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Questo argomento contiene 11 risposte, ha 12 partecipanti, ed è stato aggiornato da ELENA DEAMBROGIO 5 anni, 11 mesi fa.
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ottobre 30, 2018 alle 9:19 am #525
TITOLO: LA RIVOLTA DEI MASS MEDIA!
DESTINATARIO: mass media
AMBITO D’AZIONE: formazione, informazione e trasparenza
PROBLEMASpesso i mass media divulgano notizie più o meno complete, dando alle stesse una rilevanza ed un taglio differente, al fine di influenzare l’opinione pubblica. Essendo il mezzo più pratico, veloce e gratuito per venire a conoscenza delle informazioni, chi ascolta ripone totale fiducia in ciò che viene detto o scritto come se si trattasse di verità indiscutibili, anche se così non è.
OBIETTIVI
Obiettivo 1: Maggior oggettività nella diffusione delle informazioni
Obiettivo 2: Maggior trasparenza
Obiettivo 3: Stop ai rapporti clientelari politici-media
AZIONI
Azione 1 (riferita a obiettivo 1): Diventa importante gestire l’asimmetria informativa tra chi “ascolta” e chi “narra”, provvedendo a raccontare nel dettaglio e in maniera oggettiva i fatti, di cui molto spesso i più non sono a conoscenza. Si auspica l’organizzazione di corsi di formazione ad hoc per gli addetti ai lavori.
tempo 1 anno
Azione 2 (riferita a obiettivo 2): Sostituire la diffusione di notizie parzialmente alterate e/o finalizzate a scopi diversi rispetto al semplice informare con una comunicazione leale, dotata di fonti comprovate, che non lasci spazio ad ulteriori macchinazioni.
tempo 1 anno
Azione 3 (riferita a obiettivo 3): Attuare una riforma culturale attraverso piani di informazione e formazione attraverso i quali i cittadini acquisiscano maggiore consapevolezza del proprio ruolo politico e di conseguenza il superamento di alcuni detti tipici nell’opinione pubblica del tipo: “così è sempre stato e non può essere diversamente”, “Così va il mondo”
tempo 2 anninovembre 25, 2018 alle 10:55 am #549Interessante ma davvero sfidante soprattutto quando si parla di media, che spesso strumentalizzano l’informazione solo per fare “ascolto” senza informare oggettivamente sulla base di dati comprovati.
novembre 25, 2018 alle 6:57 pm #556L’informazione e la disinformazione, il credito ed il discredito pubblico sono diretti ‘magistralmente’ da chi gestisce i canali di divulgazione, orientando le opinioni ed il comune sentire.
E’ stimolante e coraggiosa l’idea di smontare per ricostruire questo sistema. I piani di informazione e formazione potrebbero comprendere delle ‘pillole’ di educazione civica tratte da fatti accaduti che possano sollecitare un cambiamento culturale.novembre 25, 2018 alle 7:30 pm #559se i media diventassero fonte attendibile, di stimolo al confronto e dibattito nelle scuole, e le scuole sapessero svolgere una funzione di educazione civica, ne beneficeremmo tutti
novembre 26, 2018 alle 2:02 pm #589Interessante la prospettiva analizzata nel contributo. Il rapporto con i mass media è determinante ai fini di una corretta comprensione degli obiettivi istituzionali della PA. Ciò può avvenire attraverso uno sforzo sinergico tra tutti gli stakeholders che trovi una formalizzazione in una corretta azione amministrativa da parte del pubblico dipendente e di un’informazione veritiera e aderente alla realtà dei fatti da parte dei mass media.
novembre 26, 2018 alle 9:49 pm #607ma l’informazione è davvero pubblica? questo è davvero un problema enorme da affrontare!
novembre 27, 2018 alle 12:50 pm #613Condivido il focus sul tema informazione …
Vedo tante complessità all’orizzonte, un suggerimento molto superficiale potrebbe essere quello di rendere come prima cosa i siti delle p.a. più trasparenti e intellegibili!novembre 27, 2018 alle 8:59 pm #618La lettura di questo progetto mi ha acceso un alert: “maneggiare con cura”, siamo nel campo dei diritti e doveri dei cittadini previsti dalla nostra Costituzione (art. 21) e mi ha interrogato sul delicato confine tra la regolamentazione e la censura (specialmente l’azione 2) e sul tema dei contenuti etici della professione di giornalista.
D’altra parte concordo che la riforma culturale finalizzata all’acquisizione di consapevolezza del proprio ruolo politico da parte della cittadinanza, auspicata dal Progetto all’azione 3, tradizionalmente inquadrata nell’ambito dell’educazione civica, è molto trascurata e sarebbe, invece, un ottimo investimento.novembre 29, 2018 alle 2:52 pm #647Quello della comunicazione attraverso i differenti mass media è un problema molto delicato da affrontare. La comunicazione raramente, consapevolmente o meno, è libera. Difficile poter modificare una prassi ormai consolidata ma mi associo all’idea di Floriana di iniziare almeno dalla Pubblica Amministrazione che per definizione dovrebbe essere trasparente nelle comunicazioni.
novembre 30, 2018 alle 2:08 pm #664Condivido la tua preoccupazione in termini di poca oggettività delle informazioni ma ho la sensazione che le azioni intraprese siano troppo generiche e “ottimiste” (bastano corsi di formazione per attuare un mutamento culturale?).
novembre 30, 2018 alle 6:38 pm #682Rilevante l’esigenza di attenuare l’asimmetria informativa.
Di difficile, ma non impossibile, realizzazione, visti i vantaggi di chi gode dell’asimmetria in questione.dicembre 1, 2018 alle 1:24 am #694Su questo progetto – di cui condivido gli scopi e l’accento sulla trasparenza – ci siamo confrontate lungamente in aula e ripropongo qui gli spunti emersi, anche in termini di possibili azioni concrete da parte anzitutto della PA:
Promuovere la richiesta di dati/atti/documenti ufficiali riguardo le notizie che si intendano diffondere a partire dalla Banca Dati Amministrazione Trasparente
Migliorare organizzazione dell’informazione sulla sezione Amministrazione Trasparente, magari per ambiti tematici e implementazione degli strumenti di ricerca (filtri)
Offerta informativa sull’accesso all’informazione pubblica, a partire da un tutorial sul sito da adattare ai due target (cittadini: giornalisti)
Focus su informazioni in materia di appalti? -
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