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gennaio 6, 2025 alle 10:56 am in risposta a: L’integrità: un valore da recuperare contro la corruzione. #2986
Buongiorno Massimiliano. Condivido quanto scritto. La lotta alla corruzione richiede un impegno costante e un cambiamento culturale profondo, che coinvolga tutti i livelli dell’amministrazione. È fondamentale garantire l’effettiva applicazione delle misure proposte e monitorarne l’efficacia nel tempo. Isolare il più possibile i corrotti con comportamenti virtuosi ed aiutare chi sbaglia involontariamente, discende inestricabilmente dalla morale e dalla preparazione.
gennaio 6, 2025 alle 10:04 am in risposta a: COMPRENDERE L’ENTITÀ DELLA CORRUZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE #2985Buongiorno Paolo. L’elaborato ha molti punti d’interesse e tutti da me condivisi. Oggi soffermo su “Migliorare la trasparenza nella fase esecutiva degli appalti”. Ho maturato negli anni l’idea che il legislatore abbia abbastanza chiara una via da perseguire, seppur con tutte le difficoltà del caso, per controllare e valutare gli atti della fase di affidamento. Non sono della stessa idea per la fase di esecuzione. Le ispezioni che subisco dalle varie autorità istituzionali, mi pare, si soffermino molto, troppo, in un controllo formale delle carte, ergo affidamento perché per l’esecuzione (beni e servizi) c’è per lo più solo il CRE o il certificato di collaudo, poco da guardare asetticamente. Ne comprendo la difficoltà ma scora un po’.
gennaio 6, 2025 alle 9:40 am in risposta a: La completezza dell’informazione ai fini del controllo sociale e responsabilità #2984Buongiorno Giovanni Maria. Il tema espresso sulla la scarsa circolarità dei dati nella PA, fonte di inefficienza, opacità e corruzione è centrale. Gli strumenti a nostra disposizione nonché la stessa percezione dei problemi che il personale deve affrontare, ne è indubbiamente negativamente gravato. La proposta di mappare i procedimenti e monitorare le criticità è positiva, ma richiede un impegno concreto per riorganizzare i processi e promuovere la trasparenza, cosa che purtroppo dubito si possa fare con efficacia se non c’è un forte spinta sull’informatizzazione dei processi con piattaforme in grado di interagire tra loro. MI sembra la strada da perseguire con decisione.
gennaio 6, 2025 alle 8:53 am in risposta a: LADRI DI APPALTI – LA NUOVA MAFIA CHE INVESTE E NON UCCIDE #2983Buongiorno Veronica. Nell’elaborato affronti un tema annoso che crea più di uno scoramento in chi fa questo mestiere. Condivido l’analisi puntuale che hai fatto del problema del riciclaggio di denaro negli appalti pubblici, evidenziando le criticità legate a subappalti e subcontratti. Sulla soluzione ancorché valida, ho un punto di vista diverso. Analizzare i dati è importante ed essere aggiornati essenziale. Saperlo fare è più complicato e a volte dispersivo. A mio avviso la lotta a questo fenomeno richiede un approccio multifattoriale e un maggiore coordinamento tra le istituzioni, trasversale quindi a tutta la PA, grazie al quale si possa, come dice Alessandro, produrre degli alert; sull’ANAC, ad esempio, con diretto accesso già dal MEPA, dove in sede di aggiudicazione un avviso attiri l’attenzione, per le valutazioni di merito su quell’OE designato. Il FVOE è nella giusta direzione, mi auguro venga migliorato ulteriormente.
