andrea Ferroni
    Partecipante

    mi è piaciuta l’idea della piattaforma on line per le segnalazioni che potrebbe essere estesa anche al tema della trasparenza, segnalando le criticità e carenze contenute nella sezione “Amministrazione trasparente”

    #1236

    Ilaria Moscardi
    Partecipante

    Ho trovato anch’io interessante l’idea della costituzione di una Struttura Ordinativa di Prevenzione della Corruzione a Trasparenza a livello periferico affinché le previsioni del PTPCT non restino solo “sulla carta”.
    Condivido le misure individuate da Davide per evitare situazioni di incompatibilità o conflitti d’interesse da parte del Responsabile Areale a livello Regionale; in particolare, mi pare molto efficace la previsione di una durata massima dell’incarico, anche se 3 anni, a mio modo di vedere, è un termine troppo breve.

    #1240

    Concettina Galante
    Partecipante

    Concordo sulla necessità di prevedere un responsabile di area a livello regionale e sull’opportunità di fornire adeguata formazione sul tema del Whistleblowing

    #1305

    Gianpaolo Pirollo
    Partecipante

    ritengo interessante la proposta di un responsabile areale in quanto uno a livello Nazionale non è certo accessibile e soprattutto non può ceto conoscere le dinamiche locali. In merito alla realizzazione di un portale per le segnalazioni, ritengo che sia sufficiente quello dell’ANAC in un ottica di risparmi della PA. Del resto la lotta alla corruzione è un problema nazionale e no di una singola PA. Sulle riunioni credo sia più opportuno farle semestrali altrimenti dopo un pò subentra la noia

    #1306

    Nicoletta Palombo
    Partecipante

    Concordo pienamente anche io, come i colleghi sopra, sulla necessità della creazione di una Struttura Ordinativa di Responsabili per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza capillare e distribuita sul territorio. Tuttavia, credo sia poco verosimile allo stato attuale prevedere uno stanziamento di risorse finalizzate allo svolgimento della funzione di Responsabile Areale a livello Regionale.

    #1351

    Davide Buonomo
    Partecipante

    DESTINATARIO: MINISTERO DELLA DIFESA – FORZA ARMATA ESERCITO ITALIANO
    La presente scheda progetto si ritiene debba essere estremamente settorializzata all’Amministrazione Pubblica di appartenenza, avendo contezza e conoscenza di come determinate procedure si svolgano nella singola Amministrazione Pubblica, al fine di essere innovativi e, oltre a diffondere la cultura della prevenzione della corruzione, espletare realmente delle funzioni di condotta “pratiche”, impedendo ai soggetti con la volontà di delinquere di porre in essere le proprie azioni criminali.
    PROBLEMA:
    In base alla legge n.190 del 2012 e ss.mm., nonché della Delibera ANAC n. 1134/2017, le amministrazioni pubbliche, le società e gli enti pubblici economici obbligati al rispetto della normativa anticorruzione, sono tenuti ad adottare un Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (di seguito PTPC). La legge prevede che venga svolta obbligatoriamente attività di pianificazione degli interventi da adottare nel perseguimento dei seguenti obiettivi strategici:
     creare un contesto sfavorevole alla corruzione;
     incrementare la capacità di individuare eventuali casi di corruzione e ridurne l’emersione;
     individuare azioni idonee al contrasto dei comportamenti scorretti, promuovendo valori e comportamenti virtuosi.
    Nonostante molti PTPC mirino a livello “teorico” al costante sviluppo ed aggiornamento delle strategie volte alla prevenzione delle situazioni che evidenziano una distorsione dell’azione amministrativa, dovuta all’uso per fini privati delle funzioni pubbliche attribuite, in dispregio ai principi di buon andamento, trasparenza e di imparzialità, si evidenzia che sarebbe opportuno fare uno sforzo in più dal punto di vista pratico. Molti dei PTPC, infatti, constando di centinaia/migliaia di pagine, molto spesso non risultano intellegibili per il dipendente medio e/o di difficile lettura/attuazione.
    Un problema di non minore importanza, inoltre, è costituito dalla carenza di una reale Struttura Ordinativa di Responsabili per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. Allo stato attuale, infatti, vi è un unico Responsabile PCT nazionale. E’ facilmente intuibile che un militare di truppa avrebbe delle serie difficoltà ad interfacciarsi in maniera diretta con un Ufficiale di elevatissimo grado, essendovi la barriera delle norme interne concernenti la gerarchia. Ciò presupporrebbe di riferire obbligatoriamente al Superiore di Grado, con l’eventualità che l’evento criminoso non venga mai portato all’attenzione del Responsabile PCT.
    Obiettivo 1:
    Creare una Struttura Ordinativa di Prevenzione della Corruzione e Trasparenza a livello Periferico.
    Obiettivo 2:
    Creare od avere in gestione – in riutilizzo da ANAC – una Piattaforma on line per le segnalazioni di illeciti o irregolarità e comunicazioni di misure ritorsive, ai sensi dell’art. 54-bis, d.lgs. 165/2001 – cd Whistleblowing.
    Obiettivo 3:
    Diffondere tra i dipendenti la cultura del Whistleblowing e dei valori della correttezza per il raggiungimento del fine pubblico-istituzionale.

