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Credo che solo mediante una costante ed opportuna formazione, sia possibile uscire da una logica che intrappola la realizzazione del piano anticorruzione (oggi confluito nel PIAO) in mero adempimento formale (spesso sconosciuto dai colleghi che non l’hanno redatto) e pertanto condivido quanto da te formulato.
Strategico, in tal senso, è sicuramente “fare rete” per non limitarsi a prendere spunto (purtroppo spesso “copiare”) quanto fatto da altri ma per discutere delle prassi e trovare soluzioni reali ed applicabili in concreto nei diversi Enti (ognuno, per le proprie peculiarità, in qualche modo unico).
La formazione, la condivisione ed il confronto sono gli strumenti più efficaci per far “crescere” i dipendenti (e quindi le braccia della PA) e di, conseguentemente, diffondere le best practices.maggio 12, 2023 alle 9:56 am in risposta a: Titolo: “La correttezza: l'ordinarietà dà risultati straordinari” #2728PIANO CREATIVO AGGIORNATO A SEGUITO DELLE OSSERVAZIONI/SUGGERIMENTI FORNITI:
LA CORRETTEZZA: L’ORDINARITA’ DA’ RISULTATI STRAORDINARI”
PROBLEMA:
I dati dimostrano che gli italiani percepiscono la corruzione come fenomeno di ampia diffusione che coinvolge una realtà più vasta di quella effettivamente interessata. Se ciò genera, ad una prima superficiale osservazione, una sorta di sollievo in realtà una analisi più attenta rivela la gravità di tale percezione che conduce il cittadino a legittimare la “Maladministration” che viene così intesa come l’ordinarietà, a cui il cittadino non può sottrarsi perché “così fan tutti” e “c’è la vie”.
L’incapacità di percepire la cattiva amministrazione come comportamento da fortemente condannare (più che come realtà immutabile da accettare) risulta l’ostacolo principale ad una sua efficiente lotta e prevenzione. La convinzione che non esista una “ordinarietà di correttezza” diventa così gioco-forza della corruzione (“La più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste” C. P. Baudelaire).
Diventa pertanto fondamentale avvicinare il cittadino ed aiutarlo ad un “cambio di mentalità” che trasformi l’equazione “cosa pubblica=cosa di nessuno” a “cosa pubblica = cosa di tutti = cosa anche mia”.
Risulta interessante osservare come un ulteriore ostacolo alla prevenzione della corruzione sia la mancata disponibilità da parte del cittadino della conoscenza della normativa e delle informazioni relative ai corretti iter procedimentali inerenti le diverse istanze presentate e, in generale, della gestione della “cosa pubblica”: tutto ciò oltre a privarlo della consapevolezza della violazione dei propri diritti, lo spoglia del potere di agire in propria difesa in base ai rimedi, peraltro, normativamente previsti.Destinatari diretti: cittadini, attività produttive, relativi professionisti incaricati
Destinatari indiretti: dipendenti pubblici, politici, scuoleObiettivo 1: favorire i rapporti PA/Cittadini ed avvicinare i cittadini alle istituzioni, ispirando loro una maggior fiducia nelle stesse, ed ai valori costituzionali (buon andamento e imparzialità dell’amministrazione) alla base della nostra Repubblica. Rendere i cittadini più “esperti della cosa pubblica”, capaci così, non solo di esercitare, mediante un accresciuto impegno civico, un maggior controllo sociale, ma di accompagnare le Amministrazioni Pubbliche lungo il percorso dell’efficienza amministrativa.
