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Tutti i consiglieri, i dirigenti e il personale amministrativo che abbiamo incontrato in questi giorni sono stati estremamente disponibili. In particolare Greca Steri (segr. cons. Corradino) e Cristina Squitieri (segr. Cons. Nicotra) che sono venute incontro a tutte le nostre esigenze organizzando gli incontri con i vertici in modo impeccabile.
Domani incontreremo il Presidente f.f. Merloni, il Dirigente del settore Vigilanza Lavori Dott. Pierdominici, il dott. Sellitto per la banca dati e il dott. Reale dell’uff. Ispettivo.
Un sentito ringraziamento a Francesco che si è rivelato un perfetto tutor!TITOLO: “TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI”.
DESTINATARI: Dipendenti pubblici e comuni cittadini
AMBITO DI AZIONE: Formazione, sistemi premianti, nuove assunzioniPROBLEMA
La corruzione, a prescindere dalla sua rilevanza penale, si indentifica con la “maladministration”, cioè con l’assunzione di decisioni devianti dalla cura dell’interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari che intaccano il principio fondamentale su cui si basa l’attività delle pubbliche amministrazioni, il principio di imparzialità.La normativa penale ha, infatti, dimostrato di non essere in grado di far emergere una parte consistente dei fatti illeciti commessi.
Da questa nuova consapevolezza è sorta l’esigenza di adottare una diversa strategia per contrastare la corruzione: non solo sanzionare ma anche, e soprattutto, prevenire i fenomeni corruttivi.Il primo pilastro della strategia anticorruzione è rappresentato dall’adozione, da parte di ogni pubblica amministrazione, di uno specifico piano di prevenzione. Si tratta di un’operazione tutt’altro che semplice in quanto presuppone una serie di attività complesse ed impegnative tra cui la mappatura dei rischi.
I fenomeni corruttivi sono spesso favoriti dall’assenza di meccanismi efficaci, come quelli della rotazione, dell’affiancamento, della scarsa formazione specifica del personale, richiesta per lo svolgimento di determinate attività. Ciò porta a considerare quel funzionario come “insostituibile”.
La scelta della misura efficace a contrastare un determinato rischio consente di ridurlo, mentre una scelta non corretta o inutile porta ad un appesantimento dell’azione amministrativa che espone ad un più elevato rischio di corruzione.
L’ANAC nel recente rapporto del 17 ottobre scorso su “La corruzione in Italia”, ha evidenziato che nel periodo di riferimento (2016-2019) sono sorte nuove e più pragmatiche forme di corruzione. In particolare, il posto di lavoro si configura come la nuova frontiera del “pactum sceleris”.
Com’è stato sottolineato più volte dalla Corte dei conti, la corruzione, che nel tempo ha assunto natura “sistemica”, lede non soltanto il prestigio, l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione, ma pregiudica anche l’economia pubblica e la stessa legittimazione delle pubbliche amministrazioni: crisi economica e corruzione procedono di pari passo, in un circolo vizioso, nel quale l’una è causa ed effetto l’altra.
Pertanto, la risposta deve essere articolata ed anch’essa sistemica.
E’ necessaria una maggiore responsabilizzazione di tutti i soggetti che a vario titolo operano nelle amministrazioni nella consapevolezza che la prevenzione dei fenomeni corruttivi non possa che essere il frutto di una necessaria interazione delle risorse, delle competenze e delle capacità di ognuno.
La corruzione è un male che coinvolge tutti, non solo i pubblici dipendenti, in quanto il male e la risposta risiedono nella società.
Meno la corruzione estende i suoi tentacoli sulle organizzazioni umane più lo Stato risulta sano: ognuno, al suo interno, farebbe la sua parte sapendo di operare secondo giustizia per il benessere di tutti e godrebbe dei risultati prodotti da un tale agire.Da qui il titolo di questa scheda progetto: “Tutti per uno, uno per tutti” che evoca il celebre motto del romanzo “I tre moschettieri” e si riferisce al valore alto e nobile di un patto stretto tra persone (la società nel suo complesso) in vista di un fine da compiere insieme (combattere la corruzione).
OBIETTIVO 1: ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione attraverso la selezione di “buoni funzionari”;
OBIETTIVO 2: creare un contesto sfavorevole alla corruzione attraverso l’educazione alla legalità;
OBIETTIVO 3: aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione.
AZIONE 1 – riferita all’obiettivo n. 1
Selezionare funzionari qualificati e motivati garantendone la crescita professionale.
La cattiva amministrazione può essere efficacemente contrastata assegnando questioni particolarmente complesse e importanti a funzionari realmente competenti e riconoscendo e retribuendo adeguatamente il valore di chi si spende per la cura degli interessi pubblici.
