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  • in risposta a: “La fase di gestione contrattuale….terra di nessuno?” #2060

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE rivisto sulla base dei contributi presentati dai colleghi di Master.

    TITOLO: “La fase di gestione contrattuale….terra di nessuno?”

    Problema: L’esecuzione contrattuale in quanto attinente alla fase privatistica del procedimento viene spesso considerata come ambito in cui si può operare in libero arbitrio e senza preoccuparsi delle scelte effettuate. Troppo spesso si è assistito a modifiche contrattuali che di fatto producono scostamenti sostanziali dal contratto. Anche nei casi in cui non sia rinvenibile il dolo una gestione non attentat ed oculate può produrre in ogni caso maggiori costi per l’amministrazione, ritardi ma anche esiti che non sono utili alla SA (ad esempio acquisto di prodotti che si dimostrano inidonei o macroscopici rispetto all’ipotesi di acquisto originaria).

    Destinatari diretti: dipendenti pubblici
    Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, istituzioni, scuole, ordini professionali, organi di controllo e magistratura contabile e penale.

    Obiettivi:
    Obiettivo 1
    Accrescere la consapevolezza nei RUP o nei DEC che anche nella fase esecutiva di un contratto è necessario dare puntuale applicazione ai vincoli normativi e di capitolato e non in ultimo informarli sulle conseguenze che può portare una deviazione da questi.
    Obiettivo 2
    Diffondere a livello aziendale la certezza che anche una corretta gestione della fase contrattuale può portare vantaggi all’amministrazione e alla collettività e far comprendere agli amministratori in genere che la compliance normativa in questa fase non è meno importante di quella che attiene alla fase amministrativa.
    Obiettivo 3
    Coninvolgere ed informare gli operatori di mercato e la cittadinanza nella verifica dei risultati ottenuti a fine contratto, dei ritardi accumulati e delle spese prodotte dall’acquisto o dall’esecuzione di un’opera (sia in caso di maggiori che di minori oneri).

    Azione 1 (riferita a obiettivo 1)
    1. Mettere in campo percorsi formativi specifici sulla normativa che opera in fase esecutiva e sulle conseguenze che una non corretta gestione può produrre. Pubblicare sulla pagina istituzionale i vari contributi perchè siano sempre consultabili anche dai nuovi soggetti che dovessero acquisire ed entrare nel ruolo.
    2. Predisporre modelli e formulari standard per le attività correnti.
    3. Potenziare la competenza nella redazione dei capitolati, istituendo appositi gruppi di lavoro per materia che coadiuvino il RUP nella definizione delle specifiche tecniche, ripercorrendo se del caso gli esiti dei contratti già conclusi e ragionando su logiche di modifica o integrazione dei futuri.
    4. Migliorare la stesura dei livelli di servizio e la metodica del controllo. Prestare particolare attenzione alla defnizione delle penali sia in temini di peso che di reale “monito” all’operatore affinche sia sollecitato ad adottare una condotta contrattuale più performante e rispettosa delle prescrizioni di capitolato.
    5. Pubblicare sulla intranet aziendale una check list con le principali attività richieste dal ruolo in questa fase nonchè la descrizione delle modalità esecutive tipo per fare fronte alle stesse in conformità alla legge. La check list dovrebbe evidenziare richiami normativi, processi organizzativi, case study pratici per fattispecie analoghe e rappresentare una specie di cassetta degli attrezzi cui riferirsi in prima istanza.
    6. Istituire, per le casistiche più complesse un ufficio di supporto stabile al RUP o alla Stazione Appaltante che abbia competenze multidisciplinari (sia di natura tecnica, amministraiva, economica e legale) che possa fornire indicazioni procedimentali, soluzioni per casi articolati della più varia naura a supporto del monitoraggio della fase esecutiva. Questo potrebbe rappresentare un valido ausilio soprattutto per le piccole amministrazioni spesso prive di adeguate professionalità. Utile sarebbe anche la costituzione di un ambiente di scambio (da porre in essere per il tramite di una piattaforma informatica) tra varie amministrazioni in cui possano avviarsi confronti di materia, gruppi di lavoro e approfondimento.

    Tempo: siestematicamente o una volta all’anno o in dipendenza da eventuali modifiche normative di rilievo.

    Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
    1. Verificare gli scostamenti dalla regolare acquisizione di beni, servizi e lavori, l’ingiustificato incremento dei costi, i ritardi accumulati e l’indebito lievitare di oneri indiretti in capo alla collettività anche attraverso la definizione di un sistema di controlli in termini di Audit interni cui siano sottoposti le Funzioni deputate alla verifica della fase contrattuale.
    2. Porre in essere azioni mirate a scoraggiare o punire i comportamenti corruttivi (rotazione dalla funzione, richiami scritti o nei casi più gravi sospensione dal ruolo, destituzione dall’incarico, ecc).
    3. Identificare indicatori premiali che coadiuvinol’amministrazione nella valutazione della performance in caso di comportamenti efficienti, corretti o che dimostrino una modalità di gestione secondo la regola del buon padre di famiglia. Questi parametri di valutazione dovranno essere agganciati ad un sistema di predefinito (magari su base informatica) al fine di renderli imparziali e “non discrezionali”.

    Tempo: ogni sei mesi o in caso di “segnalazione”

    Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
    1. Dare massima pubblicità ai costi e ai risultati ottenuti con l’approvvigionamento e alle regioni che dovessero aver prodotto maggiori oneri per la colletività attraverso la pubblicazione sul profilo dell’amministrazione di una relazione dettagliata dell’excursus del contratto (partendo dai presupposti del resoconto sulla gestione finanziaria di cui all’articolo 29 del Codice degli Appalti). Ipotizzare una certificazione del contratto ad opera di una struttura terza rispetto al soggetto Responsabile.
    2. Predisporre – in caso di servizi erogati alla collettività – piattaforme informatiche in cui si possa registrare il livello di customer satisfaction in merito al’operato dell’Ente e degli Operatori economici aggiudicatari dei servizi\opere affinchè anche questo possa concorrere alla valutazione complessiva sul singolo amministratore e sull’operatore economico individuato. Nel caso dell’Amministratore la valutazione sull’operato potrebbe avere incidenza sui futuri avanzamenti di carriera, mentre nel caso dell’operatore appaltatore\erogatore dei servizi potrebbe influire sulla scelta se coinvolgerlo o meno in nuovi affidamenti pubblici (troppo spesso gli amministratori rinunciano all’applicazione di penali o all’invio di contestazioni dimostrando così di non gestire sistematicamente le inefficienze ed i ritardi originati dai contratti sottoscritti).

    Tempo: al termine di ogni affidamento e\o sistematicamente dopo l’esito della verifica della customer satisfaction.

    in risposta a: “La fase di gestione contrattuale….terra di nessuno?” #1837

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Rispondo alla collega Maria Ida Elisa precisando che il tema della Customer satisfaction dei cittadini nei confronti della PA rispetto alla quale si chiede di valutare l’operato dell’Amministrazione tutta e del singolo Amministratore che ne ha la responsabilità apicale (quindi opportunamente retribuita e si spera qualificata) è un tema tutt’altro che peregrino. Nel privato agire male ti fa perdere un incarico o aspettative di guadagno, nel pubblico non ti fa patire conseguenze?
    Troppo spesso rispetto al crollo di un ponte si interviene unicamente a posteriori con la condanna penale dei comportamenti (quando sia agevole trovare il colpevole dell’incuria).
    Banalmente se richiedo di effettuare un’opera di sostituzione finestre di un istituto entro l’inizio della scuola (termine noto a tutti e prefissato) se la procedura di gara non viene conclusa nei tempi (per colpevole ritardo dell’Amministrazione) o in fase contrattuale non si gestisce accuratamente il tempo di consegna e posa ritengo che sia doveroso che ogni cittadino possa esprimere verso l’amministrazione il disagio concreto (indice di insoddisfazione) che lo stesso ha patito. Se è agevolmente individuabile il soggetto Responsabile che magari reitera comportamenti trascurati nel ruolo rivestito, trovo corretto che lo stesso non si veda riconoscere avanzamenti in quanto non corrisponderebbero ai risultati attesi.
    La mala gestio deve avere conseguenze concrete e tangibili, altrimenti la richiesta di efficienza resta lettera morta e solo una pura petizione di principio.

