HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) NONO ANNO › La prevenzione della corruzione e la trasparenza garanti del Valore pubblico
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novembre 8, 2024 alle 4:25 pm #2896
Problema: Il dilagare dei fenomeni corruttivi seri rischi per la “Buona Amministrazione”.
Destinatari diretti: dipendenti pubblici
Destinatari indiretti: cittadini, imprenditori, associazioni, istituzioni, forze dell’ordine.
obiettivo 1:
Tutelare i diritti dei cittadini e degli pubblici dipendenti, attivando forme di controllo sociale sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
Il D. Lgs. 33/2013 (art. 1 co. 2), nel riferirsi alla normativa sulla trasparenza sancisce che essa è “condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di un’amministrazione aperta al servizio del cittadino”.Azione 1:
attivare casella di posta elettronica dedicata all’“anticorruzione@comune…….it” alla quale i cittadini possono scrivere per segnalare casi di corruzione e cattiva gestione, oltre che per fornire proposte e suggerimenti per un’efficace strategia di prevenzione; coinvolgere il personale in servizio nell’attuazione delle misure previste per i processi in cui sono coinvolti secondo quanto previsto nel Documento di Pianificazione e nelle note operative per l’attuazione dello stesso predisposte dal RPCT, come peraltro previsto dal Codice di Comportamento dell’ente e segnalazione attraverso l’istituto del whistleblowing di fatti o comportamenti illeciti di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito del rapporto di lavoro.
Tempo: 6 mesiobiettivo 2:
Diffondere la cultura della legalità per realizzare la coesione della comunità di appartenenza, ampliare la lealtà, la fiducia reciproca degli attori sociali ponendo le basi per un efficace sviluppo delle transazioni economiche e delle relazioni tra cittadini ed istituzioni.Azione 2:
Progettazione ed erogazione di attività formative verso l’esterno per favorire il senso del bene comune nonché del benessere sociale attraverso l’organizzazione di “Giornate della Legalità”, con diverse attività (incontri, proposte di riflessioni, dibattiti, spettacoli…) svolte nei “luoghi della legalità”, sia in quelli solitamente deputati al suo svolgimento, sia in quelli divenuti simbolo del ripristino della legalità (ad esempio, i beni confiscati alla mafia), trasformati per l’occasione in spazi aperti al dibattito, al confronto, al dialogo così da ridurre la distanza che spesso connota il rapporto tra cittadini ed istituzioni.Programmazione interna di un percorso di informazione/formazione continua per i dipendenti per migliorare la conoscenza dei comportamenti virtuosi di cui al principio costituzionale “del buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa”, eventualmente anche in collaborazione con altri enti (SNA, Università), con la trattazione di argomenti quali: il conflitto di interessi, la gestione del rischio corruttivo in generale e specifico per ciascuna area di lavoro, il pantouflage, il whistleblowing e gli obblighi di pubblicazione in materia di Trasparenza come misura di prevenzione, la mappatura dei processi ed il monitoraggio delle misure di prevenzione specifiche ed in materia di anticorruzione e appalti a seguito dell’entrata in vigore del nuovo codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. n.36/2023) in rapporto alle varie fasi del ciclo dei contratti pubblici con specifico riferimento agli obblighi imposti dalla nuova normativa anticorruzione (PNA 2022 aggiornato al 2023)con particolare riferimento alle misure di prevenzione per contrastare i nuovi eventi rischiosi e alla gestione del conflitto di interesse con casi pratici, oltre che sulle regole di comportamento per il personale della struttura dell’ente anche ai fini della promozione del valore pubblico.
Dunque, la formazione come strumento che contribuisce ulteriormente a sensibilizzare verso i temi della legalità oltre che a fornire opportunità di sviluppo con l’acquisizione di maggiori conoscenze e competenze nel proprio ambito lavorativo.
Il suddetto progetto formativo deve prevedere una formazione specifica per i referenti Anticorruzione e Trasparenza volta a sviluppare competenze specialistiche in materia.
Tempo 12 mesiobiettivo 3: Analisi del contesto interno per la valutazione del rischio corruttivo ed il monitoraggio come attività trasversale che incide sul sistema complessivo della prevenzione della corruzione.
Azione 3:
In considerazione della complessità delle attività e dei processi gestiti dalle singole strutture comunali, al fine di rendere maggiormente funzionale il confronto e la collaborazione tra il RPCT e gli uffici, istituire una rete di referenti dedicati in materia di Anticorruzione, Trasparenza e Controllo Interno degli atti, individuando per ogni Dipartimento o Divisione, una o due figure di riferimento con funzioni interlocutorie con il RPCT ed eventuali altre strutture di supporto, per trasmettere/ricevere informazioni nell’ambito delle Divisioni di appartenenza e per presidiare le attività di aggiornamento e monitoraggio degli adempimenti relativi al PTPCT.
Grazie a tale attività e sulla base delle indicazioni ricevute dalle Divisioni/Servizi, l’Ufficio Anticorruzione deve provvedere ad aggiornare il Catalogo dei Rischi (sintesi analitica dei possibili rischi), soprattutto, in seguito ai monitoraggi semestrali che rilevano il grado di attuazione delle misure specifiche previste nel Catalogo, ed anche successivamente agli incontri sulla programmata attività di auditing anticorruzione.
In tal modo, considerata la prioritaria esigenza di garantire costantemente l’efficacia del Piano, risulta costantemente da verificare la correlazione e la coerenza tra i risultati della valutazione dei rischi di corruzione e le azioni ed i presidi programmati e/o stabiliti.
Nell’ottica di collaborazione con il Sistema Qualità gli audit di qualità relativi a processi inseriti nel Catalogo dei Rischi devono prevedere il coinvolgimento del personale dell’Ufficio Anticorruzione in qualità di uditore, per la parte di propria competenza, al fine di organizzare e rendere più efficace il sistema di audit anche alla luce delle indicazioni Anac, affinché la condivisione preventiva dell’aggiornamento delle procedure di qualità garantisca la costante coerenza con il sistema di prevenzione della corruzione.Oltre alle misure di controllo interno, la necessità di dotarsi di strumenti di controllo esterno, garantendo così imparzialità e terzietà alle misure adottate, con la sottoscrizione di un “Protocollo di Intesa per il Monitoraggio e il Controllo delle Misure di Finanziamento Pubblico e di Investimento” con la Guardia di Finanza. L’iniziativa deve rispondere all’esigenza di assicurare la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza, per promuovere una cultura dell’etica, monitorare il corretto utilizzo dei fondi, contrastare ogni condotta illecita, implementare il flusso informativo a favore della Guardia di Finanza con la trasmissione trimestrale dei dati, informazioni e notizie utili a finalità collaborative relativamente all’affidamento di lavori, servizi, forniture rientranti nelle progettualità finanziate con fondi provenienti dal PNRR e a segnalare, laddove riscontrata, la ricorrenza di elementi astrattamente sintomatici di possibili anomalie di carattere economico-finanziario.
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