HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) NONO ANNO › LADRI DI APPALTI – LA NUOVA MAFIA CHE INVESTE E NON UCCIDE
Tag: piano anticorruzione
Questo argomento contiene 6 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da Giuseppe Puglisi 1 giorno, 23 ore fa.
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luglio 28, 2024 alle 9:19 pm #2876
Problema:la partecipazione alle gare d’appalto viene spesso vista dalla criminalità organizzata come una delle scorciatoie principali per ripulire denaro “sporco”.
In particolare, ad agevolare particolarmente il fenomeno del riciclaggio sono i seguenti istituti:
– il subappalto a cascata (da sempre avversato dalle istituzioni italiane che, tuttavia, il D.Lgs. 36/2023 ha recepito per evitare l’apertura di una nuova procedura di infrazione da parte della Commmissione UE). Il subappalto a cascata, di fatto, rende impossibile alla Stazione Appaltante verificare i soggetti operanti all’interno del cantiere. Anzi, considerato che l’art. 119, comma 17, non rinvia alla disciplina generale sul subappalto, è dubbio se debba essere o meno autorizzato o basti una semplice comunicazione.
– i subcontratti. Non richiedono autorizzazione e controlli da parte della stazione appaltante. Ovverosia ai subcontraenti non si applica la disciplina relativa al possesso dei requisiti speciali e generali.
Gli istituti di cui sopra agevolano il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite (es. traffici internazionali di armi, droga e migrazione di popoli) poiché le cosche mafiose depositano il denaro proveniente dai contratti di subappalto e dei subcontratti in conti correnti e pagano in nero gran parte della manodopera e delle forniture utilizzate per quei lavori.Destinatari diretti: dipendenti pubblici e imprenditori
Destinatari indiretti: cittadini
Obiettivi:
Obiettivo 1 –> migliorare la cultura e la sensibilità dei dipendenti pubblici in materia di antiriciclaggio;
Obiettivo 2 –> sensibilizzare gli operatori economici al rispetto della normativa antiriciclaggio
Obiettivo 3 –> in assenza di predeterminazione legislativa, prevenire rischi di infiltrazione mafiosa adottando atti amministrativi generali per il personale della stazione appaltante da portare anche a conoscenza dei cittadini tramite la pubblicazione in primo piano sul sito dell’Ente e sulle varie pagine social dello stesso (ove presenti)
Azioni
Azione 1 (riferita a obiettivo 1) –> prevedere corsi di formazione ad hoc, che consistano possibilmente anche di laboratori pratici per imparare ad utilizzare i gestionali della UIF, attraverso la stipula di apposite convenzioni con la Banca di Italia e la Scuola superiore di magistratura. Prevedere altresì a carico dell’Ente l’impegno a sottoscrivere abbonamenti alle principali testate giornalistiche cosicchè i dipendenti possano essere sempre aggiornati alle notizie del giorno e, in presenza di articoli che riportino di interventi delle forze armate contro società riconducibili alle cosche mafiose, possano individuarle e conseguentemente a) verificare se abbiano partecipato anche a gare dell’Ente b) adottare i provvedimenti opportuni alla tutela dell’interesse pubblico. La consultazione dei quotidiani consente infatti una risposta più celere a fenomeni di infiltrazione mafiosa perché difficilmente una società, attinta da indagini da parte dell’autorità giudiziaria, provvederà in autonomia a dichiarare quanto accaduto con la conseguenza che poi la stazione appaltante potrebbe trovarsi nella condizione di dover risolvere un contratto a esecuzione pressoché ultimata con grave pregiudizio per le finanze dell’ente e per le finalità pubbliche lo stesso dovrebbe perseguire.
In altri termini, la lettura giornaliera dei quotidiani consente alla PA di venire a conoscenza di eventuali problematiche con tempestività e di risolverle senza ritardo.
Tempistica: Formazione continua annuale + abbonamenti annualiAzione 2 –> richiedere come documentazione amministrativa anche la dichiarazione sul titolare effettivo e prevedere espressamente che, in caso di dichiarazione falsa o fuorviante (valutata come tale a seguito di istruttoria avviata con la consultazione di notizie di giornale o di segnalazione da parte di altri operatori economici) il RUP potrà prevedere l’esclusione dalla gara con escussione della garanzia provvisoria (ove prevista).
Tempistica: per ciascuna procedura di gara (anche affidamenti diretti).Azione 3–>In assenza di una disciplina specifica dettata dal legislatore, adottare un regolamento interno che preveda come obbligatoria la richiesta di autorizzazione per il subappalto a cascata e conseguentemente disciplini l’iter da seguire per il rilascio della stessa.
Tempistica: una tantum con facoltà di aggiornamento annualenovembre 25, 2024 alle 7:04 pm #2916Ciao Veronica,
condivido assolutamente il tuo pensiero. Purtroppo nelle gare pubbliche il problema del subappalto (ed in particolare quello a cascata) fa sì che si creino delle scatole cinesi impossibili da controllare a discapito della collettività.
Abbiamo visto ahimè morti sul lavoro, disastri di ogni tipo pur di “tirare” a qualunque costo sul prezzo pur di aggiudicarsi la gara.
