Questo argomento contiene 4 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Michele Badalucco 3 giorni, 20 ore fa.

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  • #2913

    Francesco Gianfreda
    Partecipante

    TITOLO: “Qui si fa l’Italia!!!”

    >Problema

    Il Ministero dell’Interno consta di un’organizzazione particolarmente articolata, diffusa sull’intero territorio nazionale ove sono presenti molteplici e differenziate strutture cui fanno capo specifiche competenze istituzionali.
    A livello centrale è composto dagli Uffici di diretta collaborazione del Ministro (Gabinetto, Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari, Ufficio Stampa e Comunicazione, Segreteria del Ministro, Segreterie dei Viceministri, Segreterie dei Sottosegretari) e nn. 5 Dipartimenti (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile e il Dipartimento per l’Amministrazione Generale, per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie).
    A livello territoriale la sua struttura organizzativa è composta da nn.103 Prefetture – Uffici Territoriali del Governo, nn.2 Commissariati del Governo nelle Provincie autonome di Trento e Bolzano (nella Regione a statuto speciale della Valle d’Aosta, ove non è previsto alcun organismo decentrato, è il Presidente della Regione a svolgere tutte le funzioni prefettizie), nn.106 Questure, quali articolazioni territoriali dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza, n.1 Direzione interregionale (Veneto e Trentino – Alto Adige) del Corpo Nazionale dei Vigili del 11 Fuoco, n.18 Direzioni regionali e n.105 Comandi provinciali del CNVVF oltre ad altre strutture periferiche.
    Molteplici sono le funzioni dallo stesso espletate, riguardanti i seguenti settori di competenza:
    • amministrazione generale e supporto ai compiti di rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio;
    • attuazione della politica dell’ordine e della sicurezza pubblica;
    • coordinamento tecnico operativo delle Forze di Polizia, direzione e amministrazione della Polizia di Stato;
    • tutela dei diritti civili, ivi compresi quelli concernenti l’immigrazione, l’asilo, la cittadinanza, le confessioni religiose;
    • difesa civile, soccorso pubblico e prevenzione dai rischi;
    • garanzia della regolare costituzione degli organi elettivi e del loro funzionamento e attività di collaborazione con gli enti locali
    • finanza locale;
    • servizi elettorali;
    • vigilanza sullo stato civile e sull’anagrafe.
    Nel seguire le indicazioni contenute nelle direttive ANAC di cui al PNA 2022 e successivo aggiornamento del 2023, il Ministero dell’Interno adotta un PTPCT a livello centrale che trova applicazione in tutte le sue articolazioni territoriali e periferiche.
    Tale modello, se da un lato risponde ad esigenze di coordinamento tipiche delle strutture ministeriali, sconta il rischio di non valutare le criticità specifiche proprie di ogni singola articolazione. Così, anche nelle Prefetture – definite attualmente Uffici Territoriali di Governo – il referente della prevenzione della corruzione e della trasparenza si limita a verificare il rispetto e l’osservanza delle indicazioni fornite a livello centrale e ad assicurarne la corretta esecuzione.
    Sul piano interno, l’assenza di un modello di prevenzione della corruzione “calato” nella PA locale impedisce la diffusione della cultura della legalità tra i suoi dipendenti e, di conseguenza, la sua concreta applicazione.
    Sul piano esterno, una PA quale la Prefettura, ancora poco “aperta” verso l’esterno, preclude a tutta la sua utenza la piena comprensione dell’attività dalla stessa svolta, con conseguente esclusione della possibilità di esercitare un controllo diffuso sui singoli procedimenti di competenza.

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: cittadini e stakeholder

    >Obiettivi

    Obiettivo 1
    Presa di coscienza e consapevolezza da parte dei dipendenti pubblici del significato della prevenzione e del contrasto alla corruzione
    Radicale mutamento della coscienza civile sul tema e del disvalore sociale di tale fenomeno.

    Obiettivo 2
    Sensibilizzazione dei cittadini e, in generale, di tutta l’utenza che viene a contatto con la Prefettura del complesso delle attività svolte funzionali al controllo razionale ed al monitoraggio nell’espletamento delle stesse.

    >Azioni

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    Inserimento di un Piano formativo obbligatorio per ciascun dipendente sul tema della prevenzione e del contrasto della corruzione, caratterizzata da attività teorica (diretta a identificazione di ciascun evento rischioso, analisi del rischio individuato; ponderazione dell’evento rischioso al fine di stabilire le azioni da intraprendere per ridurne la relativa esposizione nonché stabilire le priorità di trattamento) e pratica (individuazione, nell’ambito della propria Area di competenza, degli strumenti concretamente adottati per il contrasto corruttivo e promozione di nuovi metodi).
    Aggiornamento periodico sulle buone pratiche adottate da enti equipollenti e verifica circa la fattibilità della sua adozione anche nell’Area di riferimento.
    Effettivo coordinamento tra il Dirigente ed il RPCT nel monitoraggio e controllo circa la concreta attuazione dei meccanismi di difesa dalla corruzione mediante un processo completamente digitalizzato di verifica dell’attività svolta da ciascun dipendente.
    Per creare una inversione di tendenza sul disvalore sociale del fenomeno (un po’ come verificatosi quando è stato reso obbligatorio l’impiego delle cinture di sicurezza) previsione di un trattamento sanzionatorio commisurato alla gravità della condotta posta in essere anche mediante la previsione di pene pecuniarie (es. decurtazioni stipendiali).
    Tempo: Anno con aggiornamento periodico