In particolare, trasformare la percezione dei cittadini rispetto alle Amministrazioni Provinciali, viste troppo spesso come realtà “autoritarie” e “poco utili” in enti “autorevoli” e “strategici a supporto della Comunità”.AZIONE 1: aumentare la presenza nella vita dei cittadini attraverso una maggiore diffusione delle informazioni non solo strettamente legate alla vita istituzionale degli Enti (es. nomine/designazioni, convocazione consigli ecc..) ma anche dei loro servizi (es. interruzione strade, chiusure scuole superiori ecc…), anche mediante l’uso di social network (la Provincia di Asti dispone, oltre al sito istituzionale, anche di una pagina Facebook e di un canale Istagram), app specifiche (la Provincia di Asti utilizza l’app Municipium che informa mediante notifiche sul cellulare) e servizi di messaggistica massiva (nell’Amministrazione Provinciale di Asti, esiste un servizio sms massivo, ad oggi limitato ai soli Comuni, di cui potrebbe essere utile avvalersi per le comunicazioni ai cittadini richiedenti). Tali strumenti dovrebbero essere maggiormente pubblicizzati (spesso infatti i cittadini non ne beneficiano perché ne ignorano l’esistenza) e dovrebbero essere gestiti da personale opportunamente formato, non solo da un punto di vista prettamente tecnico, ma soprattutto mediatico, che abbia acquisito le competenze sufficienti per garantire al cittadino, in modo semplice ed intuitivo, una comunicazione chiara, tempestiva, puntuale e continua. Per aumentare la conoscenza degli strumenti messi a disposizione dalle PA ed il conseguente aumento del relativo bacino d’utenza, risulta strategico, anche mediante convenzioni, coinvolgere una molteplicità di soggetti, oltre alle PA, alle Associazioni di Categoria, utile appare altresì il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore, che risultano molto presenti e vicini ai singoli cittadini. Tali soggetti, opportunamente informati e coinvolti, potrebbero collaborare sin dalla fase di co-programmazione e co-progettazione, al fine di ottimizzare il percorso per il raggiungimento del predetto obiettivo.
Tempistica:
> Attivazioni ulteriori strumenti/pubblicizzazione degli strumenti già attivi e formazione per le skills mediatiche necessarie → 2-3 mesi
> Gestione del servizio ed aggiornamento formativo → continuoAZIONE 2: preparare i cittadini attraverso una campagna informativa “a pillole”, anche in collaborazione con le scuole superiori, per rendere i cittadini maggiormente esperti della “cosa pubblica”.
La collaborazione con le scuole superiori e gli altri enti pubblici consentirebbe l’utilizzo di parte dello stage svolto dagli alunni delle scuole superiori presso le PA per la realizzazione di video, di pochi minuti, in grado di presentare con un linguaggio semplice ed accattivante i diversi servizi degli Enti (“chi fa/che cosa”). Il coinvolgimento dei ragazzi potrebbe generare una maggiore diffusione delle “pillole di amministrazione” mediante una condivisione a cascata sui diversi profili di genitori/compagni/amici ed il relativo “passa-parola”. L’iniziativa, debitamente pubblicizzata, attraverso canali dell’Ente (sito istituzionale, social network), scuole e mass media locali, potrebbe essere accompagnata da un bando per premiare le migliori “pillole”, finanziato anche con risorse private, capace di maggiormente incentivare la partecipazione e l’interesse pubblico.
Tempistica:
> Attivazione stage e bando → 6/9 mesi (da riproporre annualmente)AZIONE 3: aderire e pubblicizzare, nei siti istituzionali degli Enti e nei rispettivi social network, le iniziative, regionali e nazionali orientate ad una maggiore condivisione dei “buoni” valori, di natura pubblica (come la rete costituita dai Comuni Virtuosi) ma anche di natura non pubblica come ad esempio il movimento dei Signori Rossi (www.signorirossi.it) che rimangono ancora realtà poco conosciute ai più e viste come limitate unicamente a poche singole iniziative.
Tempistica:
> Adesione alla rete “Comuni Virtuosi” → 1/2 mesi
> Condivisione e pubblicizzazione delle realtà già attive → 1-2 mesiObiettivo 2: Aumentare l’efficienza, e quindi la sua conseguente percezione, nell’ambito del rilascio di autorizzazioni/concessioni, attività rilevata ad elevato rischio di corruzione nei diversi piani nazionali e, più in particolare, nel vigente Piano Triennale per la Prevenzione della corruzione e della trasparenza adottato dalla Provincia di Asti.
