HOME Forum Proposta di un piano anticorruzione (creativo e partecipato) QUINTO ANNO UNA NUOVA GENERAZIONE DI DIPENDENTI PUBBLICI

Questo argomento contiene 12 risposte, ha 12 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Maria Stefanelli 3 anni, 6 mesi fa.

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    Articoli
  • #1757

    Maria Stefanelli
    Partecipante

    Problema
    – Piano Anticorruzione come mero adempimento formale
    – Assenza della percezione dell’importanza della tematica dell’anticorruzione

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, politici, istituzioni, mass media, ordini professionali, associazioni, magistratura e forze dell’ordine.

    Obiettivo 1: Rendere maggiormente consci i funzionari dei rischi legati al tema dell’anticorruzione nell’attività lavorativa.

    Azione 1 (legata all’obiettivo 1): Organizzazione di corsi di formazione con metodi non tradizionali che, quindi, vadano oltre le lezioni frontali e/o di e-learning. Simulazione di casi concreti e coinvolgimento attivo dei funzionari (una volta l’anno);
    Azione 2 (legata all’obiettivo 1): Creazione di un Gruppo di lavoro per la prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, che si riunisce due volte l’anno, nel quale siano rappresentate le Strutture dell’Ente, con il compito di monitorare gli adempimenti in materia da parte di ciascuna Struttura. Il Referente nominato per ciascuna Struttura dovrà condividere con i colleghi della propria Struttura quanto emerso nel corso delle riunioni del Gruppo di lavoro e raccogliere dai colleghi le criticità riscontrate nel lavoro quotidiano (VEDI Azione 1 dell’obiettivo 2);
    Azione 3 (legata all’obiettivo 1): Newsletter trimestrale rivolta a tutto il personale circa gli aggiornamenti normativi in materia di anticorruzione e trasparenza e circa le buone pratiche di altri Enti;
    Azione 4 (legata all’obiettivo 1): Affissione nelle bacheche o nei punti di ritrovo/passaggio (macchinetta del caffè, bollatrice, etc.) di “pillole di buona amministrazione” in tema di anticorruzione e di trasparenza (ad es. locandine di eventi sul tema, etc.).

    Obiettivo 2: Coinvolgimento fattivo delle singole Strutture dell’Ente nella redazione del Piano di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.
    Azione 1 (legata all’obiettivo 2): riunioni semestrali delle singole Strutture durante le quali condividere le criticità legate al tema dell’anticorruzione emerse nel corso dell’attività lavorativa.

    #1772

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano Anticorruzione proposto dalla collega rende massivamente fattiva non solo la sua redazione all’interno della singola PA ma prevede strumenti per il diretto coinvolgimento di tutti i dipendenti nella conoscenza e nella corretta interpretazione dello stesso.
    Allo stesso tempo individua modalità di “formazione in itinere” puntuali e sistematizzati. Troppo spesso la redazione viene posta in essere per comparti stagni e per filoni verticali ignorando che in qualsiasi Ente la singola struttura ha dinamiche di relazione trasversali rispetto alle quali l’azione di ciascun comparto non può non avere impatti e conseguenze anche per gli altri settori.
    Apprezzo la concretezza complessiva e la proposta di strumenti di formazione non convenzionali.

    #1807

    Daniela Sanseverino
    Partecipante

    Trovo interessante la proposta di Maria circa la condivisione delle criticità legate al tema dell’anticorruzione nel corso di riunioni semestrali e la creazione del Gruppo di Lavoro per la prevenzione CT. Portare all’attenzione dei colleghi ciò che concretamente si è delineato durante l’attività lavorativa, può essere strumento di sensibilizzazione e di responsabilizzazione per chi è meno vicino alle tematiche dell’anticorruzione. Bene le newsletter, le “pillole” e ogni strumento pratico e non convenzionale.

    #1829

    Emanuele Zavoli
    Partecipante

    Trovo interessante la proposta di un coinvolgimento attivo dei dipendenti e la creazione di un gruppo di lavoro, soprattutto perchè, per esperienza, i colleghi vedono la redazione del Piano un mero adempimento fermale. La proposta risulta nella pratica attuabile.

    #1839

    Fabio Fasce
    Partecipante

    E’ purtroppo un dato di fatto che i piani anticoruzzione e tutto ciò che ruota intorno ad essi sono visti come un mero adempimento burocratico. Trattasi di materia di norma riservata a giuristi. Il coinvolgimento e la sensibilizzazione al tema dei dipendenti pubblici direttamente coinvolti nelle attività più a rischio è fondamentale per creare una vera “cultura” contro la corruzione. Le proposte di Maria vanno in tale direzione. Conoscendo la propensione dei colleghi a sottovalutare ogni iniziativa di formazione cercherei di prevedere forme di incentivazione alla partecipazione alle varie iniziative proposte.

    #1853

    Federica Fresco
    Partecipante

    La visione del piano anticorruzione come adempimento burocratico è sicuramente prevalente nei dipendenti che non partecipano alla sua stesura; finiscono col “subire” questo adempimento senza comprenderne i contenuti di fondo e le reali finalità; anche io punterei su iniziative di formazione il più “pratiche” possibili, dalla sottoposizione di casi concreti alle pillole di buona amministrazione, perché molto spesso si ha poco tempo anche solo per leggere semplici istruzioni/circolari, per cui tutto ciò che è di rapida assimilazione è utilissimo.

