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novembre 26, 2018 alle 7:44 pm in risposta a: TITOLO: IL PTPC: DA ADEMPIMENTO A STRUMENTO DI CAMBIAMENTO DELLA PA-SCARCIOFALO #605
Come correttamente e incisivamente rilevato nella proposta è necessario investire anche in termini economici per l’adozione di misure anticorruzione.
Insieme alla rotazione del personale è necessario prevedere un piano di formazione adeguato per il personale che si trova a svolgere nuove funzioni in considerazione del fatto che la competenza e la professionalità non possono essere oggetto di improvvisazione.Scorrendo le riflessioni/proposte di tutti noi emerge spesso la necessità di un cambiamento culturale che interessi tutti i livelli e le funzioni della Pubblica Amministrazione ma, ovviamente, anche l’intera collettività. E’ importante, come ben detto nella proposta, promuovere una nuova mentalità attraverso un’informazione continua e capillare che metta in evidenza il disvalore di comportamenti che nel comune sentire non rilevano ai fini della corruzione.
La forma anonima della segnalazione effettivamente in molte situazioni può essere l’unica tutelante; a fronte di ciò è però importante poter discernere rapidamente tra segnalazioni a cui è necessario dare seguito e quelle che non hanno fondamento.Come ben detto e centrato nella proposta un linguaggio più accessibile e più diretto aiuterebbe certo una migliore comprensione del PTPCT da parte della collettività, riducendo lo scollamento esistente tra la stessa e la Pubblica Amministrazione. La comunicazione potrebbe essere completata con le azioni man mano intraprese per adempiere a quanto previsto nel Piano.
novembre 26, 2018 alle 7:00 pm in risposta a: Paola semeraro – PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE PER LA SANITA' #602Quello della sanità è certamente un settore particolarmente esposto al rischio corruzione; uno dei principali motivi è da ravvisarsi nel fatto che si occupa del diritto fondamentale della salute e che, proprio per questo in varie accezioni, non sempre nobili, interessa tutti.
La proposta affronta molto lucidamente i problemi.
La formazione è sicuramente importante; è necessario, al riguardo, un taglio concreto calato nella realtà con simulazioni.novembre 25, 2018 alle 7:56 pm in risposta a: GIUSEPPE FAVORE – : La responsabilità etico – amministrativa #564L’individuazione degli sprechi delle risorse pubbliche frutto di scelte arbitrarie non motivate da necessità effettive è sicuramente un importante obiettivo da perseguire e la proposta è quindi molto interessante.
La procedimentalizzazione della gestione delle segnalazioni di sprechi e disservizi potrebbe comprendere un’istruttoria con quesiti tesi ad oggettivizzare ll’effettività degli stessi ed offrire soluzioni migliorative. I risultati potrebbero essere riportati nei corsi di formazione.E’ sicuramente una proposta molto articolata e approfondita. L’uniformazione del sistema di prevenzione della corruzione in apparati molto grandi può può aiutare a non creare disparità di trattamento e di tutela dei segnalanti.
L’informazione nei confronti della collettività è sempre importante; dovrebbe essere fatta nel modo più tecnico ed obiettivo possibile.novembre 25, 2018 alle 7:25 pm in risposta a: Sandro Franchi: Gara ad evidenza publlica: tra norme ed informatica…. #558Condivido la riflessione posta dalla proposta sul fatto che l’informatizzazione dei procedimenti, ed in particolare delle procedure di gara, all’interno di un Ente può produrre come rischio correlato l’isolamento del dipendente che ha difficoltà a condividere i propri dubbi operativi ed a rapportarsi con altri per trovare soluzioni.
Affinchè si tratti di confronti, in gruppo, produttivi è opportuno, secondo me, che prima degli incontri si stili un ordine del giorno dei dubbi da affrontare per trovare soluzioni condivise.Si tratta di proposte stimolanti volte alla crescita ed al necessario rinnovamento della Pubblica Amministrazione.
Sono necessari al riguardo un cambiamento dell’organizzazione del lavoro e investimenti importanti nelle tecnologie che permettano di effettuare questo rinnovamento in modo generalizzato nella Pubblica Amministrazione.L’informazione e la disinformazione, il credito ed il discredito pubblico sono diretti ‘magistralmente’ da chi gestisce i canali di divulgazione, orientando le opinioni ed il comune sentire.
E’ stimolante e coraggiosa l’idea di smontare per ricostruire questo sistema. I piani di informazione e formazione potrebbero comprendere delle ‘pillole’ di educazione civica tratte da fatti accaduti che possano sollecitare un cambiamento culturale.novembre 25, 2018 alle 6:44 pm in risposta a: Anna Petruzzi Contro la corruzione una squadra competente è un forte deterrente #555La competenza e la responsabilizzazione sono leve imprescindibili per migliorare ogni procedimento specie se complesso.
E’ molto interessante l’idea di creare gruppi di lavoro esterni ‘eterogenei’; possono costituire un importante valore aggiunto. Si potrebbero individuare, in tale contesto, degli step e dei tempi entro cui il gruppo di lavoro, in modo condiviso, dovrebbe elaborare le proprie conclusioni fornendo proposte operative.novembre 25, 2018 alle 6:25 pm in risposta a: Università e prevenzione della corruzione: il reclutamento dei docenti #554L’ottica premiante è alla base del cambiamento culturale.Sicuramente è di difficile soluzione la creazione di un sistema di indicatori affidabile.
La valutazione della qualità della didattica attraverso la dimensione quantitativa e ancor più qualitativa richiede l’utilizzazione di criteri il più oggettivi possibile; ad esempio la valutazione della qualità della ricerca dei vincitori delle procedure di assunzione attraverso, tra l’altro, l’impatto dei risultati ottenuti dovrebbe essere effettuata da soggetti istituzionali super partes di provata competenza.E’ molto importante, come sottolineato in questo lavoro, creare un clima di fiducia fra la Pubblica Amministrazione ed il mondo ‘esterno’; è fondamentale per la collettività ma anche per i pubblici dipendenti affinchè passino dalla frustrazione alimentata dalla considerazione negativa all’orgoglio ‘produttivo’ rafforzato da una buona opinione della cittadinanza.
Mi piace l’idea di rendere noti ai cittadini/utenti i risultati sia positivi sia negativi; è opportuno, secondo me, evitare toni autocelebrativi che ormai ‘infastidiscono’ la sensibilità pubblica.Concordo perfettamente, ed infatti è ciò che anch’io ho voluto sottolineare, nel ritenere che manchi spesso la consapevolezza da parte del dipendente del fatto che molti comportamenti considerati normali integrano, invece, ipotesi di maladministration.
Il cambio culturale è fondamentale per la tutela del whistleblower.
E’ sicuramente importante rendere noti casi concreti di whistleblowing, sottolineando magari anche i benefici ed i miglioramenti resi alla collettività dall’azione di denuncia.A me potrebbe interessare approfondire la valutazione delle cause d’esclusione dalle procedure d’appalto nel rispetto dei principi di par condicio e del favor partecipationis. Si potrebbe anche pensare di ‘coordinare’gli argomenti delle tesi, con i miei colleghi dell’ASL, che partecipano al Master, ammesso che, chiaramente, siano d’accordo al riguardo e che si trovi un filo conduttore comune
Ciao, io sono Marisa Audi Grivetta; lavoro all’ASL TO4 presso l’ufficio legale e tra le competenze attribuitemi c’è il ‘supporto’ alle Strutture che si occupano di appalti.
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