Questo argomento contiene 14 risposte, ha 15 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Nicoletta Palombo 4 anni, 11 mesi fa.

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  • #953

    Mauro Sperindio
    Partecipante

    TITOLO: UN PIANO PER UNO NON FA MALE A NESSUNO

    DESTINATARIO: Esercito Italiano.

    >Problema
    Il Ministero della Difesa adotta un unico Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza valevole per tutti gli Enti, Distaccamenti e Reparti delle quattro Forze Armate Italiane. Questo fa si che il documento che ne scaturisce, oltre ad essere formato da migliaia di pagine che rischiano di far perdere di vista il vero obiettivo del piano creando molta confusione all’utilizzatore dello stesso, non riesce ad essere specifico nell’individuazione dei problemi e delle possibili soluzioni da adottare per mitigare i rischi, restando così, molto spesso, in un’aurea di indeterminatezza.
    A mio avviso, ogni Stazione Appaltante dovrebbe dotarsi di un proprio Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza “attagliandolo” alla propria realtà, proprio perché ognuna di esse può presentare profili di rischio del tutto simili, come del tutto differenti, con la conseguente necessità di adottare, in quest’ultimo caso, contromisure diverse.
    Entrando nello specifico, la problematica che risalta maggiormente ai miei occhi è la continua presenza dei “soliti noti” operatori economici all’interno dell’Ente in cui presto servizio. Questo è sinonimo di una rotazione degli stessi che, per una serie di motivi, non si riesce a mettere in pratica come si dovrebbe.

    >Obiettivi

    Obiettivo 1
    Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza con dipendenza tecnica dal RPCT Nazionale.

    Obiettivo 2
    Costituzione di una rete di RPCT locali al fine di condividere problemi, idee e soluzioni.

    Obiettivo 3
    Massimizzazione della rotazione degli operatori economici e minimizzazione dei rischi di corruzione.

    >Azioni Tempo

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1) Istituzione di un Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza in ogni Stazione Appaltante con dipendenza tecnica dal RPTC del Ministero della Difesa. Il PTPC redatto da quest’ultimo definirà le linee guida che ogni RPTC “periferico” dovrà seguire nel redigere il PTPC della propria Stazione Appaltante.
    Il Responsabile avrà anche il compito di sensibilizzare tutto il personale dell’Ente sul tema della corruzione invitando, qualora se ne ravvisasse la necessità, ad utilizzare senza paura lo strumento del whistleblowing. 1 anno

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2) Dovrà essere costituita una rete tra tutti i Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, presieduta dal Responsabile Nazionale, con l’obiettivo di condividere problemi, idee e soluzioni per migliorare continuamente ogni singolo Piano. Propongo che questo incontro avvenga quadrimestralmente in modo tale da risultare non troppo oneroso ma, allo stesso tempo, sufficiente per l’aggiornamento e l’affiatamento tra i Responsabili.
    Si può inoltre prevedere la costituzione di una piattaforma online per la condivisione in tempo reale, con tutta la rete, di tutti gli aggiornamenti che si intenda adottare. La piattaforma sarà liberamente consultabile da chiunque previa registrazione al Portale, con la possibilità da parte degli utenti registrati di suggerire interventi per la riduzione della corruzione. 6 mesi

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3) Costituzione e continua pubblicità dell’albo fornitori in modo da massimizzare la probabilità di riuscire ad attuare una concreta rotazione degli operatori economici, con l’obiettivo di arrivare a non invitare più alla procedura di gara la Società uscente.
    Inoltre vanno rafforzate le fasi di Programmazione e Progettazione, attraverso la continua formazione obbligatoria a carico dell’Ente, in modo tale da potersi avvalere dello strumento dell’Accordo Quadro per diminuire il numero delle procedure di gara, con benefici in termini di diminuzione dei carichi di lavoro per la Stazione Appaltante, diminuzione della probabilità di corruzione per via della diminuzione del numero degli operatori economici a cui si affidano appalti e conseguente concreta rotazione degli operatori economici. 6 mesi

    #1025

    Palma Guglielmo
    Partecipante

    Ritengo interessante la costituzione di una rete tra tutti i responsabili per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, presieduta dal Responsabile Nazionale, con l’obiettivo di condividere problemi, idee e soluzioni per migliorare continuamente ogni singolo Piano.
    Ugualmente interessante è la costituzione di una piattaforma online per la condivisione in tempo reale, con tutta la rete, di tutti gli aggiornamenti che si intenda adottare.

