HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) OTTAVO ANNO › La difesa del Paese: una missione che si fonda sulla trasparenza e l'integrità
Tag: anticorruzione, formazione
Questo argomento contiene 5 risposte, ha 6 partecipanti, ed è stato aggiornato da Luigi Gissi 9 mesi fa.
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gennaio 19, 2024 alle 8:10 am #2780
Problema
Il Ministero della Difesa è una PA che svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza del Paese; tuttavia, come evidenziato dal PTPCT 2022-2024 e dalla relazione annuale ANAC 2022, anche lo stesso Dicastero, non diversamente dagli altri, è esposto al rischio corruzione. In particolare, i rischi maggiori si annidano nell’area procurement con particolare riguardo alla fase di programmazione e progettazione dove, potenzialmente, si riesce ad indirizzare un appalto e, successivamente, alla fase di affidamento ed esecuzione contrattuale.
Il progetto punta alla diffusione della cultura del contrasto alla corruzione e dei comportamenti scorretti tali da determinare maladministration, attraverso la formazione, i controlli interni ed il rafforzamento della collaborazione con altre istituzioni.
Destinatari diretti: dipendenti pubblici.
Destinatari indiretti: (imprenditori, cittadini).
Obiettivo 1
Sensibilizzare il personale al tema della corruzione, ossia aumentare la consapevolezza del personale del Ministero della Difesa sul tema della corruzione e sui rischi ad essa connessi.
Obiettivo 2
Migliorare i controlli interni al Ministero della Difesa, al fine di prevenire e individuare eventuali fenomeni di corruzione.
Obiettivo 3
Promuovere la collaborazione del Dicastero Difesa con le altre istituzioni che operano nel contrasto alla corruzione.
Azione 1 (riferita a obiettivo 1).
Realizzazione di una campagna di comunicazione interna, fondamentale per aumentare la consapevolezza del personale sul tema della corruzione.
La campagna dovrebbe essere realizzata in modo coinvolgente e informativo, al fine di suscitare l’attenzione del personale e di sensibilizzarlo sui rischi della corruzione, con un approccio alla Legge 190/2012 e al PTPCT 2022-2024 del Ministero della Difesa semplificato e diretto.
In particolare, le attività di sensibilizzazione al tema della corruzione rivolte al personale potrebbero concentrarsi sui seguenti aspetti:
– far comprendere il significato di corruzione e le sue diverse forme;
– consapevolezza delle conseguenze negative della corruzione, sia per l’individuo che per
l’organizzazione;
– conoscenza delle normative anticorruzione vigenti;
– consapevolezza dei rischi che la corruzione può comportare per l’organizzazione;
– sensibilizzare in merito all’importanza di segnalare eventuali casi di corruzione e rendere di facile fruizione le norme in materia segnalazione di presunti illeciti (portare, altresì, a conoscenza di casi concreti come ad esempio “I Signori Rossi – Corretti non Corrotti” con Raphael Rossi coraggioso whistleblower).
Le attività di sensibilizzazione al tema della corruzione possono essere realizzate attraverso una serie di strumenti, tra cui:
– corsi di formazione che costituiscono un modo efficace per fornire al personale le conoscenze e le competenze necessarie per comprendere il tema della corruzione; a tal riguardo il PTPCT sensibilizza all’ “informazione sulle tematiche etiche ed anticorruttive estesa a tutto il personale, attingendo particolarmente al Codice di Comportamento dei dipendenti della Difesa (D.M. 23 marzo 2018), formazione specifica, specie presso la Scuola Nazionale di Amministrazione, del personale che ricopre incarichi più esposti al rischio corruttivo, prevedere il rilascio di dichiarazione sostitutiva di certificazione da parte dei presidenti/membri/segretari di commissioni per l’affidamento di commesse o di concorso, di non trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 35 bis del D.lgs n. 165 del 2001”.
– materiali informativi come brochure, opuscoli o video, possono essere utilizzati per diffondere le informazioni sul tema della corruzione;
– campagne di comunicazione, come gli spot su webtv difesa o le campagne sui social media, possono essere utilizzate per sensibilizzare il personale sul tema della corruzione.
Tempo: Mensile / Semestrale.
Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
La revisione dei processi amministrativi sarà finalizzata a identificare le aree più a rischio di corruzione e a implementare misure di controllo adeguate; è necessaria per identificare le aree più a rischio e per implementare misure di controllo adeguate. La revisione dovrebbe essere effettuata da un team di esperti, che sia in grado di identificare le criticità dei processi e di proporre soluzioni efficaci con approccio risk based, fondati sulle best practices internazionali.
La formazione del personale preposto ai controlli, è importante per garantire che il personale sia in grado di identificare e prevenire eventuali fenomeni di corruzione. La formazione dovrebbe essere svolta da professionisti esperti, che siano in grado di fornire ai partecipanti le competenze necessarie per svolgere il proprio lavoro in modo efficace.
Il personale preposto ai controlli sarà formato sui seguenti temi:
– Tecniche di indagine;
– Normativa in materia di corruzione;
– Gestione delle segnalazioni di illeciti.