    in risposta a: Competenza e Indipendenza #1785

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano esprime in maniera chiara e schematica le azioni per promuovere e porre concretamente in essere forme di controllo per la corretta applicazione delle statuizioni in materia di anticorruzione; interessante è anche l’idea di individuare una Funzione appositamente preposta e con ruolo funzionalmente indipendente dall’assetto organizzativo atta a realizzare gli obiettivi sottesi alla normativa di settore.

    in risposta a: PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE Massimiliano Tricarico #1784

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano della collega Cusimano esprime in maniera chiara la necessità di rendere patrimonio comune e collettivo la cultura della legalità e isolare i fenomeni che si discostano dalle best practices anche attraverso la disamina puntuale dei casi di buona o cattiva amministrazione.

    in risposta a: AGGREGARE LA DOMANDA DEGLI Istituti Zooprofilattici Sperimentali #1783

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    La proposta della collega delinea in maniera approfondita e concreta gli strumenti che mirano all’efficientamento non solo attraverso la previsione di modlità di acquisto aggregato, ma anche attraverso la previsione di un maggiore ausilio di strumenti informatici comuni a tutti gli Enti di uno stesso comparto pubblico.
    Per l’ambito in cui opera la proposta di aggregazione è per certo apprezzabile e conforme ai più recenti interventi in materia di appalti pubblici.

    in risposta a: Francesco Domanico #1782

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano del collega Domanico delinea in maniera chiara e concreta l’obiettivo e gli strumenti che consentono alla singola amministrazione di redigere un Piano Anticorruzione effettivamente cucito sullo specifico Ente e grazie all’impulso e alla partecipazione attiva di tutte le strutture che lo compongono.
    Interessante è anche la previsione di funzioni gerarchiche di controllo che possano meglio indirizzare e monitorare la corretta comprensione e applicazione del Piano come proposto ed approvato.


    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Apprezzabile nel Piano proposto l’approccio attivo e il coinvolgimento che si ritiene utile attribuire alla collettività; la sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso forme comunicative che sicuramente rendono più evidente e palpabile l’esistenza di un problema all’origine della corretta esecuzione di un’opera o gestione di un servizio.
    Sempre più spesso di quanto si pensi la perdita economica è solo una delle facce della medaglia e le conseguenze della maladministration portano altresì a danni per la salute pubblica o ripercussioni gravi per la collettività.
    Allo stesso modo considero essenziale la previsione del coinvolgimento dell’utenza quale beneficiario ultimo e per questo massimamente interessato al fatto che la PA operi correttamente nello svolgimento delle proprie attività.

    in risposta a: PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE #1780

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano è estremamamnte puntuale e trovo interessante la disamina che fa emergere quale compartecipe delle scelte di un Ente pubblico in ambito di lotta alla corruzione anche l’organismo politico.
    Troppo spesso si avverte quasi una separazione fra i funzionari dipendenti e gli organi politici di volta in volta chiamati ad amministrare. La distonia può sicuramente portare a scollamenti e azioni non univoche.
    Traspare la fondamentale esigenza che sia chiaro a tutti che il fine ultimo è una corretta ed efficace gestione della cosa pubblica che non può essere lasciata alla sola buona volontà del singolo ma richiede sempre un percorso coeso e indirizzi chiari, precisi e predefiniti.
    Molto interessanti gli strumenti che si propone di adottare anche in termini di valutazione delle prestazioni e di scelta dei soggetti deputati al controllo.


    Sandra Innocenti
    Partecipante

    L’accurata proposta di Piano presentato dalla collega è particolarmente apprezzabile perchè indaga le modalità attraverso le quali si può intervenire su un substrato culturale corruttivo proprio di alcuni ambiti o settori.
    Particolarmente interessante è l’idea basata sul coinvolgimento degli stakeholder, adeguatamente selezionati, che vengono chiamati in causa nel processo di definizione del Codice di condotta e che possono portare il loro contributo concreto in termini di classificazione dei comportamenti attesi ed altresì sui comportamenti considerati difformi da una logica di Buona amministrazione.
    Una vista innovativa perchè molto spesso il fenomeno corruttivo potrebbe anche essere non codificato e celarsi in un alveo diverso da quello percepito dai più. L’inefficienza e la maladministration potrebbe annidarsi anche tra le maglie di comportamenti prima facie ritenuti del tutto legittimi.

    in risposta a: Burocrazia…ma non solo #1777

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Ritengo estremamante utile la logica di una conduzione condivisa delle attività all’interno di un Ente e la predisposizione di controlli incrociati, di verifiche trasversali al fine di evitare la duplicazione delle attività o anche la “gestione” autonoma ed arbitraria del singolo rispetto all’amministrazione di appartenenza.
    Apprezzo altresì la ricerca in questo Piano di regole chiare e conosciute da tutti al fine di evitare comportamenti discrezionali o svrabbondanti rispetto al proprio ambito di gestione.
    Flussi chiari, regole chiare e controllo trasversale.


