Risposte al Forum Create

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  • in risposta a: Uscire dalla zona di comfort #2865

    Maurizio Gioda
    Partecipante

    Ritengo che questa proposta in effetti si possa ben correlare ai temi della qualificazione delle Stazioni Appaltanti e delle Centrali di Committenza e della aggregazione/centralizzazione delle committenze, temi che dovrebbero favorire la specializzazione e la multidisciplinarietà dei gruppi di lavoro che si occupano di procurement per la PA. Nelle Stazioni Appaltanti più piccole – nelle quali è più difficile avere i requisiti di qualificazione ed essere orientati ad innovare e ad uscire dalla zona di confort – la tua proposta potrebbe essere recepita aumentando (al di là degli obblighi normativi) atraverso la tua azione 3 l’orientamento “culturale” del personale e degli amministratori ad avvalersi di committenza esterne, “cedendo sovranità” a chi ha maggiore competenza e specializzazione e con una maggiore disponibilità ad utilizzare strumenti innovativi che le piccole Stazioni Appaltanti non sono abituate ad (e spesso nemmeno in grado di) utilizzare.

    in risposta a: Il pantouflage che non conosci – PACE #2864

    Maurizio Gioda
    Partecipante

    Concordo che formazione, informazione, cultura della legalità e definizione di procedure siano soluzioni “semplici” ma efficaci anche per temi come il pantouflage. Il tutto con aggiornamenti periodici per mantenere viva l’attenzione e la conoscenza sul tema.

    in risposta a: PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE – Alessandro Chierighini #2863

    Maurizio Gioda
    Partecipante

    Ormai una decina di anni fa ho assistito come professionista/cittadino alla rotazione di un paio di Posizioni Organizzative del Comune di Torino, con le quali in quei mesi mi ero interfacciato alcune volte. Ho trovato tale meccanismo di rotazione sano, efficace e sostenibile in un ente così grande, dove gli uffici hanno una buona inerzia: cambia il responsabile ma non gli impiegati, pertanto l’efficienza del servizio non risente troppo dell’avvicendamento. Ricordo però chiaramente anche il commento (umanamente comprensibile) di una delle due persone in oggetto: “Sono qui da appena tre anni, finalmente inizio a padroneggiare bene la materia di competenza dell’ufficio che dirigo, e mi spostano già in un settore dove dovrò reimparare (quasi) tutto da zero?”. Pertanto trovo la rotazione una strategia in teoria ottima per prevenire maladministration in qualunque PA, ma nel concreto applicabile senza generare inefficienze soprattutto in enti grandi e ben strutturati.
    Relativamente ai piccoli Comuni con pochi dipendenti ritengo che il tema del “fattore umano” sia reale, ma che purtroppo la rotazione dei dipendenti sia di più difficile applicazione.


    Maurizio Gioda
    Partecipante

    Tema che da cittadino trovo molto concreto e legato alla vita quotidiana.
    Ritengo i punti 2 e 3 esempi lineari e pressochè incontestabili di come la tecnologia possa favorire l’efficienza e la trasparenza; credo che la diffusione degli strumenti che proponi sia mera questione di tempo, anche nei Comuni più piccoli.
    Ritengo il punto 1 (che pur condivido in toto) più delicato e complesso da mettere in pratica poichè più sensibile all’opinione pubblica (come riscontrabile su media e social) e pertanto strumentalizzabile ai fini del consenso politico. La sua applicazione – auspicabile se non doverosa – appare dunque più complessa.

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