HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) QUARTO ANNO Contrasto ai fenomeni corruttivi nell’ambito fondi strutturali europei

Questo argomento contiene 17 risposte, ha 16 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Antonia Frisinghelli 4 anni, 10 mesi fa.

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  • #951

    Antonia Frisinghelli
    Partecipante

    DESTINATARI: dipendenti pubblici facenti parte della gestione e controllo dei fondi di investimento europei di cui agli articoli 123 e seguenti del Regolamento (UE) n. 1303/2013

    TITOLO: contrasto ai fenomeni corruttivi nell’ambito delle Autorità di Gestione, Certificazione ed Audit dei fondi strutturali europei.

    PROBLEMA: “La straordinaria rilevanza economica delle somme gestite dai Ministeri e dalle Regioni nell’ambito dei programmi europei, Programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR), e degli strumenti nazionali (Piani operativi, Piani stralcio, Patti per lo sviluppo) impone un attento monitoraggio della spesa affinché l’allocazione delle risorse finanziarie avvenga nel rispetto del principio di sana gestione finanziaria (efficienza, efficacia, economicità), come previsto dall’art. 310 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e dall’art. 30 del Reg. finanziario (UE, Euratom) 966/2012 (modificato dal Regolamento (UE, Euratom) n. 1046/2018), nonché dei principi costituzionali di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione” (fonte: Piano Nazionale Anticorruzione sezione II – Le Procedure di gestione dei fondi strutturali e dei fondi nazionali per le politiche di coesione).

    In Provincia Autonoma di Trento le risorse pubbliche assegnate dall’Unione europea e dal Governo (€ 108.668.094 per FESR e € 109.979.984 per FSE) rappresentano un’importante risorsa per l’economia locale volta al raggiungimento di diversi obbiettivi quali ad esempio: la ripresa dell’occupazione, lo sviluppo sostenibile, la diminuzione delle disparità regionali a livello di Unione Europea.

    È noto che l’attività di gestione e controllo dei fondi europei e nazionali è normata dalla disciplina comunitaria attraverso regolamenti, EGESIF, raccomandazioni aventi lo scopo di indurre azioni e comportamenti per prevenire, individuare e contrastare fenomeni corruttivi. Sono presenti, tuttavia dei margini in cui possono insidiarsi delle aree di rischiosità riguardanti: l’indebolimento delle garanzie di separazione delle funzioni di cui all’art. 72 paragrafo 1 lett. b) Regolamento (UE) n. 1303/2013 tra le Autorità di Gestione, Certificazione e Audit e all’interno delle stesse; possibilità di situazioni di conflitto di interesse nell’ambito del ricorso all’assistenza tecnica, rischio di monopolio o oligopolio del mercato delle assistenze tecniche, scarsità di personale interno, mancanza di adeguata formazione e procedure di verifica e di ispezione non aggiornate.

    OBIETTIVI:
    Obiettivo 1: assicurare la netta separazione delle funzioni tra le Autorità di Gestione, di Certificazione e di Audit.

    Obiettivo 2: garantire una corretta selezione dei soggetti che svolgono l’assistenza tecnica e attuare misure volte a mitigare il rischio di potenziale conflitto di interesse sia nell’ambito del ricorso a personale esterno sia per quello interno.

    Obiettivo 3: assicurare un’adeguata struttura organizzativa, in termini di numero di risorse umane interne collocate e della professionalità delle stesse.

    Obiettivo 4: effettuare aggiornamenti periodici delle procedure e degli strumenti di supporto alle attività di gestione e controllo.

    AZIONI:
    Azione da attuare in base all’obiettivo 1 (tempistica 1-2 mesi):
    • Delibera giuntale in cui collocare l’Autorità di Audit in una posizione di staff o di diretto riporto ai vertici di riferimento dell’Amministrazione, che garantisca l’indipendenza della stessa dall’Autorità di Gestione e di Certificazione.

    Azione da attuare in base all’obiettivo 2 (tempistica 6-12 mesi):
    • Analisi dei fabbisogni di personale esterno e adozione di procedure di programmazione degli affidamenti;
    • Procedimenti di selezione sulla base delle disposizioni di cui al D.Lgs. 50/2016 dando motivazione dell’esigenza di esternalizzazione e assicurando il rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, concorrenza e qualità delle prestazioni (art. 30 D.Lgs. 50/2016);
    • Particolare attenzione all’esecuzione del contratto che dovrà essere monitorata ad esempio con procedure di quality review, l’individuazione di parametri di valutazione dei risultati, l’applicazione di penali nel caso di eventuali ritardi;
    • Imposizione ai soggetti privati dell’obbligo di rispetto del codice di comportamento dell’ente, mediante richiesta di apposita dichiarazione sottoscritta con particolare riguardo al conflitto di interesse predisponendo moduli di autodichiarazione da tenere costantemente aggiornati.

