Risposte al Forum Create
-
AutoreArticoli
-
aprile 25, 2021 alle 4:02 pm in risposta a: AGGREGARE LA DOMANDA DEGLI Istituti Zooprofilattici Sperimentali #2080
PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE
TITOLO: “AGGREGARE LA DOMANDA DEGLI II.ZZ.SS.”
>Problema
La frammentazione della spesa nonostante attività standardizzate a livello nazionale. In Italia ci sono 10 Istituti Zooprofilattici Sperimentali che per gran parte delle attività istituzionali seguono metodiche standardizzate e certificate dallo stesso ente (Accredia)- Ogni Istituto, salvo pochissime gare espletate in aggregazione tra pochi Istituti, procede in autonomia.
Il pianto anticorruzione, qualora si instituisse una Centrale di Committenza specifica, sarebbe da predisporre ex novo.
Nel caso che le strutture dei singoli Istituti collaborino costantemente su singoli obiettivi, sarebbe necessario integrare i PTPCT sei singoli IstitutiDestinatari diretti: Responsabili della spesa e organi decisionali degli II.ZZ.SS.
Destinatari indiretti: Cittadini, operatori economici.
>Obiettivi
Obiettivo 1. Aggregare la domanda
Obiettivo 2. Ottenere risultati qualitativamente superiori e riduzione della spesa
Obiettivo 3. Digitalizzare tutto il processo di acquistoAzione 1 (riferita a obiettivo 1)
Aggregare la domanda di tutti gli II.ZZ.SS. per favorire il perseguimento di obiettivi di efficienza, integrità, innovazione, sostenibilità sociale ed ambientale può contribuire alla prevenzione della corruzione favorendo la partecipazione di nuovi operatori economici. Può essere favorita dalla uniformità di gran parte delle attività a seguito di una attenta standardizzazione dei beni e servizi necessari per l’espletamento dell’attività istituzionale che vengono appaltati.
Come rilevato dalla Commissione Europea “Appalti pubblici efficaci in Europa” nel 2017, acquistando INSIEME, oltre a garantire un risparmio dovuto alle economie di scala, favorisce la possibilità di scambiare know-how e ottenere una migliore qualità. Spesso in sanità la competenza “esclusiva” di chi redige le specifiche tecniche sfocia in una esigua partecipazione alle procedure di gara da parte degli operatori economici. Una aggregazione per cicli produttivi/metodiche di laboratorio consentirebbe un confronto di competenze specifiche che porterebbe alla redazione di specifiche tecniche, anche a seguito di una più ampia verifica del mercato, realistiche e aperte con conseguente più mirata contrattualizzazione.
Tale aggregazione impatta sia sul contesto interno ch,sul contesto esterno per cui, come indicato dall’allegato 1 al PNA 2019 “La scelta dei dati da utilizzare per realizzare l’analisi del contesto esterno deve essere ispirata a due criteri fondamentali: a) la rilevanza degli stessi rispetto alle caratteristiche del territorio o del settore; b) il bilanciamento delle esigenze di completezza e sintesi, dal momento che l’amministrazione dovrebbe reperire e analizzare esclusivamente i dati e le informazioni utili ad inquadrare il fenomeno corruttivo all’interno del territorio o del settore di intervento” A differenza di altri Enti del servizio Sanitario, gli stakeholders degli Istituti Zooprofilattici sono i sistemi di produzione alimentare, con interessi economici rilevanti.