In particolare, l’attività oggetto di autorizzazione o concessione viene percepita come la “più vicina” al cittadino, nell’accezione più ampia del termine che include, oltre al singolo individuo, anche le attività produttive, che sono forse le più interessate dall’ottenimento di autorizzazioni/nulla osta/concessioni per lo svolgimento delle loro attività di riferimento.
La normativa nazionale (DPR 160/2010) ha previsto, per agevolare le realtà imprenditoriali, l’istituzione dello Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP), ufficio che, diventando unico punto di accesso per tutte le pratiche (di qualsivoglia natura, dalle autorizzazioni edilizie a quelle commerciali) relative alle attività produttive dovrebbe, anche grazie all’obbligo dell’uso della telematica, condurre ad una maggiore efficienze e semplificazione amministrativa. Spesso purtroppo tale ufficio si trasforma in semplice “passa-carte” che invece di semplificare le procedure aggiunge solo un ulteriore passaggio all’iter procedimentale o talvolta, coincidendo con l’ufficio autorizzante, “eredita” le stesse inefficienze.AZIONE 1: costituire, come previsto dalla vigente normativa, uffici comuni per l’attività di SUAP in grado di disporre di maggiori professionalità e di, grazie alla terzietà dell’ufficio, garantire all’attività produttiva imparzialità e rispetto dei termini procedimentali (la cui mancanza è il principale sintomo di maladministration).
In tal senso, la Provincia di Asti, quale funzione di supporto ai Comuni (spesso microenti con soli 1-2 dipendenti a scavalco con altri comuni limitrofi), ha, dal 2019, costituito (mediante convenzione art. 30 TUEL) un ufficio comune, lo Sportello Unico di Area Vasta (SUAV), in grado di supportare gli Enti ed i privati, mettendo a disposizione, dei, oggi 38, Comuni aderenti le risorse umane e professionali necessarie per la gestione dello Sportello Unico Attività Produttive.
La nascita del SUAV ha portato alla sottoscrizione, a marzo 2022, di un accordo tra la Regione Piemonte, la Provincia di Asti, l’ANCI e l’UPI Piemonte per la sperimentazione di strumenti finalizzati al rafforzamento della capacità amministrativa degli Sportelli Unici per le Attività Produttive, identificando l’iniziativa quale buona pratica capace di costituire un modello di sistema regionale.
Risulta ad oggi, però, poco evidenziato il ruolo strategico di tale strumento nell’ambito della prevenzione di fenomeni di corruzione e di cattiva amministrazione, in quanto, se ben strutturato ed organizzato, risulta capace di fornire, grazie al competente personale assegnato, risposte rapide agli istanti ed ai Comuni e ridurre i tempi amministrativi, favorendo un atteggiamento imparziale nei confronti dei proponenti. Inoltre grazie alla sua natura di terzietà, lo sportello consente di attivare gli istituti, a tutela dell’istante, normativamente previsti (ai sensi della L. 241/90 e smi e dalle specifiche normative di settore) quali ad esempio l’accesso documentale, l’adozione del silenzio-assenso, il potere sostitutivo, le comunicazioni dei motivi ostativi all’accoglimento delle istanze. Tali istituti risultano ad oggi ancora sconosciuti o comunque poco noti dagli interessati.
La gestione associata consente di, mediante solleciti opportuni a ridosso delle scadenze e richiami al potere sostitutivo (art. 2 del L. 241/90) ed alle connesse conseguenze disciplinari, nonché, in ultimo, al silenzio-assenso, di giungere al rilascio dei relativi provvedimenti autorizzativi nel rispetto dei tempi normativamente previsti.
Un ufficio terzo inoltre incoraggia gli istanti ed i relativi professionisti a lamentare inefficienze senza timori di “ritorsioni” sulle pratiche in corso o future, consentendo di analizzarne le cause e di attivare le più opportune misure correttive, anche tramite il coinvolgimento degli organi di vertice degli enti interessati dagli uffici inadempienti (il SUAV acquisisce così anche il ruolo indiretto di “monitoraggio” e garante sui vari procedimenti amministrativi).
