HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) QUARTO ANNO › Contrasto ai fenomeni corruttivi nell’ambito fondi strutturali europei
Questo argomento contiene 17 risposte, ha 16 partecipanti, ed è stato aggiornato da Antonia Frisinghelli 4 anni, 10 mesi fa.
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dicembre 8, 2019 alle 12:35 pm #1316
é un piano interessante, soprattutto in riferimento alla necessità di collocare l’Autorità di Audit in una posizione di staff o di diretto riporto ai vertici di riferimento dell’Amministrazione. Interessante anche l’azione di formazione.
dicembre 9, 2019 alle 4:26 pm #1340Ringrazio tutti per la collaborazione e prenderò in considerazione in vostri suggerimenti per la redazione finale del mio Piano creativo.
Buon lavoro a tutti!
gennaio 10, 2020 alle 9:38 am #1362DESTINATARI: dipendenti pubblici facenti parte della gestione e controllo dei fondi di investimento europei di cui agli articoli 123 e seguenti del Regolamento (UE) n. 1303/2013
TITOLO: contrasto ai fenomeni corruttivi nell’ambito delle Autorità di Gestione, Certificazione ed Audit dei fondi strutturali europei.
PROBLEMA: “La straordinaria rilevanza economica delle somme gestite dai Ministeri e dalle Regioni nell’ambito dei programmi europei, Programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR), e degli strumenti nazionali (Piani operativi, Piani stralcio, Patti per lo sviluppo) impone un attento monitoraggio della spesa affinché l’allocazione delle risorse finanziarie avvenga nel rispetto del principio di sana gestione finanziaria (efficienza, efficacia, economicità), come previsto dall’art. 310 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e dall’art. 30 del Reg. finanziario (UE, Euratom) 966/2012 (modificato dal Regolamento (UE, Euratom) n. 1046/2018), nonché dei principi costituzionali di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione” (fonte: Piano Nazionale Anticorruzione sezione II – Le Procedure di gestione dei fondi strutturali e dei fondi nazionali per le politiche di coesione).
In Provincia Autonoma di Trento le risorse pubbliche assegnate dall’Unione europea e dal Governo (€ 108.668.094 per FESR e € 109.979.984 per FSE) rappresentano un’importante risorsa per l’economia locale volta al raggiungimento di diversi obbiettivi quali ad esempio: la ripresa dell’occupazione, lo sviluppo sostenibile, la diminuzione delle disparità regionali a livello di Unione Europea.
È noto che l’attività di gestione e controllo dei fondi europei e nazionali è normata dalla disciplina comunitaria attraverso regolamenti, EGESIF, raccomandazioni aventi lo scopo di indurre azioni e comportamenti per prevenire, individuare e contrastare fenomeni corruttivi. Sono presenti, tuttavia dei margini in cui possono insidiarsi delle aree di rischiosità riguardanti: l’indebolimento delle garanzie di separazione delle funzioni di cui all’art. 72 paragrafo 1 lett. b) Regolamento (UE) n. 1303/2013 tra le Autorità di Gestione, Certificazione e Audit e all’interno delle stesse; possibilità di situazioni di conflitto di interesse nell’ambito del ricorso all’assistenza tecnica, rischio di monopolio o oligopolio del mercato delle assistenze tecniche, scarsità di personale interno, mancanza di adeguata formazione e procedure di verifica e di ispezione non aggiornate.OBIETTIVI:
Obiettivo 1: assicurare la netta separazione delle funzioni tra le Autorità di Gestione, di Certificazione e di Audit.Obiettivo 2: garantire una corretta selezione dei soggetti che svolgono l’assistenza tecnica e attuare misure volte a mitigare il rischio di potenziale conflitto di interesse sia nell’ambito del ricorso a personale esterno sia per quello interno.
Obiettivo 3: assicurare un’adeguata struttura organizzativa, in termini di numero di risorse umane interne collocate e della professionalità delle stesse.
Obiettivo 4: effettuare aggiornamenti periodici delle procedure e degli strumenti di supporto alle attività di gestione e controllo.