Buona sera Francesco. La panoramica che hai fatto è molto interessante. Le proposte enunciate anche. Le condivido quasi del tutto. Mi spaventa un po’ la proposta di un processo completamente digitalizzato di verifica dell’attività svolta da ciascun dipendente. Bisognerà, se attuato, saperlo gestire per evitare che invece di una magnifica opportunità diventi uno strumento coercitivo. Come sempre nulla è semplice ma pian pano qualcosa si muove.
gennaio 5, 2025 alle 8:04 pm in risposta a: Affidamento Diretto tra anticorruzione e operatività #2981Buona sera William. L’utilizzo di procedura d’urgenza nel comparto difesa è indubbiamente un fattore endogeno che non penso si potrà superare in futuro. Eppure, va mitigato. La programmazione della spesa vien chiesta a gran voce dalla Corte dei conti che almeno per quelle spese delegate al Funzionario Delegato mal tollera questa motivazione. Lo sforzo è corale? non so. L’attenzione qui sembra esserci più dall’alto che dal basso. Ben dici che in un’amministrazione ricca di carenze organiche svolgere il quotidiano è già difficile, programmare il futuro ancor di più. Eppur si muove, quest’anno un po’ di più del precedente, come l’anno scorso un po’ più di quello prima. Eppur si muove…
Buona sera Martina. L’elaborato tocca un aspetto interessante. Non conosco in questi termini il problema, ma indubbiamente a volte ci si scora a sentire certe notizie al telegiornale. Gli eletti li abbiamo scelti noi a maggioranza, le leggi esistono, la trasparenza degli atti è migliorata negli anni e spero migliori sempre più; forse è proprio il controllo dal basso che potrà suggerire a chi si trova in alto quale sia il “coperchio” giusto. Costa tanta fatica però.
Buona sera Alessandro. Frequentare questo MASTER offre opportunità di riflessione non previste in prima analisi. Il tuo elaborato ne è una prova. Ammetto che non mi ero soffermato sulle criticità che si riscontrano nel rilascio del DURC benchè lo consideri uno strumento assai valido. Lavoravo in questo campo già prima della sua introduzione e nei primi anni mi son sorpreso tante volte nel vedere quanti OE non partecipavano più agli appalti pubblici pur di non dover essere soggetti a questo controllo. Come ho potuto notare anche in altri elaborati, un punto focale, condiviso, è la preparazione del personale e la rotazione degli incarichi. La loro utilità è indubbia ma non so se alla fine si ha abbastanza personale per farlo, in tutti i settori; e se quello che potrebbe farlo lo sappia fare sufficientemente o aggravi ulteriormente il problema della formazione. Un cane che si morde la coda. Un sollievo penso possa giungere solo da una forte spinta sull’informatizzazione.
- Questa risposta è stata modificata 4 giorni, 13 ore fa da Michele Badalucco.
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Buona sera Luigi. Il tema trattato penso sia fra i più caldi che il legislatore tenta di affrontare con gli strumenti di cui dispone. Il D.lgs. n. 36/2023 ne è un esempio. La trasparenza forse è l’unico modo per riuscirci, oggi. La creazione di una coscienza etica generalizzata (anche solo denunciare gli abusi senza ritorsioni o l’aspettativa che ci saranno) tra gli operatori della PA, i cittadini, gli OE, è da trent’anni che l’aspetto e sebbene, a sensazione, siamo migliorati, mi sembra un percorso assai lento. Ciò che a mio avviso purtroppo, ha funzionato di più è la certezza della pena o di essere scoperti/valutati che induce alla correttezza, sia pure solo formale che spesso si tramuta anche in sostanziale, che altro. Benvenga dove è possibile digitalizzare e rendere snello e “rigido” un processo di analisi senza però dimenticare l’importanza dell’uomo che ad oggi sa valutare meglio di un algoritmo; può perseguire quindi meglio quegli aspetti che servono di più, il principio di efficacia ne è un esempio.
gennaio 4, 2025 alle 8:45 pm in risposta a: ECCESSO CAUTELARE ANTI-ANTICORRUZIONE: QUANDO LA PAURA FRENA IL MOTORE DELLA SEM #2975Buona sera Nicola. Affronti in modo approfondito e pragmatico il problema dell’eccesso di cautela nelle Stazioni Appaltanti, proponendo soluzioni condivisibili e concrete per promuovere una cultura della “Buona Amministrazione”. Intravedo diversi modi di agire nella PA a seconda del ministero di appartenenza.
