Questo argomento contiene 11 risposte, ha 8 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Francesco Domanico 3 anni, 6 mesi fa.

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  • #1739

    Francesco Domanico
    Partecipante

    Francesco Domanico

    #1740

    Francesco Domanico
    Partecipante

    PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE
    Francesco Domanico

    TITOLO: “Formazione, informazione e responsabilità”

    >Problema

    Carenze informative e formative riguardo i contenuti del Piano Anticorruzione e scarso senso di responsabilità ad ogni livello nella redazione e nell’applicazione dello stesso.

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, politici, istituzioni, mass media, ordini professionali, associazioni, magistratura e forze dell’ordine.

    >Obiettivi

    1. Rendere capillare la conoscenza del Piano Anticorruzione.

    2. Formare i destinatari del Piano Anticorruzione, anche con metodi non tradizionali, al fine di far comprendere le valutazioni del rischio e di favorire il rispetto delle disposizioni ivi contenute.
    3. Responsabilizzare i destinatari diretti del Piano a tutti i livelli organizzativi.

    >Azioni (Tempo)

    1. Invio del Piano Anticorruzione, a mezzo mail/sistemi di comunicazione interna, a tutti i destinatari da individuare a cura dei responsabili degli uffici (fase Top Down).
    Modalità di invio: i responsabili ai vari livelli ricevono il piano dal livello di responsabilità superiore e, dopo averlo analizzato, lo inviano ai livelli inferiori corredato di uno stralcio “commentato” delle disposizioni che per competenza interessano direttamente il livello organizzativo del destinatario.

    (Entro 30 giorni dalla redazione del Piano e/o del suo aggiornamento)

    2. Al termine dell’attività di cui al punto 1, effettuazione di una riunione interna per commentare in maniera critica lo stralcio del Piano di competenza e, eventualmente, prevedere l’aggiornamento delle direttive di funzionamento dell’ufficio al fine di essere aderenti al Piano. I responsabili delle unità organizzative, a loro volta, riporteranno verso l’alto le determinazioni al fine di favorire l’attività di aggiornamento del piano (fase Bottom Up).

    (Entro 10 giorni dalla diffusione capillare del piano)

    Invio periodico e capillare, a cura del responsabile anticorruzione dell’Ente, di report afferenti fatti realmente accaduti riguardanti episodi di violazione del Piano Anticorruzione e effetti scaturiti dalla mancata o errata attuazione del piano eventualmente avvenuti internamente all’Ente o esternamente (anche attraverso notizie provenienti dalla stampa, dall’ANAC o dalla community dei Responsabili dell’anticorruzione). Tanto al fine di mantenere alta l’attenzione sul tema dell’anticorruzione ed informare e formare i destinatari con metodi più attrattivi.

    (Mensile)

    3. Creazione di una struttura gerarchica di responsabilità (corrispondente ai livelli organizzativi esistenti) con funzione di verifica della corrispondenza delle direttive e delle procedure/prassi interne di competenza al Piano Anticorruzione e controllo sull’attuazione dello stesso Piano (e, di conseguenza delle direttive di funzionamento redatte in aderenza al Piano). Ogni livello gerarchico controlla quello inferiore ed è responsabile disciplinarmente per il suo operato e per quello del livello controllato.
    Il Responsabile anticorruzione dell’Ente, nel corso dell’anno, effettua verifiche a campione sulle unità organizzative ad ogni livello (almeno una a trimestre) sul rispetto delle disposizioni contenute nel piano.

    (Una tantum, da prevedere nel Piano Anticorruzione)

    #1744

    PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE
    Massimiliano Tricarico

    TITOLO: “Conoscere i nostri collaboratori e colleghi”

    Problema
    Conoscere sia da un punto personale che professionale i propri colleghi e collaboratori è un’aspetto fondamentale per instaurare una proficua e onesta relazione umana e professionale con essi.
    La scarsa conoscenza delle “persone” che lavorano in un determinate ambiente può avere la conseguenza di assegnare un ufficio o un compito ad un collega o collaboratore non propriamente indicato per quella mansione favorendo così la creazione di potenziali problematiche di mala admistration

    Destinatari diretti:
    superiori gerarchici, colleghi e collaboratori

    Destinatari indiretti:
    familiari, imprenditori (per chi è autorizzato a svolgere attività extra-istituzionale), scuola, università, chiesa, associazioni, precedenti datori di lavoro

