Questo argomento contiene 18 risposte, ha 19 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Valentina Verno 4 anni, 11 mesi fa.

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  • #1284

    Diego Cipollina
    Partecipante

    Il piano sottolinea l’importanza dell’apporto del dipendente che se ben motivato, sufficientemente coinvolto nel processo ed adeguatamente formato può rendere l’azione amministrativa più etica, efficace ed efficiente.
    E’ interessante l’esplicitazione dell’opportunità, che a ben vedere costituisce anche una necessità, di rapportarsi efficacemente con l’esterno per meglio comunicare il valore delle funzioni svolte dall’ente pubblico.

    #1321

    Nicoletta Palombo
    Partecipante

    ho apprezzato in particolar modo la valorizzazione dell’operato dei pubblici dipendenti sia con azioni premianti che punitive.

    #1334

    Elena Gentile
    Partecipante

    RICONOSCERE E FAR RICONOSCERE AL PUBBLICO DIPENDENTE IL PROPRIO RUOLO ED IL MODO DI ATTUAZIONE CREDO SIA UNA BELLA IDEA, COME ATTUARLA CONCRETAMENTE?

    #1337

    Valentina Verno
    Partecipante

    Condivido l’idea della duplice mansione del dipendente pubblico come “testimone del corretto agire”.
    La proposta visione, biunivoca e reciproca, tra il ruolo di dipendente pubblico e di cittadino fruitore del servizio, dovrebbe essere lo sprono atto a guidare il nostro impiego quotidiano. Così lo si trasmette al cittadino che presenta istanza, il quale apprezza e ringrazia proprio per il fatto di sentirci porre, da un lato, nei suoi panni e, dall’altro, quale soggetto destinatario, a risoluzione dell’anomalia del servizio. Si coglie l’occasione del contatto per fare un po’ di “educazione civica” o semplicemente opera di informazione per rendere la P.A. più trasparente ed accessibile agli utenti.
    Come Diego, anch’io sottolineo come, laddove il dipendente sia ben motivato, sufficientemente coinvolto nel processo ed adeguatamente formato, possa fare di molto la differenza nella resa più etica, efficace ed efficiente del servizio. Per questo sarebbe interessante trovarne i risvolti pratici d’inserimento “mezzi di misura” all’interno delle prove concorsuali nelle quali si cimenta il neo candidato. E’ giusto dare spazio, oltre che alla formazione teorica, anche all’attitudine pratica all’etico servizio che il soggetto ci si augura presti i successivi decenni. Prova a proporne!
    Altra istanza importante è l’opportunità di interfacciarsi tra colleghi nonché attori del territorio. Questa al momento lascia molto a desiderare, specie perchè per la seconda si pongono i potenziali veti del codice di comportamento del dip. pubblico ed il rischio di ricadere in abusi di legge.
    Posso però testimoniare che durante tavoli di lavoro altamente costruttivi venutisi a creare grazie al varo di Progetti Europei, la collaborazione tra le competenze trasversali di colleghi con complementari competenze, provenienti da Enti di diversa gerarchia e competenza, nonchè attori esterni alle P.A., ha sortito sempre ottimi esiti e fruttato fattivi risultati, tali per cui da tempo auspico che convenzionalmente se ne creino più occasioni. Ti invito a pensare a qualche proposta di tavolo convenzionale tra dipendenti (simil “conferenza di servizi”) che il Piano creativo potrebbe lanciare!

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