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  • in risposta a: UN P.T.P.C. è POCO E DUE NON SONO TROPPI. #1157

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Sicuramente essenziale, nell’ambito del contesto Ministero della Difesa, è il decentramento delle funzioni di RPCT. Tuttavia credo che distinguere dei Piani per ciascuna Macro – Area determinerebbe una eccessiva frammentazione ed una confusione nel rispetto della norma. Non mi sembra, inoltre, che l’ANAC lo preveda. Come evidenziato nel mio piano, invece, sarebbe utile un recepimento dei PTPCT da ciascuna Forza Armata, nel nostro caso l’EI, con un decentramento areale che coinvolga tutte le macro-aree a rischio corruzione evidenziate da ANAC. Inoltre sarebbe utile prevedere uno stanziamento di bilancio per l’indennità al CSA e la quantificazione economica della stessa.

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da  Davide Buonomo.
    in risposta a: BUONA IN-FORMAZIONE PER UNA BUONA AMMINISTRAZIONE #1156

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Tema cardine del Piano, di indiscutibile importanza, è la formazione dei dipendenti. A mio avviso, però, l’attività dovrebbe essere continuativa nel tempo e non concentrata in giornate “una tantum” (cfr. corso uno o 2 giorni).


    Davide Buonomo
    Partecipante

    Sicuramente il Piano trova la propria ratio giuridica nel processo di aggregazione delle committenze. in realtà, prendo per esempio la mia amministrazione, l’aggregazione già avviene tramite un’apposita struttura organizzativa, in quanto se ciò non avvenisse si commetterebbe il reato di illecito frazionamento della spesa. Il piano, da come l’ho interpretato, si propone di dare attuazione ad una norma già esistente e poco o male applicata in tante Amministrazioni. Secondo me se si da attuazione alla centralizzazione delle committenze, queste non possono riguardare solo il “sotto soglia”. La creazione di un “ufficio-gare”, infatti, presuppone delle professionalità preparate in materia di appalti e la domanda aggregata della amm.ni dipendenti è difficile che si fermi al sotto – soglia. Sarebbe opportuno, infatti, che l’ufficio gare fosse preparato anche per appalti sopra soglia in modalità Application Server Provider. Aggiungerei, nell’ottica di controllo della corruzione, una accurata selezione dei dirigenti Responsabili, a mezzo esame di ammissione, con un controllo biennale sul mantenimento dei requisiti tecnico-professionali. Sarebbe utile, inoltre, effettuare un aggiornamento professionale almeno 2 volte all’anno.

    in risposta a: Operazione coinvolgimento. #1154

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Piano interessante per metodologie di formazione proposte e coinvolgimento del Personale. Tuttavia potrebbe essere interessante ottenere dei feedback anonimi dal Personale, in riferimento al Piano Anticorruzione, in una fase antecedente a quella dell’assemblea.

    in risposta a: La corruzione! Fenomeno diffuso dell’oggi ma anche del domani? #1152

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Piano che si propone di cambiare l’etica della popolazione a partire dalle scuole primarie…sicuramente ambizioso! Credo che forse bisognerebbe rivedere le tempistiche attuative. Sarebbe possibile implementare il piano specificando in che modalità i Dirigenti scolastici abbiano la possibilità di dare attuazione a quanto scritto. Se dunque ciò debba essere lasciato all’autonomia dei singoli Istituti o se, invece, sia necessario intervenire con una legge primaria o secondaria.
    E’ chiaro che il Piano è un investimento i cui frutti sarebbero visibili tra almeno 20 anni.

    • Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da  Davide Buonomo.
    in risposta a: piano di prevenzione dei rischi #1151

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Devo essere sincero…l’ho letto in maniera molto veloce poiché troppo lungo e ricco di dettagli tecnici legati ad una sfera di impiego diversa da quella a cui appartengo.
    Ad ogni modo, a mio modo di vedere, il testo non risulta in linea con lo schema di Piano Anticorruzione Pratico definito dal MASTER. Mancano infatti gli obiettivi da raggiungere entro una data tempistica e le azioni tramite le quali raggiungerle.

    in risposta a: EDUCAZIONE AL SERVIZIO PUBBLICO #1138

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Condivido la necessità di aumentare la trasparenza e l’attività formativa del personale sul tema della prevenzione della corruzione. Credo che i premi distribuiti a pioggia siano uno dei problemi che affliggono tutte le PA, determinando l’appiattimento delle valutazioni. Aggiungerei, in merito alla valorizzazione del controllo di gestione, una sorta di struttura sovraordinata che espleti funzioni di controllo ed ispettive.

    in risposta a: NOI SIAMO OCEANO #1137

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Trovo interessante l’idea di porsi alternativamente dalla parte del mittente e del destinatario ai fini del conseguimento del benessere comune e l’idea di porre il funzionario pubblico come testimone del corretto agire pubblico trasmettendo le buone pratiche e la cultura etica tra gli utenti. Tuttavia le azioni proposte, a mio avviso, sono un po’ aleatorie e troppo dipendenti dalla personalità e dall’etica del singolo dipendente pubblico.
    Probabilmente sarebbe necessario concretizzare maggiormente le idee sul piano pratico.

    in risposta a: "La migliore prevenzione è la formazione" #1136

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Sono fondamentalmente d’accordo su tutti e tre gli obiettivi, ma non del tutto con le modalità (cd azioni) per raggiungerli.