La rotazione degli incarichi penso si scontri anche con la reticenza di assumerne uno più oneroso di quello svolto, se poi questo è anche rischioso…. La PA in genere dovrà ancora riflettere ed agire su preparazione, strumenti e motivazione del personale.gennaio 4, 2025 alle 8:27 pm in risposta a: Scarsa conoscenza delle norme e loro complessità agevola i fenomeni corruttivi. #2974Buona sera Matteo. Il tema della preparazione professionale nello specifico ambito lavorativo che ci accomuna è quanto da me più sentito e condiviso. Avvenga questo con l’introduzione di nuove o migliorate formule (IA, piattaforme integrate fra loro, formazione obbligatoria, ecc…) è di notevole rilevanza per il conseguimento dei migliori risultati. Di una cosa però sono convinto, non ci sarà mai una sostanziale crescita se il personale continua a cambiare incarico e non si specializza. Quello che oggi si impara, visto il continuo evolversi della norma e con delle difficoltà maggiori degli strumenti, pone chi si “assenta” dal settore per qualche anno in serie difficoltà. Spero ci potranno essere in futuro anche carriere premianti in settori specifici come il nostro, al fine di essere invogliati a perseguire questa strada assai irta di ostacoli, se non di vere e proprie mine (Corte dei conti, procura, ecc…) che a parità di retribuzione molti colleghi non percorrono e si guardano bene dal farlo.
Buona sera Veruscka. La centralità della digitalizzazione negli appalti pubblici offre margini assai ampi di miglioramento, sicuramente. Le azioni proposte sfruttano appieno le potenzialità delle tecnologie digitali, come la PAD, l’intelligenza artificiale e il Digital Twin, per ottimizzare i processi e raggiungere gli obiettivi prefissati. Il contributo di valore che esprimi, al dibattito sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, offrendo spunti al centro del dialogo odierno per la modernizzazione del sistema degli appalti pubblici è interessante. Mi domando però se sapremo gestirlo al meglio e anche, più semplicemente, se tali sistemi saranno integrati nel breve periodo. Gli OE investiranno sicuramente su sé stessi se vorranno essere produttivi e al contempo concorrenziali, la PA lo farà per essere efficiente? Vedremo.
Buona sera Giuseppe, a mio avviso il tuo elaborato offre un’analisi accurata e ben strutturata del ruolo del Responsabile Unico del Progetto (RUP), evidenziando in modo efficace le criticità e proponendo soluzioni concrete. Penso che la PA dovrebbe valorizzare chi si “espone” per scelta o per sorte ad assolvere questo incarico, definendo percorsi premianti di carriera. Questo incentiverebbe la voglia e volontà di assumersene l’onere. Nel mio ambito lavorativo difficilmente accade. Auspico altresì per il futuro un’unica piattaforma integrata; Sviluppare una piattaforma unica che integri tutte le funzionalità attualmente disperse su diversi applicativi (ANAC, FVOE, BDAP, BDNA ecc.) ridurrebbe notevolmente il frammentario impiego di risorse umane che si potrebbero dedicare a compiti più complessi.
gennaio 3, 2025 alle 9:31 pm in risposta a: la prevenzione attraverso la formazione e la conoscenza #2965Buona sera Simone, il testo esprime con solidità concettuale nonché esperienziale temi penso di comune interesse. Le soluzioni proposte, se la PA saprà integrarle, potrebbero risolvere molte delle criticità evidenziate e non ultima l’amministrazione trasparente può e deve essere un grimaldello per migliorare; direi un percorso a volte scomodo ma legittimo per contrastare usanze che per ignoranza o malafede sono difficili da cambiare.
gennaio 3, 2025 alle 8:55 pm in risposta a: Una guida al piano di coinvolgimento dei portatori d’interesse per un Ministero. #2964Buona sera Rita. Il tuo testo evidenzia diverse criticità e propone azioni concrete per migliorare il PAIO del Ministero Salute. Offre dunque un contributo che ho letto con interesse. Da quanto ci racconti, tale documento (PIAO) appare redatto, almeno in parte, da chi armato di buona volontà e a volte da poca “tecnica” si è cimentato nell’indicare indirizzi operativi che necessariamente in futuro si dovranno perfezionare e/o modificare. Le valutazioni/critiche, come la tua, che immagino gli si potranno opporre a cura dei vari attori delle stazioni appaltanti contribuiranno a migliorarlo.
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