Questo argomento contiene 13 risposte, ha 13 partecipanti, ed è stato aggiornato da  ELENA DEAMBROGIO 5 anni, 11 mesi fa.

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  • #522

    Alessandro DE FELICE
    Partecipante

    SCHEDA PROGETTO

    DESTINATARIO: DIPENDENTI PUBBLICI settore Difesa.

    TITOLO: “SONO ANCHE SOLDI TUOI”

    PROBLEMA

    La corruzione assume spesso sembianze polimorfi, latenti e viene percepita, nell’ambito del medesimo ambiente di lavoro, con sensibilità differenti. E’ noto come la corruzione, intesa anche come comportamento scarsamente etico e privo di professionalità, influisca sull’efficienza e produttività del sistema, dando luogo alle più comuni locuzioni della PA: “ si è sempre fatto così”, “perché dovrei?” , “perché proprio io?”, “tanto non cambia niente” …. . Chi riconosce o percepisce situazioni e/o comportamenti eticamente scorretti, ritiene spesso inutile o addirittura controproducente denunciarli, trovando “riparo morale” nelle succitate locuzioni e nel credere che tanto non ne sarà colpito perché “prima di lui ci sono altri”…..

    OBIETTIVI

    Obiettivo 1: Smascherare gli aspetti polimorfi della “corruzione” e dare evidenza di come questa colpisca direttamente non solo l’efficienza del sistema ma anche le “tasche” di ognuno;

    Obiettivo 2: Eliminare ogni possibile forma di “giustificazione” trasformando la superficialità in convinzione : “ PERCHE’ si è sempre fatto così?”, “perché NON dovrei?” , “perché NON io?”, “INtanto lo dico”;

    AZIONI

    Azione 1 (Ob.1): “ELEVAZIONE CULTURALE E INFORMATIVA VIRALE” – sfruttando i canali multimediali e le reti informatiche, superando le formalità di comunicazioni scritte e talvolta di non immediata comprensione, inviare e/o mettere a disposizione di tutti gli “user” video/audio spot in “pillole” sugli effetti della corruzione (intesa anche come omissione di comportamenti) strettamente connessi al settore in cui si opera (settore equipaggiamenti militari molto delicato); Ciclico, virale.

    Azione 2 (Ob.1 e 2): “RACCOLTA INFORMAZIONI” – usando i canali di comunicazione che meglio si ritiene possano tutelare “l’incolumità” della risorsa, quindi anche in forma anonima, mettere gli user nelle migliori condizioni di rappresentare le situazioni che ritengono una manifestazione di corruzione o tentativo di corruzione (inclusi comportamenti omissivi); Un anno

    #544

    VANIA ROSTAGNO
    Partecipante

    Un unico commento, a parte la condivisione di quanto espresso che sta emergendo in vari dei nostri piani, rispetto all’Azione 2 non ho compreso se si ipotizza un canale parallelo più ufficiosi, oltre aquello/i previsti per il whistleblowing, dedicato a segnalazioni che sembrino più inefficienze che femonomeni corruttivi (che comportino reato). Questo potrebbe essere un suggerimento.

    #566

    FABRIZIO BARBIERO
    Partecipante

    Tema molto delicato, d’accordo rispetto all’azione 1, rispetto alla 2 bisogna entrare nel dettaglio per capire come la forma anonima non produca l’effetto opposto

    #576

    MARINA DOLFINI
    Partecipante

    Sicuramente la “nuova ” comunicazione, come i canali multimediali, i social media, ecc. può avere un impatto più deciso e diretto anche su argomenti che sembrano essere più didattici ma che in realtà sono molto pratici (vedi il video “Le marionette civiche” che ci è stato presentato durante il corso)

    #581

    FABRIZIO BORREANI
    Partecipante

    Pienamente d’accordo con la linea di condotta proposta. Massima implementazione dei feedback anonimi allo scopo di attuare un monitoraggio asettico con il quale individuare, scovare, nel vero senso del termine, problematiche che altrimenti rischierebbero di essere portate all’attenzione mediante comunicazioni “non istituzionali” vedasi, per esempio le lettere anonime.