Tempistica:
> Costituzione e funzionamento uffici comuni → 4/5 mesi (per l’attivazione)
> Gestione del servizio ed aggiornamento formativo → continuoAZIONE 2: formare il personale dipendente e costituire rete fra i diversi Sportelli presenti sul territorio ed il settore regionale di competenza.
In tal senso il SUAV partecipa e diffonde le iniziative per la formazione del personale (quali ad es. il ciclo formativo, organizzato, mediante webinar, dalla Regione Piemonte in collaborazione con FormezPA periodo 2021/2022) e prevede, come da convenzione istitutiva, un Comitato Tecnico con funzioni consultive e propositive composto dai referenti tecnici degli Enti aderenti.
Tempistica:
> Creazione di reti e comitati tecnici → 2/3 mesi
> Aggiornamento formativo → continuoAZIONE 3: aumentare le tutele a favore degli istanti, mediante la maggior conoscenza dei diversi iter procedimentali e dei rimedi normativamente previsti e, mediante l’adozione di linee guida operative standard e comuni, fra gli enti, orientate alla semplificazione amministrativa.
Oltre all’iniziativa già citata prima dell’Amministrazione in pillole, pubblicizzare, non solo mediante il sito istituzionale ed i social network ma anche affiggendo, nei diversi uffici aperti al pubblico (soprattutto nelle sala d’attesa), manifesti illustranti, mediante uso di un linguaggio chiaro e semplice e di schemi ed immagini, gli obblighi dell’Ente ed i diritti dell’istante (es. comunicazione avvio del procedimento art. 7 e 8 della L. 241/90, potere sostitutivo, rimedi amministrativi oltre a quelli giurisdizionali ecc..)
Prevedere specifici momenti formativi per professionisti e titolari delle attività produttive con lo scopo di spiegare “cosa e come fare per” e “che cosa fare se non”, così da aumentare la diffusione delle buone pratiche e, a cascata, trasferire le competenze (e le conoscenze sugli strumenti di tutela), in modo generalizzato, anche tramite il passa-parola, ai singoli cittadini.
Tempistica:
> Realizzazione materiale e distribuzione dello stesso → 4/5 mesi
> Formazione specifica → 3-6 mesi (riproporre con cadenza almeno biennale)AZIONE 4: translare le competenze e buone pratiche anche ad altri ambiti relativi al rilascio di autorizzazioni/concessioni costituendo uffici dedicati al cittadino (e non solo alle attività produttive) che siano in grado di instradarlo ed accompagnarlo nel corretto iter procedimentale, nonché di supportarlo in caso di cattiva gestione delle rispettive pratiche.
Tempistica:
> strategie sul lungo periodofebbraio 8, 2023 alle 11:40 am in risposta a: Titolo: “La correttezza: l'ordinarietà dà risultati straordinari” #2657Grazie per i Vs spunti di riflessione, condivido l’opinione circa le difficoltà nel fornire, o meglio nel voler fornire, da parte della PA, strumenti concreti di controllo ed azione sul proprio operato al cittadino, che reso edotto, risulta più “pericoloso” e più pronto ad evidenziare le eventuali inefficienze dell’Ente. Penso però che gli ostacoli principali saranno paventati, più che dalla parte politica (anche se forse solo per fini propagandistici), dalla parte amministrativa, su cui grava la maggior parte di responsabilità.
Inoltre è opportuno considerare che l’inefficienza degli uffici, a volte, deriva da mancanze di risorse disponibili (umane e non solo) o da problemi strutturali/interpretazioni normative di difficile risoluzione, situazioni più difficili da far comprendere al cittadino, specie se arrabbiato.
E, per tale motivo che reputo fondamentale un radicale cambio di mentalità: il miglioramento passa necessariamente dal passaggio da una logica competitiva ad una collaborativa e quindi necessario prendere la distanza da logiche “I win – you lose” e passare a logiche “I win – you win”.