Sensibilizzare la società al problema potrebbe essere il primo passo per cercare di risolverlo.dicembre 29, 2024 alle 5:32 pm #2936Ciao Veronica.
Condivido pienamente le tue perplessità, in particolare riguardo al subappalto a cascata che rappresenta una forte criticità. È giusto ricorrere a disciplinarlo internamente (o nel Capitolato Speciale d’Appalto), così da poter intervenire in maniera corretta e tempestiva, evitando ulteriori complicazioni nella fase esecutiva.gennaio 3, 2025 alle 1:43 pm #2943Ciao da Rita alias lo studente Paperino,
sull’argomento subappalti vorrei intervenire innanzitutto dicendo che l’art 119 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici, che correttamente viene citato da Veronica, è senz’altro giusto ma occorre anche fare riferimento ai settori speciali (art 141, comma 3, lettera i) e alle concessioni (art 188). Il tema l’ho trovato denso di complessità, per questo mi ci sono “divertita” a studiarlo.
Anzitutto l’Italia era in procedura d’infrazione perché in precedenza poneva un divieto generale al subappalto a cascata a prescindere da valutazione caso per caso, discrezionale, da parte della stazione appaltante. Il nuovo Codice lascia, invece, alla stazione appaltante la facoltà di assumere una limitazione al subappalto nei documenti di gara, ma non di quello a cascata. Entrando nel merito delle ragioni, le ragioni tecniche non sembrano potersi utilizzare nel subappalto a cascata (es. le lavorazioni SIOS).
Il problema è come si fa a garantire la correttezza di utilizzo dello strumento da parte dell’appaltatore/subappaltatore. Al momento io vedo nel potenziamento degli strumenti digitali di gestione informativa un nodo cruciale, ma anche lo stesso Codice che all’art 119, comma 6 parla di responsabilità solidale del subappaltatore (ci vedo qualcosa di simile all’avvalimento).
Sono convinta che sarà possibile monitorare e perfezionare gli strumenti di controllo.gennaio 4, 2025 alle 10:03 am #2967Ciao Veronica, reputo il tuo piano molto interessante e ben articolato, l’unico dubbio che mi sorge, da profano della materia, è perché reperire informazioni da quotidiani o altri canali e non istituire degli “allert interni” all’amministrazione, al verificarsi di determinati eventi.
gennaio 6, 2025 alle 8:53 am #2983Buongiorno Veronica. Nell’elaborato affronti un tema annoso che crea più di uno scoramento in chi fa questo mestiere. Condivido l’analisi puntuale che hai fatto del problema del riciclaggio di denaro negli appalti pubblici, evidenziando le criticità legate a subappalti e subcontratti. Sulla soluzione ancorché valida, ho un punto di vista diverso. Analizzare i dati è importante ed essere aggiornati essenziale. Saperlo fare è più complicato e a volte dispersivo. A mio avviso la lotta a questo fenomeno richiede un approccio multifattoriale e un maggiore coordinamento tra le istituzioni, trasversale quindi a tutta la PA, grazie al quale si possa, come dice Alessandro, produrre degli alert; sull’ANAC, ad esempio, con diretto accesso già dal MEPA, dove in sede di aggiudicazione un avviso attiri l’attenzione, per le valutazioni di merito su quell’OE designato. Il FVOE è nella giusta direzione, mi auguro venga migliorato ulteriormente.
gennaio 7, 2025 alle 4:58 pm #2990Ciao Veronica,
hai affrontato un argomento molto interessante ed attuale nella gestione degli appalti, in particolare per chi, come me, svolge mansioni di RUP e DL.
Come hai ben individuato, sia il subappalto a cascata che i subcontratti (da intendersi quali subaffidamenti all’interno del 2%?) risultano di difficile gestione per le SA, rendendo difficoltosa la verifica dei soggetti operanti all’interno del cantiere, non richiedendo, per gli ultimi, autorizzazione e controlli da parte della stazione appaltante e per i quali non si applica la disciplina relativa al possesso dei requisiti speciali e generali, risulta ancora più difficile per la SA averne contezza. Mi permetto di aggiungere un ulteriore diffusa procedura, l’istituto Del Distacco, della quale si avvalgono spesso le imprese non sempre in maniera corretta.
Per quanto riguarda l’azione 1 (riferita a obiettivo 1), purtroppo, non condivido la tua idea a: <sottoscrivere abbonamenti alle principali testate giornalistiche cosicchè i dipendenti possano essere sempre aggiornati alle notizie del giorno e, in presenza di articoli che riportino di interventi delle forze armate contro società riconducibili alle cosche mafiose, possano individuarle e conseguentemente a) verificare se abbiano partecipato anche a gare dell’Ente b) adottare i provvedimenti opportuni alla tutela dell’interesse pubblico. Difatti, spesso, i giornali cercano solo la “notizia” che faccia audience, senza curarsi dell’assoluta veridicità della stessa, alle volte fondata su presupposti o interpretazioni. Pertanto, credo che questo strumento possa essere molto “pericoloso”, al punto da discriminare alcuni soggetti, possibilmente estranei ai fatti, in maniera ingiustificata. -
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