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PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE aggiornato sulla base dei commenti diretti al piano e sull’analisi di altri piani che affrontano tematiche simili.
Francesco Domanico
TITOLO: “Formazione, informazione e responsabilità”
>Problema
Carenze informative e formative riguardo i contenuti del Piano Anticorruzione e scarso senso di responsabilità ad ogni livello nella redazione e nell’applicazione dello stesso.
Destinatari diretti: dipendenti pubblici
Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, politici, istituzioni, mass media, ordini professionali, associazioni, magistratura e forze dell’ordine.
>Obiettivi
1. Rendere capillare la conoscenza del Piano Anticorruzione.
2. Formare i destinatari del Piano Anticorruzione, anche con metodi non tradizionali e in contesti multidisciplinari, al fine di far comprendere le valutazioni del rischio e di favorire il rispetto delle disposizioni ivi contenute.
3. Responsabilizzare i destinatari diretti del Piano a tutti i livelli organizzativi.>Azioni (Tempo)
1. Invio del Piano Anticorruzione, a mezzo mail/sistemi di comunicazione interna, a tutti i destinatari da individuare a cura dei responsabili degli uffici (fase Top Down).
Modalità di invio: i responsabili ai vari livelli ricevono il piano dal livello di responsabilità superiore e, dopo averlo analizzato, lo inviano ai livelli inferiori corredato di uno stralcio “commentato” delle disposizioni che per competenza interessano direttamente il livello organizzativo del destinatario.(Entro 30 giorni dalla redazione del Piano e/o del suo aggiornamento)
2. Al termine dell’attività di cui al punto 1, effettuazione di una riunione interna (eventualmente con l’ausilio/supporto di professionisti di materie giurdiche, sociali, ecc.) per commentare in maniera critica lo stralcio del Piano di competenza e, eventualmente, prevedere l’aggiornamento delle direttive di funzionamento dell’ufficio al fine di essere aderenti al Piano. I responsabili delle unità organizzative, a loro volta, riporteranno verso l’alto le determinazioni al fine di favorire l’attività di aggiornamento del piano (fase Bottom Up).
(Entro 10 giorni dalla diffusione capillare del piano)
Invio periodico e capillare, a cura del responsabile anticorruzione dell’Ente, di report afferenti fatti realmente accaduti riguardanti episodi di violazione del Piano Anticorruzione e effetti scaturiti dalla mancata o errata attuazione del piano eventualmente avvenuti internamente all’Ente o esternamente (anche attraverso notizie provenienti dalla stampa, dall’ANAC o dalla community dei Responsabili dell’anticorruzione). Potrebbero essere riportati alcuni casi in cui la figura del Whistleblower è stata determinante per l’individuazione di attività di maladministration, al fine di sdoganare la figura e promuoverne l’operato. Tanto al fine di mantenere alta l’attenzione sul tema dell’anticorruzione ed informare e formare i destinatari con metodi più attrattivi.
(Mensile)
3. Creazione di una struttura gerarchica di responsabilità (corrispondente ai livelli organizzativi esistenti) con funzione di verifica della corrispondenza delle direttive e delle procedure/prassi interne di competenza al Piano Anticorruzione e controllo sull’attuazione dello stesso Piano (e, di conseguenza delle direttive di funzionamento redatte in aderenza al Piano). Ogni livello gerarchico controlla quello inferiore ed è responsabile disciplinarmente per il suo operato e per quello del livello controllato.
Il Responsabile anticorruzione dell’Ente, nel corso dell’anno, effettua verifiche a campione sulle unità organizzative ad ogni livello (almeno una a trimestre) sul rispetto delle disposizioni contenute nel piano.(Una tantum, da prevedere nel Piano Anticorruzione)
Condivido pienamente l’esigenza di garantire solide strutture di controllo che possano operare su tutte le fasi del procedimento e che queste siano indipendenti da chi opera attivamente. Un po’ come per i lavori vi è la verifica dei progetti ed il collaudo affidati a professionisti terzi anche nei servizi andrebbero previste tale forme di controllo.
aprile 27, 2021 alle 8:42 am in risposta a: La corruzione e la “maladaministration” all’epoca dell’e-procuremet. #2087Disamina molto interessante che mette in luce come la corruzione, specie con i sistemi di e-procurement, possa annidarsi comodamente anche nelle fasi di programmazione/progettazione e di esecuzione del servizio. In queste fasi è forse anche più difficile da individuare. Il coinvolgimento etico del personale è uno strumento valido, ma talvolta è difficile da mettere in pratica con azioni dall’alto. Il controllo (verifica anche esterna dei capitolati, collaudo esterno dell’esecuzione) resta la misura principe.
Condivido pienamente l’esigenza di integrare i vari documenti programmatici di cui le amministrazioni si dotano (performance, anticorruzione, circolari vari, direttive interne, ecc.). Il rischio è quello di ragionare per compartimenti stagni e, ancora più grave, di andare in contraddizione. La direzione politica/dirigenziale dell’ente dovrebbe avere la responsabilità di integrare i piani e le direttive ai fini di indirizzare il personale in maniera univoca.
aprile 27, 2021 alle 8:15 am in risposta a: AGGREGARE LA DOMANDA DEGLI Istituti Zooprofilattici Sperimentali #2085Aggregare e digitalizzare sono due attività fondamentali per prevenire comportamenti deviati. Concordo con la collega che un piano dovrebbe sollecitarne lo sviluppo e prevedere un attività di monitoraggio finalizzata ad individuare opportunità di aggregazione.