Magari anche la parte organizzativa, a fronte di un maggior e miglior coinvolgimento del cittadino, che potrebbe costituire una riduzione del carico di lavoro (riducendo ad es. la necessità di fornire chiarimenti generici all’utenza), sarebbe più incline ad attivarsi per una maggior diffusione delle conoscenze.
Spesso si è poco disponibili a trovare soluzioni condivise per la risoluzione delle problematiche, che necessitano di più innovazione e coraggio rispetto al più comodo “si è sempre fatto così”.febbraio 3, 2023 alle 6:28 pm in risposta a: Giuseppe SILVESTRO – Piano creativo "Qualification o Information" #2633Ritengo che la formazione risulti un elemento indispensabile per operare correttamente specie se puntualmente orientata ai reali bisogni del personale e svolta in maniera continuativa.
Inoltre prevedere percorsi specifici consente di non relegare l’approfondimento a pochi e rari momenti, spesso residuali delle altre attività considerate più impellenti ed importanti.
In tal senso il confronto con altri professionisti è il naturale completamento del processo di qualificazione e formazione, fondamentale per sviluppare competenze in grado di effettuare ragionamenti che vanno oltre la semplice logica del mero rispetto della normativa per giungere ad individuare le soluzioni migliori da applicare ad ogni singolo caso concreto da gestire.
Suggerirei di estendere lo sharing anche ai professionisti di altre realtà (eventualmente costituendo una rete post-formazione con i partecipanti del medesimo percorso formativo e/o delle realtà, territorialmente o per ambito, più vicine).febbraio 3, 2023 alle 6:24 pm in risposta a: Qualificazione ed efficienza a contrasto dei molteplici aspetti del fenomeno cor #2632Concordo sulla necessità di sopperire alle carenze organiche e sulla necessità di un ricambio generazionale, possibilmente con periodi di “affiancamento” ad oggi quasi non più previsti (nella mia realtà spesso i colleghi in pensione, tornano alcuni giorni, gratuitamente, per istruire i pochi neo-assunti). Come nella maggior parte delle Province, anche nell’Amministrazione Provinciale di Asti, si è assistito ad una vera e propria mattanza, il massiccio pensionamento unito al blocco delle assunzioni, a mobilità più o meno “spontanee” ed ad una riduzione delle disponibilità economiche e della capacità assunzionale ha portato, a fronte di una solo paventata riduzione delle funzioni dell’Ente (legge 56/2014) ad una cronica carenza di personale, che è sempre più oberato di incarichi (a scavalco fra vari uffici) con la ovvia conseguenza di non dedicare molto tempo alla formazione (se non fuori dall’orario di lavoro) e agli adempimenti non strettamente indispensabili seppur opportuni.
Confidiamo in un futuro più roseo…Ha fornito un ottimo spunto di riflessione ponendo l’attenzione sull’analisi del feedback degli effettivi fruitori dei servizi/beni oggetto dei contratti stipulati; i quali possono collaborare attivamente per evidenziare, in modo strategico, oltre alle caratteristiche principali che devono contenere i prodotti/servizi da acquistare anche le criticità che possono presentarsi in corso di esecuzione dei contratti e che, almeno in parte, possono essere gestiti già in fase previsionale, con l’aggiunta di opportune clausole contrattuali (es. introduzioni penali o condizioni particolari).
Troppo spesso le realtà restano isolate e concentrate solo sul pezzettino di propria competenza.febbraio 3, 2023 alle 5:52 pm in risposta a: P.T.P.C.(ORA P.I.A.O.?). QUALI VANTAGGI PER L'ENTE? #2630Condivido quanto da te scritto, in particolare ritengo che sia strategico lo scambio di conoscenze fra Enti, specie se supportato da un gruppo di lavoro capace di operare con continuità (come evidenziato anche nel mio lavoro).