    Azione riferita a obiettivo 1:Tempo 1 ANNO
    Costituire un Responsabile Areale a livello Regionale, con il requisito di non prestare/aver prestato servizio, negli ultimi 5 anni, presso i Comandi alle dipendenze. Il Responsabile areale dovrà essere competente in materie giuridico/economiche e dovrà essere alle dirette dipendenze del RPCT nazionale. L’incarico dovrà essere svolto per un massimo di cinque anni, con obbligo di trasferimento d’autorità (corresponsione emolumenti legge 86/01) al termine del mandato. Al termine del mandato il Responsabile avrà facoltà di scegliere la sede di impiego per dedicarsi ad altri incarichi, oppure continuare a svolgere lo stesso incarico in altra Regione non confinante con quella in cui è stato svolto l’incarico precedente. Al Responsabile è corrisposta un’indennità mensile pari a 300 euro lordi, ciò al fine di rendere appetibile la carica di grossa responsabilità. E’ chiaro che ottenere determinati risultati sarebbe impossibile senza degli investimenti. Per questo motivo il Ministero dovrebbe stanziare dei fondi “ad hoc” per la creazione della summenzionata struttura ordinativa.
    Programmazione finanziaria/studio a cura Commissione ad hoc istituita con sperimentazione presso gli Enti collocati in una Regione.

    Azione riferita a obiettivo 2:Tempo1 ANNO
    Nell’attuazione dell’obiettivo 2 – Piattaforma on line di segnalazione – dovrà darsi attuazione a quanto stabilito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con Determinazione n. 6 del 28 aprile 2015, con lo scopo di proteggere la riservatezza dell’identità del segnalante in ogni fase (dalla ricezione alla gestione successiva), anche nei rapporti con i terzi cui l’amministrazione dovesse rivolgersi per le verifiche o per iniziative conseguenti alla segnalazione. La Piattaforma dovrà essere dotata di strumenti di crittografia end-to-end per i contenuti delle segnalazioni e dell’eventuale documentazione allegata.
    Preferibile, inoltre, l’utilizzo del browser di rete TOR al fine di garantire l’anonimato delle transazioni tra il segnalante e l’applicazione, rendendo impossibile per il destinatario e per tutti gli intermediari nella trasmissione avere traccia dell’indirizzo internet del mittente.

    Azione riferita a obiettivo 3:Tempo 6 MESI
    Lezioni quadrimestrali ed obbligatorie per tutto il Personale, con cui sviscerare i seguenti punti:
    – Rendere noto l’istituto del Whistleblowing;
    – Rendere note le modalità di segnalazione degli illeciti;
    – Diffondere la cultura della correttezza e della prevenzione della corruzione;
    – Cercare di “smuovere gli animi” al fine di incrementare il coinvolgimento consapevole dei dipendenti e l’implementazione del “team building”
    – Analisi “best practise vs worst practice”.

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