    Azioni da attuare in base all’obiettivo 3 (tempistica 3 – 6 mesi):
    • Adozione di delibera di aggiornamento riguardante il Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) nella quale prevedere gli interventi di rafforzamento del personale in termini sia di numero sia di progetti formativi;
    • Ricerca di personale interno o attraverso procedure di selezione richiedendo competenze specifiche ad esempio: conoscenza della normativa europea in materia di fondi SIE, conoscenza in materia di appalti, aiuti di stato e progetti generatori di entrate;
    • Percorsi di formazione per il personale neo assunto e di aggiornamento adeguati per coloro che svolgono tale attività come senior;
    • Monitoraggio dell’assenza di situazioni di conflitto di interesse da parte del dirigente e di tutto il personale a vario titolo coinvolto nel processo di gestione e controllo;
    • Attuazione di procedure di rotazione, ove possibile, non violando il principio di separazione delle funzioni tra le autorità.

    Azioni da attuare in base all’obiettivo 4 (tempistica 3-6 mesi):
    • Aggiornamento dei Manuali utilizzati dalle autorità e degli strumenti utilizzati per effettuare la gestione e il controllo (es: check list);
    • Ampia divulgazione degli strumenti di cui sopra tra le Autorità in modo tale da individuare delle misure correttive da apportare;
    • Aggiornamento del Sistema Informativo quale pista di controllo per garantire una corretta archiviazione dei dati, dei controlli effettuati, delle irregolarità riscontrate e delle misure correttive da adottare.

    Azioni trasversali:
    • Scambio di best practices e momenti di confronto con le Autorità (Gestione, Certificazione e Audit) appartenenti alle altre Regioni;
    • Richiesta di pareri ad Organismi esterni, come ad esempio: MEF-IGRUE in qualità di Organismo Coordinatore in tema di controlli, in modo tale da assicurare l’efficace attuazione degli interventi e la sana gestione finanziaria.

    #994

    Francesco Sorbara
    Partecipante

    Condivido la rilevanza del tema sui controlli sul corretto utilizzo delle risorse finanziarie.
    Relativamente al tema del conflitto d’interessi, si può ipotizzare di dettagliare (se esistono) situazioni di conflitti d’interesse specifiche che potrebbero emergere nell’ambito delle attività analizzate e di inserirle nel codice di comportamento.

    #997

    Palma Guglielmo
    Partecipante

    Ho trovato interessante la questione della corretta selezione dei soggetti che svolgono l’assistenza tecnica e delle misure volte a mitigare il rischio di potenziale conflitto di interesse sia nell’ambito del ricorso a personale esterno sia per quello interno. Il servizio di audit è spesso depotenziato a livello di risorse umane e strumentali. Una mia cara amica che si occupava del servizio di audit di un ente pubblico lamentava gli stessi problemi sollevati da Antonia. Spesso si tende a svalutare il personale interno per affidare i servizi di consulenza a soggetti esterni con logiche non sempre chiare. Si preferisce inoltre non attribuire all’ufficio audit quei poteri necessari per svolgere efficacemente le proprie competenze.
    Tutte le misure prospettate da Antonia sono efficaci ma richiedono una effettiva cooperazione dell’organo politico che abitualmente non si riscontra.

    #1066

    Alessandra Toma
    Partecipante

    Trovo che l’argomento della netta separazione tra Audit, gestione e certificazione costituisca effettivamente un campo dove si potrebbero realizzare delle politiche organizzative e decisionali molto più efficaci di quanto siano oggi.
    Nelle grandi come nelle piccole amministrazioni impegnate su questi temi, si assiste spesso a fenomeni “distributivi” di commesse non in linea con i dettami normativi in ragione di una asserita urgenza e SOPRATTUTTO non rispondenti alla reale esigenza di ulteriori professionalità oltre quelle già presenti nell’Amministrazione, che potrebbero essere più utilmente formate ed aggiornate.

    #1070

    Loredana Ottaviani
    Partecipante

    Antonia lavora in un ambito molto particolare e che richiede moltissima attenzione e qualificazione del personale coinvolto. Concordo con la separazione dell’attività di Audit dalle altre attività: la collocazione in posizione di staff è sicuramente quella ottimale per evitare commistioni tra le varie funzioni. L’ampliamento della struttura amministrativa dedicata allo svolgimento di tali attività è senza dubbio un altro obiettivo da perseguire: il rischio di avere una struttura numericamente insufficiente è che i controlli vengano effettuati con non sufficiente accuratezza.

    #1107

    Ilaria Moscardi
    Partecipante

    Nell’ambito dell’attività di gestione e controllo dei fondi europei e nazionali, vista l’elevata entità delle risorse in gioco, è molto alto il rischio di fenomeni corruttivi.
    In un simile contesto, Antonia è riuscita a individuare tutta una serie di azioni che, se attuate, potrebbero ridurre notevolmente questo rischio.
    Molto interessante, a mio modo di vedere, è l’attenzione riposta nei confronti del personale esterno che effettua il servizio di assistenza tecnica.
    L’applicazione del Codice dei Contratti Pubblici nella fase di scelta del contraente, l’imposizione di cautele tese ad evitare situazioni di conflitto d’interesse e un adeguato monitoraggio della fase esecutiva della prestazione – tutte misure ben evidenziate nel piano – possono, a mio parere, ridurre notevolmente il rischio che il ricorso a soggetti esterni possa favorire il sorgere di fenomeni corruttivi.