Occorre, quindi, eliminare ogni forma di automatismo anche nell’attribuzione dei premi individuali (che spesso vengono riconosciuti sempre agli stessi dipendenti oppure “a rotazione” senza concrete differenziazioni nei giudizi) che portano a generare malcontento tra i dipendenti.
Occorre, invece, valorizzare chi veramente si è distinto per l’attività svolta e per il bene comune.Al fine di rendere più agevole il lavoro dei dirigenti nel redigere le schede di valutazione e, al contempo, garantire oggettività e differenziazione dei giudizi dovranno essere previsti meccanismi di controllo esterno (es. commissioni di valutazione esterne all’amministrazione) e indicatori fissi per l’assegnazione dei punteggi di valutazione [come proposto da Manuela].
La crescita professionale del funzionario è importante per la gratificazione degli stessi che saranno di esempio anche agli altri dipendenti, incentivati a migliorarsi attraverso l’emulazione di “buone pratiche”.
La selezione dei nuovi assunti che dovranno ricoprire funzioni a maggior rischio corruzione dovranno essere scelti tra soggetti particolarmente qualificati e formati nell’ambito di riferimento.
La conoscenza della normativa anticorruzione e del codice deontologico dovranno essere inserite tra le materie oggetto di selezione (anche attraverso la somministrazione di un caso pratico).Per gli enti locali di piccole dimensioni, le assunzioni dovrebbero essere effettuate a livello provinciale o regionale da strutture qualificate [come proposto da Diego e Francesco].
L’incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dovrà essere affidato all’esito di una selezione pubblica al fine di garantire un’elevata specializzazione del soggetto incaricato. Dovrà, inoltre, essere previsto un rating dei Responsabili, sul modello del rating di legalità [parte aggiunta grazie al contributo di Andrea].
Tempi: da ripetersi ogni anno in occasione dell’attribuzione dei premi individuali; in occasione dei nuovi bandi, con riferimento all’assunzione dei nuovi dipendenti.AZIONE 2 – riferita all’obiettivo n. 2.
L’anticorruzione deve essere praticata da tutti.
Questa azione si rivolge non solo alle pubbliche amministrazioni ma a tutti i cittadini in generale.
Educare alla legalità è un percorso lungo e complesso che non si esaurisce solo all’interno delle pubbliche amministrazioni.
L’onestà non è ancora un valore condiviso.
Occorre, perciò, “riformare le menti”, aprire gli occhi di fronte al malcostume, contrastare comportamenti omertosi. In questo le scuole e le università svolgono un ruolo decisivo in quanto possono concretamente contribuire a formare buoni cittadini che, nel futuro, saranno buoni funzionari e corretti imprenditori.
E’ opportuno, pertanto, educare alla legalità già a partire dal periodo scolastico per poi proseguire nel periodo universitario e post-universitario.
A tal fine, sarà necessario integrare i programmi di studio con attività formative specifiche sul tema dell’anticorruzione, fornire gli strumenti per far valere i propri diritti in tale ambito, rendere consapevoli gli studenti delle conseguenze negative della corruzione sulla società.Con riferimento specifico ai dipendenti pubblici la formazione dovrà essere estesa anche alle materie giuridico-economiche, gestionali e contabili [come proposto da Concettina e Elena].
Tempi: 1h a settimana per la formazione scolastica; introduzione di un esame specifico per la formazione universitaria; previsione di almeno 4 giornate di formazione all’anno con test finale e discussione di casi pratici per i dipendenti pubblici [le giornate di formazione sono state ridotte da 7 a 4 come proposto da Carmen].
AZIONE 3 – riferita all’obiettivo n. 3.
Incentivare l’uso del “whistleblowing”, il quale può contribuire a formare un’etica del lavoratore attenta ai valori della legalità, facendo emergere fenomeni di malcostume all’interno dell’ambiente nel quale il fatto illecito viene perpetrato, in contrapposizione a comportamenti omertosi tra colleghi.Occorre una formazione ad hoc su tale istituto e sul suo corretto utilizzo. Incaricati della formazione saranno soggetti esterni all’Amministrazione specializzati in tale materia, preferibilmente provenienti dall’ANAC. [precisazione inserita in seguito all’osservazione di Davide].
Tempi: almeno 3 giornate di formazione all’anno con esame di casi pratici e test finale [le giornate di formazione sono state ridotte da 7 a 3 come proposto da Carmen].
- Questa risposta è stata modificata 4 anni, 11 mesi fa da Valentina Alonzi.
Concordo con i precedenti interventi, piano professionale e molto dettagliato.
novembre 28, 2019 alle 8:25 am in risposta a: La corruzione! Fenomeno diffuso dell’oggi ma anche del domani? #1149Il piano proposto da Francesco è molto ambizioso ma non per questo inattuabile. Anzi, credo occorra investire di più nelle nuove generazioni, coinvolgere i giovani, già dall’età scolastica. Indubbiamente stimolante l’azione n. 2 di creare, all’interno dell’orario scolastico, uno spazio per la lettura e la discussione di un fatto di cronaca di corruzione.