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    Il contesto esterno dell’Amministrazione, quale risultante dalle caratteristiche dell’ambiente nel quale l’Amministrazione quotidianamente opera, come si evince anche dal Piano della Performance del Ministero, si presenta estremamente variegato e complesso in ragione dell’ampiezza delle funzioni espletate che abbracciano l’intero territorio nazionale con le sue diverse variabili culturali, criminologiche, sociali ed economiche. In ragione della molteplicità e complessità delle aree di intervento, il Ministero dell’Interno viene, altresì, costantemente ad interfacciarsi con una comunità estremamente articolata ed eterogenea di stakeholders esterni.
    In tale ambito assume rilievo l’implementazione di forme di partecipazione civica e cittadinanza attiva (cittadini consapevoli, organizzati che si impegnano volontariamente per il bene comune) che contribuiscono a processi di coproduzione di politiche pubbliche in una logica inclusiva.
    Adozione di un modello di trasparenza proattiva, fondato sulla pubblicazione:
    – di informazioni riguardanti l’operato della PA senza che ci sia una richiesta puntuale da parte dei soggetti esterni;
    – di infografiche efficaci per comprendere i dati, i risultati raggiunti e le ricadute socio economiche delle politiche pubbliche;
    Approfondimento sulla possibilità di rivolgersi a enti terzi certificati ed enti di ricerca che, sulla base dei dati pubblicati in Amministrazione Trasparente, permettono di elaborare gli stessi e, sulla base degli stessi individuare degli indici di capacità amministrativa, integrità ed accountability della PA.
    Tempo: Cadenza mensile

    Azione 3 (riferita a obiettivo 2)
    L’attuale sede della Prefettura di Torino (Piazza Castello) ospita la c.d. “stanza della Patria”, l’ufficio che fu di Camillo Benso Conte di Cavour e sede delle Segreterie di Stato del Regno di Sardegna all’epoca della Prima Guerra di Indipendenza, primo atto di un lungo percorso che ha portato all’unità d’Italia.
    Sebbene l’apertura di tali uffici sia prevista esclusivamente durante le giornate del FAI, ai fini dell’avvicinamento dell’utenza alla conoscenza dell’attività della Prefettura, appare auspicabile prevedere, con cadenza mensile e contestualmente alla visita di tale parte storica, un Open Day dedicato alla visita e conoscenza, sotto la guida del personale dipendente, del funzionamento dei settori principali della Prefettura ove siano presenti le cc.dd.“aree di rischio” come individuate dall’ANAC (Acquisizione e gestione del personale, Contratti pubblici; Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto; Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari senza effetto economico diretto; Gestione delle entrate, delle spese e del Patrimonio; Controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni ; Affari legali e contenzioso), così da sensibilizzare gli stessi sugli strumenti a loro disposizione per poter monitorare le attività pubbliche e rendere la stessa Prefettura una vera e propria “casa di vetro”.
    Tempo: Cadenza mensile

    #2937

    Nicola Di Stasio
    Partecipante

    Ciao Francesco.
    L’azione 3 mi piace molto, perché potrebbe rappresentare un’ottima occasione per sensibilizzare sia i dipendenti che i cittadini sui temi dell’anticorruzione, favorendo la creazione di un senso di coinvolgimento e appartenenza.
    Mi permetto però di fare una riflessione sulla tua proposta relativa al “coordinamento tra il Dirigente e il RPCT nel monitoraggio e controllo circa la concreta attuazione dei meccanismi di difesa dalla corruzione, mediante un processo completamente digitalizzato di verifica dell’attività svolta da ciascun dipendente”. Assolutamente la ritengo una idea valida, ma sarebbe da approfondire per evitare di generare malessere tra i dipendenti più suscettibili, che potrebbero interpretare tale sistema come un controllo eccessivo.

    #2942

    Rita Saiu
    Partecipante

    Buongiorno a tutti,
    Sono Rita alias lo studente Paperino.

    Per me il nodo, sia dell’argomento esposto da Francesco, sia del commento di Nicola e l’attenzione alla comunicazione (interna ed esterna). Bella la questione della Stanza della Patria di cui non ero a conoscenza.

    #2966

    Alessandro Rauti
    Partecipante

    Ciao Francesco,
    anche io reputo l’azione 3 molto interessante ed auspico la realizzazione degli Open Day, come strumento di conoscenza e trasparenza. Un maggiore coinvolgimento dei cittadini ed una loro maggiore sensibilizzazione può portare solo effetti positivi.

    #2982

    Michele Badalucco
    Partecipante

    Buona sera Francesco. La panoramica che hai fatto è molto interessante. Le proposte enunciate anche. Le condivido quasi del tutto. Mi spaventa un po’ la proposta di un processo completamente digitalizzato di verifica dell’attività svolta da ciascun dipendente. Bisognerà, se attuato, saperlo gestire per evitare che invece di una magnifica opportunità diventi uno strumento coercitivo. Come sempre nulla è semplice ma pian pano qualcosa si muove.

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