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Alla luce dei rilievi formulati e di una mia successiva riflessione rispetto alla difficoltà di “parcellizzare” le responsabilità lungo il procedimento e di perimetrare il raggio di azione dei politici rispetto ai tecnici ho pensato di riformulare l’obbiettivo 3 per come segue, lasciando invariata la restante parte:
OBBIETTIVO 3: Evitare il monopolio delle conoscenze.
AZIONE: Ciascun Responsabile di settore deve individuare, per ogni procedimento che presidia, tutti i passaggi e gli adempimenti che lo compongono, in modo tale che, in caso di assenze, gli operatori possano essere agevolmente sostituti (ove possibile). A tale fine, nel termine di 6 mesi, ciascun Responsabile dovrà predisporre, con l’ausilio dei propri collaboratori, idonee tabelle che elenchino ed esplichino passaggi ed adempimenti di ogni procedimento, di successiva libera consultazione da parte degli addetti all’ufficio.Trovo che sia uno spunto molto interessante la guida ad una scrittura facilmente comprensibile: si è talmente presi dall’osservanza delle norme da perdere di vista la necessità di fare capire anche ad un pubblico di non addetti il contenuto di un provvedimento ed un supporto da questo punto di vista è sicuramente utile.
Rispetto alla praticabilità di un monte ore annuale extralavorativo dedicato a lezioni e discussioni di filosofia morale (etica) avrei qualche perplessità considerata la difficoltà a frequentare formazione nell’orario lavorativo!gennaio 12, 2021 alle 5:11 pm in risposta a: AGGREGARE LA DOMANDA DEGLI Istituti Zooprofilattici Sperimentali #1904La digitalizzazione è un elemento fondamentale del processo di efficientamento di ogni pubblica amministrazione; la predisposizione di piattaforme uniche aiuterebbe non solo i dipendenti ma anche gli operatori economici, che per quanto riguarda i contratti pubblici, non dovrebbero iscriversi a centinaia di piattaforme con regole differenti.
La digitalizzazione richiede però anche “l’accettazione” da parte dei dipendenti; combatto quotidianamente con una generazione di colleghi “attaccati alla carta”!gennaio 12, 2021 alle 5:01 pm in risposta a: PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE Massimiliano Tricarico #1901Della proposta della collega Marcella mi piace l’idea di impostare nelle scuole percorsi di sensibilizzazione e di educazione, che dovrebbero però porsi in continuità con altri contesti (famiglia, sport, attività ricreative…) e l’analisi anche delle prassi peggiori per non incorrere nei medesimi errori.
gennaio 12, 2021 alle 4:53 pm in risposta a: PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE Massimiliano Tricarico #1900Concordo con il collega Massimiliano rispetto alla opportunità di conoscere il percorso di studi, il percorso di lavoro, il percorso di vita (nel limite della privacy!) e le aspirazioni dei singoli; sono elementi che spesso i nostri responsabili non conoscono, o che se conosciuti non vengono valorizzati, e che potrebbero essere sfruttati per una migliore organizzazione del lavoro.
gennaio 12, 2021 alle 4:22 pm in risposta a: “La integrazione e radicalizzazione dei Principi e dei Valori della PA nel tessu #1898Trovo interessante l’idea della individuazione di valori di riferimento nel codice di comportamento (che rimangono maggiormente impressi invece che articoli che elencano comportamenti ammessi e non ammessi) e di meccanismi per dare consistenza alla loro attuazione; vedrei bene anche un codice di comportamento per la classe politica, considerato che dovrebbe essere la prima componente ad impegnarsi per una buona amministrazione.
Penserei in primis ad una formazione sull’anticorruzione e sulla trasparenza indirizzata ai politici degli enti territoriali perchè possano individuare delle strategie.
Trovo utile l’idea della riunione dell’ufficio per commentare la parte di competenza del Piano al fine di aggiornare l’agire dello stesso.
Concordo con la collega che ha inserito il commento prima di me che la grande difficoltà in questo settore così specifico è data dalla incapacità di saper chiedere: la formazione specifica e la creazione di gruppi di lavoro sono sicuramente buone azioni per implementare la capacità di progettare.
Anche io trovo interessante la creazione di una struttura di audit ma di facile realizzazione solo in realtà grandi.
gennaio 12, 2021 alle 10:20 am in risposta a: “ Affidamenti diretti, porta aperta alla maladministration” #1857Nel mio libro dei sogni vorrei solo forme di affidamento diretto che presuppongono un minimo di confronto concorrenziale (richieste di preventivi, ovviamente con rotazione dei soggetti interpellati) o che utilizzano prezzi di riferimento elaborati a livello nazionale; la realtà è ben diversa, quindi bene ha fatto la collega a portare l’attenzione su questa tipologia di contratti che è sicuramente molto diffusa, stante l’importo comunque elevato entro cui si possono realizzare affidamenti diretti e stante spesso l’incapacità degli enti di programmare acquisiti nel tempo per le incertezze dei bilanci.
gennaio 12, 2021 alle 9:58 am in risposta a: La corruzione e la “maladaministration” all’epoca dell’e-procuremet. #1856La rotazione degli incarichi è un principio che può essere attuato nelle grandi realtà, in quelle piccole è estremamente difficile se non impossibile alternarsi negli uffici, il personale è poco e vive per lo più di autoformazione; molto spesso i capitolati finiscono con l’essere redatti con le indicazioni e la supervisione di chi è il precedente esecutore/fornitore perché chi li redige non ha la formazione adeguata o non ha il tempo necessario (altra grande piaga: ridursi all’ultimo nella redazione di un progetto).
Mi piace lo spunto relativo alla sensibilizzazione della comunità, portando alla sua attenzione casi positivi e casi negativi con strumenti immediati e di immediata comprensione (e non interviste o “papirazzi” da leggere).Condivido il punto di vista del collega relativo alla necessità di maggiore informazione rispetto alla segnalazione di illeciti: prima del master personalmente avevo solo letto qualche spunto per mia “curiosità” ma l’ente presso cui presto servizio non ha condiviso informazioni specifiche in materia; ha però recentemente acquistato una piattaforma per la gestione delle segnalazioni (non è ancora in uso).
Allo stato attuale è sicuramente utile avere personale specificamente formato e con esperienza nel campo della gare, ma in un’ottica di futura (non troppo) aggregazione e centralizzazione degli acquisiti questa necessità verrà col tempo meno in capo alle singole ammnistrazioni.La visione del piano anticorruzione come adempimento burocratico è sicuramente prevalente nei dipendenti che non partecipano alla sua stesura; finiscono col “subire” questo adempimento senza comprenderne i contenuti di fondo e le reali finalità; anche io punterei su iniziative di formazione il più “pratiche” possibili, dalla sottoposizione di casi concreti alle pillole di buona amministrazione, perché molto spesso si ha poco tempo anche solo per leggere semplici istruzioni/circolari, per cui tutto ciò che è di rapida assimilazione è utilissimo.
gennaio 12, 2021 alle 8:50 am in risposta a: Conclusione dei procedimenti amministrativi e valutazione delle performance #1852Concordo con il collega sull’importanza del tema della trasparenza per presidiare in particolar modo l’ambito dei contratti pubblici; personalmente credo che una piattaforma unica a livello nazionale in cui le amministrazioni inseriscano tutti questi dati sarebbe un grande salto avanti, che consentirebbe un colpo d’occhio immediato sull’utilizzo dei fondi pubblici e permetterebbe anche di confrontare meglio i dati.
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