    In particolare, per quanto concerne la parte concorsuale, è da dire che molto spesso anche negli iter formativi universitari la normativa anticorruzione non viene affrontata come si dovrebbe. Per questo motivo reputo che non si possa pretendere ad un concorso che il partecipante medio conosca bene il dettato legislativo in materia, senza che a monte vi sia stata un’adeguata formazione giuridica. Ciò nell’ottica del principio di parità di trattamento e non discriminazione.
    Non sono d’accordo, inoltre, con la rotazione dei dipendenti pubblici ogni due anni, in quanto a mio modo di vedere, è eccessiva. La rotazione, inoltre, a che tipologia di dipendente pubblico va applicata? A tutti oppure solo nelle aree a rischio (Appalti, Personale ecc…)? Nel caso in cui la rotazione biennale si applicasse alle sole aree a rischio, si verificherebbe probabilmente il malcontento diffuso del dipendente pubblico e la conseguente caduta della, già spesso precaria, efficienza della P.A.
    Ovviamente questo è solo il mio modo di vedere le cose e spero che ti serva da spunto.

    in risposta a: Divieto di partecipazione plurima #1135

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Grazie mille Palma!

    in risposta a: Divieto di partecipazione plurima #1009

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Appunto! Se prima dell’inizio dell’esecuzione un OE non può effettuare dei servizi secondari a quelli oggetto del contratto (rilevabile anche da Visura CCIA – Assenza ATECORI), questi deposita i sub contratti stessi nella misura del 2%. A differenza del subappalto non va dichiarato in sede di offerta, ma prima dell’esecuzione.

    in risposta a: Divieto di partecipazione plurima #1007

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Io credo che la possibilità di affidare un sub contratto non possa essere vietata, essendo prevista da una legge primaria, confermata da recente giurisprudenza in materia. Ci si esporrebbe al contenzioso.

    in risposta a: Project Work – Quarta edizione #926

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Con la presente, a seguito di colloquio con la linea di Comando e, a causa delle lungaggini burocratiche per l’approvazione alla pubblicazione del progetto precedentemente scelto, si segnala modifica al tema del Project Work:

    – Creazione di un progetto per la conclusione di un Accordo Quadro, a mezzo aggregazione a rete tra 5 Stazioni Appaltanti operanti nel Nord Italia, per il servizio di riparazione degli automezzi commerciali e tattici dell’Esercito Italiano. Ci si occuperà di redigere tutta la lex specialis di gara, oltre che una tesi in cui esplicitare lo studio effettuato.

    Si chiede la possibilità di ottenere come relatore il Dottor Albano di Consip.

    in risposta a: IL CONTROLLO NEGLI APPALTI #874

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Buongiorno a tutti, collegandomi al tema dei controlli, mi piacerebbe avere un confronto con i/le colleghi/e presenti nel Forum, in riferimento alla verifica del rispetto delle condizioni salariali minime riferite ai costi della manodopera ex art. 95 comma 10 del D. Lgs 50/2016 e s.m.i.
    In sostanza, in riferimento ai costi della manodopera, prima dell’aggiudicazione è necessario verificare il rispetto di quanto previsto all’art. 97 – comma 5 – let. d del Codice dei Contratti – ovvero che il costo del personale non sia inferiore ai minimi salariali retributivi indicati nelle apposite tabelle di cui all’art. 23, comma 16 dello stesso Codice.
    Quanto sopra a prescindere dalla valutazione di anomalia dell’offerta operata attraverso i meccanismi
    contemplati all’art. 97.
    In tale fattispecie giuridica, in che modo i vostri RUP ottemperano alla previsione normativa di cui all’art. 95 comma 10?
    Qual è il vostro orientamento in caso di scostamenti in difetto, considerato che la giurisprudenza corrente prevede che non si possa escludere l’offerta “cit. omissis…pel semplice fatto che il costo del lavoro sia stato calcolato secondo valori inferiori a quelli risultanti dalle tabelle ministeriali o dai contratti collettivi, occorrendo invece che sussistano discordanze considerevoli e ingiustificate rispetto a tali valori” (CdS, V, 12 settembre 2018, n. 5332)??
    In questi casi avviate il sub-procedimento di offerta anomala?

    Per ovviare a questo problema in alcuni appalti ad alta intensità di manodopera ex art. 50 comma 1 del Codice, abbiamo pubblicato in lex specialis un conto economico calcolato con una manodopera media estratta dai CCN, con il calcolo di un coefficiente di produttività medio, da utilizzare per determinare la base d’asta.

    Qual è il vostro orientamento?

    Grazie a tutti in anticipo!

    in risposta a: Controlli #872

    Davide Buonomo
    Partecipante

    Attenzione Palma però, perché io non ho detto che non si procede ai controlli nei confronti delle Ditte non potenzialmente aggiudicatarie. Io ho detto che nel lasso temporale utile (30 gg) all’espletamento dei controlli previsti, ottenendo le previste certificazioni come quella della BDNA, si procede all’aggiudicazione provvisoria e solo nel momento in cui gli esiti dei controlli non diano riscontri negativi si procede con l’aggiudicazione definitiva.
    Ciò non esime, però, la Stazione Appaltante, in regime di aggiudicazione provvisoria, all’espletamento dei controlli previsti nei confronti di tutte le accorrenti con eventuale esclusione o segnalazione ANAC nei casi previsti.

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