HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) SETTIMO ANNO › Giuseppe SILVESTRO – Piano creativo "Qualification o Information"
Tag: qualificazione
Questo argomento contiene 8 risposte, ha 9 partecipanti, ed è stato aggiornato da Roberta Salerno 1 anno, 6 mesi fa.
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gennaio 2, 2023 alle 9:55 pm #2602
Problema:
Gli operatori delle stazioni appaltanti non possono operare con procedure sommarie ovvero senza una conoscenza approfondita della normativa.
La scarsa conoscenza della normativa di riferimento, oltre a determinare l’adozione di procedure non ortodosse (in altri termini, non corrette) non consente l’individuazione di elementi distorsivi e, pertanto, l’attivazione di contromisure o misure preventive (ad esempio, segnalazioni “Whistleblowing”).Destinatari diretti: dipendenti pubblici (non necessariamente figurare apicali, ma anche operatori);
Destinatari indiretti: cittadini, EO.Obiettivo 1: INFORMARE ma soprattutto ISTRUIRE dotando i dipendenti degli strumenti necessari per la scelta delle procedure concorsuali più efficaci e meglio gestire la comprensione del fenomeno. Livelli di formazione diversificati in funzione del ruolo ricoperto.
Obiettivo 2: CONDIVIDERE, sharing formativo e informativo in merito all’iter seguito che possa portare alla PREVENZIONE.
Obiettivo 3: ACQUISIZIONE STRUMENTI (ADOZIONE PIANO ANTICORRUZIONE) ed CONSAPEVOLEZZA (circa il fenomeno).
Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
Percorsi formativi dedicati e diversificati, in funzione della mansione e del livello svolto dai destinatari. Detti corsi devono fornire utili strumenti per l’adozione delle strategie migliori al fine di soddisfare i fabbisogni rappresentati e, pertanto, comprendere del fenomeno corruttivo nell’ambito del proprio ambiente lavorativo. L’obiettivo è illustrare quali siano le possibilità che il dipendente ha per “segnalare” taluni fenomeni distorsivi. Il coinvolgimento dei discenti deve essere elevato (informazioni immediate e ampie possibilità di discussione).La formazione potrà essere diversificata in funzione dell’anzianità di servizio. Le stesse dovrebbero essere tenute ciclicamente (possibilmente semestrali).
Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
Ampio confronto fra i dipendenti della struttura o della stazione appaltante, che consentano di revisionare il piano anticorruzione ovvero introdurre misure non preventivamente considerate.
L’obiettivo di tale SHARING dovrebbe essere quello di dire “tacitamente” a chi ne avesse bisogno “non sei da solo”. Potenziale RETE. Anche questo possibilmente con periodicità.Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
Revisione dei piani, consapevolezza di canali utili per le segnalazioni, eventi informativi diffusi.febbraio 3, 2023 alle 6:17 am #2621condivido che i percorsi formativi dovrebbero essere quanto più possibile “dedicati e diversificati”, sia in ragione della mansione sia del livello svolto dai destinatari.
C’è molta differenza infatti fra chi opera in qualità di “neo assunto” e chi già opera da tempo. Vantaggi e svantaggi, in quanto spesso chi è di “nuova esperienza” non è radicato in procedure che potrebbero anche essere superate o a vecchie logiche, ma nel contempo avrebbe bisogno di strumenti quanto più “operativi” che gli consentano di tradurre la teoria in pratica.
Sicuramente la formazione continua è un aspetto a volte trascurato perchè si dà per scontato che chi già opera sia in possesso di tutte le conoscenze e abilità necessarie. Ma non è così. La materia è in continua evoluzione, così come il contesto di riferimento ed in particolare le caratteristiche del mercato.febbraio 3, 2023 alle 6:28 pm #2633Ritengo che la formazione risulti un elemento indispensabile per operare correttamente specie se puntualmente orientata ai reali bisogni del personale e svolta in maniera continuativa.
Inoltre prevedere percorsi specifici consente di non relegare l’approfondimento a pochi e rari momenti, spesso residuali delle altre attività considerate più impellenti ed importanti.
In tal senso il confronto con altri professionisti è il naturale completamento del processo di qualificazione e formazione, fondamentale per sviluppare competenze in grado di effettuare ragionamenti che vanno oltre la semplice logica del mero rispetto della normativa per giungere ad individuare le soluzioni migliori da applicare ad ogni singolo caso concreto da gestire.
Suggerirei di estendere lo sharing anche ai professionisti di altre realtà (eventualmente costituendo una rete post-formazione con i partecipanti del medesimo percorso formativo e/o delle realtà, territorialmente o per ambito, più vicine).febbraio 4, 2023 alle 1:20 pm #2639Nonostante alcune fortunate eccezioni, la formazione continua è nota dolente per molte amministrazioni pubbliche. Spesso con atteggiamento miope si tende a rispondere a tagli di bilancio con tagli sulla formazione del personale, proprio ciò che potrebbe nel medio periodo generare un aumento di produttività!
