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  • in risposta a: RISCOPRIRSI IMPORTANTI #2721

    Elisa Zamboi
    Partecipante

    VERSIONE FINALE (Progetto rivisto sulla base dei commenti nel forum – modificate azioni 2,3 e 4)
    PROBLEMA
    Nell’agire pubblico, il cittadino-funzionario dimentica spesso la prima parte del suo essere, quella che lo vede, appunto, cittadino e dunque “appartenente allo Stato comunità”. Si finisce con lo svilire il ruolo che si riveste, che è di servizio verso se stessi e gli altri (dai più prossimi parenti ai più lontani sconosciuti). Spesso si dimentica che comune è anche nostro, è anche delle persone a cui vogliamo bene. Ciò è vero anche quando ci occupiamo di compiere l’azione più banale del nostro impiego pubblico, poiché certamente essa si incastra in un più ampio quadro di necessità comune.
    DESTINATARI DIRETTI: dipendenti pubblici, cittadini
    DESTINATARI INDIRETTI: operatori economici.
    OBIETTIVO 1: promuovere la cultura dell’interesse comune e della solidarietà nell’intera collettività;
    OBIETTIVO 2: rendere edotti gli addetti ai lavori circa l’importanza del proprio operato all’interno della macchina amministrativa;
    AZIONE 1: la creazione di una coscienza comune, fatta di valori etici comuni, passa attraverso l’educazione. Quest’ultima ci viene, senza dubbio, dalla famiglia che ci inculca, in maniera “casalinga”, i rudimenti del nostro essere in comunità, ma in primis e soprattutto in modo ricercato e “studiato”, dall’istituzione scolastica. Prevedere nell’insegnamento un filo conduttore sull’idea di comunità che passi dalla filosofia, alla storia (ad esempio aumentando le ore dedicate allo studio della storia contemporanea), all’educazione civica e che “silenziosamente” formi le menti di chi sarà sicuramente cittadino ed in qualche caso anche funzionario pubblico.
    AZIONE 2: incentivare l’agire efficiente del dipendente pubblico prevedendo premialità per chi eccelle nel proprio lavoro garantendo prestazioni elevate in tempi adeguati, evitando gli sprechi di tempo che si tramutano in maggior oneri per la finanza pubblica (vedasi l’abuso del lavoro straordinario).
    Sulla base di indicatori comuni, ogni pubblica amministrazione potrebbe prevedere settori e tabelle di punteggi premiali che siano il più oggettivi possibile, chiaramente prevedendo anche un controllo più stringente sulla concessione di tali premialità, affinchè non diventino semplicemente il modo per arrotondare lo stipendio. Chiaramente non sempre le attività amministrative sono confrontabili sulla base di parametri oggettivi e misurabili (per cui spesso si ovvia affidando ad un responsabile la valuatazione dei dipendenti che, “per quieto vivere”, vengono valutati allo stesso modo). Per evitare questo si potrebbe stilare una lista di parametri sentendo i pareri degli addetti ai lavori che hanno più contezza del valore delle azioni da valutare e degli eventuali punti critici nella valutazione.
    Allo stesso modo si potrebbero prevedere avanzamenti di carriera legati al merito e non all’età anagrafica o a vincoli di permanenza in un incarico.
    AZIONE 3: creare un sistema di recensioni per i servizi pubblici. Una sorta di tripadvisor della pubblica amministrazione attraverso cui: i cittadini possano condividere le proprie esperienze con la PA (per i settori della PA più esposti al pubblico), si possa monitorare il gradimento dell’azione amministrativa, i dipendenti pubblici possano sentirsi gratificati da chi usufruisce dei servizi resi. Tendenziamente ha più senso una valutazione di servizi esterni per sondare la “customer satisfaction” dei cittadini e correggere il tiro se necessario, ma anche i servizi rivolti all’interno hanno utenti a cui rendere conto ed un questionario di gradimento (rivolto a chi si occupa dell’esecuzione contrattuale) è da considerare una opportunità che consente di rendere più efficiente l’apparato pubblico. In alcune amministrazioni è già presente un sistema di questionari anonimi che annualmente consente di valutare la soddisfazione degli utenti per i diversi servizi forniti (es. università) e dai quali emerge che la funzione appalti è costantemente al fondo della classifica di gradimento, spesso considerata eccessivamente ed inutilmente burocratica.
    AZIONE 4: garantire un costante aggiornamento ai dipendenti pubblici che passi dal confronto e dalla condivisione di esperienze e di casi pratici. Per questo si potrebbe prevedere la creazione di una piattaforma di condivisione dei funzionari che metta assieme gli addetti ai lavori di tutta Italia (ad esempio nel settore contratti pubblici), magari con la possibilità di interessare anche esperti di ANAC, prevedendo anche la possibilità di interagire in maniera spedita, concreta e meno formale in un forum online. Alcune esperienze in tal senso mi sono state condivise nel forum.

    in risposta a: FORMAZIONE E SUPPORTO AL D.E.C. #2660

    Elisa Zamboi
    Partecipante

    è molto interessante. Per la mia esperienza ho notato che le fasi di acquisto ed esecuzione sono spesso percepite come separate e finita la prima “si scarica” la patata bollente a chi si occuperà dell’altra. In questo passaggio capita di perdere pezzi, informazioni. E così la stessa PA parla con due voci diverse al soggetto terzo. Ciò genera non poca confusione e rallentamenti.

    in risposta a: RISCOPRIRSI IMPORTANTI #2659

    Elisa Zamboi
    Partecipante

    grazie delle vostre risposte. I tuoi dubbi Davide (mi permetto di darti del tu) sono anche i miei in realtà, proprio perchè spesso la PA lavora senza l’obiettivo di un prodotto concreto, tangibile. Però credo anche che si possa arrivare a stilare alcuni parametri, e ciò solo sentendo i pareri degli addetti ai lavori che hanno più contezza del valore delle azioni da valutare e degli eventuali punti critici nella valutazione.


    Elisa Zamboi
    Partecipante

    anch’io non posso esprimermi sul secondo punto, ma quanto detto al primo punto in merito alla conoscenza, al sapere che può guarire, trovo sia giustissimo. Proprio per capire lo stato dell’arte ho chiesto ad un pò di ragazzi che conosco se educazione civica fosse oggetto di insegnamento (confermo dal 2020). Tutti mi hanno risposto di sì, ma è trattata come una materia di ultim’ordine. Questo non può essere tollerato perché i principi vanno insegnati, appunto, al principio, al più in età adulta vanno consolidati e le azioni che hai proposto in tal senso mi sembrano tutte molto interessanti, soprattutto la numero uno.

    in risposta a: MASTER SEIIC – 2022 #2556

    Elisa Zamboi
    Partecipante

    Buonasera, sono il Cap. Elisa Zamboi, addetto alla sezione contratti della Brigata Alpina Taurinense. Mi occupo di acquisti sottosoglia. Ricopro questo incarico solo da qualche mese avendo avuto un impiego totalmente diverso fino a poco fa.
    Vorrei approfondire la materia in modo da affrontare il presente ed il futuro in maniera più cosciente.
    Spero che oltre allo studio, sicuramente necessario, parte del tempo sia dedicato anche alla pratica ed all’analisi di case studies.
    BUON MASTER!

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