    Obiettivi

    Obiettivo 1
    Avere un quadro il più corretto possibile di eventuali problematiche economiche del personale

    Obiettivo 2
    Avere un quadro il più corretto possibile delle motivazioni che hanno portato il personale a scegliere quell “lavoro” presso l’azienda o l’ente pubblico

    Obiettivo 3
    Avere un quadro il più corretto possibile delle aspirazioni a cui tende il dipendente sia professionalmente che personalmente

    Azioni

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    Creare un ambiente lavorativo favorevole al dialogo cercando di capire se il personale dipendente ha impegni economici in sospeso o non rispettati oppure se in futuro potrebbero esserci. Risulta fondamentale anche cercare di capire la percezione del grado di adeguamento del livello stipendiale con il carico di lavoro assegnato
    Tempo
    Attività costante

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    Individuare la modalità di assunzione del personale e il periodo storico in cui questo è avvenuto, cercando di instaurare forme di dialogo con esso anche attraverso momenti di ascolto
    Tempo
    Conoscenza prima iniziale e poi adeguata nel tempo

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    Capire l’attitudine del personale all’aggiornamento professionale nel settore o ambito di impiego, monitorare la quantità di ore di straordinario effettuato e la tendenza a cambiare mansione. Cercare di capire da un punto di vista personale attraverso forme di dialogo e ascolto il livello di soddisfazione dello stesso nel lavorare in quell’azienda o ministero e nell’attuale sede di servizio, l’aspirazione a migliorare le condizioni economiche e sociali sue e dei suoi familiari. Per quest’ultimo aspetto occorre capire da chi è composto il nucleo familiare e la tipologia di relazioni familiari
    Tempo
    Attività costante

    #1746

    Scusami ma avevo salvato per errore il mio piano creativo nella tua discussione

    Massimiliano Tricarico

    #1782

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano del collega Domanico delinea in maniera chiara e concreta l’obiettivo e gli strumenti che consentono alla singola amministrazione di redigere un Piano Anticorruzione effettivamente cucito sullo specifico Ente e grazie all’impulso e alla partecipazione attiva di tutte le strutture che lo compongono.
    Interessante è anche la previsione di funzioni gerarchiche di controllo che possano meglio indirizzare e monitorare la corretta comprensione e applicazione del Piano come proposto ed approvato.

    #1805

    Daniela Sanseverino
    Partecipante

    Francesco analizza con chiarezza e sintesi come il Piano Anticorruzione degli Enti sia spesso visto come qualcosa di distante e non rientrante nella sfera delle responsabilità del singolo dipendente.
    Formare, informare e responsabilizzare sono le tre parole chiave sulle quali intervenire con azioni mirate e concrete come quelle proposte ad ogni livello. La formazione “con metodi non tradizionali” credo che sia più efficace se condotta in ambienti multidisciplinari dove si possano confrontare amministrativisti, penalisti, sociologi, psicologi.

    #1887

    Maria Stefanelli
    Partecipante

    Condivido quanto proposto da Francesco circa l’obiettivo di ridurre le carenze informative e formative sui contenuti del Piano Anticorruzione al fine di addivenire ad un Piano il più possibile condiviso e calato nella realtà del singolo Ente.

    #1894

    Federica Fresco
    Partecipante

    Trovo utile l’idea della riunione dell’ufficio per commentare la parte di competenza del Piano al fine di aggiornare l’agire dello stesso.

    #1896

    Andrea Sanna
    Partecipante

    Ritengo che le problematiche evidenziate da Francesco in merito alle carenze informative e formative riguardo i contenuti del Piano Anticorruzione siano reali e portino come anche già evidenziato ad un mero adempimento formale l’attività di redazione dei Piani Anticorruzione. Le azioni proposte rappresentano momenti di continua condivisione e confronto con i colleghi e con i responsabili degli uffici di appartenenza che potrebbero consentire di mantenere alta l’attenzione sul tema.

    #1909

    Il valore aggiunto di questo piano sta nel prevedere accanto ad una impostazione che in alcune realtà trova già applicazione degli accorgimenti che consentirebbero alle amministrazioni di fare un salto di qualità nella gestione e nella conoscenza dei piani. Mi riferisco in particolare al fatto che è necessario far seguire all’approvazione dei piani una revisione a livello organizzativo o procedurale, all’invio dei report da parte del responsabile che contribuiscono a rendere più concreta la percezione delle conseguenze che possono derivare dal mancato rispetto de piani e infine alle verifiche a campione.