Un risparmio immediato che genera ulteriori sprechi per maladministration nel medio-lungo periodo.febbraio 4, 2023 alle 2:44 pm #2644Visto che la condivisone della conoscenza e delle informazioni costituisce un’efficace arma contro la corruzione non posso che aderire al tuo piano indirizzato a promuovere la formazione nonché la condivisione dei principi e dei valori della legalità a 360 gradi.
La CONDIVISIONE ed il fare RETE potenzia l’efficacia della formazione e fa sentire il dipendente pubblico parte di un gruppo responsabile del buon andamento dell’azione amministrativa incoraggiandone, all’occorrenza, iniziative di segnalazione di episodi di maladministration.
Gli Enti devono erogare la formazione obbligatoria in tema di anticorruzione, trasparenza ed etica pubblica nelle Pubbliche Amministrazioni rispetto della normativa anticorruzione contenuta nella Legge 190/12 e nei successivi decreti attuativi nonché nelle norme inerenti il PNRR (D.L. 36/2022 c.d. Decreto PNRR 2).
È auspicabile quindi che ogni amministrazione preveda accanto ad una formazione di tipo generale, rivolta a tutti i dipendenti, mirata all’aggiornamento delle competenze e dei comportamenti in materia di etica e della legalità, anche iniziative formative differenziate, per contenuti e livello di approfondimento, in relazione ai diversi ruoli che i dipendenti svolgono e in relazione alle aree in cui operano.
Sarebbe opportuno che ogni Ente non si limitasse a fornire un percorso formativo standard ma predisponesse iniziative formative prediligendo i linguaggi e le modalità più adatti al proprio personale ed al proprio contesto.
Ho letto che in questi giorni la Provincia di Varese ha promosso con il patrocinio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e Anci un’iniziativa di formazione mediante un dramma interattivo sulle insidie della buona fede dal titolo “Gli errori degli altri”, (https://www.vareseinforma.it/gli-errori-degli-altri-uno-spettacolo-teatrale-sullanticorruzione-come-momento-formativo-per-la-pubblica-amministrazione/ ). La ritengo un’apprezzabile iniziativa creativa per trasmettere il messaggio.febbraio 12, 2023 alle 11:56 am #2682In merito al tema della formazione, ritengo che ogni organizzazione si debba dotare di un responsabile/ufficio formazione con il compito specifico di portare avanti un piano annuale della formazione attagliato al personale operativo. Si potrebbe pensare ad una specifica articolazione collaterale alla stazione appaltante che sappia farsi portatrice di competenze quali la formazione, la realizzazione di workshop, incontri periodici di confronto, tavole rotonde con personale interno e anche con i vari stakeholders (ANAC, CdC, Avvocatura dello Sato, MEF, Consiglio di Stato, Consip, ecc..).
- Questa risposta è stata modificata 1 anno, 9 mesi fa da Domenico Calabrese.
febbraio 17, 2023 alle 5:26 pm #2685Condivido assolutamente il fatto che la formazione sia l’arma vincente. La materia presenta mille sfaccettature ed anche chi effettua affidamenti diretti di modico valore necessita di adeguata formazione. Eventuali tracce rese disponibili dal Servizio Appalti, seppur utili, non bastano, ed è importante continuamente “rispolverare” le competenze acquisite, in virtù di nuove e continue sfumature che vanno ad aggiungersi, anchea causa dell’incessante giurisprudenza prodotta dai vari tribunali.
maggio 9, 2023 alle 9:35 am #2715La formazione del personale è indispensabile per poter garantire l’efficienza dei processi approvvigionativi. Condivido l’idea di un commento nel quale si parla di prevedere una “specifica articolazione collaterale alla stazione appaltante” che possa supportare la continua formazione del personale amministrativo. Sarebbe la miglior forma di investimento possibile ed innalzerebbe il livello di procurement della stazione appaltante.
maggio 11, 2023 alle 6:08 pm #2724Evidenziata una criticità per me molto importante e che ho infatti affrontato anche nel mio piano creativo. La formazione è importante, fondamentale, forse nel settore appalti più che in altri ambiti. Il focus sulla rete è altro aspetto che condivido: per cercare una formazione condivisa (una sorta di tavola rotonda) e non necessariamente e solo nella forma classica. Forse la formazione classica potrebbe essere il punto di partenza per poi giungere nel futuro a tavole rotonde (reti) di professionisti che condividono il loro sapere, confrontandosi e cercando insieme soluzioni valide in un ambito che spesso ha profili di incertezza.
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