HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) NONO ANNO ECCESSO CAUTELARE ANTI-ANTICORRUZIONE: QUANDO LA PAURA FRENA IL MOTORE DELLA SEM

Questo argomento contiene 4 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Alessandro Rauti 18 ore, 17 minuti fa.

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  • #2903

    Nicola Di Stasio
    Partecipante

    ECCESSO CAUTELARE ANTI-ANTICORRUZIONE: QUANDO LA PAURA FRENA IL MOTORE DELLA SEMPLIFICAZIONE
    Problema:
    Nonostante il Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023) promuova strumenti snelli per incentivare efficienza, trasparenza e rapidità nelle fasi di affidamento, si osservano casi in cui le Stazioni Appaltanti tendono a convergere verso scelte cautelative che gravano sui tempi, risorse e qualità di tutto il ciclo di vita del contratto.
    Le SA si trovano spesso a operare in un contesto di pressione normativa e timore di contestazioni, insinuazioni di irregolarità o responsabilità individuali. Questo clima, magari mosso da buone intenzioni, porta alcune SA a intraprendere percorsi burocratici più complessi di quanto richiesto, ignorando o sottoutilizzando le opportunità di semplificazione introdotte dalla normativa vigente, in particolare dal nuovo Codice.
    La macchina (della PA) si appesantisce, consuma più carburante e fa meno strada…e non arriva a destinazione.

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: operatori economici e cittadini.

    Obiettivo 1:
    Promuovere la condivisione di buone pratiche amministrative attraverso “l’Osservatorio della Legalità”, una rete extra-istituzionale che funge da tavolo di coordinamento per il trasferimento di competenze e per l’elaborazione di strategie comuni, in un’ottica di apprendimento collettivo e prevenzione collaborativa.
    Obiettivo è favorire una cultura della “Buona Amministrazione”, sostituendo il linguaggio del sospetto e della cattiva amministrazione con termini ispirati alla “fiducia motivazionale”, rafforzando il messaggio che l’anticorruzione non è una reazione difensiva, ma un’opportunità per migliorare la qualità dei processi. Questo obiettivo si realizza attraverso la creazione e l’ampliamento di reti istituzionali, coinvolgendo università, enti pubblici e altre organizzazioni, per condividere esperienze, strumenti innovativi e metodologie virtuose.

    Obiettivo 2
    Sviluppo di una soluzione sostenibile per la rotazione degli incarichi dirigenziali.
    Garantire la trasparenza e la prevenzione dei rischi attraverso l’applicazione di un sistema di rotazione degli incarichi dirigenziali, con particolare attenzione alla sostenibilità organizzativa e al coinvolgimento attivo degli interessati. L’obiettivo è creare un processo che non sia percepito come un obbligo imposto dall’alto, ma come un’opportunità condivisa per valorizzare le competenze, migliorare la gestione del rischio e favorire la crescita professionale.
    Il monitoraggio costante di questa soluzione sarà cruciale per valutare l’efficacia delle misure, apportare eventuali miglioramenti e garantire che la rotazione non si traduca in un semplice formalismo, ma in un reale strumento di governance etica.

    Azione 1 (riferita a Obiettivo 1 – “Promuovere la condivisione di buone pratiche amministrative attraverso “l’Osservatorio della Legalità”)
    Progettazione ed erogazione di approfondimenti specialistici su normativa anticorruzione e trasparenza:
    L’Osservatorio della Legalità come promotore di un piano formativo su misura (piattaforme di e-learning, simulazioni virtuali), che includa moduli interattivi e casi studio pratici, mirati a rafforzare la conoscenza della normativa anticorruzione (D.Lgs. 36/2023) e delle best practice per la trasparenza.
    Moduli specifici per:
    – Neoassunti: un percorso di onboarding etico-digitalizzato” che include moduli di prevenzione della corruzione e trasparenza e introduzione all’utilizzo delle piattaforme digitali della SA.
    – Dipendenti delle “aree sensibili”: formazione avanzata sulle novità del Codice dei Contratti, arricchita da workshop pratici e interventi di esperti del settore.

    Contenuto innovativo: Formazione integrata con strumenti digitali avanzati, focus etico e laboratori di integrità.
    Tempo: 12 mesi.

