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Condivido la tua preoccupazione in termini di poca oggettività delle informazioni ma ho la sensazione che le azioni intraprese siano troppo generiche e “ottimiste” (bastano corsi di formazione per attuare un mutamento culturale?).
novembre 30, 2018 alle 2:04 pm in risposta a: Università e prevenzione della corruzione: il reclutamento dei docenti #663La tua proposta delinea bene la complessità del sistema che favorisce la corruzione. Integrerei la riflessione con il tema che “corruzione genera corruzione” ovvero che i vizi nel reclutamento del personale hanno impatti successivi devastanti in termini, ad esempio, di dipendenze negative ed esposizione al ricatto verso chi ha agevolato l’assunzione.
novembre 30, 2018 alle 2:00 pm in risposta a: Paola semeraro – PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE PER LA SANITA' #662Percepisco l’approccio un po’ astratto probabilmente perchè non conosco del tutto il mondo sanitario.
Apprezzo molto l’azione 3 intesa come valorizzazione della formazione al senso civico, preziosa in tutti i momenti della vita.novembre 30, 2018 alle 1:55 pm in risposta a: GIUSEPPE FAVORE – : La responsabilità etico – amministrativa #661Lo spunto della “valutazione etica” è sicuramente molto stimolante.. mi fa riflettere talvolta che “il 10 ” in etica dovrebbe essere il presupposto del nostro lavoro e non un premio..
novembre 30, 2018 alle 1:49 pm in risposta a: Marisa Audi Grivetta – " Dipendenti pubblici più consapevoli" #660Ottimo l’approccio concreto che evidenzia la necessità di una casistica reale dei casi di maladministration e, parimenti, l’approccio critico alle cause che stanno alla base delle opacità nella P.A.
In pochi periodi hai ben sintetizzato le facce caleidoscopiche della corruzione, dall’omissione alla superficialità al qualunquismo dilagante con contestuale comunicazione “virale” perchè il messaggio sia raccolto immediatamente.
Mi è piaciuto l’approccio pratico e concreto che vuole valorizzare la positività della P.A. in questo (ormai lungo) momento di delegittimazione contro i dipendenti pubblici e in cui pare importante e doveroso comunicare all’ esterno il positivo che fortunatamente ci accomuna. Parimenti ho molto apprezzato l’intento di “diffusione sociale” del PTCP, sulla falsariga dei”signori Rossi”.
Elenco di seguito gli elementi di stimolo:
-approccio “macro” che denota notevole conoscenza della macchina organizzativa, presupposto per un approccio pragmatico e ben calato nella realtà di appartenenza;
– accento sulla motivazione interiore del dipendente pubblico, al sistema di valori che “muove il mondo”;
– la necessità di valorizzare gli aspetti positivi del mondo P.A. (dalle best practices alla striscia P.A.).Gli obiettivi sono sfidanti e stimolanti ma non è facile individuare corrispondenti azioni concrete e precise, per cui si rischia di restare troppo sul generico.
novembre 23, 2018 alle 1:49 pm in risposta a: TITOLO: IL PTPC: DA ADEMPIMENTO A STRUMENTO DI CAMBIAMENTO DELLA PA-SCARCIOFALO #539Apprezzo il livello molto “elevato” che presuppone un’ottima conoscenza delle norme.
Colgo l’occasione per offrire uno spunto molto critico alla rotazione di personale fatta senza criteri predeterminati e senza aver affiancato per un congruo periodo chi è destinato alla rotazione per consentire il necessario passaggio di competenze ed evitare disagi pesanti ai cittadini che non devono essere penalizzati dai ritardi collegati alle riorganizzazioni.
novembre 23, 2018 alle 1:31 pm in risposta a: Sandro Franchi: Gara ad evidenza publlica: tra norme ed informatica…. #538Ho apprezzato la proposta di valorizzazione delle professionalità umane e del confronto tra colleghi per superare la complessità normativa e la “semplificazione” omologante dell’approccio informatico.
Ritengo che avresti potuto sviluppare di più le proposte come, infatti, è venuto fuori in sede di gruppo di lavoro ristretto.
novembre 23, 2018 alle 1:20 pm in risposta a: I LIMITI DELL'INDIRIZZO POLITICO NELLE PROCEDURE DI APPALTO #536Ho apprezzato l’accento sul tema molto sentito della difficoltà nel rapporto tra politici e funzionari con diffidenza reciproca, ancora più forte nel caso di amministrazioni insediate da poco, che sono allettate dallo spoil system…Questo atteggiamento rischia di ingenerare lunghe stasi nei percorsi decisionali e amministrativi.
Mi è piaciuto l’approccio molto pratico e concreto che valorizza la positività della P.A. In questo momento storico (da Brunetta in poi si è accesa una campagna mediatica di delegittimazione contro i dipendenti pubblici…. forse anche e soprattutto per motivi di spending review??….) mi pare importante e doveroso saper comunicare all’esterno il positivo che fortunatamente ci accomuna.
la tua proposta mi è piaciuta perchè:
– “sdogana” il concetto di maladministration come fenomeno da perseguire e di cui avere consapevolezza;
– valorizza con esempi concreti la diffusione di un whistleblowing “costruttivo” per sfatare e, al contempo, combattere il concetto di “delazione” con obiettivi di vendetta, con conseguente spreco di tempo e risorse per l’Amministrazione;
– accentua la necessità di un approccio pratico con numeri e casistiche verificati e verificabili. -
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