    #1143

    Valentina Alonzi
    Partecipante

    Trovo molto interessante il piano proposto da Antonia. In ambito lavorativo mi capita spesso di verificare la legittimità di provvedimenti che assegnano alle Regioni risorse derivanti dai Fondi europei e non di rado ho riscontrato una erronea interpretazione/applicazione delle norme contenute nei Regolamenti europei da parte degli organi politici. Concordo sulla necessità che in tale ambito non si possa prescindere da una adeguata conoscenza della normativa europea con particolare riferimento alla programmazione delle risorse dei fondi europei, agli appalti pubblici, agli aiuti di stato. Il personale interno e neo assunto deve possedere una adeguata preparazione in tal senso e deve essere costantemente aggiornato.

    #1159

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Piano sicuramente ben strutturato. Di sicura importanza è la separazione delle funzioni tra le Autorità di Gestione, di Certificazione e di Audit. Sarebbe interessante prevedere delle misure, qualora fosse possibile, attraverso le quali “costringere” alla collaborazione gli organi politici preposti.

    #1217

    Concettina Galante
    Partecipante

    Piano interessante e molto ben strutturato. Di fondamentale importanza la formazione adeguata del personale che si occupa di tali tematiche.

    #1220

    Andrea Ferroni
    Partecipante

    In merito alle interessanti osservazioni formulate sull’attività di gestione e controllo dei fondi europei e nazionali e sulle misure ipotizzate per contrastare i fenomeni corruttivi in senso ampio
    mi sembra molto interessante quella volta ad assicurare assicurare la netta separazione delle funzioni tra le Autorità di Gestione, di Certificazione e di Audit.

    #1244

    Carmen Zarra
    Partecipante

    Trovo interessante l’azione di aggiornamento dei Manuali utilizzati dalle autorità e degli strumenti utilizzati per effettuare la gestione e il controllo (es: check list), specificherei le modalità di aggiornamento.

    #1268

    Gianpaolo Pirollo
    Partecipante

    In considerazione delle notevoli cifre in gioco, la separazione delle funzioni tra le Autorità di Gestione, di Certificazione e di Audit è decisamente auspicabile. Il piano mi sembra ben strutturato e applicabile; andrebbe forse approfondito il problema del conflitto di interesse in ambito non solo nazionale ma anche europeo, trattandosi di finanziamenti che arrivano dall’esterno della Nazione.

    #1271

    Diego Cipollina
    Partecipante

    Il tema dei finanziamenti europei è un tema difficile da affrontare ma molto interessante. Il piano evidenzia i rischi ed individua le modalità per presidiarli adeguatamente.
    Il tema analizzato da Antonia evidenzia implicitamente la complessità di gestione dei finanziamenti europei. Sarebbe interessante approfondire i motivi per i quali le procedure di programmazione e di adesione ai finanziamenti sono così complesse da risultare spesso non molto trasparenti (nel senso che non assicurano adeguata comprensibilità delle procedure di assegnazione). Così come sarebbe altrettanto interessante analizzare le criticità che impediscono alle amministrazioni di aderire agevolmente ai finanziamenti europei mettendole in relazione con la sussistenza o meno in capo all’Ente dei requisiti di qualificazione previsti dall’art. 38 del codice che possono rappresentare un valido indicatore del grado di efficienza dell’Ente.

    #1277

    Manuela Dagnino
    Partecipante

    L’ambito di gestione e controllo dei fondi europei è molto delicato sotto il profilo dei rischi di fenomeni corruttivi considerato il consistente ammontare. Trovo molto interessante la proposta di collocare l’Autorità di Audit in una posizione di staff o di diretto riporto ai vertici di riferimento dell’Amministrazione, che garantisca l’indipendenza della stessa dall’Autorità di Gestione e di Certificazione. Infatti, non tutti i paesi membri hanno scelto di collocare le tre autorità nell’ambito della stessa struttura organizzativa, scelta che già di per sé rappresenta un rischio che richiede accorgimenti a garanzia della separazione delle funzioni.

    #1290

    Serena Attanasio
    Partecipante

    Molto interessante e stimolante il piano proposto da Antonia. I suoi spunti sono molto validi. Mi sono occupata anche io per alcuni anni di gestione e rendicontazione di fondi europei ed anche io ho dovuto confrontarmi con scarsa conoscenza della materia da parte del personale coinvolto e scarsa attenzione alla formazione. Molto tempo veniva così dedicato all’autoformazione. I manuali, magari in italiano e aggiornati, sono fondamentali in tali attività. Al fine di evitare distorsioni e condotte deviate in tali ambiti occorre che vi siano attenti controlli in fase di progettazione.

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