Ho letto diversi piani creativi dei colleghi e ritengo che dal lavoro corale conclusivo emerge un dato comune “la prevenzione della corruzione non si fa con la cultura dell’adempimento” ma con una strategia , complessa, che guarda a diversi ambiti quali, quello organizzativo (procedure e competenze), gestionale (correttezza delle procedure di affidamento), informativo/formativo (tecnico/etico), socio culturale (cittadini e portatori di interessi specifici), politico/istituzionale (intevento del legislatore con leggi giuste).
Confermo il mio piano creativo che guarda ad un ambito socio culturale e cioè ai principi di imparzialità e legalità, alla loro valenza nella nostra società, e a come, da un punto di vista culturale, non venga percepito, per come dovrebbe, il disvalore del fenomeno corruttivo. Ad esempio le sentenze che pronunciano la prescrizione nel sentire comune sono considerate di assoluzione mentre non è così sopratutto quando il giudice valuta la richiesta di risarcimento danno e pur dichiarando la prescrizione si pronuncia sulla gravità dei fatti.