HOME › Forum › Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) NONO ANNO › Rilascio di indebita regolarità contributiva
Questo argomento contiene 3 risposte, ha 4 partecipanti, ed è stato aggiornato da Michele Badalucco 3 giorni, 22 ore fa.
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novembre 14, 2024 alle 6:54 pm #2900
PROBLEMA
Il Durc (documento unico di regolarità contributiva) è un documento che attesta la regolarità contributiva ed è rilasciato congiuntamente da INPS, INAIL e CASSA EDILE (per le sole imprese operanti nel settore edile), ha validità di 120 giorni e consente, a chi ne è in posseso, di partecipare a gare d’appalto, ricevere pagamenti dalla P.A., usufruire di agevolazioni contributive ecc. Considerando l’importanza di tale documento, nella redazione del PIAO, l’INPS ha inserito nella categoria rischi medi “il rilascio di indebita regolarità contributiva, attraverso l’inserimento in procedura, da parte dell’operatore, di dati alterati al fine di favorire un contribuente”; cioè la possibilità che un dipendente col solo fine di avvantaggiare un contribuente (azienda, lavoratore autonomo, libero professionista ecc.) e/o di ricevere dei vantaggi personali ne attesti la regolarità contributiva, causando non solo un danno all’Istituto minandone la credibilità ma anche alternado la libera concorrenza del mercato.DESTINATARI DIRETTI: Dipendenti pubblici
DESTINATARI INDIRETTI: dipendenti pubblici, imprenditori, ordini professionali, istituzioni, associazioniOBIETTIVI
obiettivo 1 Promuovere comportamenti virtuosi, trasparenza e lotta alla corruzione
obiettivo 2 Ridurre la probabilità del rischio corruttivo attraverso la gestione del personale
obiettivo 3 Potenziare il sistema di prevenzione e di controlloAZIONI
azione 1: Erogazione di corsi di formazione, case study, webinar con cadenza semestrale. Distribuire brouchure e materiale didattico al termine di ogni incontro.
Tempistica 7-8 mesiazione 2: Attuare una rotazione del personale addetto alla gestione delle pratiche Durc esonerando uno o più dipendenti, in base al numero degli stessi, per un intervallo di tempo da 3 a 9 mesi.
Tempo di realizzazione 1 meseazione 3
L’attuale sistema di prevenzione e di controllo comprende:
– Tracciabilità della matricola del funzionario che istruisce il durc;
– Il funzionario che valida la pratica non può istruirla;
– Controlli di primo livello (pratiche estratte a campione e controllate da funzionari dello stesso ufficio ma diversi da quelli che hanno istruito la pratica);
– Controlli di secondo livello (pratriche etratte a campione e controllate da Uffici di altre sedi);
A questo si può aggiungere:
– maggiori controlli intermedi durante il periodo di validità del durc incrementando il numero di pratiche sottoposte a controllo;
– controlli appositi per i contribuenti i cui durc vengono rilasciati regolari in modo “forzato”
Tempistica 5-6 mesidicembre 30, 2024 alle 5:08 pm #2938Ciao Alessandro.
Concordo con te sulla validità di introdurre controlli a campione e la rotazione del personale, idee sicuramente condivisibili e praticabili.
Mi hai fatto riflettere sull’attuazione pratica: immagino che nei contesti in cui colleghi lavorano nello stesso ufficio potrebbero sorgere alcune difficoltà. Ad esempio, potrebbe essere fonte di disagio segnalare eventuali non conformità, soprattutto quando queste derivano da errori fatti in buona fede. Oppure potrebbero esserci situazioni in cui colleghi che non vanno d’accordo approfittano del sistema per denigrare l’operato altrui, creando inutili tensioni.
Ad ogni modo la trovo una buona soluzione.gennaio 3, 2025 alle 11:02 am #2941Buongiorno a tutti,
sono Rita alias Paperinoio aggiungerei il sapiente utilizzo dello strumento del whistleblowing e della tutela del whistleblower
gennaio 5, 2025 alle 6:30 pm #2977Buona sera Alessandro. Frequentare questo MASTER offre opportunità di riflessione non previste in prima analisi. Il tuo elaborato ne è una prova. Ammetto che non mi ero soffermato sulle criticità che si riscontrano nel rilascio del DURC benchè lo consideri uno strumento assai valido. Lavoravo in questo campo già prima della sua introduzione e nei primi anni mi son sorpreso tante volte nel vedere quanti OE non partecipavano più agli appalti pubblici pur di non dover essere soggetti a questo controllo. Come ho potuto notare anche in altri elaborati, un punto focale, condiviso, è la preparazione del personale e la rotazione degli incarichi. La loro utilità è indubbia ma non so se alla fine si ha abbastanza personale per farlo, in tutti i settori; e se quello che potrebbe farlo lo sappia fare sufficientemente o aggravi ulteriormente il problema della formazione. Un cane che si morde la coda. Un sollievo penso possa giungere solo da una forte spinta sull’informatizzazione.
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