Azione 2 (riferita a obiettivo 2)
Le strategie di gara permetterebbero di agire incisivamente sul mercato e favorire un’economia più innovativa e sostenibile con ricadute sia a livello economico che qualitativo. L’aggregazione porterebbe anche alla eliminazione di sacche di autonomia/discrezionalità favorendo un efficientamento del sistema ed un risparmio di risorse pubbliche che non sono in grado di quantificare ma che supererebbe il 10% della spesa specifica- La frammentazione della spesa e dei relativi centri di spesa, in un settore dominato da pochi operatori economici (attrezzature e prodotti per analisi in ambito veterinario) genera una miriade di procedure che per lo più sono sottosoglia comunitaria. Una più ampia professionalizzazione mirata che formi funzionari adeguati a gestire le varie fasi delle procedure, da chi predispone le specifiche tecniche, a chi si occupa delle strategie di gara, a chi si occupa della gara e in ultimo a chi si occupa dell’esecuzione del contratto, tutte figure ad oggi non specifiche (ci si aspetta che tutti sappiano fare tutto) sarebbe favorita da un sistema aggregato che ottimizza l’uso delle risorse, in particolar modo del personale, e migliorerebbe la spesa pubblica significativamente …
Azione 3 (riferita a obiettivo 3)
La digitalizzazione favorirebbe la trasparenza e la condivisione delle competenze a livello nazionale, implicherebbe costi ridotti rispetto alla mobilità dei funzionari rispetto alla fase di condivisione delle conoscenze e in fase di commissioni di gare. Opportuno anche il superamento di “ognuno ha il suo gestionale” con la predisposizione di piattaforme uniche per settore di attività che favorirebbe l’azione della P.A. attraverso la standardizzazione dei prodotti da acquistare, l’accesso civico dei cittadini e l’utilizzo da parte degli operatori economici. Ne consegue un risparmio anche solo relativo a contratti di manutenzione delle piattaforme oltre che all’acquisto/noleggio.Ciao Fabio
nella mia esperienza ho 4 collaboratori di categoria C che hanno i requisiti per poter assumere il ruolo di RUP e lo fanno in tutte le procedure di loro competenza, per importi sino alla soglia comunitaria.gennaio 27, 2021 alle 6:42 pm in risposta a: “ Affidamenti diretti, porta aperta alla maladministration” #1982La parola semplificazione nelle normative sugli appalti si è sempre portata dietro la confusione, incertezza delle regole applicabili, sovrapposizione di indicazioni, piattaforme non adeguate, regolamenti interni inapplicabili, insomma il caos che invece di “sbloccare i cantieri” li blocca. Sarebbe interessante a livello statistico rilevare gli effetti di queste normative ad hoc. Sono dell’idea che sono momenti in cui tenere la barra dritta e agire in modo trasparente, magari lavorando un pò di più ma perseguire l’obiettivo della “buona amministrazione”.
gennaio 25, 2021 alle 9:28 pm in risposta a: La corruzione e la “maladaministration” all’epoca dell’e-procuremet. #1972Riconosco nel collega la conoscenza del sistema della redazione delle specifiche tecniche in sanità. Spesso chi redige le specifiche è uno specialist che è abituato a utilizzare le tecnologie di una certa marca. Ho rilevato che mettere insieme componenti di diverse strutture per predisporre le caratteristiche tecniche di una attrezzatura scientifica può portare innovazione e possibile concorrenza. Il concetto che spendiamo soldi pubblici, anche nostri, non è sempre presente.
Sul versante della formazione etica dei pubblici dipendenti, ho sempre rilevato una sottovalutazione. Anche quando si fa formazione è sempre su argomenti “alti”, senza tenere conto che il primo e più importante è proprio quello. Resiste il concetto del “posto al sole”.gennaio 25, 2021 alle 9:11 pm in risposta a: DEC: meno liquidatore e più controllore e gestore contabile #1971Il problema delle varianti è quasi sempre riconducibile ad un capitolato tecnico incompleto, senza una specifica competenza nella redazione dello stesso. La carenza di personale specialistico sulle varie tematiche necessita sempre più di gruppi strutturati al servizio delle stazioni appaltanti. La centralizzazione delle gare su forniture e servizi standardizzati alleggerirebbe le singole stazioni appaltanti che potrebbero operare meglio sulle gare più specifiche. Inoltre la formazione dei DEC è necessaria perchè possa verificare quanto contrattualizzato.