Trovo estremamente interessante la metodologia World Cafè. Ritengo che il confronto tra gruppi misti di dipendenti possa rivelarsi efficace per pervenire a scelte condivise. Molto utile anche l’Azione 5 che prevede la realizzazione di un’area sulla intranet aziendale dedicata all’anticorruzione e alla trasparenza.
novembre 28, 2019 alle 7:38 am in risposta a: CENTRALIZZAZIONE ACQUISTI E PREVENZIONE CORRUZIONE DA MALADMINISTRATION #1147Trovo anch’io interessante l’idea di prevedere un ufficio centralizzato per la gestione delle gare e la centralizzazione dei controlli sugli aggiudicatari in capo ad un unico ufficio per garantire omogeneità nelle verifiche. Il piano mi sembra ben strutturato e potenzialmente efficace.
novembre 28, 2019 alle 7:28 am in risposta a: BUONA IN-FORMAZIONE PER UNA BUONA AMMINISTRAZIONE #1146Trovo interessante la proposta di prevedere una formazione ad hoc per i neo assunti. Quando si vince un concorso nel pubblico impiego si viene calati immediatamente in una realtà diversa e non si è pienamente consapevoli dell’importanza del ruolo che si ricopre. Il taglio pratico del corso descritto nell’azione 2 potrebbe rivelarsi concretamente efficace.
Concordo sulla proposta di Federico sia di prevedere la rotazione quinquennale del Capo Servizio Amministrativo e una indennità commisurata alla delicatezza dell’incarico, sia di suddividere il piano in macro aree al fine di renderlo più intellegibile… 1500 pagine ostano a una pronta consultazione.
novembre 27, 2019 alle 2:55 pm in risposta a: Contrasto ai fenomeni corruttivi nell’ambito fondi strutturali europei #1143Trovo molto interessante il piano proposto da Antonia. In ambito lavorativo mi capita spesso di verificare la legittimità di provvedimenti che assegnano alle Regioni risorse derivanti dai Fondi europei e non di rado ho riscontrato una erronea interpretazione/applicazione delle norme contenute nei Regolamenti europei da parte degli organi politici. Concordo sulla necessità che in tale ambito non si possa prescindere da una adeguata conoscenza della normativa europea con particolare riferimento alla programmazione delle risorse dei fondi europei, agli appalti pubblici, agli aiuti di stato. Il personale interno e neo assunto deve possedere una adeguata preparazione in tal senso e deve essere costantemente aggiornato.
Interessante e innovativa l’idea di avviare una campagna di comunicazione attraverso pannelli informativi anticorruzione negli uffici pubblici e l’invio periodico di e-mail informative sulle conseguenze (non solo penali) dei comportamenti corruttivi.
Mi piace molto il titolo che ha dato Palma a questo piano “comunicare fiducia”, credo sia proprio questo l’obiettivo che debba animare ogni pubblico dipendente nell’agire quotidiano. Per il resto il piano presenta iniziative interessanti e ben suddivise per ogni fase dell’affidamento. Concordo con l’osservazione di Loredana in merito alla proposta di estendere gli obblighi di programmazione anche agli appalti di importo inferiore in quanto non si prende in considerazione il verificarsi di eventi imprevedibili ed urgenti.
Il piano proposto da Salvatore offre spunti di notevole interesse. In particolare, trovo peculiare l’azione 2 volta alla digitalizzazione del controllo nella fase esecutiva. Potrebbe rivelarsi un’azione realmente efficace per risolvere le attuali inefficienze del sistema.
novembre 27, 2019 alle 12:59 pm in risposta a: Davide contro Golia, ovvero la BUONA AMMINISTRAZIONE “DAL BASSO” #1139Anche a me piace l’idea di istituire l’angolo delle segnalazioni “COME MIGLIORARCI”, le critiche purché costruttive e le proposte non possono che portare a risultati positivi.
Come esposto anche nel mio piano è importante focalizzare l’attenzione su un’adeguata attività formativa, che, tuttavia, come sottolineato negli altri interventi non viene garantita a tutti. La SNA offre interessanti corsi ma sono rivolti solo ai dipendenti della amministrazioni centrali. Si dovrebbe fare di più anche a livello locale. Concordo anche sull’idea di prevedere adeguati controlli atti a verificare la concreta attuazione della rotazione dei dipendenti.
Il piano proposto è potenzialmente attuabile (richiede l’impegno di tutti) ed efficace. Trovo molto interessante l’idea di porsi alternativamente dalla parte del mittente e del destinatario ai fini del conseguimento del benessere comune. Condivido anche l’idea di porre il funzionario pubblico come testimone del corretto agire pubblico trasmettendo le buone pratiche e la cultura etica tra gli utenti. La condivisione di tali valori incrementerebbe la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
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