HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) QUARTO ANNO › Controlliamo tutti, controlliamo meglio
Questo argomento contiene 17 risposte, ha 18 partecipanti, ed è stato aggiornato da Nicoletta Palombo 4 anni, 11 mesi fa.
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novembre 30, 2019 alle 3:52 pm #1280
Questa discussione mi trova direttamente coinvolto, visto che mi occupo sia della fase di progettazione che di esecuzione, spesso RUP. Nel Ministero Difesa la possibilità di scindere il RUP in 3 fasi nasce dalla consapevolezza che non si può essere tuttologi e che l’affidar l’incarico di Responsabile ad una persona che non è del mestiere non può certo portare a risultati ottimali. Sono pienamente d’accordo che le fasi di progettazione ed esecuzione sono quelle in cui potrebbero esserci maggior tentativi di corruzione. In fase di progettazione, parlando di lavori, è inevitabile che il progettista si metta in contatto con aziende fornitrici per valutare materiali e nuove tecnologie ed è normale che le stesse cerchino di convincere il progettista all’utilizzo di alcuni prodotti o di attuare alcune scelte progettuali. Un onesto progettista, questo lo sa e pertanto cercherà di contattare case costruttrici differenti. Istituire un albo dei progettisti interni all’Amministrazione lo trovo alquanto irrealizzabile in quanti siamo pochissimi e risulterebbe ancora più difficile occuparsi di progetti lontani dalla propria sede non solo per la distanza e perdita di tempo ma perché un buon progetto nasce solo da un ottima conoscenza delle esigenze dell’Ente.
Ancora più delicata è la fase di esecuzione: è lì che l’impresa proverà a convincere il DL ad effettuare modifiche “migliorative” per riprendersi lo sconto di gara. In tale fase avere un RUP dedicato ed esperto del settore fa si che ci sia un maggior controllo nei confronti delle varianti proposte dal Direttore Lavori: immaginate che tipo di controllo può fare un laureato in economia e commercio sulle varianti tecniche per la costruzione di un edificio! Il problema però si riverifica quando il DL ed il RUP coincidono per importi sotto i 200.000€. In tal caso, vale a dire quasi sempre, il Dipendente Pubblico si ritrova a fare il progettista, il Direttore Lavori ed il RUP. Se non si è onesti, è come dare del formaggio ai topi!novembre 30, 2019 alle 4:28 pm #1283Condivido la necessità di rendere i piani anticorruzione più semplici e più facilmente comprensibili per evitare che la scarsa conoscenza ne vanifichino l’efficacia. Il piano evidenza la necessità di definire meglio i criteri da seguire per individuare efficacemente le esigenze e definire conseguentemente il fabbisogno da soddisfare per poter poi avviare una corretta progettazione. Una adeguata definizione del fabbisogno a mio avvio è un ottimo deterrente per evitare distorsioni nelle procedure e prevenire eventuali fenomeni corruttivi. E’ interessante inoltre l’individuazione di una procedura informatizzata che consenta di monitorare l’iter delle forniture che potrebbe costituire un utile strumento di controllo anche per il Rup.
dicembre 8, 2019 alle 7:34 pm #1322ho apprezzato la proposta di garantire L’effettiva partecipazione del personale nella redazione dei Piani attraverso una previsione di “obbligatorietà” in tal senso. Concordo pienamente sull’azione n. 4, riferita alla fase di esecuzione.
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