    #1053

    Manuela Dagnino
    Partecipante

    Concordo pienamente sulla necessità di predisporre un piano anticorruzione per ogni singola stazione appaltante riferito alla realtà specifica e ai rischi e alle criticità locali, problema che riscontro anche presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha un piano unico che esamina le criticità dei singoli Dipartimenti.
    Con riferimento in particolare all’azione riferita a obiettivo 3) “Costituzione e continua pubblicità dell’albo fornitori in modo da massimizzare la probabilità di riuscire ad attuare una concreta rotazione degli operatori economici ( con l’obiettivo di arrivare a non invitare più alla procedura di gara la Società uscente), riscontro la difficoltà presso la mia amministrazione di procedere ad un’adeguata azione di trasparenza e pubblicità. Infatti, la stazione appaltante non effettua la pubblicazione dei dati della gara sul proprio sito ma tale attività è demandata al Ministero che, in quanto erogatore delle risorse finanziarie, procede alla pubblicazione sul sito delle procedure di gara effettuate a livello centrale e a livello periferico in tutta Italia.
    Ciò rende difficilmente individuabili e consultabili i dati pubblicati.

    #1058

    Valentina Alonzi
    Partecipante

    Trovo interessante l’idea di attivare una rete nazionale dei responsabili per la prevenzione della corruzione anche in un’ottica di confronto su problemi comuni.
    Concordo sul tema della rotazione degli operatori economici e sulla necessità di renderla effettiva, anche se l’azione proposta a tal fine mi sembra un po’ debole. Oltre alla pubblicità dell’albo dei fornitori, rafforzerei tale azione prevedendo, in apposito regolamento a cura della stazione appaltante:
    – la suddivisione degli affidamenti in fasce di valore economico, in modo da applicare la rotazione in caso di affidamenti rientranti nella stessa fascia (differenziate per lavori, servizi e forniture);
    – l’eccezionalità e la residualità dell’affidamento o del reinvito al contraente uscente con un onere motivazionale adeguato (come ad es. l’assenza sul mercato di alternative).

    #1069

    Ilaria Moscardi
    Partecipante

    Condivido l’opportunità di istituire un Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza in ogni Stazione Appaltante – con dipendenza tecnica dal RPCT del Ministero della Difesa – e, quindi, di prevedere un sistema di PTPCT “periferici”.
    In questo modo, si favorisce lo sviluppo e l’attuazione di misure di prevenzione della corruzione più attinenti ai diversi livelli di Amministrazione.
    Ritengo che una costante attività informativa da parte dei RPCT delle singole Stazioni Appaltanti possa, inoltre, offrire utili elementi e riscontri al RPCT del Ministero per la formazione e l’aggiornamento del PTPCT “centrale”.
    Per quanto attiene la questione della rotazione, potrebbe essere utile il ricorso a procedure aperte anche in caso di sotto-soglia; in questo modo, il gestore uscente potrà partecipare alla procedura di gara ma entrerà in competizione con tutti gli operatori economici che presenteranno offerta e, a quel punto, vincerà l’offerta migliore.

    #1072

    Loredana Ottaviani
    Partecipante

    Ritengo utile l’idea di istituire un Responsabile per la prevenzione della corruzione e la redazione di un PTPC per ciascuna stazione appaltante (questione che ho anche affrontato con Federico relativamente al suo piano).
    La creazione di una rete tra Responsabili per la prevenzione della corruzione con incontri quadrimestrali darebbe indubbiamente un valore aggiunto a ciascun partecipante e di conseguenza permetterebbe di migliorare la redazione dei piani ed il modo di affrontare nella pratica i rischi connessi ai fenomeni corruttivi.

    #1076

    Carmen Zarra
    Partecipante

    L’art. 1, comma 8, della l. 6 novembre 2012, n. 190, stabilisce  che: «l’organo di indirizzo politico, su proposta del responsabile individuato  ai sensi del comma 7, entro il 31 gennaio di ogni anno, adotta il piano  triennale di prevenzione della corruzione». Chi approverebbe i singoli piani? Il responsabile nazionale dovrebbe integrare il Piano con gli n piani di ciascuna stazione appaltante per la successiva adozione da parte dell’organo di indirizzo politico?
    Naturalmente sono convinta sull’utilità di rendere i Piani anticorruzione, soprattutto per quanto riguarda l’analisi del rischio, più aderenti alla realtà delle diverse articolazioni del Esercito Italiano

    #1098

    Serena Attanasio
    Partecipante

    Assolutamente da appoggiare e condivisibile l’idea della costituzione dell’elenco fornitori come previsto attualmente dalle linee guida n. 4 Anac. Certamente esso deve essere accompagnato (in attesa dell’emanando Regolamento di Attuazione che dovrebbe disciplinare tale aspetto) da una regolamentazione interna in materia di rotazione degli affidamenti e degli inviti.