    Azione 2 (riferita a Obiettivo 2 – “Sviluppo di una soluzione sostenibile per la rotazione degli incarichi dirigenziali”)
    Rotazione degli incarichi progressiva:
    a) Avvio delle procedure per la rotazione degli incarichi dirigenziali:
    – Formalizzazione di un “Protocollo della Rotazione Etica”, che renda il processo di rotazione trasparente, strutturato e sostenibile, bilanciando esigenze organizzative e preferenze individuali.
    – Creazione di un Comitato di Supporto alla Rotazione, composto da rappresentanti dell’RPCT, Direzione Risorse Umane e dirigenti selezionati, per supervisionare il processo.
    b) Mappatura delle competenze e indagine sulle preferenze:
    – Sviluppo di un sistema digitale di mappatura delle competenze basato su un database aggiornato e condiviso con i dirigenti.
    – Realizzazione di colloqui individuali di sviluppo professionale, per valorizzare le preferenze e individuare percorsi di crescita personalizzati.
    c) Percorso di autovalutazione e formazione personalizzata:
    – Introduzione di un “Piano di Rotazione 4.0”, con percorsi di formazione modulare (e-learning, mentoring, corsi specialistici) per colmare eventuali gap di competenze in vista della rotazione.
    – Lancio di un programma di job shadowing, che consenta ai dirigenti di affiancare colleghi di altre direzioni prima della rotazione ufficiale.

    Contenuto innovativo: Protocollo di rotazione strutturato, mappatura digitale delle competenze, mentoring e job shadowing.
    Tempo: 12 mesi.

    Azione 3 (riferita a Obiettivo 2 – “Sviluppo di una soluzione sostenibile per la rotazione degli incarichi dirigenziali”)
    Abbinare obiettivi ed azioni ai dirigenti e ai processi:
    – Implementare un “Sistema di Allineamento Obiettivi-Processi”, che colleghi in modo chiaro le responsabilità dei dirigenti agli obiettivi strategici dell’ente e al piano di rotazione;
    – Integrare una dashboard di monitoraggio per misurare in tempo reale l’impatto delle azioni dei dirigenti rispetto agli obiettivi assegnati e all’efficienza dei processi (Target misurabili anzichè ON/OFF);
    – Promuovere un ciclo di feedback continuo tra dirigenti e Direzione Risorse Umane, per adeguare gli obiettivi e le azioni alle evoluzioni del contesto organizzativo.

    Contenuto innovativo: Dashboard di monitoraggio e ciclo di feedback per allineare dirigenti, processi e obiettivi.
    Tempo: 24 mesi.

    • Questo argomento è stato modificato 1 mese, 3 settimane fa da  Nicola Di Stasio.
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    • Questo argomento è stato modificato 1 mese, 3 settimane fa da  Nicola Di Stasio.
    #2950

    Rita Saiu
    Partecipante

    Ciao da Rita alias lo Studente Paperino,
    Sicuramente tu fai delle corrette osservazioni basate sull’esperienza. Io parto dall’obbligo della presenza del Collegio Consultivo Tecnico e anche dal fatto che in fase esecutiva la stazione appaltante oramai si comporta come una figura privata (sempre tenendo conto dell’interesse pubblico) ed è obbligata a dare disponibilità alla risoluzione delle controversie. La DIRETTIVA 2014/23/UE ha segnato un punto di svolta.

    #2975

    Michele Badalucco
    Partecipante

    Buona sera Nicola. Affronti in modo approfondito e pragmatico il problema dell’eccesso di cautela nelle Stazioni Appaltanti, proponendo soluzioni condivisibili e concrete per promuovere una cultura della “Buona Amministrazione”. Intravedo diversi modi di agire nella PA a seconda del ministero di appartenenza.
    La rotazione degli incarichi penso si scontri anche con la reticenza di assumerne uno più oneroso di quello svolto, se poi questo è anche rischioso…. La PA in genere dovrà ancora riflettere ed agire su preparazione, strumenti e motivazione del personale.

    #2995

    Giuseppe Puglisi
    Partecipante

    Ciao Nicola,
    condivido quanto da te riportato, infatti spesso le SA si trovano a operare in un contesto di pressione, timore di contestazioni e responsabilità individuali. A tal proposito, mi sembra calzante un articolo della Repubblica: “Almeno 40 fra dirigenti e tecnici hanno lasciato il Comune di Milano. Sala: “E’ colpa delle inchieste sull’urbanistica”. La paura di firmare atti che finiscono sui tavoli della procura, la difficoltà nel gestire pratiche per le quali si rischia grosso, tra responsabilità penale e perdita del posto di lavoro”.

    #2996

    Alessandro Rauti
    Partecipante

    Ciao Nicola, nel tuo piano hai affrontato un tema delicato proponendo delle soluzioni efficienti e ben strutturate. Molto interessante è la creazione di un “Osservatorio della Legalità” e del duplice canale di formazione per il personale, suddiviso in anzianità di servizio.

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