Questo argomento contiene 3 risposte, ha 4 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Pasquale Napolitano 9 mesi fa.

Stai vedendo 4 articoli - dal 1 a 4 (di 4 totali)
  • Autore
    Articoli
  • #2788

    Luigi Gissi
    Partecipante

    >Problema

    Gli strumenti utilizzati per contrastare la corruzione, per quanto ottimi sotto un profilo formale richiedono di essere perfezionati sotto un profilo sostanziale. La trasparenza, la formazione, la tutela del whistleblower sono strumenti ottimi per raggiungere l’obiettivo ma non devono sostanziarsi in un mero adempimento.

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: politici, istituzioni, cittadini

    >Obiettivi

    Obiettivo 1 Miglioramento della trasparenza e dell’accountability delle amministrazioni pubbliche
    Obiettivo 2 Formare il personale e fare squadra
    Obiettivo 3 Creare sistemi tutelanti e premiali per chi denuncia i corrotti

    >Azioni Tempo

    Azione 1. Miglioramento della trasparenza e dell’accountability delle amministrazioni pubbliche. Relativamente al concetto di trasparenza è necessario distinguere tra dati e informazioni. Il dato è un elemento “grezzo” e la pubblicazione di centinaia di pagine sui portali “Amministrazione Trasparente” delle varie pubbliche amministrazioni chiarisce ben poco sul senso dei loro acquisti in chiave finalistica e non meramente contabile. La stazione appaltante può svolgere in maniera giuridicamente impeccabile un acquisto di un bene inutile o mai pervenuto. Occorre fornire informazioni e non dati, un abstract della relazione tecnico informativa, un’analisi della correlazione dell’acquisto rispetto agli obiettivi strategici dell’Ente, l’analisi dei costi benefici non effettuata in chiave meramente contabile rappresenta un elemento di chiarezza per comprendere quale sia la linea politica perseguita e come gli atti di gestione corrispondano o meno a tale linea. L’utilizzo di dati di sintesi, anche in formato grafico riesce a fornire un dato immediato relativo all’efficienza della PA. La corruzione si annida nell’inefficienza, negli affidamenti diretti ingiustificati, nei lock-in autoindotti, nell’acquisto di beni inutili ma nulla di tutto ciò è evincibile analizzando il dato grezzo. Questo anche a tutela dei pubblici funzionari che spesso risultano “incompresi” rispetto alle considerazioni e ai vincoli sottesi alle proprie azioni. Tale modus operandi andrebbe valutato anche in chiave preventiva definendo una strategia con degli obiettivi da raggiungere, divisi per programmi e i singoli approvvigionamenti andrebbero inquadrati quali azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi. Tempo 1 anno
    Azione 2 I dipendenti vanno formati utilizzando gli strumenti messi a disposizione nel moderno contesto normativo. Fornire opuscoli informativi che nessuno leggerà non serve nessuno. Il fine dell’informazione è destare interesse e dare strumenti per approcciare il problema e le lunghe conferenze in aula non raggiungono lo scopo.
    Innanzitutto è necessario “investire in formazione” facendola impartire da chi sa farla. Non bisogna improvvisarsi, sulla formazione bisogna spendere denaro e pensare che si tratta davvero un investimento con un ritorno concreto.
    Bisogna sradicare le idee e i pregiudizi che si sono sedimentati nei funzionari pubblici scavando nella roccia goccia dopo goccia. L’utilizzo di social network o di strumenti rapidi e fruibili come link ad articoli o a studi (di dimensione contenuta) sono degli strumenti efficaci per permeare le coscienze. Strumenti diversi dai soliti come l’apprendimento con la gamification sono da valutare come approcci innovativi che potrebbero consentire l’ampliamento del target. Tempo 3 mesi per la formazione classica un anno per quella innovativa.
    Azione 3 La normativa anticorruzione ha stabilito varie forme di tutela per il dipendente che denuncia un illecito ma queste sono palesemente insufficienti. La pubblica amministrazione e per primi i suoi organi politici e dirigenti devono far permeare il sostegno verso chiunque ponga in essere azioni di denuncia della corruzione. Stabilire con autoregolamentazioni che in caso di giudizio l’amministrazione dovrà sostenere il dipendente, stabilire che verrà analizzato e compensato il danno subito dal dipendente che denunciando si venga a trovare a sua volta coinvolto in un procedimento penale perché di fatto denunciare non è conveniente per chi lo fa sia in termini di impiego che economici, stabilire in sintesi a livello regolamentare tutte le possibili tutele ammissibili verso chi denuncia affinché non debba pentirsi per tutta la durata dei procedimenti penali della scelta fatta. “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”, non è possibile e non è giusto basarsi sull’abnegazione e la forza di volontà dei singoli e abbandonarli poi a se stessi. Tempo 6 mesi.

    #2799

    Sebastiano Pisanti
    Partecipante

    Il progetto presenta un’analisi lucida e realistica delle sfide nella lotta alla corruzione e propone un pacchetto di azioni concrete e ben articolate per affrontarle. L’implementazione efficace di queste azioni, accompagnata da adeguato monitoraggio e coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, può portare a un significativo miglioramento della trasparenza, dell’efficienza e dell’accountability della pubblica amministrazione. Molto importante focalizzarsi sull’idea che il contrasto alla corruzione richiede un impegno costante e sinergico da parte di tutti gli attori coinvolti, politici, cittadini e istituzioni. Molto interessante Luigi.

    #2803

    Raffaele Niglio
    Partecipante

    Ottimi spunti per migliorare in maniera concerta l’azione aministrativa; troppo spesso la teoria (normative/regolamenti/ecc) rimane un mero adempimento formale che non si sostanzia in un’azione pratica e di conseguenza la conseguente azione sebbene messa in campo non apporta i benefici auspicati.
    Perlatro la concertezza auspicata dal tuo piano, garanirebbe una maggior sensibilità da parte ti tutti agli aventi causa creando un circolo virtuoso verso l’azzeramento della corruzione.
    Complimenti!

    #2806

    Pasquale Napolitano
    Partecipante

    Molto interessante l’analisi del “dato” che viene pubblicato e messo a disposizione sulla piattaforma dell’ANAC. Seppure un grafico o un’insieme di numeri ci può fornire una prima informazione dell’andamento di un’amministrazione, ciò non garantisce che tale “dato” sia sinonimo di buona amministrazione scevra da ogni forma di corruzione. I dati vanno corroborati da informazioni di dettaglio che neanche il semplice “oggetto” della fornitura o servizio o lavoro può esaurire. Ritengo necessario che tutta la documentazione amministrativa propedeutica ad una procedura di affidamento di un appalto venga prodotta e pubblicata in forma digitale tale da permettere a chiunque di esaminarla e verificare eventuale anomalie del sistema di approvvigionamento.

Stai vedendo 4 articoli - dal 1 a 4 (di 4 totali)

Devi essere loggato per rispondere a questa discussione.