Spesso infatti il dipendente si sente “solo” con il compito di svolgere adempimenti poco chiari e che paiono non interessare a nessuno, finisce così per essere deincentivato a lavorare bene e a mal “scopiazzare” soluzioni e piani adottati da altri, come nel caso del PTPC, la cui redazione viene, troppo spesso, vista come obbligo per non incorrere in sanzioni e non ne viene compresa la reale utilità; inoltre il confronto con altri operatori e stakeholders, purtroppo, viene, troppo spesso, visto come incapacità di chi lo cerca e non come momento utile per trasformare la teoria in pratica. Iniziare a comprendere l’esistenza del problema credo possa essere il primo passo per risolverlo.febbraio 3, 2023 alle 5:39 pm in risposta a: TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI! Integrità da condividere #2629Condivido gli obiettivi e le relative azioni da te evidenziate e, in particolare, apprezzo la concretezza del tuo lavoro, che evidentemente non si limita ad essere un esercizio prettamente formale, ma è il frutto di una seria analisi del vigente piano adottato dall’Amministrazione Provinciale. Le azioni proposte, in modo pragmatico, tendono a raggiungere l’adozione di un reale strumento di prevenzione alla corruzione ed auspico pertanto che vengano quanto prima effettivamente adottate dall’Ente
febbraio 3, 2023 alle 5:37 pm in risposta a: Educare all’acquisto, promuovere Buona Amministrazione #2628Ritengo sia una ottima iniziativa l’adozione di linee guida “operative” per gli acquisti, ciò consentirebbe un approccio più standarizzato ed efficiente da parte di tutti i soggetti, anche quelli “meno pratici”, alle procedure di acquisto, rendendo meno ostica la materia a coloro che ne hanno poca dimestichezza. Il rischio di un approccio troppo accademico è quello di disincentivare l’approfondimento e la corretta applicazione delle procedure.
Condivido quanto espresso, è necessario avere consapevolezza ed orgoglio del proprio ruolo per poter al meglio operare. Solo se si ha la cognizione di poter fare la differenza, si può far si che il nostro “pezzettino” componga un quadro di servizi pubblici efficienti ed adeguati.
Il riconoscimento del merito unitamente alla condanna, soprattutto sociale più che disciplinare, degli atteggiamenti scorretti è elemento fondamentale in un percorso motivante che appassioni il dipendente e lo invogli a fare sempre meglio e che aiuti il cittadino a vedere nella PA un alleato e non un nemico.febbraio 3, 2023 alle 5:01 pm in risposta a: AFFIDAMENTI DIRETTI – RUP FUNAMBULI IN CERCA DI UNA RETE #2626Ho particolarmente apprezzato il lavoro svolto, evidentemente nato dalla puntuale analisi della realtà in cui opera. Condivido profondamente quanto in esso contenuto, ritengo infatti che limitare il ricorso agli affidamenti diretti, anche se spesso non percepito nel breve-medio periodo, consenta di giungere ad un efficientamento degli uffici e della PA in genere. Spesso infatti i singoli uffici non hanno una visione completa e generale della normativa di riferimento e questo porta a soluzioni che, anche se, nel singolo ambito possono sembrare le migliori non lo sono se viste nella globalità dell’Ente inoltre aumentano il rischio di non rispettare il principio di rotazione, di non standarizzare le procedure e di aumentare il costo della spesa legato alla molteplicità di procedimenti da attivare e del conseguente aggravio dei costi del personale in essi impiegato. In tal senso ritengo che la programmazione e l’opportuna adesione o stipula di accordi di programma sia fondamentale per ridurre, standarizzare e garantire la correttezza delle procedure di gara.
Buongiorno a tutti,
sono Loredana Donzella, funzionario amministrativo della Provincia di Asti. Ho collaborato, per diversi anni, con vari uffici dell’Ente nella gestione di procedure di acquisto (prevalentemente sotto soglia); sono stata recentemente nominata funzionario PO del Servizio SUAV (Sportello Unico di Area Vasta) ma l’Ente mi ha comunque concesso la possibilità di proseguire il percorso del Master SEIIC.
Sono certa che sarà un ottima occasione non solo per acquisire nuove nozioni ma anche per un importante arricchimento personale ed umano.
Buon Master a tutti noi! -
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