Questo argomento contiene 5 risposte, ha 6 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Silvia Cuel 2 anni, 9 mesi fa.

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  • #2333

    Arcangelo Maio
    Partecipante

    PROBLEMA:
    Ho dato tale titolo al mio piano, perché i problemi che a mio modesto parere andrebbero affrontati per migliorare il piano della mia Amministrazione, sono in gran parte gli stessi che, nelle edizioni precedenti, miei colleghi, molto più autorevoli e competenti di me, avevano già evidenziato, ma che purtroppo persistono. In particolare, per il Ministero della Difesa viene redatto un unico Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, ma l’eterogeneità del comparto Difesa fa si che il piano oltre ad essere di difficile consultazione ed eccessivamente lungo, poiché consta di oltre 1500 pagine, sia poco conosciuto, se non per nulla conosciuto, mai letto, tanto meno recepito dal personale a cui sarebbe destinato. Tutto ciò non fa che vanificare completamente l’obiettivo prefissato. Altro problema, di non minore importanza e molto diffuso, è l’idea errata che di corruzione si possano macchiare solo coloro i quali svolgano mansioni attinenti agli appalti, alle concessioni e agli affidamenti.

    DESTINATARI DIRETTI: dipendenti del Ministero della Difesa.
    DESTINATARI INDIRETTI: cittadini e operatori economici.
    OBIETTIVI:
    1. Piano “anticorruzione” intuitivo ed immediatamente applicabili dal personale a cui è rivolto.

    2. Piano anticorruzione più snello e settoriale.
    3. Standardizzare le procedure di comunicazione di qualsiasi evento che possa connotarsi quale fenomeno corruttivo.
    4. Rendere consapevole il dipendente di quanto l’efficienza della propria funzione possa trarre beneficio da un livello etico più elevato. Diffondere tra i dipendenti la cultura del Whistleblowing, ancora sconosciuto ai più. Diffondere l’idea che la corruzione non si annidi solo negli uffici di coloro i quali si occupano di appalti e di affidamenti.
    5. Un Responsabile per ogni singola Forza Armata con una sua struttura.
    AZIONI:
    1. Coinvolgere nella redazione il personale che dovrà poi recepirlo ed attuarlo, mediante lezioni, conferenze, consultazioni on line. (1 anno)

    2. Creare un solo piano con un’ossatura unica e generica, per poi essere completato da tanti piani più particolari e dettagliati applicabili ai molteplici ambiti di cui l’ amministrazione si compone. (1 anno)

    3. Creare moduli standard semplici e facilmente compilabili da parte del personale che voglia segnalare fatti illeciti, nonché linee di comunicazione facilmente fruibili (es. email). (1 mese)

    4. Organizzare brevi corsi di formazione on line con personale esperto che possa motivare i dipendenti giovani e spingere ad un cambio di mentalità i più anziani e meno motivati (sempre che ce ne siano). Spiegare il fenomeno del Whistleblowing. (1 mese)

    5. Nominare un Responsabile per ogni Forza Armata (Capo di Stato Maggiore) con una struttura organizzativa a cui ogni Ente possa fare riferimento. (1 anno)

    #2389

    Del lavoro di Arcangelo mi ha positivamente colpito l’idea di fondo: lavorare sull’accessibilità del Piano Anticorruzione, connotandolo in modo più “divulgativo” e declinandolo in procedure standardizzate.
    Ad uno sguardo superficiale, tali idee possono apparire scontate, ma credo che il collega con il suo lavoro abbia toccato un nervo scoperto che giustamente riassume in “1500 pagine […] mai lette”.
    Mi permetto di suggerire, oltre al validissimo action plan già proposto da Arcangelo, delle simulazioni di casi reali, tratti vita quotidiana di ogni un ente pubblico, al fine di accrescere la consapevolezza dei dipendenti sui fenomeni corruttivi

    #2407

    Sara Di Francia
    Partecipante

    Condivido la necessità di realizzare dei Piani maggiormente fruibili dai dipendenti, la proposta di creare un piano generale a cui si ricollegano dei piani specifici raggiungerebbe l’obiettivo di semplificare e snellire il sistema.
    Riconosco l’importanza di standardizzare le procedure di segnalazione al fine di non “scoraggiare in partenza” il dipendente.

    #2414

    Barbara Giannaccini
    Partecipante

    il mio commento al piano creativo
    Misure di prevenzione della corruzione: non è tutta burocrazia! condivide gran parte dei suggerimenti inseriti in Problemi persistenti.
    Qui nello specifico e per uscire dalla persistenza:
    1. il cambiamento potrebbe partire dal basso? Una richiesta unitaria di semplificazione di chiarezza o di valutazione da terzi sull’efficacia del piano.
    2. forse ci sono errate interpretazioni sulla mappatura dei procedimenti?
    2. Un coinvolgimento diretto di ANAC per un giudizio di effettiva applicabilità
    Barbara Giannaccini

    #2418

    Elisa Rotelli
    Partecipante

    Ritengo anche io che un’eccessiva lunghezza del piano sia di ostacolo ad una sua fruizione ed attuazione, a maggior ragione se la stesura è stata fatta “dall’alto”, senza tenere conto del contributo da parte di coloro che, a qualunque titolo, partecipano alla gestione dei contratti pubblici.
    Alla tua interessante proposta di soluzione, si potrebbe affiancare l’organizzazione di gruppi di studio, che intervistino i funzionari appalti, e/o partecipino come uditori alle riunioni in cui si definiscono le strategie di gara. Ritengo infatti che in questi contesti potrebbero emergere elementi utili per la stesura di un piano più tarato sul contesto specifico e sugli effettivi ambiti in cui si annida il rischio di corruzione/maladministration.
    Elisa

    #2432

    Silvia Cuel
    Partecipante

    Concordo con quanto evidenziato dai colleghi nei commenti precedenti. Se manca un nesso di collegamento tra dipendenti e Amministrazione si determina un duplice ordine di problemi:
    – senso di distacco e poca comprensione dei dipendenti nel dover applicare “prodotti” elaborati dall’alto;
    – misure di prevenzione della corruzione poco tarate sulle situazioni concrete e quindi poco efficaci.

    A questo aggiungerei la necessità di estendere la comunicazione e la condivisione delle prassi anticorruzione anche alla cittadinanza al fine di aumentarne sia la conoscenza/consapevolezza sia lo spirito critico verso comportamenti eventualmente poco corretti.

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