    #1963

    Interessante l’idea del collega di diffondere capillarmente il piano anticorruzione in maniera “gerarchica” con la previsione di fornire ai destinatari uno stralcio commentato delle parti di interesse.
    Nel caso di amministrazioni caratterizzate da bassa gerarchizzazione il compito di “commentare” le parti del piano potrebbe essere svolto da un’organo o ufficio specificamente preparato a farlo

    #2089

    Francesco Domanico
    Partecipante

    PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE aggiornato sulla base dei commenti diretti al piano e sull’analisi di altri piani che affrontano tematiche simili.

    Francesco Domanico

    TITOLO: “Formazione, informazione e responsabilità”

    >Problema

    Carenze informative e formative riguardo i contenuti del Piano Anticorruzione e scarso senso di responsabilità ad ogni livello nella redazione e nell’applicazione dello stesso.

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, politici, istituzioni, mass media, ordini professionali, associazioni, magistratura e forze dell’ordine.

    >Obiettivi

    1. Rendere capillare la conoscenza del Piano Anticorruzione.

    2. Formare i destinatari del Piano Anticorruzione, anche con metodi non tradizionali e in contesti multidisciplinari, al fine di far comprendere le valutazioni del rischio e di favorire il rispetto delle disposizioni ivi contenute.
    3. Responsabilizzare i destinatari diretti del Piano a tutti i livelli organizzativi.

    >Azioni (Tempo)

    1. Invio del Piano Anticorruzione, a mezzo mail/sistemi di comunicazione interna, a tutti i destinatari da individuare a cura dei responsabili degli uffici (fase Top Down).
    Modalità di invio: i responsabili ai vari livelli ricevono il piano dal livello di responsabilità superiore e, dopo averlo analizzato, lo inviano ai livelli inferiori corredato di uno stralcio “commentato” delle disposizioni che per competenza interessano direttamente il livello organizzativo del destinatario.

    (Entro 30 giorni dalla redazione del Piano e/o del suo aggiornamento)

    2. Al termine dell’attività di cui al punto 1, effettuazione di una riunione interna (eventualmente con l’ausilio/supporto di professionisti di materie giurdiche, sociali, ecc.) per commentare in maniera critica lo stralcio del Piano di competenza e, eventualmente, prevedere l’aggiornamento delle direttive di funzionamento dell’ufficio al fine di essere aderenti al Piano. I responsabili delle unità organizzative, a loro volta, riporteranno verso l’alto le determinazioni al fine di favorire l’attività di aggiornamento del piano (fase Bottom Up).

    (Entro 10 giorni dalla diffusione capillare del piano)

    Invio periodico e capillare, a cura del responsabile anticorruzione dell’Ente, di report afferenti fatti realmente accaduti riguardanti episodi di violazione del Piano Anticorruzione e effetti scaturiti dalla mancata o errata attuazione del piano eventualmente avvenuti internamente all’Ente o esternamente (anche attraverso notizie provenienti dalla stampa, dall’ANAC o dalla community dei Responsabili dell’anticorruzione). Potrebbero essere riportati alcuni casi in cui la figura del Whistleblower è stata determinante per l’individuazione di attività di maladministration, al fine di sdoganare la figura e promuoverne l’operato. Tanto al fine di mantenere alta l’attenzione sul tema dell’anticorruzione ed informare e formare i destinatari con metodi più attrattivi.

    (Mensile)

    3. Creazione di una struttura gerarchica di responsabilità (corrispondente ai livelli organizzativi esistenti) con funzione di verifica della corrispondenza delle direttive e delle procedure/prassi interne di competenza al Piano Anticorruzione e controllo sull’attuazione dello stesso Piano (e, di conseguenza delle direttive di funzionamento redatte in aderenza al Piano). Ogni livello gerarchico controlla quello inferiore ed è responsabile disciplinarmente per il suo operato e per quello del livello controllato.
    Il Responsabile anticorruzione dell’Ente, nel corso dell’anno, effettua verifiche a campione sulle unità organizzative ad ogni livello (almeno una a trimestre) sul rispetto delle disposizioni contenute nel piano.

    (Una tantum, da prevedere nel Piano Anticorruzione)

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