    #1873

    Francesco Curci
    Partecipante

    La formazione con tentativo di coinvolgimento dei dipendenti pubblici può essere utile a creare quella cultura per rendere accettabile un cambio di passo

    #1892

    Daniele Ceccato
    Partecipante

    Una maggiore partecipazione e coinvolgimento alla redazione del Piano sarebbe senz’altro utile a far comprendere l’importanza di tale adempimento che spesso viene visto solo come una mera formalità. Importantissimo incentivare e promuovere una formazione mirata e meno formale. Ottima l’idea di una formazione non convenzionale e condivisibili le proposte dei report periodici da parte di un Referente e dell’invio di newsletter.

    #1907

    Di questo piano ho apprezzato l’idea di veicolare la conoscenza dei piani anche attraverso strumenti un po’ più “leggeri” della classica formazione online, senza con ciò ridurne l’efficacia o sminuirne l’importanza. Ritengo molto simpatica l’idea della diffusione di pillole di buona amministrazione così come ritengo apprezzabile l’idea di creare gruppi di lavoro all’interno delle strutture per discutere di queste tematiche. Potrebbe essere interessante anche proiettare dei video. Si tratta di modalità che per un dipendente richiedono meno impegno rispetto alla formazione classica ma che forse hanno un impatto maggiore rispetto al mero studio di tutta una serie di disposizioni. Potrebbe essere interessante coinvolgere il personale nella redazione di piani innovativi (come stiamo facendo in questa sede) mediante la creazione di una sorta di contest con tanto di premio per il progetto migliore (ad es. una esperienza di team building per il gruppo vincitore o cose di questo tipo).

    #1948

    Maria Luisa Piras
    Partecipante

    Condivido la necessità di alleggerire l’argomento e renderlo più fruibile, senza terrorismi e minacce. L’idea di “pillole” alla macchinetta del caffè potrebbe essere integrata da messaggi informativi all’accensione del computer. La materia è troppo spesso riservata agli addetti ai lavori che per lo più non operano in settori esposti a rischio corruzione.

    #1958

    Riguardo al piano della collega è da apprezzare il focus che ha posto sulla continua e costante attenzione che le amministrazioni devono porre in essere sia in fase di redazione del piano anticorruzione che di diffusione e monitoraggio dello stesso

    #2107

    Rita Lanzalaco
    Partecipante

    Il collega centra in pieno il problema della disciplina della legge 190/2012. Vestire la prevenzione della corruzione di ademimenti formali è stato un errore. Tale impostazione non ha legittimato il RPCT che non ha avuto nessuna credibilità anche alla luce dei fatti concreti che hanno dimostrato che tutte le misure di prevenzione (obbligatorie e facoltative) non hanno prodotto effetti sulla corruzione.
    Il problema delle amministrazioni era ed è la capacità/volontà di “Programmare” ed “Organizzare” . Molte amministrazioni non ci pensano nemmeno lontanamente a stabilire con trasparenza chi fa cosa perchè la confusione consente di fare tutto e il contrario di tutto . Esperienza concreta: una amministrazione non ha nominato, il sostituto di un dirigente, per i casi di assenza e/o impedimento del titolare conclusione che nell’assenza del titolare un altro dirigente ha chiuso procedimenti in 1 giorno. Per me prevenzione della corruzione significa pianificazione attività/risorse e organizzazione uffici/servizi trasparente. Ambiti che già prima della legge 190/2012 altre leggi avevano provato a disciplinare la prima è stata ad esempio in ambito locale gia la legge 142/1990 aveva introdotto il piano esecutivo di gestione e la performance. Norme rimaste inattuate.

    #2110

    Maria Stefanelli
    Partecipante

    UNA NUOVA GENERAZIONE DI DIPENDENTI PUBBLICI

    Problema
    – Piano Anticorruzione come mero adempimento formale
    – Assenza della percezione dell’importanza della tematica dell’anticorruzione

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici

    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, politici, istituzioni, mass media, ordini professionali, associazioni, magistratura e forze dell’ordine.

    Obiettivo 1:Rendere maggiormente consci i funzionari dei rischi legati al tema dell’anticorruzione nell’attività lavorativa.
    Azione 1 (legata all’obiettivo 1): Organizzazione di corsi di formazione con metodi non tradizionali che, quindi, vadano oltre le lezioni frontali e/o di e-learning. Simulazione di casi concreti e coinvolgimento attivo dei funzionari (una volta l’anno);
    Azione 2 (legata all’obiettivo 1): Creazione di un Gruppo di lavoro per la prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, che si riunisce due volte l’anno, nel quale siano rappresentate le Strutture dell’Ente, con il compito di monitorare gli adempimenti in materia da parte di ciascuna Struttura. Il Referente nominato per ciascuna Struttura dovrà condividere con i colleghi della propria Struttura quanto emerso nel corso delle riunioni del Gruppo di lavoro e raccogliere dai colleghi le criticità riscontrate nel lavoro quotidiano (VEDI Azione 1 dell’obiettivo 2);
    Azione 3 (legata all’obiettivo 1): Newsletter trimestrale rivolta a tutto il personale circa gli aggiornamenti normativi in materia di anticorruzione e trasparenza e circa le buone pratiche di altri Enti;
    Azione 4 (legata all’obiettivo 1): Affissione nelle bacheche o nei punti di ritrovo/passaggio (macchinetta del caffè, bollatrice, etc.) di “pillole di buona amministrazione” in tema di anticorruzione e di trasparenza (ad es. locandine di eventi sul tema, etc.).

    Obiettivo 2: Coinvolgimento fattivo delle singole Strutture dell’Ente nella redazione del Piano di prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.
    Azione 1 (legata all’obiettivo 2): riunioni semestrali delle singole Strutture durante le quali condividere le criticità legate al tema dell’anticorruzione emerse nel corso dell’attività lavorativa.

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