HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) SESTO ANNO Misure per stimolare la partecipazione dei dipendenti pubblici

Questo argomento contiene 6 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Silvia Cuel 2 anni, 9 mesi fa.

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  • #2352

    Sara Di Francia
    Partecipante

    Problema:
    I dipendenti pubblici che non rivestono figure apicali, o i dipendenti di una società a partecipazione pubblica, sono scarsamente informati sulla tematica dell’anticorruzione e sulla normativa di riferimento.
    In particolare, non sono formati in modo adeguato e approfondito e, quindi, difficilmente riescono ad attivare gli strumenti predisposti (per es. segnalazioni Whistleblowing).

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: cittadini e scuole

    Obiettivo 1: INFORMARE, affinché i dipendenti, che non rivestono figure apicali, possano avere gli strumenti per comprendere il fenomeno.

    Obiettivo 2: PARTECIPARE, creare strumenti all’interno del contesto lavorativo per stimolare la partecipazione dei dipendenti alla stesura delle misure da adottarsi.

    Obiettivo 3: DIFFONDERE CONSAPEVOLEZZA.

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    Corsi di formazione che, in funzione della mansione e del livello svolto dai destinatari, forniscano gli strumenti utili a comprendere il fenomeno corruttivo nel proprio contesto lavorativo di riferimento e illustrino, in modo adeguato, le possibilità di segnalazione.
    Lezioni non frontali ma con possibilità di porre domande.
    Cicli di lezione da ripetere per i neoassunti.
    Ciclo di lezioni da 1 ora, periodiche (es. ogni sei mesi).
    Per i neoassunti (entro 2 mesi dall’assunzione).

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    Istituire a livello aziendale degli incontri annuali, o semestrali, a cui i dipendenti (che non rivestono figure apicali), possano confrontarsi riguardo alla propria esperienza e proporre l’adozione di misure da inserire nel piano anticorruzione del proprio ente, o nel Codice Etico.
    Tali incontri permetterebbero di stimolare la solidarietà e favorirebbero la segnalazione di illeciti, perché favorirebbero una rete sociale di “protezione” per il whistleblower.

    1 o 2 riunioni all’anno della durata di 2 ore.

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    Affiancare ad eventi aziendali di presentazione della propria mission agli studenti “in visita” e ai cittadini, delle “pillole” di anticorruzione diffondendo conoscenza e consapevolezza. Le “pillole” avranno ad oggetto sia la descrizione del fenomeno sia le misure già adottate (sarebbe utile presentare anche delle testimonianze).

    10 / 15 minuti ad evento aziendale.

    #2393

    Viviana Arena
    Partecipante

    Anche io vedo necessaria una formazione di tipo diverso per sensibilizzare sui rischi corruttivi nel senso ampio del termine, temo sconosciuti ai più.
    Una formazione concreta e continua, aperta al confronto e alla discussione, con simulazioni di casi concreti, permetterebbe di portare alla luce i comportamenti corruttivi che si possono manifestare in maniera non immediatamente riconoscibile.
    Queste occasioni di scambio e discussione tra colleghi, oltre ad essere meno sterili e più formative, darebbero a tutti gli stessi strumenti per poter valutare e riconoscere il disvalore dei comportamenti altrui agendo di conseguenza per bloccarne gli effetti (whistleblowing).

    #2396

    Condivido la necessità di un maggiore coinvolgimento del “dipendente pubblico medio” nella redazione del Piano Anticorruzione, al fine di farne uno strumento di amministrazione positiva e trasparente.
    A tempo stesso, se la riduzione della redazione del Piano a mero adempimento burocratico è stata ampiamente trattata, il testo di Sara ci offre un focus particolare sul rapporto (spesso inesistente) tra il dipendente medio e il Piano Anticorruzione . L’attività di sensibilizzazione proposta attraverso una serie di action point, non può che offrire un grande contributo in questo senso

    #2403

    Rosa Grillo
    Partecipante

    Un’ipotesi di azione che aggiungerei a quelle suggerite da Sara è una revisione delle modalità di selezione del personale delle società partecipate, che dovrebbero essere orientate anche alla verifica delle competenze in materia di diritto dell’amministrazione pubblica del candidato (diritto amministrativo e costituzionale). Mi sembra che un piccolo passo in questo senso sia stato mosso dal TUSP che, se non erro, ha previsto l’applicazione dei principi in materia di concorsi pubblici alle selezioni indette dalle società partecipate, ma non conosco l’applicazione pratica che sia stata data della norma da parte dei vari enti.

    #2419

    Barbara Giannaccini
    Partecipante

    Per la disseminazione dei Piani Anticorruzione questi devono essere chiari/semplici/diretti/comunicativi
    Le amministrazioni pubbliche potrebbero utilizzare il loro canale social per diffondere brevi video sul tema della trasparenza sul che cosa significa malamministrazione come si denuncia a chi quali protezioni si ricevono. IMPORTANTISSIMA LA FORMAZIONE NELLE SCUOLE
    Per le società pubbliche in una logica di coordinamento delle misure e di semplificazione degli adempimenti, esse sono tenute a integrare il modello di organizzazione e gestione ex d.lgs. n. 231 del 2001 con misure idonee a prevenire anche i fenomeni di corruzione e di illegalità all’interno delle società in coerenza con le finalità della legge n. 190 del 2012 Evidenziando queste ultime in modo siano evidenti. Una lettura concreta mi ha fatto molto sorridere……..
    Barbara Giannaccini

    #2423

    Paola Testa
    Partecipante

    Leggendo tutti i lavori presentati, di cui mi complimento, rilevo come siano ricorrenti le parole coinvolgimento, partecipazione, formazione.
    Condivido che queste siano le uniche efficaci leve per un cambiamento in qualsiasi ambito e settore e che esse debbano iniziare nei primi anni scolastici e accompagnarci fino, e pure oltre, l’età lavorativa.

    #2428

    Silvia Cuel
    Partecipante

    Condivido la necessità di aumentare il contatto tra Piani anticorruzione e dipendenti, così come la sensibilizzazione della cittadinanza per le tematiche di prevenzione della corruzione. Se il dipendente non è messo in condizione di comprendere il contenuto e lo spirito dei Piani anticorruzione e della normativa nel suo complesso, aumenta grandemente il rischio di trasformare l’applicazione delle misure anticorruzione in mero adempimento formale.

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