Condivido la necessità di alleggerire l’argomento e renderlo più fruibile, senza terrorismi e minacce. L’idea di “pillole” alla macchinetta del caffè potrebbe essere integrata da messaggi informativi all’accensione del computer. La materia è troppo spesso riservata agli addetti ai lavori che per lo più non operano in settori esposti a rischio corruzione.
gennaio 23, 2021 alle 4:38 pm in risposta a: Buona Esecuzione implica Formazione e Condivisione #1947Il piano proposto da Daniela denota una conoscenza approfondita delle problematiche reali nell’esecuzione di un servizio/lavoro. Molte delle nostre PA sono strutturalmente carenti nella fase di verifica di quanto proposto in sede di gara. Io mi sono trovata a ridurre la possibilità di migliorie spesso “fantomatiche” e di riportare in sede di specifiche tecniche tutto il necessario senza lasciare troppo spazio alla creatività dove non necessaria. La proposta relativa alla verifica a posteriori della effettiva bontà dell’esecuzione è molto interessante, quante volte passando sotto casa assistiamo alla chiusura della stessa buca in un breve lasso di tempo. Molto interessanti le proposte temporali, credo che proverò ad utilizzarle per quanto possibile.
gennaio 23, 2021 alle 4:20 pm in risposta a: Conclusione dei procedimenti amministrativi e valutazione delle performance #1946Spesso lo stato di avanzamento, specie nelle procedure di gara, non dipende strettamente dai dipendenti che gestiscono la gara; i componenti delle commissioni di gara non spesso indisponibili e causano lungaggini che inevitabilmente allungano i già lunghi tempi tecnici di una procedura di gara. Altro problema di tempi lunghi è la carenza di personale, che con tutti gli interventi normativi “senza aggravio di spesa”, devono spesso operare con nuovi adempimenti in corso d’opera.
Per quanto attiene la performance, concordo con Maria Ida sulla necessità di calibrare meglio gli obiettivi soggettivi-gennaio 11, 2021 alle 7:41 pm in risposta a: “La fase di gestione contrattuale….terra di nessuno?” #1838Innanzitutto grazie per i vostri interventi, mi rincuora questa condivisione. Prenderò spunto per migliorare i controlli, da sempre considerati secondari ma per me sempre fondamentali per la buona riuscita dell’appalto. Negli anni ho cercato di monitorare l’andamento dei singoli contratti, applicando penali quando necessario, anche in adesione a convenzioni Consip. Da un paio d’anni siamo riusciti ad agganciare l’art.113 del codice ad una maggiore consapevolezza dei DEC. La diffusione/condivisione con l’utenza finale delle problematiche connesse al singolo contratto porta a mio avviso ad un miglioramento della futura gara.
Buonasera a tutti
Sono Maria Luisa Piras e lavoro presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Sono Responsabile dell’U.O. Programmazione e Gestione beni e servizi da diversi anni e mi occupo della programmazione di tutti gli acquisti del mio ente, dalla programmazione alla progettazione, delegando la procedura di gara a un ufficio dedicato e seguendo tutta la parte dell’esecuzione dei contratti. Sono il RUP della quasi totalità delle procedure. Ho vissuto tutti i cambi di normativa dal 1988 e dal Dlgs 163/2006, con tutte le modifiche collegate avevo un pò perso interesse sulla parte strettamente normativa, se non per le situazioni contingenti. L’iscrizione al Master mi ha rimotivato sull’argomento e gia dall’avvio mi ha stimolato a riprendere in mano argomenti che avevo abbandonato.
Ho voglia di rimettermi in gioco e, considerato che ho sempre spinto la mia amministrazione a unire le forze con gli altri Istituti Zooprofilattici per fare più gare in unione d’acquisto e dato che il Ministero spinge in quel senso, spero di acquisire le necessarie competenze per far finalmente decollare questa attività. Ritengo che anche questo forum possa aiutarmi a risolvere problemi che tutti noi che lavoriamo in questo settore incontriamo quotidianamente.
Buon Master a tutti -
AutoreArticoli