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novembre 25, 2018 alle 11:19 am in risposta a: Università e prevenzione della corruzione: il reclutamento dei docenti #551
A mio parere si deve nettamente suddividere tra chi svolge ricerca e chi deve essere docente, sono profili diversi e credo sia decisamente complesso costruire il sistema di indicatori citato nel piano. Non trascurando che i finanziamenti per la ricerca sono, da anni, molto più esigui in Italia rispetto alla media dei paesi europei e direi a livelli minimi, e dall’altro che la normativa attuale di selezione andrebbe probabilmente rivista. Guardare ad altre esperienze internazionali potrebbe aiutare.
novembre 25, 2018 alle 11:08 am in risposta a: Anna Petruzzi Contro la corruzione una squadra competente è un forte deterrente #550Sarebbe il modo giusto di condividere anche con gli imprenditori ed il pubblico la definizione delle procedure urbanistico-edilizie (e forse di sottolinearlo anche ai politici).Il suggerimento sarebbe di iniziare però non a livello di singolo comune ma di aree omogenee territoriali per evitare la dispersione di risorse ed avere fin da subito una vista multidimensionale rispetto alla dimensione della singola Amministrazione.
Interessante ma davvero sfidante soprattutto quando si parla di media, che spesso strumentalizzano l’informazione solo per fare “ascolto” senza informare oggettivamente sulla base di dati comprovati.
tutte proposte interessanti, che richiedono però, in funzione della situazione dell’Amministrazione, intreventi di revisione dei processi e maggior fiducia nelle tecnologie. Forse inseriti, da un lato come un obbligo di legge (estensione del Dlgs 231/01 alle PA) e dall’altro come obiettivo dirigenziale, potrebbe portare ad un miglioramento complessivo della macchina pubblica.
novembre 25, 2018 alle 10:22 am in risposta a: Sandro Franchi: Gara ad evidenza publlica: tra norme ed informatica…. #547Mi associo al commento di Anna.
ottimo, aggiungo solo un suggerimento di prevedere un budget ad hoc in seno al Ministero, perchè azioni articolate di questo tipo necessitano anche lo stanziamento di fondi specifici ed ufficialmente riconosciuti.
novembre 25, 2018 alle 10:12 am in risposta a: GIUSEPPE FAVORE – : La responsabilità etico – amministrativa #545Rispetto a quanto indicato mi piace molto lo spunto di inserie nella valutazione dei dirigenti anche parametri che tengano conto dei comportamenti eticamenti censurabili. La difficoltà ma anche il punto cardine è la definizione di comportamenti eticamente censurabili, diversamente si avrebbero segnalazioni per qualsiasi comportamento stante probabilmente da soggettività nel definire cosa sia etico o meno. Tale azione, quella di valutazione potrebbe portare progressifamente alla diffusione di una cultura maggiormente etica a tutti i livelli.
Un unico commento, a parte la condivisione di quanto espresso che sta emergendo in vari dei nostri piani, rispetto all’Azione 2 non ho compreso se si ipotizza un canale parallelo più ufficiosi, oltre aquello/i previsti per il whistleblowing, dedicato a segnalazioni che sembrino più inefficienze che femonomeni corruttivi (che comportino reato). Questo potrebbe essere un suggerimento.
novembre 23, 2018 alle 5:11 pm in risposta a: Marisa Audi Grivetta – " Dipendenti pubblici più consapevoli" #543Trovo i temi affrontati assolutamente fondamentali. Riflettevo sul fatto che la raccolta delle informazioni presso gli uffici sentinella potrebbe avvenire sia su segnalazione del singolo che di un soggetto incaricato del monitoraggio di procedure e/o tipologia di eventi ritenuti più critici, oltre al RPC.
Mi piace e concordo sul sottolienare che i PTPCT sono documenti per i gli addetti ai lavori, ma che devono essere anche conoscibili dai cittadini attraverso concetti semplici e comunicativi.
Rispetto al materiare informativo differenziato per tipo di canale informativo è fondamentale nell’era dei social network: per i non addetti 1 video ben costruito di qualche minuto, raggiunge più di 1 documento di 200 pagine seppure elaborato egregiamentenovembre 23, 2018 alle 4:46 pm in risposta a: Paola semeraro – PIANO CREATIVO ANTICORRUZIONE PER LA SANITA' #541L’introduzione allo stato dell’arte trovo sia piuttosto esplicativa e spesso le informazioni riportate non sono conosciute, da un lato perchè di settore ma dall’altro perchè sicuramente molti hanno adempiuto esclusivamente in modo formale ma non sostanziale. Le azioni ben focalizzate.
Rispetto all’azione 1 aggiungerei anche di pubblicare i risultati (le performace) della singola Azienda (come si fa in molte strutture private) ricollegandosi a quanto indicato nell’introduzione.novembre 23, 2018 alle 4:34 pm in risposta a: TITOLO: IL PTPC: DA ADEMPIMENTO A STRUMENTO DI CAMBIAMENTO DELLA PA-SCARCIOFALO #540Concordo sul fatto che spesso il tema della rotazione non sia riconosciuto come un meccanismo previsto in tema di anticorruzione quindi assolutamente sostengo una maggiore formazione in merito proprio a livello dirigenziale di di funzionari.
luglio 14, 2018 alle 9:01 am in risposta a: Articolo: Con La Scuola Di Liscate (In Bim) Primo Test In Italia Sull’«Accordo Collaborativo». #499E’ una modalità innovativa per l’Italia e sono piuttosto curiosa di capire quale è stata la rispondenza del mercato. Credo che se si gestissero tutti gli appalti di lavori così potenzialmente avremmo notevoli benefici sia in termini economici che di qualità delle strutture/infrastrutture.
ciao sarei interessata a strategie di gara in generale e ovviamente suddivisione in lotti
Ciao a tutti,
sono Vania Rostagno, lavoro in Consip il mio ruolo e quello di riferimento per le iniziative in ambito ICT ed Agenda Digitale per le Amministrazioni principali di Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta. Mi occupo anche della gestione amministrativa di alcune convenzioni. -
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