AZIONI:
Azione da attuare in base all’obiettivo 1 (tempistica 1-2 mesi):
• Delibera giuntale in cui collocare l’Autorità di Audit in una posizione di staff o di diretto riporto ai vertici di riferimento dell’Amministrazione, che garantisca l’indipendenza della stessa dall’Autorità di Gestione e di Certificazione.Azione da attuare in base all’obiettivo 2 (tempistica 6-12 mesi):
• Analisi dei fabbisogni di personale esterno e adozione di procedure di programmazione degli affidamenti;
• Procedimenti di selezione sulla base delle disposizioni di cui al D.Lgs. 50/2016 dando motivazione dell’esigenza di esternalizzazione e assicurando il rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, concorrenza e qualità delle prestazioni (art. 30 D.Lgs. 50/2016);
• Particolare attenzione all’esecuzione del contratto che dovrà essere monitorata ad esempio con procedure di quality review, l’individuazione di parametri di valutazione dei risultati, l’applicazione di penali nel caso di eventuali ritardi;
• Imposizione ai soggetti privati dell’obbligo di rispetto del codice di comportamento dell’ente, mediante richiesta di apposita dichiarazione sottoscritta con particolare riguardo al conflitto di interesse, secondo la definizione stabilita dal Regolamento finanziario (Regolamento (UE) Euratom n. 2018/1046 art. 61) predisponendo moduli di autodichiarazione da tenere costantemente aggiornati.
Una dichiarazione generale dovrà essere rilasciata dal personale esterno al momento della stipula del contratto con la sottoscrizione di un esplicito impegno ad effettuare una tempestiva comunicazione ed un’eventuale astensione qualora dovesse presentarsi una situazione di conflitto di interesse attuale o potenziale. Inoltre, per la consulenza alla quale sono affidati incarichi di svolgimento dei controlli imporre l’obbligo di redazione di una dichiarazione di conflitto di interesse all’inizio del controllo oppure durante l’estrazione del campione delle pratiche da sottoporre a verifica.
Per quanto riguarda il dipendente interno dovrà rilasciare la dichiarazione di conflitto di interesse generica all’inizio di ogni anno solare e una specifica per ogni singola pratica a lui affidata secondo quanto stabilito dal Codice di comportamento (art. 7 Obbligo di astensione per i dipendenti della Provincia autonoma di Trento ed enti strumentali).
Le dichiarazioni dovranno essere indirizzate al dirigente dell’Ufficio competente, il quale con il supporto dell’Ufficio di controllo interno dovrà effettuare dei controlli a campione per verificare la sussistenza o meno di un conflitto di interesse reale o potenziale sia per il personale interno sia per quello esterno assegnato. Nel caso in cui venga rilevata una situazione di conflitto di interesse non dichiarata si potrà prevedere l’applicazione di sanzioni o di procedimenti disciplinari.Azioni da attuare in base all’obiettivo 3 (tempistica 3 – 6 mesi):
• Adozione di delibera di aggiornamento riguardante il Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA) nella quale prevedere gli interventi di rafforzamento del personale in termini sia di numero sia di progetti formativi;
• Ricerca di personale interno o attraverso procedure di selezione richiedendo competenze specifiche ad esempio: conoscenza della normativa europea in materia di fondi SIE, conoscenza in materia di appalti, aiuti di stato e progetti generatori di entrate;
• Percorsi di formazione per il personale neo assunto e di aggiornamento adeguati per coloro che svolgono tale attività come senior;
• Monitoraggio dell’assenza di situazioni di conflitto di interesse da parte del dirigente e di tutto il personale a vario titolo coinvolto nel processo di gestione e controllo;
• Attuazione di procedure di rotazione, ove possibile, non violando il principio di separazione delle funzioni tra le autorità.Azioni da attuare in base all’obiettivo 4 (tempistica 3-6 mesi):
• Aggiornamento dei Manuali, attraverso determinazione del Dirigente competente, utilizzati dalle autorità e degli strumenti utilizzati per effettuare la gestione e il controllo (es: check list);
• Ampia divulgazione degli strumenti di cui sopra tra le Autorità in modo tale da individuare delle misure correttive da apportare;
• Aggiornamento del Sistema Informativo quale pista di controllo per garantire una corretta archiviazione dei dati, dei controlli effettuati, delle irregolarità riscontrate e delle misure correttive da adottare.Azioni trasversali:
• Scambio di best practices e momenti di confronto con le Autorità (Gestione, Certificazione e Audit) appartenenti alle altre Regioni;
• Richiesta di pareri ad Organismi esterni, come ad esempio: MEF-IGRUE in qualità di Organismo Coordinatore in tema di controlli, in modo tale da assicurare l’efficace attuazione degli interventi e la sana gestione finanziaria. -
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