Condivido il tema della formazione che reputo fondamentale. Molto interessante è focalizzarla anche sulla figura del Whistleblower: occorre lavorare molto per sdoganare questa figura che potrebbe essere vista come una “spia infedele nei confronti dei colleghi” e farne capire la vera utilità in caso di comportamenti deviati da parte di qualche impiegato/funzionario, perchè tradire l’amministrazione per la quale si lavora e lo Stato significa tradire anche i propri colleghi.
aprile 27, 2021 alle 8:06 am in risposta a: PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE Massimiliano Tricarico #2083Molto interessante l’idea che la conoscenza reciproca nell’ambiente di lavoro possa prevenire comportamenti “devianti”. Il grado di soddisfazione del dipendente deve essere sempre monitorato a cura dei capi ufficio/dirigenti perchè un impiegato/funzionario “felice” lavora meglio e si presta meno a comportamenti di mala administration. Al monitoraggio devono poi seguire delle decisioni in merito all’impiego.
PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE
Francesco DomanicoTITOLO: “Formazione, informazione e responsabilità”
>Problema
Carenze informative e formative riguardo i contenuti del Piano Anticorruzione e scarso senso di responsabilità ad ogni livello nella redazione e nell’applicazione dello stesso.
Destinatari diretti: dipendenti pubblici
Destinatari indiretti: imprenditori, cittadini, politici, istituzioni, mass media, ordini professionali, associazioni, magistratura e forze dell’ordine.
>Obiettivi
1. Rendere capillare la conoscenza del Piano Anticorruzione.
2. Formare i destinatari del Piano Anticorruzione, anche con metodi non tradizionali, al fine di far comprendere le valutazioni del rischio e di favorire il rispetto delle disposizioni ivi contenute.
3. Responsabilizzare i destinatari diretti del Piano a tutti i livelli organizzativi.>Azioni (Tempo)
1. Invio del Piano Anticorruzione, a mezzo mail/sistemi di comunicazione interna, a tutti i destinatari da individuare a cura dei responsabili degli uffici (fase Top Down).
Modalità di invio: i responsabili ai vari livelli ricevono il piano dal livello di responsabilità superiore e, dopo averlo analizzato, lo inviano ai livelli inferiori corredato di uno stralcio “commentato” delle disposizioni che per competenza interessano direttamente il livello organizzativo del destinatario.(Entro 30 giorni dalla redazione del Piano e/o del suo aggiornamento)
2. Al termine dell’attività di cui al punto 1, effettuazione di una riunione interna per commentare in maniera critica lo stralcio del Piano di competenza e, eventualmente, prevedere l’aggiornamento delle direttive di funzionamento dell’ufficio al fine di essere aderenti al Piano. I responsabili delle unità organizzative, a loro volta, riporteranno verso l’alto le determinazioni al fine di favorire l’attività di aggiornamento del piano (fase Bottom Up).
(Entro 10 giorni dalla diffusione capillare del piano)
Invio periodico e capillare, a cura del responsabile anticorruzione dell’Ente, di report afferenti fatti realmente accaduti riguardanti episodi di violazione del Piano Anticorruzione e effetti scaturiti dalla mancata o errata attuazione del piano eventualmente avvenuti internamente all’Ente o esternamente (anche attraverso notizie provenienti dalla stampa, dall’ANAC o dalla community dei Responsabili dell’anticorruzione). Tanto al fine di mantenere alta l’attenzione sul tema dell’anticorruzione ed informare e formare i destinatari con metodi più attrattivi.
(Mensile)
3. Creazione di una struttura gerarchica di responsabilità (corrispondente ai livelli organizzativi esistenti) con funzione di verifica della corrispondenza delle direttive e delle procedure/prassi interne di competenza al Piano Anticorruzione e controllo sull’attuazione dello stesso Piano (e, di conseguenza delle direttive di funzionamento redatte in aderenza al Piano). Ogni livello gerarchico controlla quello inferiore ed è responsabile disciplinarmente per il suo operato e per quello del livello controllato.
Il Responsabile anticorruzione dell’Ente, nel corso dell’anno, effettua verifiche a campione sulle unità organizzative ad ogni livello (almeno una a trimestre) sul rispetto delle disposizioni contenute nel piano.(Una tantum, da prevedere nel Piano Anticorruzione)
Buongiorno a tutti, sono Francesco Domanico. Sono un Ufficiale del Genio militare col grado di Maggiore e Ingegnere edile. Lavoro presso il 1° Reparto Infrastrutture di Torino che è l’ente che si occupa della gestione del patrimonio immobiliare dell’Esercito in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Io mi sono da sempre occupato principalmente di progettazione e direzione dei lavori, ma anche di altre attività connesse alla gestione immobiliare come, ad esempio della valorizzazione e dismissione di beni e della programmazione finanziaria. Mi sono iscritto al Master per incrementare le mie competenze in materia di appalti e contratti pubblici, specie per quanto concerne la parte di affidamento dei lavori e dei servizi. Un saluto e spero di poterci presto incontrare di persona. Francesco
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