I controlli interni sono un insieme di attività, processi, procedure e strumenti che consentono di garantire la corretta esecuzione delle attività di un’organizzazione, la prevenzione e l’individuazione di rischi e la realizzazione degli obiettivi. Per migliorare i controlli interni al Ministero della Difesa, è possibile adottare una serie di misure, tra cui:
– definire un quadro di riferimento chiaro e condiviso per i controlli interni, che includa gli obiettivi, le responsabilità e i processi da seguire;
– implementare un sistema di controlli efficace che sia in grado di rilevare e prevenire i rischi di corruzione;
– formare il personale sui controlli interni in modo da poterli applicare correttamente;
– valutare regolarmente i controlli interni in modo da garantire che siano efficaci e aggiornati.
In particolare, le misure di miglioramento dei controlli interni al Dicastero potrebbero concentrarsi sulla definizione dei rischi, sull’implementazione di controlli preventivi e di rilevazione e sulla semplificazione dei processi.
Tempo: Annuale.
Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
Rafforzare la collaborazione del Ministero della Difesa con le altre istituzioni che operano nel contrasto alla corruzione; la partecipazione a iniziative di collaborazione con ANAC sono importanti per condividere le esperienze e le best practices in materia di prevenzione della corruzione.
Progressi in tal senso si stanno già apprezzando se si considera lo Stato Maggiore della Difesa promotore del convegno “La qualificazione delle stazioni appaltanti: sfide e opportunità” in collaborazione con CASD, SNA, ANAC, Consip, Università degli Studi di Torino e Luiss tenutosi a Maggio 2023 e la partecipazione del cennato SMD al convegno “Contratti pubblici e Innovazioni nel nuovo Codice. Trasformazioni sostanziale e processuali” promosso dall’Università di Torino e tenutosi presso Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato ad Ottobre 2023.
Tempo: Semestrale.gennaio 24, 2024 alle 4:57 pm #2785Sebastiano,
Trovo molto interessante e completo il tuo piano, basato sapientemente sulla diffusione della conoscenza.
Il mio suggerimento si colloca in una fase che precede l’intero processo, ossia in fase di progettazione.
L’attività di sensibilizzazione potrebbe partire da un questionario (anch’esso il più possibile coinvolgente) su “Corruzione: quanto ne sai?”.
Il questionario può dare come risultato un punteggio, ma deve essere totalmente anonimo, perché l’obiettivo non è giudicare il singolo dipendente, quanto utilizzare il suo livello di conoscenza per proporre una campagna di sensibilizzazione più personalizzato.
Al termine della campagna, lo stesso questionario può essere riproposto, per dare al dipendente l’opportunità di misurare se il suo punteggio è migliorato. In quel caso, si può pensare un premio simbolico (coccardine, badge) che sottolinei l’obiettivo raggiunto.gennaio 25, 2024 alle 5:49 am #2786Trovo molto interessante il piano proposto e condivido pienamente tutti i punti toccati, in particolar modo il primo obiettivo e la sua azione . Da una prospettiva opposta allo SMD, da un ente periferico del Dicastero, segnalo esattamente la stessa esigenza di creare la “consapevolezza” della presenza di rischio corruttivo nella PA, nella quotidianità delle azioni e delle scelte di ogni dipendente pubblico. In base alla mia esperienza, spesso i fenomeni di maladminstration, che poi in taluni casi lasciano spazio a fenomeni di corruzione, nascono da atteggiamenti di superficialità, leggerezza, comodità (“si è sempre fatto così”) e quando si arriva a parlare di prevenzione della corruzione, nell’ ambito della funzione appaltanti, si tende a indirizzare l’attenzione solo su chi segue la fase di affidamento, convinti che tutti gli attori delle altre fasi ne siano immuni. Ecco che trovo fondamentale una campagna capillare di sensibilizzazione: perché credo che se tutti, a partire dal basso, siano messi nelle condizioni di comprendere l’importanza del proprio operato e si sentano attivamente responsabili del buon andamento della propria amministrazione, allora potremmo dire di aver preso la strada giusta per la prevenzione della corruzione.
febbraio 5, 2024 alle 6:04 pm #2792Sebastiano, anche io ritengo che il tuo piano sia ben sviluppato. L’idea di effetuare campagne di comunicazione, come gli spot su webtv difesa o le campagne sui social media, ritengo possa avere ricadute positive in termini di immagine e prestigio del Dicastero oltre a quello sensibilizzare il personale sul tema della corruzione.
febbraio 14, 2024 alle 7:56 pm #2808Mi piace molto il progetto illustrato e ritengo anch’io che una buona diffusione della cultura volta al contrasto della corruzione sia un obiettivo fondamentale da promuovere in una società giusta, equa e trasparente. Promuovendo tramite spot, social, web-tv la cultura di responsabilità, trasparenza, partecipazione civica ed educazione civica, è possibile creare un ambiente in cui la corruzione è meno tollerata e più facilmente individuata e contrastata. Se posso dare un suggerimento, pubblicizzerei anche le forme di protezione dei whistleblower perché ritengo essere ancora poco note le garanzie per la sicurezza per coloro che segnalano atti di corruzione ciò al fine di incoraggiare più persone a rivelare attività illecite senza timore di ritorsioni.
febbraio 15, 2024 alle 1:55 pm #2810Trovo molto interessante la questione della formazione intra dicastero. In realtà il giusto approccio, la sensibilizzazione, la comprensione del fenomeno potrebbero anche portare a una maggiore consapevolezza e a superare la rassegnazione di chi lo vede ma non trova e non conosce gli strumenti per affrontarlo.
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