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La proposta è davvero innovativa e articolata, contenente parecchi spunti per trasformare gli iter volti alla prevenzione della corruzione da mero atto di adempimento formale alla normativa a cambiamento ideologico e di processo. L’azione 8 è significativa per trasformare l’argomento da attività di ambito pubblico ad argomento di interesse per tutta la collettività.
novembre 26, 2018 alle 10:16 pm in risposta a: TITOLO: IL PTPC: DA ADEMPIMENTO A STRUMENTO DI CAMBIAMENTO DELLA PA-SCARCIOFALO #611I temi sono stati affrontati da Floriana con un approfondimento e un’incisività tale che rimane ben poco da dire! Fra l’altro l’azione trasversale 2 è di primaria importanza: se si investe, nella “cultura” così come in altri ambiti, è necessario supportare il cambiamento attraverso professionalità e formazione, con le relative risorse finanziarie.
Tutto ciò che è evoluzione, in particolare informatica, spesso non è pienamente accettata dal dipendente pubblico “medio”. per questo motivo, a mio parere, sarebbe importante promuovere una “cultura digitale” e fare una formazione serrata in quest’ambito a tutti i livelli. E’ importante un cambiamento “dal basso” per poter arrivare a soluzioni innovative come quelle proposte. Ma è importante partire!
novembre 26, 2018 alle 10:01 pm in risposta a: Anna Petruzzi Contro la corruzione una squadra competente è un forte deterrente #609Tema interessantissimo e proposte che lo sono altrettanto, sicuramente complessa la gestione di un approccio interdisciplinare dell’edilizia e urbanistica, che deve comunque rispondere ai principi di snellezza del procedimento amministrativo
novembre 26, 2018 alle 9:54 pm in risposta a: Sandro Franchi: Gara ad evidenza publlica: tra norme ed informatica…. #608L’importanza del confronto tra colleghi, il tema della professionalizzazione interessano ogni ambito della pubblica amministrazione. L’azione presentata può essere quindi proposta ad ogni settore, attraverso (come detto durante l’ultima lezione) groppi di lavoro che possono (e probabilmente devono) coinvolgere anche professionalità differenti.
ma l’informazione è davvero pubblica? questo è davvero un problema enorme da affrontare!
Sono pienamente d’accordo con marisa in riferimento all’importanza di presentare, nei casi studio di whistleblowing, gli esempi positivi e i casi concreti di ricaduta favorevole sulla collettività del comportamento virtuoso, così come contemplato da vania nell’azione 3
ho apprezzato moltissimo l’approccio positivo al problema. Far conoscere ciò che funziona, e non solo evidenziare gli esempi negativi, non può che avere un effetto benefico.
novembre 25, 2018 alle 10:53 pm in risposta a: Università e prevenzione della corruzione: il reclutamento dei docenti #577Lancio brevemente una considerazione: la valutazione su elementi quantitativi dev’essere, a mio parere, residuale rispetto a all’uso di parametri qualitativi che, sebbene più difficilmente individuabili, son decisamente più significativi rispetto al mero parametro “numero”.
Sicuramente la “nuova ” comunicazione, come i canali multimediali, i social media, ecc. può avere un impatto più deciso e diretto anche su argomenti che sembrano essere più didattici ma che in realtà sono molto pratici (vedi il video “Le marionette civiche” che ci è stato presentato durante il corso)
novembre 25, 2018 alle 10:39 pm in risposta a: Marisa Audi Grivetta – " Dipendenti pubblici più consapevoli" #575Come rilevato nell’ultima lezione, sarebbe importante non solo analizzare le problematiche che vengono evidenziate attraverso le segnalazioni, ma anche elaborare delle “soluzioni”, quando possibili, e metterle a conoscenza dei funzionari.
novembre 25, 2018 alle 10:36 pm in risposta a: Paola semeraro – PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE PER LA SANITA' #574Come ha ben scritto Vania, l’introduzione iniziale è davvero significativa e fa entrare immediatamente nell’ottica del problema. perciò la comunicazione e la trasparenza non possono che essere 2 canali su cui impostare le azioni da intraprendere, così come fatto da paola.
Aggiungerei che la partecipazione alla stesura del PTPCT da parte degli stessi funzionari interessati, potrebbe essere un’azione atta a rendere più concreto e più diretto il documento.
novembre 25, 2018 alle 10:18 pm in risposta a: GIUSEPPE FAVORE – : La responsabilità etico – amministrativa #572Trovo molto interessante l’azione 3.2. Il poter ragionare su casi pratici e relativi alle proprie realtà lavorative è certamente rilevante e può portare con sè l’emulazone dei comportamenti posiviti e il disconoscere quelli non corretti.
ciao a tutti,
sono marina dolfini, lavoro presso il comune di almese (to), sono un tecnico, e mi occupo di tutto ciò che gravita intorno al settore tecnico. Nello specifico mi occupo di lavori pubblici.- Questa risposta è stata modificata 6 anni, 6 mesi fa da MARINA DOLFINI.
- Questa risposta è stata modificata 6 anni, 6 mesi fa da MARINA DOLFINI.
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