    #593

    Alessandro DE FELICE
    Partecipante

    Vania è esattamente così, a volte “l’Ufficialità” spaventa e non consente di arrivare fino al “dunque”, si “spiffera”, si “sussurra” si “sente dire” …. spesso però sono indicazioni precise e puntuali che hanno il senso di “allertare” piuttosto che “denunciare”. Raccogliere anche queste informazioni, selezionarle e dargli la giusta valenza (anonimo non significa assolutamente vero o assolutamente falso) potrebbe essere un primo passo di prevenzione, alla fine lo scopo è quello di prevenire fenomeni corruttivi non di identificare chi li denuncia.

    L’anonimato, Fabrizio Barbiero, come sicuramente sai è una forma di protezione da possibili ritorsioni; certo avallando “denunce” anonime si rischia di dare dignità anche alle “menzogne” e aggravare processi burocratici inutili; tuttavia, ritengo che tra una mancata “denuncia” per paura di ritorsioni e una denuncia “anonima”, sia da preferirsi la seconda. Comunque, si il rischio “boomerang” è elevato.
    Grazie a tutti dei suggerimenti,

    #595

    Condivido l’esigenza centrale di raccolta informazioni che possano garantire l’anonimato; l’anonimato è questione rilevante e fondamentale a mio avviso per garantire tutela a chi segnala. Del resto anche il legislatore si muove verso questa tutela con la legge 179/2017.

    #604

    MARISA AUDI GRIVETTA
    Partecipante

    Scorrendo le riflessioni/proposte di tutti noi emerge spesso la necessità di un cambiamento culturale che interessi tutti i livelli e le funzioni della Pubblica Amministrazione ma, ovviamente, anche l’intera collettività. E’ importante, come ben detto nella proposta, promuovere una nuova mentalità attraverso un’informazione continua e capillare che metta in evidenza il disvalore di comportamenti che nel comune sentire non rilevano ai fini della corruzione.
    La forma anonima della segnalazione effettivamente in molte situazioni può essere l’unica tutelante; a fronte di ciò è però importante poter discernere rapidamente tra segnalazioni a cui è necessario dare seguito e quelle che non hanno fondamento.

    #624

    KATYA FINARDI
    Partecipante

    Con riferimento all’azione 2 (“raccolta informazioni”), ampiamente in sintonia con le previsioni normative in materia di whistleblowing, potrebbe essere utile precisare gli elementi di potenziamento e/o innovazione dell’esistente.

    #645

    È interessante l’osservazione che un comportamento scarsamente etico e privo di professionalità, influisca sull’efficienza e produttività del sistema, dando luogo ad un loop negativo e ad atteggiamenti disinteressati. Mi piace l’idea di eliminare ogni possibile forma di “giustificazione” che può essere fatta valere come scusante e trasformare l’atteggiamento di superficialità in maggiore convinzione facendo leva su di una migliore comunicazione.

    #648

    ROSALIA MANNO
    Partecipante

    Interessante secondo me l’idea di utilizzare strategie informative (attraverso i moderni canali di informazione quali i social) come strumento di contrasto e prevenzione della corruzione. Rendere la cittadinanza più consapevole è sicuramente un modo per ridurre fenomeni corruttivi.

    #659

    Anna Petruzzi
    Partecipante

    In pochi periodi hai ben sintetizzato le facce caleidoscopiche della corruzione, dall’omissione alla superficialità al qualunquismo dilagante con contestuale comunicazione “virale” perchè il messaggio sia raccolto immediatamente.

    #683

    Nella prospettiva, condivisibile ed encomiabile, di mutare atteggiamento, cambierei il il titolo in ” Sono soldi di tutti, quindi anche tuoi”.
    La realizzazione dell’obiettivo 2) costituirebbe un cambiamento epocale: la piena realizzazione dell’assunzione di responsabilità, a partire da sè.

    #693

    ELENA DEAMBROGIO
    Partecipante

    l’uso massivo dei social tramite comunicazione virale per informare sulle sdiverse fumature della corruzione e della maladministration rappresenta una prospettiva interessante e facilmente percorribile. peraltro l’analisi dei social media tramite tool di sentiment analysis può arricchire la racccolta a di dati sul fenomeno, sul clima aziendale e sul contesto di riferimento.

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