    #1114

    Alessandra Toma
    Partecipante

    la rete è certamente utile. in funzione della struttura specifica e della gerarchia potranno essere declinate le modalità di gestione della materia. i colleghi sembrano avere le idee chiare dunque..in bocca al lupo

    #1174

    Davide Buonomo
    Partecipante

    In riferimento all’azione 2, ritengo corretta la predisposizione di una piattaforma per fare “rete” tra i RPCT, ma inefficace l’accesso a chiunque previa registrazione. Ammettiamo, ad esempio, che all’interno del portale si parli di presunti fatti illeciti verificatisi all’interno di una Stazione Appaltante, ancora in una fase precedente al procedimento penale, per cui sono in corso le indagini. E’ chiaro che chiunque potrebbe riportare le informazioni agli indagati. Per tale motivo, essendo i dati molto sensibili, essa andrebbe protetta in maniera efficace, al fine di non limitare il lavoro della rete dei RPCT.
    Costituire un RPCT in ogni Stazione Appaltante, inoltre, in un ambiente ove tutti si conoscono, potrebbe permettere un illecito utilizzo degli strumenti giuridici messi a disposizione del RPCT. Sono a favore, come evidenziato nel mio piano, del decentramento delle funzioni del RPCT, ma con i dovuti accorgimenti.
    In riferimento all’azione 3, la costituzione dell’albo fornitori costituisce già un obbligo, con i conseguenti obblighi di pubblicazione di cui all’art. 29 del CdC.
    Come avevo evidenziato in un mio post ad inizio del master, in riferimento alla rotazione degli inviti, la nostra Stazione Appaltante si è dotata di un Regolamento, pubblicato su profilo del committente, ove sono state descritte delle modalità di rotazione degli inviti in base alle fasce di importo (es. 20.000 – 40.000 euro), in base alle quali è possibile agire in affidamento diretto e/o con procedura negoziata semplificata. Non da tralasciare, inoltre, è anche la rotazione degli inviti nelle procedure negoziate nella fascia 40.000 – 220.000 euro (amm. sub- centrali), anche con avviso di preinformazione.
    Per quanto concerne la formazione obbligatoria per la fase di programmazione ed esecuzione trovo inadeguata la tempistica. A mio avviso 6 mesi non sono sufficienti nemmeno a permettere l’accettazione del “piano” all’autorità centrale.

    #1188

    Concettina Galante
    Partecipante

    Interessante l’idea della costituzione della rete, da approfondire nelle modalità operative.
    Per quanto concerne il tema della rotazione, l’adozione del regolamento (come previsto dalla normativa) consente di fronteggiare il problema, insieme ad una buona programmazione, in grado di individuare ex ante le possibili aggregazioni di procedure e di incentivare l’uso di procedure di importo superiore, più appetibili per il mercato.

    #1197

    Francesco Sorbara
    Partecipante

    La creazione di un modello a rete è condivisibile e va nella direzione suggerita dall’Anac. Nei suoi aggiornamenti al Pna, l’anac suggerisce l’istituzione di una struttura di referenti a supporto del rpct.
    Anche l’azione 2 va nella direzione delineata dall’Anac. Ogni anno, comunque, l’anac organizza la giornata degli rpct organizzando dei tavoli di discussione sui principali temi sulla prevenzione della corruzione e della trasparenza.
    Condivido sulla necessità di implementare e rafforzare la fase di programmazione.

    #1201

    Gianpaolo Pirollo
    Partecipante

    Sicuramente la presenza di più’ persone con incarichi di “anti corruzione aiuterebbe a ridurre il fenomeno. Bisognerebbe istituire la figura dell RPCT periferico , per ogni datore di lavoro, in modo che sia uno strumento per aumentare l’efficienza e non solo per redigere un vano documento non conosciuto.

    #1209

    Andrea Ferroni
    Partecipante

    Mi sembra corretta l’osservazione (critica) in merito alla scelta di predisporre un unico Piano per tutte le articolazioni del Ministero della difesa; ciò sembra porsi in contrasto, sia con le previsioni di legge sia con le determinazioni di ANAC che richiedono una analitica analisi dei processi che deve comprendere l’esame delle singole fasi e delle attività che si compiono in questi processi nonché il personale coinvolto e ciò al fine di prevedere misure di prevenzione del rischio.

    #1309

    Nicoletta Palombo
    Partecipante

    Condivido in particolar modo l’azione n.3. Le piccole Amministrazioni molto spesso sono carenti nella fase della programmazione, che abbisognerebbe di un’attenta analisi e studio dei fabbisogni soprattutto al fine di evitare affidamenti diretti “last minute”, magari frazionando la spesa.

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