    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano coglie uno dei punti critici del corretto monitoraggio della Fase esecutiva che molto spesso e condotto da Funzionari non adeguatamente preparati e ignari delle conseguenze che anche in fase esecutiva (privatistica) potrebbero produrre in termini di maladministration.
    Altro elemento è la minore attenzione assegnata agli atti redatti in fase esecutiva associata al tema della Trasparenza. Ovviamente dando per presupposta la necessità della tutela del know how della società aggiudicataria si potrebbero comunque rendere maggiormente evidenti i documenti gestionali ed economici a sostegno del rilascio ed approvazione di SAL o verbali esecutivi.

    in risposta a: Buona Esecuzione implica Formazione e Condivisione #1775

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano è molto interessante in quanto mette in campo logiche di partecipazione attiva di tutta l’amministrazione nella verifica della corretta esecuzione di un progetto.
    Prevede la partecipazione di soggetti portatori di nuove esperienze e considera al contempo la necessità dell’apporto di soggetti che conservano capacità tecnica ed esperienza utile al garantire la sostenibilità del procedimento (funzionari in quiescenza).
    Apprezzo in particolare l’idea del Cantiere aperto in quanto troppo spesso la cittadinanza non è adeguatamente informata sugli interventi promossi, sui tempi di realizzazine e sulla necessità che ha mosso l’amministrazione a porre in essere la realizzazione di quella specifica opera.

    in risposta a: Catturare il mercato per non farsi catturare #1774

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano pone l’accento su un ambito quale quello dell’ICT che molto spesso si trova a fare le spese in ambiti di monopolio o oligopolio di grandi multinazionali che detengono il mercato con policy spesso lontane da quelle richieste dal panorama europeo e che di fatto rendono “spuntate” le armi che la singola PA può mettere in campo per tutelare la propria posizione e veder onorate le legittime aspettative contrattuali.
    Apprezzo in particolare la necessità di ricercare – in un ambito comune – le migliori modalità per uscire o ridurre le logiche di Lock-in e di individuare pratiche condivise per garantire la tutela del contraente pubblico.

    in risposta a: DEC: meno liquidatore e più controllore e gestore contabile #1773

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Condivido con il collega la scelta di “ripensare” all’importanza che la fase esecutiva di un contratto d’appalto riveste non solo affinchè sia dato effettivo valore alla selezione posta in essere in fase di gara, ma anche allo scopo di porre attenzione a che non vengano realizzate azioni distorsive che possano produrre – intenzionalmente o meno – danni per la PA.
    Il collega ha individuato strumenti fattivi, concreti che affrontano sia la necessità di un’adeguata formazione, sia l’obbligo di un accurato controllo e verifica e non in ultimo la partecipazione attiva dei cittadini nella verifica delle attività condotte dalla PA.

    in risposta a: UNA NUOVA GENERAZIONE DI DIPENDENTI PUBBLICI #1772

    Sandra Innocenti
    Partecipante

    Il Piano Anticorruzione proposto dalla collega rende massivamente fattiva non solo la sua redazione all’interno della singola PA ma prevede strumenti per il diretto coinvolgimento di tutti i dipendenti nella conoscenza e nella corretta interpretazione dello stesso.
    Allo stesso tempo individua modalità di “formazione in itinere” puntuali e sistematizzati. Troppo spesso la redazione viene posta in essere per comparti stagni e per filoni verticali ignorando che in qualsiasi Ente la singola struttura ha dinamiche di relazione trasversali rispetto alle quali l’azione di ciascun comparto non può non avere impatti e conseguenze anche per gli altri settori.
    Apprezzo la concretezza complessiva e la proposta di strumenti di formazione non convenzionali.

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